lunedì 10 dicembre 2012

DEA KALI' - I



Inno orfico alla Terra

"Dea Terra, madre dei beati e degli uomini mortali,
che tutto nutri, tutto doni, che porti a maturazione, tutto distruggi,
che favorisci la vegetazione, porti frutti, ricca di belle stagioni,
sostegno del cosmo immortale, fanciulla variopinta,
che con le doglie del parto partorisci il frutto di molte specie,
demone che ti allieti delle erbe profumate ricche di fiori,
che ti rallegri della pioggia; intorno a te il cosmo elaborato degli astri
si volge per natura eterna e terribili correnti.
Ma, dea beata, fa' crescere frutti che danno molta gioia
con cuore benevolo nelle stagioni felici."



LO SPIRITO SANTO 

La Chiesa Cattolica il suo Spirito Santo ce l’ha, fa parte del mistero della SS. Trinità, per cui, secondo la tradizione, S. Agostino vide un angelo che tentava di svuotare il mare con un cucchiaio. Alle proteste sull’assurdità l’angelo trovò più folle che il santo pretendesse capire il mistero della Trinità. Come dire: - Non ci provare neppure lontanamente. - L’impossibilità della mente a capire il mistero non dovrebbe essere rinuncia, ma incentivo a cambiare strumento; però non è facile, la mente coi suoi dogmi conforta, con le sue regole sorregge. 

KALI'  E SHIVA
L’essere umano vuol sentirsi al centro della famiglia, anzi il maschio vuol sentirsi a capo della famiglia, e pure della comunità, magari del mondo, comunque il più importante, la sua religione è vera e le altre false, il suo popolo è quello prediletto, con conseguenti guerre di religione.

Cose del passato? Non proprio, del nostro antropocentrismo non ci accorgiamo. Dio predilige l’essere umano, degli animali non si preoccupa, li ha fatti a uso e consumo dell’uomo. Non ha autorizzato il leone a mangiarsi la gazzella, nè il gatto a uccidere il topo, ma ha autorizzato l’uomo a fare bistecche, scarpe, pellicce e borse con i diversi animali, li ha creati per lui, ecco la mente artefatta.

Ma questo Spirito Santo se sia maschio o femmina non si capisce, perchè quelli che lo ritennero femmina furono dichiarati eretici, però la colomba era il simbolo di tutte le Grandi Madri e vederlo maschile è problematico.

Nelle antiche religioni spesso le Dee, e perfino le Grandi Madri. sono state sostituite da divinità maschili che hanno preso il loro posto.
Nell’induismo comunque persiste il concetto del Divino Assoluto femminile, Durga, la Madre Divina, Shiva esprime il gioco cosmico perchè conosce la radice del mondo, cioè Durga. Chi agisce è lei, e la Shakti è il potere di Shiva nell’universo.

In India i primi tre giorni di festività Navaratri sono dedicati a Durga che aiuta l’uomo a sconfiggere i demoni e a purificare la mente, i successivi tre a Laksmi, Dea dell’abbondanza, prosperità e purezza d’animo, con in mano due loti e altre ricchezze. Gli ultimi tre giorni sono di Sarasvati, portatrice della divina conoscenza, che fa progredire l’uomo spiritualmente. Tiene in mano uno strumento, la vina, che racchiude il suono cosmico, non ricorda il sistro di Iside o il flauto di Atena? Attraverso la devozione e il culto a Sarasvati, l’uomo ottiene la conoscenza del Sé. Attraverso purificazione e conoscenza, quindi Durga, Laksmi e Sarasvati, l’uomo potrà uscire dalla ruota delle rinascite. La Madre è il principio e la fine.


DEI ERMAFRODITI

E' successo ovunque, a oriente e a occidente. Non a caso alcune divinità maschili le vediamo con gioielli femminili, talvolta coi seni, coi tratti del volto totalmente femminili, o addirittura gravidi, come il Budda, a sostituire il ventre gravido della Grande Madre. Man mano ne porteremo gli esempi.

Secondo la tradizione Shiva ebbe modo di istruire i Rsi (cantori dei Veda) dell'Himalaya al culto dei Deva (antiche divinità), e uno di questi, di nome Bhṛingin, era un devoto di Shiva.
Quando il Dio salì il monte divino di Kailasa insieme alla consorte Parvati, Bhringin la ignorò rivolgenosi, nel suo culto, solo a Shiva. Parvati ci rimase malissimo e maledì Bhringin riducendolo in scheletro, ma Shiva, che qui è pietoso e non distruttivo, si commosse per il poveretto e si congiunse in modo un pochino caotico a Parvati in una sola figura affinché Bhṛingin possa onorare anche lei.

