Luciano narra, nel suo De Dea Syria, che Stratonice, giovane moglie di Seleuco I, una notte fece uno strano sogno nel quale Hera le chiedeva di innalzare un tempio a Hierapolis, ammonendola altresì che, se non avesse ottemperato, avrebbe sofferto gravi disgrazie.
La regina non diede importanza al sogno, ma poi, essendo caduta ammalata, rivelò al marito la visione avuta e questi la incitò ad obbedire alla Dea.
Infatti guarì, e il re Seleuco la mandò nella “Città Santa” con una cospicua somma di denaro, scortata da un numeroso esercito e, fatto chiamare un giovane, il cui nome era Combabo, nel quale riponeva illimitata stima e amicizia, e che era di assai avvenente aspetto, gli chiese di accompagnare la sua sposa e di assumere il comando della spedizione.
SELEUCO I NICATORE (fig. 1) |
Comunque Combabo supplicò il sovrano di dispensarlo da questo incarico, superiore alle sue capacità; ma egli temeva soprattutto la gelosia di Seleuco nei riguardi della bella moglie.
Il re insistette e Combabo chiese allora sette giorni di tempo per assolvere a degli impegni.
Infine, disperato, si rese eunuco e mise le parti recise in un piccolo scrigno insieme a miele, mirra ed altri aromi per conservarli, indi lo sigillò con il suo anello.
Caspita, si asportò il pene? Sarebbe morto subito. Comunque, a ferita rimarginata. (rimarginata in sette giorni? Ma non s'era evirato? Era Mandrake?) tornò dal re e gli consegnò lo scrigno, dicendogli che conteneva il tesoro a lui più caro, pregandolo di custodirlo durante la sua assenza.
Stratonice e Combabo partirono per Hierapolis per costruire il tempio, che richiese tre anni di tempo. Ma in questo periodo la regina si invaghì di lui e la passione la divorò. Si finse allora in preda al vino ed entrò nella camera di Combabo supplicandolo di amarla.
Respinta minacciò di suicidarsi per il rifiuto; a questo punto Combabo dovette confessare a Stratonice la sua situazione e la donna rinunciò alla passione ma non al piacere della sua presenza.
La relazione, seppure platonica, non sfuggì ad alcuni cortigiani malevoli che tornati a Babilonia denunciarono il fatto, ma anche la regina lo accusa di aver attentato alla sua virtù. Il re adirato richiama il giovane che gli chiede solo di guardare nello scrigno.
Così la sua innocenza è palese e il re mette a morte i suoi calunniatori e lo colma di ricchezze. Combabo torna la tempio dove gli viene eretta una statua di bronzo in suo onore. Dei suoi amici si evirano a loro volta o, secondo altri, fu la Dea Syria a ispirarli. Da questo derivò nel tempio il sacerdozio degli eunuchi vestiti da donna.
Accadde poi che una giovane straniera, venuta a Hierapolis per assistere a una festa, avendo veduto Combabo, ancora vestito da maschio, rapita dalla sua bellezza, se ne innamorò; ma saputo che era un eunuco, disperata si uccise. Combabo dispiaciuto, onde non si ripetesse l'evento, da quel momento si vestì da donna. "
Diciamola tutta, questa storia è una balla.
MORSETTO DA EVIRAZIONE CON L'IMMAGINE DI CIBELE ED ATTIS (fig. 3) |
Respinta minacciò di suicidarsi per il rifiuto; a questo punto Combabo dovette confessare a Stratonice la sua situazione e la donna rinunciò alla passione ma non al piacere della sua presenza.
La relazione, seppure platonica, non sfuggì ad alcuni cortigiani malevoli che tornati a Babilonia denunciarono il fatto, ma anche la regina lo accusa di aver attentato alla sua virtù. Il re adirato richiama il giovane che gli chiede solo di guardare nello scrigno.
Così la sua innocenza è palese e il re mette a morte i suoi calunniatori e lo colma di ricchezze. Combabo torna la tempio dove gli viene eretta una statua di bronzo in suo onore. Dei suoi amici si evirano a loro volta o, secondo altri, fu la Dea Syria a ispirarli. Da questo derivò nel tempio il sacerdozio degli eunuchi vestiti da donna.
