domenica 16 giugno 2019

NORSUNTEPE



IL SITO DI NORSUNTEPE
La diga idroelettrica di Keban sull'Eufrate, situata nella provincia di Elazığ in Turchia, edificata per lo sviluppo economico nel sud-est della Turchia, ha distrutto imponenti siti archeologici. La costruzione della diga iniziò nel 1966 e fu completata nel 1974. Il bacino creato dalla diga ha una superficie di 675 kmq e dal 1968 al 1974 le valli dei fiumi Eufrate e Murat furono teatro di intensi rilievi archeologici e di scavi in ​​previsione di inondazioni.

Si stavano per cancellare le testimonianze dei primordi dell'umanità. Non pensiamo l'abbiano fatto apposta per cancellare le prove del matriarcato, ma che l'abbiano fatto apposta perchè a fare grandi opere il potere ci guadagna tante mazzette si. Ma è anche vero che per cancellare una storia di 6000 anni fa richiede un'ignoranza colossale.

DEA IN TRONO DI ÇATALHOYUK
(6000-5000 a.c.)
I romani hanno saputo portare l'acqua nelle zone predesertiche senza allagare nulla, attraverso favolose cisterne, che costavano un centesimo delle attuali grandi dighe che hanno, ormai si sa, rovinato oltre a tante ricchezze archeologiche, vedi l'Egitto, anche le acque e la fertilità delle regioni in questione.

A cavallo tra il neolitico e la prima età del bronzo, l'era calcolitica (circa 5500-3000 a.c) è definita dai primi strumenti in metallo realizzati con il rame. Questa età è rappresentata in Anatolia dai siti di Hacilar, Beycesultan, Canhasan, Mersin Yumuktepe, Elazig Tepecik, Malatya Degirmentepe, Norsuntepe e Istanbul Fikirtepe.

La regione di Aşvan, che copre circa 115 chilometri quadrati (44 miglia quadrate), conteneva undici siti archeologici, tutti relativamente piccoli. Il più grande, Aşvan Kale, copriva circa 0,9 ettari (2,2 acri) in totale; altri tre sono stati scavati dal British Institute of Archaeology ad Ankara: Taşkun Mevkii, Çayboyu e Taşkun Kale. 

Nella piana di Altınova (provincia di Elazig ), l'indagine archeologica ha individuato 36 siti, di cui uno, Norşuntepe, ha coperto 8,2 ettari (20 acri), essendo di gran lunga il sito più grande della regione, scavato da un team tedesco guidato da Harald Hauptmann. 

La piana di Altınova conteneva altri tumuli relativamente grandi, tra cui Tepecik (3,4 ettari), Korucutepe (2,0 ettari), Değirmentepe (2,0 ettari) e Körtepe (1,7 ettari). Il tardo ponte romano Karamagara, un notevole esempio di un ponte ad arco a punta antica, è stato permanentemente sommerso dalla diga.

LE OLLE DI NORSUNTEPE

IL PONTE

Il ponte Karamagara ( "Ponte della Grotta Nera") è un ponte bizantino o tardo romano dell'antica regione della Cappadocia, nella Turchia orientale, e forse il primo ponte ad arco a punta a noi noto.
L'arco singolo di 17 m si estende tra le scogliere della gola rocciosa di Arapgir Çayı, un affluente dell'Eufrate, e insieme a gran parte della valle di Arapgir Çayı, è stato sommerso dal completamento della diga  nel 1975, a seguito del quale il livello dell'acqua nella valle dell'Eufrate e alcuni dei suoi affluenti a monte è aumentato drammaticamente.

La struttura apparteneva alla strada romana per Melitene, tagliata nella roccia vicino al ponte su entrambi i lati del fiume. Il suo nome Karamağara ("grotta nera") deriva probabilmente da una caverna ingrandita artificialmente sulla sponda meridionale che fu scavata nella roccia scura a 75 m sopra la struttura e serviva per la protezione del punto di attraversamento. Più a valle, nel villaggio di Bahadın, sono stati sommersi i resti di un altro ponte romano.




NORSUNTEPE

I progetti di salvataggio condotti tra il 1968 e il 1974 hanno contribuito alla conoscenza delle attività preistoriche nell'Anatolia orientale e sud-orientale e i rapporti pubblicati nei progetti di dighe di Keban dell'Università tecnica del Medio Oriente sono la base per ulteriori attività di ricerca. Ricerca di che se tutto è sommerso?

Uno dei siti più importanti esaminati nella regione è il tumulo multi-strati Norsuntepe, sull'Alto Eufrate, a circa 25 km da Elazig, la corona della collina aveva un'area di circa 500 m, all'interno della quale si sono trovate diverse tracce d'insediamenti.

L'ampia stratigrafia che copre periodi dal tardo Calcolitico (livelli 25-30) all'età del ferro (livelli 1-2), ha permesso ha permesso di ricostruire i cambiamenti e gli sviluppi culturali di una regione precedentemente poco conosciuta dell'antica Anatolia.


