giovedì 30 agosto 2018

SARDANAPALO E MITRIDATE, I FEMINICIDI



DELACROIX - MORTE DI SARDANAPALO

- Assurbanipal o Sardanapalo (668 – 626 a.c.) divenne principe ereditario alla morte del fratello maggiore, mentre l'altro fratello divenne re di Babilonia. Egli era inviso a buona parte della popolazione, alla corte regale e al clero: per questa ragione il padre, ancora in vita, aveva redatto veri e propri contratti di vassallaggio coi quali si prometteva la futura lealtà per il proprio successore.

Assurbanipal viene descritto anche da Orosio e Giovenale come ricco e potente, colto, anzi capace di leggere e scrivere (a Roma anche gli schiavi sapevano leggere, scrivere e far di conto), comunque entrò in guerra contro Babilonia, retta dal fratello  che aveva aggregato una coalizione di popoli contro Ninive. Assurbanipal sconfisse Babilonia, si espanse sui territori arabi e punì i collusi elamiti, distruggendone la capitale Susa.

Si sa che viveva chiuso nel suo palazzo di Ninive, pare quasi sempre rinserrato all'interno di un nutrito gineceo con un numero ragguardevole di ospiti. La leggenda vuole che la sua morte sia stata causata dalle sue abitudini orgiastiche sia eterosessuali che omosessuali. Leggenda, perchè leggenda?

Un satrapo di nome Arbace sarebbe giunto a palazzo dal territorio dei Medi per avere udienza e lo avrebbe trovato coinvolto in tali pratiche. Fece allora ritorno alla sua terra, giurando che non avrebbe più obbedito a un simile sovrano, così organizzò una spedizione di conquista su Ninive ma perse le battaglie contro Assurbanipal. Soddisfatto, Sardanapalo tornò ai suoi smodati piaceri, per cui Arbace facilmente lo catturò in ceppi insieme alle concubine in Media. Qui il re si sarebbe mantenuto, grazie alle  ricchezze, in dorata prigionia finché, abbandonato da tutti, volle darsi la morte facendosi bruciare su una pira funeraria con la sua favorita Mirra, insieme alle altre concubine.

Alla ricostruzione storica moderna non piacciono le insinuazioni sulle sue inclinazioni sessuali verso i maschi, in quanto ebbe dei figli o ne adottò, il che fa sorridere, visto che non pochi omosessuali hanno famiglia e figli. per giunta sembra che egli fosse bisessuale. ma ciò che colpisce di più è la strage che fece delle concubine, un costume non troppo insolito (ricordiamo la Sati indiana praticata fino agli inizi del 1900). Il feminicidio non è odierno ma risale a molti secoli indietro, addirittura da millenni.

Fa sorridere il definirlo leggenda anche perchè di Sardanapalo parlano Erodoto, II, 150, ed Ellanico, framm. 158, e Ctesia dà una versione completa riferita ancora da Diodoro, Ateneo, Eusebio, Giorgio Sincello e Nicolò di Damasco. Luciano nello scritto "De dea Syria" afferma di aver visto una statua di Sardanapalo nel tempio della Dea siriana. Secondo Diodoro, Sardanapalo sarebbe stato l'ultimo della serie di trenta re di Assiria.

Questi re vivevano tutti appartati, circondati sempre da una numerosa guardia del corpo, dediti a una vita effeminata e viziosa. Il più effeminato fu però Sardanapalo, il quale viveva completamente come una donna, vestito con abiti femminili e dedito ai lavori muliebri, indulgendo alla gola e a ogni lussuria. Il re, assediato dai rivoltosi che cercavano di rovesciare il suo potere, resosi conto della fine, avrebbe deciso di morire con tutte le sue concubine, i suoi schiavi, i suoi cani e i suoi cavalli preferiti.

Ma non si tratta solo di Sardanapalo.



IN MESOPOTAMIA

- Migliaia di anni fa a Ur, in Mesopotamia, un grande corteo funebre di soldati, servi, donne e musici. entrava nella tomba del re defunto. Ci sono anche carri trainati da uomini, da bovini e da asini, con gli stallieri che procedono accanto agli animali. Al termine della cerimonia ogni partecipante prende una coppa, la immerge in un recipiente e beve la pozione velenosa. Poi tutti si sdraiano a terra secondo un ordine preciso, si addormentano e muoiono. Qualcuno uccide subito gli animali. Alcuni uomini riempiono la fossa e sigillano la tomba. Tombe come quelle dell’antica Ur, comunque, non erano rare, anche per quanto riguarda il macabro particolare dei sacrifici umani e animali. Presso molte antiche civiltà, nobili e regnanti sarificarono umani e animali, ma soprattutto le donne.