Sembra un po' tirata, poteva dire al discepolo: " Onora anche mia moglie che sai, ha un caratterino.." oppure calmare la consorte, invece preferisce diventare ermafrodito, che poi al discepolo il Dio con le tette e quant'altro va stranamente bene, ma tant'è, per giustificare seno o pancia i miti si inventano cose impossibili, il fatto è che le antiche Dee dovevano essere mutate poco per volta altrimenti i fedeli non ci credevano e si rifiutavano.

Nella figura in fondo alla pagina ci sono le tre facce di Shiva: sulla destra il profilo maschile (virilità, forza di volontà), sulla sinistra l’aspetto femminile (dolce e seducente), al centro la magnifica testa di
Shiva Mahéswara, (il Grande Signore), che esprime tranquillità e distacco trascendente. E riecco la Trinità, che nonostante l'aspetto, anzi uno degli aspetti sia femminile, sempre maschio è, e perfino il Dio-Cristo viene ripetuto in tre figure identiche sempre per il suddetto mistero.



LA DEA CATTIVA

Anzi, nell'incalzante misoginia del patriarcato, le Dee, quale aspetto del lato morte della Triforme Dea, diviene totalmente negativa. La Dea che opera la grande trasformazione alchemica, che guida al passaggio dell'iniziazione per la morte del vecchio e la rinascita del nuovo, diventa perfida. Vedi Morrigan nella mitologia celtica. o Medusa in quella romana, o Kalì nella mitologia indiana.

Nella religione induista, la Dea Kali rappresenta l'aspetto guerriero di Parvati, la consorte di Shiva, chiamata anche Devi (la Dea) e Mahadevi (la Grande Dea, cioè la Dea Madre) e con aspetti diversi: Sati (la donna virtuosa), Jaganmata (la madre del mondo) e Durga (l'inaccessibile).
La storia andò così, inviata sulla Terra per sgominare un gruppo di demoni, iniziò ad uccidere anche gli esseri umani, perchè quando le prendevano i cinque minuti...

Per fermarla, Shiva si distese fra i cadaveri; un modo un po' strano per fermarla, forse bastava gridarle: "guarda che casino stai fecendo!" però funzionò, perchè quando la Dea si accorse che stava per calpestare il marito si calmò.

Kali era il terzo elemento della triade indù, insieme a Brahma il creatore e Vishnu il preservatore. Per completare il sistema mancava un distruttore, la funzione di Kali. In realtà la trimurti ha tre divinità maschli: Brahama, Visnù e Shiva, con le varie mogli, cioè le Dee primitive.

Come al solito il mito è la distorsione di un mito più antico, perchè la Divina Trimurti, all'origine, come tutte le triadi, era tutta femminile, trattavasi dei tre volti della Dea, come rimandano pure le immagini tradizionali.

Basta guardare l'immagine sopra e quella di sotto, tutte con orecchini e collane, e con volti tondetti e dolci, occhi bistrati e labbra truccate. Non ci vuole molto a capire che si tratta di tre Dee, ne hanno tutto l'aspetto. Soprattutto Shiva, che ha la luna come simbolo, è azzurro e sembra una donna. Insomma anche in India hanno tolto il potere alle antiche Dee per trasferirlo agli Dei maschi, e quella cattiva è Kali. Il fatto poi che Shiva venga considerato il "Signore degli animali" dei Veda sa di copiato dalla "Signora degli animali" o "Signora delle fiere" (vedi Feronia) che dominò incontrastata in tutte le società femminili e matriarcali. Era sicuramente la signora degli animali, perchè era la natura...

La Dea Kali non è malvagia, è distruttiva si, ma solo delle illusioni, per questo gli umani la temono. E' lei la distruttrice della falsa mente, colei che fa nascere il terzo occhio, cioè l'occhio che vede nel buio.

“La figura era divisa in tre parti,
la prima e l’ultima era ognuna delle tre.
Shiva immediatamente dopo Vishnu,
Vishnu subito prima di Shiva,
Brahma subito prima degli altri due,
i due subito prima di lui”

(Dal Kumara-sambhava - Kalidasa, poeta del V secolo)

Insomma anche qui il mito volto al maschile diventa un cruciverba e non si capisce nulla. Chi sta prima e chi sta dopo, la chiamano poesia ma in realtà è ossessiva come lo è sempre la mente quando si fabbrica le cose. E' la solita storia della Dea Triforme, colei che dà la vita, colei che nutre cioè accresce, e colei che distrugge cioè la morte. Insomma la Terra è nostra madre che ci fa nascere, che ci nutre coi suoi prodotti e che ci fa morire. Oggi diremmo il Cosmo ma gli antichi conoscevano solo la Terra.