Accadde poi che una giovane straniera, venuta a Hierapolis per assistere a una festa, avendo veduto Combabo, ancora vestito da maschio, rapita dalla sua bellezza, se ne innamorò; ma saputo che era un eunuco, disperata si uccise. Combabo dispiaciuto, onde non si ripetesse l'evento, da quel momento si vestì da donna. "
Plutarco narra che Stratonice andò in sposa nell 301 a.c. a Seleuco I, Il figliastro Antioco, innamorato di lei, (294 circa a.c.) persuase il padre a separarsi da lei e a cedergliela in moglie nel 294. Praticamente Antioco si sarebbe ammalato d'amore, il medico disse al padre che suo figlio si fosse innamorato di sua moglie (del medico). per cui il re, per amore di Antioco, lo pregò di cedergli la moglie, come lui stesso avrebbe fatto nel caso. Allora il medico raccontò la verità e Seleuco, da bravo padre, cedette la moglie al figlio.
Diciamola tutta, anche questa storia è una balla.
OH CHE BEL MANTELLO MARCONDIRONDIRONDELLO.... (fig. 4) |
Ne parlarono anche Appiano e Valerio Massimo, per cui è possibile che il re, stancatosi della moglie, avesse passato Stratonice al figlio per averla comunque ancora accanto.
Ma c'è di più: Stratonice ha diciassette anni e Seleuco 60, una bella differenza di età. Con tutto ciò ella era calva a causa di una lunga malattia (!) però Seleuco invita i poeti a farle i più bei complimenti per i suoi capelli. Ma erano una gabbia di matti?
Che c'è di vero in tutto ciò? Che molti antichi sacerdoti si eviravano e si vestivano da donna. Lo fanno ancora oggi i Dervisci, non di evirarsi, ma di vestirsi da donna e di danzare come donne, non a caso girando in circolo (fig. 5). Diciamola tutta, non ricordano certi giochi da bambine in cui si girava facendo svolazzare la gonnellina larga finchè non ci girava la testolina e rischiavamo di cadere per terra?
Beh, i dervisci fanno esattamente questo, per il semplice fatto che non sanno danzare e allora girano e girano su se stessi mostrando la gonnellina larga larga. In realtà fanno ridere, ma trattandosi di religione gli uomini perdono il senso del ridicolo.
DERVISCI DANZANTI (fig. 5 ) |
I sacerdoti cosiddetti Galli si eviravano per la Dea Cibele, presi in un furore orgiastico. I cristiani presi dall'identico furore si autodenunciavano per morire come martiri cristiani, Nel medioevo e non solo i flagellanti si coprivano la schiena di sangue percuotendosi con le fruste.Ancora oggi dei preti si mortificano la carne con digiuni, veglie e cilici da tortura.
Si, è pazzia anche questa, ma è codificata, per cui non ha diritto agli psicofarmaci, e neppure ad essere chiamata follia. Tanto può la mente quando ha perduto il contatto con l'istinto. La storia andò così:
- Le donne erano le sacerdotesse per eccellenza, gestivano i templi,
- Gestivano i loro corpi spesso offrendoli ritualmente,
- Mettevano al mondo figli che appartenevano alla comunità,
- Interpretavano i segni degli Dei, divinavano il futuro e oracolavano,
- Erano ispirate dagli Dei e insegnavano le arti agli uomini (vedi Muse).
- Gli uomini le rispettavano e seguivano come capi religiosi.
- Si evitavano le guerre.
- Gli uomini facevano rispettare le leggi e gestivano l'esercito.
II FASE
- Gli uomini si ribellarono al potere spirituale della donne e le destituirono dal sacerdozio.
- Proibirono loro di concedersi agli uomini se non mediante l'istituzione del matrimonio.
- Posero un Dio Padre al posto di una Dea Madre.
- Posero i sacerdoti al posto delle sacerdotesse.
- Tolsero ogni libertà alle donne.
- Cercarono di interpretare i segni degli Dei, divinare il futuro e oracolare, con scarsissimi risultati, cosicchè nessuno si rivolse più ai templi per ottenere responsi.