Sul sito risalente niente di meno che all'età del bronzo gli scavi furono condotti tra il 1968 e il 1974 dagli archeologi dell'Istituto Archeologico Tedesco guidati da Harald Hauptmann, il professore di Heidelberg di Preistoria e Storia antica. Nel 74, i turchi hanno vietato lo scavo. In connessione con la costruzione della diga Keban e la creazione di presa d'acqua. E questo è tutto ciò che si sa di questo posto. Si è provato a trovarlo su google maps. Senza successo. Sembra che questi scavi siano stati seppelliti.

I lavori sul campo dovettero essere completati frettolosamente entro il 1974 a causa della costruzione delle opere della diga di Keban e del livello dell'acqua in costante aumento. Ora gli archeologi tentano di collegare le cronologie dell'età del metallo dell'Anatolia occidentale, centrale e meridionale con quella della regione dell'Eufrate dell'Asia Minore. Ma per farlo necessitano della pubblicazione della stratigrafia e dell'architettura di Norsuntepe.

Essi hanno compiuto sul sito importanti indagini sulla metallurgia estrattiva di rame, arsenico e antimonio, rintracciando forni fusori, minerali di rame, scorie, frammenti di crogioli o stampi di argilla, ma pure dei manufatti metallici trovati all'interno e nei cortili di un gruppo di edifici che molto probabilmente rappresentava appena un quarto dell'insediamento abitato dai fabbri. 

Il rame cominciò a sciogliersi nell'Anatolia meridionale (Turchia) durante il VI millennio a.c., mentre gli stessi strumenti litici del Neolitico erano ancora usati. Le prime prove di fusione del rame provengono da Çatalhöyük.

L'ANTICA DEA ANATOLICA
Ma sono stati finalmente editati due volumi finali della missione Norsuntepe: il primo sulle industrie litiche (K. Schmidt, Norsuntepe I: Die lithische Industrie [Mainz: Verlag Philipp von Zabern, 1996]) e il secondo su manufatti in pietra, ossa e corna, argilla, metallo e vetro, a documentare tutti i periodi di Norsuntepe.

Sono stati identificati 40 strati di insediamenti di diversi periodi di tempo, a cominciare dal tardo Calcolitico (4.000-3.000 a.c.), indicato talvolta come 'Età del rame', in cui c'è stato l'uso estensivo del rame, facilitato dal fatto che il rame cosiddetto 'nativo' compariva nel soprassuolo senza bisogno di cercarlo in miniera.

I vari periodi attraversano tutte le fasi dell'età del bronzo fino a un insediamento urartiano nell'età del ferro. L'uomo, che aveva fino ad allora usato le pietre per difendersi e cacciare, cominciò a fabbricarsi le armi di rame, in genere con impugnature di legno anche abbastanza lunghe.

Si trattava probabilmente di un sito fortificato, con case di mattoni di argilla rifinite a intonaco e in alcuni casi con pitture murali; intorno al sito, coll'avvento del rame aumentò la prosperità e aumentarono le città sparse in tutta l'area che venivano abitualmente costruite sull'acqua o nelle ricche vallate.



I REPERTI

In tutte le regioni dell'Anatolia la maggior parte degli artefatti del tardo Calcolitico erano fatti di rame non in lega. Alcuni erano anche fatti di rame con un basso contenuto di arsenico, e inoltre armi come asce di pietra macinata o mazze, gioielli, oggetti figurativi, timbri e sigilli, strumenti di corno, oggetti di argilla (come ruote in miniatura o i pennelli di argilla (Tonbursten), la cui funzione è ancora ignota), e stampi da forno per prodotti come pane e dolci. 



LA GRANDE MADRE

La religione prevedeva il culto della grande Dea madre dell'Asia Minore, con molte sue riproduzioni in terracotta che venivano usate nei rituali magici che la riguardavano. Le sepolture che si trovavano all'interno delle case del precedente periodo neolitico ora hanno luogo fuori dalle città. Che è cambiato? Forse che si è cominciato ad avere paura della morte, per cui i defunti dovevano venire esclusi dalla comunità.
Dopo l'età del ferro, che ha anche fornito diverse tombe riccamente arredate, l'insediamento è stato abbandonato e distrutto da un incendio: provocato da chi?  

Quando il patriarcato si sostituisce al matriarcato porta con sè la paura della morte e la fine della magia. Il mondo magico è segreto per i maschi ma familiare alle femmine.
Quando sorge la mente artefatta che ottenebra, LA MAGIA DIVENTA RELIGIONE.
Quando i maschi mentalisti opprimono le donne LA MAGIA FEMMINILE DIVENTA RELIGIONE MASCHILE.
La differenza tra Magia e Religione è che la MAGIA SI SPERIMENTA, mentre la RELIGIONE SI CREDE.

Norsuntepe aveva una Grande Madre Dea e Maga insieme, il patriarcato ha distrutto la Dea, il sito, la popolazione, la Magia, la Natura e la Donna.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

dici "il patriarcato ha distrutto la Dea, il sito, la popolazione, la Magia, la Natura e la Donna.", eppure la Dea è ancora profondamente presente, anche noi donne ci siamo e ti ringrazio per le informazioni che ci dai, anche il tuo sito nutre la Dea!

Anonimo ha detto...

l'anonimato è involontario e trascende il mio controllo

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