Ci sono ancora numerosi templi dedicati alla triplice dea: Lakshmi, Saraswati, Kali, le tre energie (guna) primarie: l'energia della creazione, rajas (Saraswati, la luna crescente), quella della conservazione, sattva, (Lakshmi, la luna piena) e quella della dissoluzione, tamas, (Kali, la luna nera). La triplice Dea esiste da tutte le parti della Terra, dall'est all'ovest dal nord al sud.



L'INIZIAZIONE FEMMINILE

Kali è la morte che tocca a tutti ma che nessuno osa affrontare, rifugiandosi nelle varie religioni che promettono vita eterna senza trasformazione, magari perdendo il corpo ma con la solita mente elucubrante. Chi invece osa affrontare la morte in vita scopre un mondo chiuso agli altri, ma non la morte reale bensì il concetto della morte.

Qualcuno la chiama la "Piccola morte", gli esoteristi la chiamavano "La morte iniziatica", gli alchimisti la chiamavano "L'opera al nero" o il "Caput mortuum", ma non si tratta di affrontare prove pericolose per la propria vita come tanti fantasiosi hanno scritto, anzi non si tratta nemmeno di prove, è un percorso di consapevolezza e basta.

Erano le antiche sacerdotesse che lo conoscevano e lo insegnavano agli uomini, poi gli uomini hanno distrutto il sacerdozio femminile e addio sapienza, si scrivono leggende e miti che tutti si divertono a commentare senza capirci granchè.

Oggi non lo conoscono nemmeno le donne, o almeno la maggior parte di esse, perchè non sanno più che significhi essere donna, se non un pendolo tra una mamma-moglie al servizio del marito, o una bambola sexi che catturi gli uomini con lo stimolo del sesso.

Ci sono pure le donne che si dedicano alla carriera, o che fanno dell'accudimento dei figli (e poi dei nipoti) uno scopo di vita, o che stanno a pregare nei templi raccomandandosi al Dio di turno, ma nessuna di loro ha capito granchè.

"LA DONNA SI DANNA PER NASCONDERE IL DANNO"


LE DONNE DIMENTICATE

Essere donna è un'altra cosa, una volta le donne sapevano cosa fosse, e infatti il potere e la libertà che avevano non se li sono fatti togliere così facilmente, hanno lottato, sono morte, sono fuggite in paesi lontani, ma gli uomini non l'hanno sopportato, le hanno sottomesse con la forza e quelle fuggite sono state raggiunte e uccise. Lo vediamo anche oggi nella violenza degli uomini quando le donne li lasciano, non lo sopportano e le devono far fuori. Infatti le amazzoni, che non sono una leggenda come falsamente raccontano, invece se ne vivevano perloppiù in Asia vivendo e commerciando beatamente, ma vennero alla fine raggiunte e sterminate.

Il maschio non affronta Kali, non ne ha l'intuito nè la sensibilità nè la perseveranza, ha solo il coraggio, virtù notevole, che però non basta perchè manca di guida, e d'altronde non ha nessuna donna che gli insegni la strada, perchè chi fornisce la spada magica è la dama del lago, (vedi la saga di Re Artù), perchè l'anima è donna mentre l'uomo è mente e con la mente non si può giungere nel profondo della nostra essenza, anche se i maschi nella mente confidano parecchio.

Inoltre neppure sopporterebbe l'uomo di essere guidato, cioè iniziato da una donna, perchè spera di essere lui quello spirituale, in quanto confonde il distacco da sentimenti e da istinti con la spiritualità. Per questo gli uomini di religione hanno sempre voci spente ed atone. Per questo i religiosi ai gradi più alti sembrano zombi che camminano.

Nell'epoca del Kali Yuga "Ritenendosi saggi, gli sciocchi immersi nell'ignoranza, ma sicuri di sé, si aggirano urtandosi come ciechi guidati da un cieco" (Mundaka Upanisad).

La nostra attuale spiritualità si basa su tre principi tutti maschili: la repressione degli istinti, la repressione dei sentimenti e la negazione del corpo fisico. Infatti le migliori nevrosi albergano nell'ambiente fortemente cattolico, ma non solo, perchè il sacrificio è insito nel patriarcato:
« Fu questo stesso rituale che i Veggenti, nostri Padri, adottarono quando in principio il sacrificio fu creato per primo. Con gli occhi della mia mente io credo di poter vedere quelli che per primi offrirono questo sacrificio » (Ṛgveda X, 130,6.)