IN CINA

- Nel 1974 a Sian, in Cina, dei contadini stavano scavando un pozzo, ma invece dell’acqua trovarono frammenti di figure di terracotta, congegni di bronzo per balestre e punte di frecce. Avevano scoperto l’esercito di terracotta di Qin, antico di 2.100 anni, composto da oltre 7.000 soldati e cavalli, appartenenti alla tomba imperiale di Qin Shihuang di, l’imperatore che nel 221 a.E.V. unificò gli stati cinesi fino ad allora in conflitto tra loro. Il mausoleo di Qin è un palazzo sotterraneo e ordinò che le concubine senza figli fossero sepolte con lui, perciò il numero delle vittime fu “molto grande”.


IN TRACIA

- Dopo il 1.000 a.E.V. i traci, un popolo che viveva tra Bulgaria, Grecia settentrionale e Turchia, aveva, nelle tombe dei governanti, un ricco corredo funerario che comprendeva carri, cavalli, armi pregiate, e perfino le mogli, non solo per il servizio nell'aldilà, ma per quel vecchio principio tutto maschile per cui: "Nella coppa dove ho bevuto io non deve bere nessuno"

E POI:

- Sappiam da Cesare che i Soldurri spontaneamente sacrificavansi in morte dei lor protettori. In luogo egli nota, che il costume d' abbruciar servi e clienti in morte di un grande era cessato. 

- Gli antichi Daaesi abbruciavan le mogli coi defunti mariti. 

- Lorio Dalin afferma lo stesso degli Svezzesi. 

- De Gaignes ci narra che presso una razza di Turchi detta Ogir, alla morte d'un uorno, le mogli che non gli diedero figli venissero uccise e sepolte col marito.


MITRIDATE

Qui si fa un passo in avanti, perchè oltre ad uccidere le mogli ammazza pure i figli. Se non può vivere lui non possono vivere nemmeno i suoi figli. Delle mogli nemmeno a parlarne, nessuno può fare sesso con le donne possedute da lui, tante volte queste si accorgessero (le donne) che lui non era questo grande amatore. Perchè questa è la recondita paura degli uomini quando sono gelosi di chi li ha preceduti. Se lei non è vergine fa il paragone tra lui e l'altro, e siccome in realtà dentro è un bambino, pensa sempre che l'altro sia più prestante di lui.

« Mitridate, dopo aver tentato di togliere di mezzo assieme a lui, col veleno, prima le sue mogli e poi i figli rimasti, aveva mandato giù il contenuto della fialetta; però, né in quei termini né per la spada, era stato in grado di perire con le sue stesse mani. 

Il veleno, infatti, era sì letale, ma non prevalse su di lui (dal momento che egli aveva plasmato la sua costituzione per resistergli, prendendo ogni giorno l'antidoto ad esso in grandi dosi); e il colpo di spada non fu portato con forza, se si tiene conto della debolezza della sua mano, causata dall'età e dalle attuali sventure nonché risultato del veleno, qualsiasi cosa esso fosse. 

Quando, perciò, fallì nel tentativo di togliersi la vita con le sue sole forze, ed essa sembrò attardarsi oltre il momento giusto, quelli che lui aveva mandato contro suo figlio gli si lanciarono addosso e ne affrettarono il trapasso con le lame delle spade e le punte delle lance.

Tuttavia Mitridate, che aveva sperimentato nella vita le cose più varie e notevoli, non ebbe comunque una fine ordinaria a quella sua esistenza. Poiché desiderava morire, anche se non di sua sponte; e benché fosse smanioso di suicidarsi, non poté riuscirvi; ma in parte per mezzo del veleno ed in parte per mezzo della spada, egli si suicidò e contemporaneamente fu ammazzato dai suoi nemici. »

(Cassio Dione, Storia romana, XXXVII.13)

La cosa è gravissima, visto che l'uomo fonda la sua credibilità su quel pezzetto di carne che diventa l'unica cosa importante del suo corpo, annullando completamente la sua anima. Di lui conta solo il pene, ma nella sua mente è un pene da bambino e deve stare attento perchè la donna non se ne accorga. Naturalmente lo sente da bambino (da qui la gara a chi ce l'ha più grosso) perchè lui si sente bambino, perchè non è cresciuto.

Se si prende delle vergini e se le uccide prima che altri possano possederle, queste non sapranno mai che esistono uomini sessualmente più potenti, per cui non potranno mai disprezzarlo. Si può essere coraggiosi in battaglia e grandi re o generali, eppure si può non essere mai cresciuti dentro rimanendo eterni bambini, paurosi ed arrabbiati fino a sterminare i propri cari.



2 commenti:

Unknown on 3 settembre 2018 alle ore 04:39 ha detto...

Da quanto ho letto sei la prima a disprezzare l'anima dell'uomo

Giulia on 30 novembre 2019 alle ore 18:21 ha detto...

Sbagli Unknown, io non disprezzo l'anima dell'uomo, è l'uomo che ne ha paura e l'atrofizza.

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