La Dea Kali ha i teschi e i corpi smembrati, e la testa staccata dal corpo di un guerriero, non perchè compia sacrifici, ma perchè stacca la mente costruita abbattendo ogni illusione, ed ha il tridente come Nettuno, perchè è la Signora delle acque e delle maree, cioè delle emozioni, ma ha pure la conchiglia della femminilità, e il fuoco segreto dell'iniziato, e il falcetto che taglia il filo della vita.



SHIVA IL SIGNORE DELLA MORTE

"Non esiste alcuna psicologia del profondo, orientale od occidentale, che non sia destinata a condurre chi ne percorre il cammino all'incontro con il Grande Shiva, celato nel cuore segreto di ogni uomo"

Insomma dobbiamo metterci d'accordo, se il distruttore sia Shiva o Kali. La cosa varia a seconda dei tempi e dei luoghi, i miti cambiano anche da un paese all'altro, magari solo a poche miglia di distanza, e poi cambiano nel tempo. Questo non accadeva solo in India ma in tutto il mondo sia occidentale che orientale.

In realtà possiamo chiamarlo Shiva o Kali, ma è una divinità distruttrice che dobbiamo incontrare, solo che in Kali è un aspetto della Grande Madre, quindi con l'aspetto della nuova nascita, cioè della rinascita, mentre in Shiva sotto ai piedi di Kali (che in realtà in molti miti balla sul corpo morto di Shiva) i conti non tornano, e Shiva somiglia tanto alla mente artefatta che la Dea distrugge per rigenerarla.



LA MENTE CONDIZIONATA

Esistono infatti due maschili, cioè due menti nell'uomo e pure nella donna, uno è quello che abbiamo alla nascita, prestissimo coperto dal secondo maschile, che è quello con cui in genere la stragrande maggioranza della gente vive, cioè la mente condizionata.

LE TRE FACCE DI SHIVA
Ci condiziona la mente l'ambiente che ci circonda, a cominciare dai genitori, e poi i nonni, e poi i parenti, e poi la scuola, e poi i compagni, e poi i libri che leggiamo a scuola e oltre la scuola, e i professori, e i partiti, e i partner, e la religione, e la TV e i giornali, e l'idea complessiva che ci trasmettono del mondo.

La mente condizionata attraverso questa tempesta di informazioni e ciò che esperisce nella realtà si forma un mondo tutto suo, che varia da persona a persona ma un po' si somiglia nell'ambito di un tempo e uno spazio e una cultura.

La mente poggia su ciò che ci hanno trasmesso senza sapere affatto se è vero o falso, perchè la mente non sa di essere condizionata e crede a ciò che le è stato trasmesso.

Crediamo nelle religioni perchè ce le hanno trasmesse, anche se nessuno lo ammette e giura di aver scelto la sua, ma se così fosse non sarebbero così delineate nei territori, cattolici in Italia, buddisti in Cina, induisti in India ecc, perchè sarebbero tutte mescolate. Anzi si solito la gente non sa nulla delle altre religioni e accetta la sua perchè così gli hanno insegnato. Quasi nessuno riflette su ciò che gli viene trasmesso, nemmeno sui costumi e sulla morale.

Un detto orientale e sapienziale dice che: - Tutti gli uomini dormono, alcuni si accorgono di dormire, pochissimi si svegliano. -

Un tempo le donne avevano il contatto diretto col mondo sovrasensibile e ciò rendeva il mondo più sano e gioioso. Poi venne il patriarcato che snaturò le donne rendendole inibite e sottomesse, così iniziò il malessere e le guerre, a loro volta portatrici di malessere. Da allora il mondo si perpetua così, con le donne che non sanno chi furono, perchè non lo ricordano più. Peccato perchè la prima civiltà l'hanno creata le donne.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Avevo il sospetto che ci avessero fregato, adesso ne sono certa.

Unknown on 12 gennaio 2019 alle ore 16:57 ha detto...

bisogna apprendere dalla natura e nn da altro. A mio avviso in Oriente, quello ascetico e in Cina, quella spirituale, sono vicini alla Veritá piú di tutti. io mi nutro di nozioni di Taoismo ,induismo e buddhismo..credo che nell'unione di queste tre,.vi sia una grande rivelazione. ma non puó esserci rivelazione senza consapevolezza, quindi bisogna avere le basi sulle quali costruire...

Giulia on 30 novembre 2019 alle ore 18:10 ha detto...

Hai detto che bisogna apprendere dalla natura e non da altro. Questo contrasta con la rivelazione fatta da altri, qualsiasi religione essa sia.

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