SACERDOTE GALLO (fig. 7) |
- Però impedirono alle donne di studiare e di lavorare, ma soprattutto di fare magia, di divinare, di oracolare e di curare
- Si sostituirono in tutte le attività dichiarandosi superiori alle donne, però dovettero accorgersi. loto malgrado, che nella interpretazione dei segni e dei prodigi, nella divinazione del futuro, nella consultazione dei morti e degli antenati, nell'oracolare, e soprattutto nella magia, non ci capivano nulla, erano assolutamente negati per cui dichiararono che:
- la magia era opera del diavolo e andava pertanto proibita.
- i segni e i prodigi potevano interpretarli solo i sacerdoti maschi, con molta prudenza e molte circospezioni, perchè anche in tali cose poteva annidarsi il diavolo.
- la divinazione del futuro era opera del diavolo e non di Dio, perchè se Dio avesse voluto suggerire qualcosa sul futuro lo avrebbe fatto ai maschi e non certo alle femmine che sono creature inferiori.
- l'attività oracolare era menzognera e falsa perchè figlia del diavolo, semmai si potevano consultare il libri sacri, come la Bibbia, il Vangelo, il Corano e cosi via.
- la consultazione dei morti comportava un tormento per i suddetti anche se nessuno se ne era lamentato, e poi non si era certi che le anime dei morti che si presentassero fossero benedette e non maledette, cioè in combutta con il diavolo. Pertanto il contatto coi morti sotto qualsiasi forma si facesse, spiritismo compreso, era severamente proibito e considerato opera del diavolo.
PRETINO IN ROSSO (fig. 8) |
Se il diavolo sparisse sparirebbe anche Dio. Niente diavolo, niente Dio.
Insomma l'uomo tentò di imitare la donna ma non vi riuscì nemmeno lontanamente, per cui, onde evitare il raffronto con lei la cacciò da ogni carica pubblica, laica o religiosa.
Per questo le religioni vennero rigorosamente amministrate dai maschi, mentre alle donne rimaneva il privilegio di lasciarsi ammaestrare e, quando andava bene benedire, quando andava male di finire abbrustolite su un rogo.
E per loro si camminava sempre sul filo di una lama.
L'INVIDIA DELLA DONNA
ANCHE IN CINA NON SCHERZANO (fig. 9) |
Nella fig. 7 il sacerdote Gallo, non potendo sfoggiare le tette, ha al loro posto due dischetti ricamati che le rappresentano.
L'invidia dell'uomo sulla donna è molto poggiata sull'invidia del seno, ma è un'invidia inconscia che si aggrappa all'immagine delle poppe che lui non ha e che gli piacciono tanto, anche perchè, lui non lo sa, gli ricordano tanto quelle nutritive della mamma.
Per questo ai maschi piacciono tanto le tette grosse, più sono grosse e più latte contengono. Ma sempre inconsciamente invidiano le qualità donative che quelle poppe rappresentano, insomma la capacità di amare. che l'uomo possiede i misura piuttosto scarsa.
La prova? L'amore verso i figli:
LA MAGGIOR PARTE DEI PADRI DEI FIGLI SE NE FREGA.
Per i maschi i figli sono un onere che va depositato interamente sulle spalle delle mogli. Loro portano i soldi a casa e tanto basta.
Dunque il maschio invidia alla donna quella capacità che ha la donna di amare gli altri molto più di lui.
Non a caso il volontariato negli ospedali lo fanno soprattutto le donne.
Non a caso le badanti dei vecchi sono donne e all'asilo le maestre sono tutte donne.
Affidereste un vecchio o un bambino a un uomo?
Giammai, e questo la dice lunga.
SACERDOTI CHE VESTONO DA DONNA
Da sempre i sacerdoti vestono da donna, e non si invochi l'antichità del costume che altrimenti il presidente della repubblica dovrebbe vestire in toga, invece sono i sacerdoti ad avere la veste femminile.
E non lesinano neppure sui colori, dal bianco al rosso al nero e all'oro.
Per non parlare dei paramenti, tutti ricamati e di tutti i colori. Non parliamo poi delle stoffe, sete, rasi e damaschi, e poi merletti a iosa.
E' vero che i pretini vestono di nero, ma se poco poco salgono di grado, si scatenano, ed in altre religioni si scatenano anche ai gradi bassi.
Ma con che coraggio i preti hanno tuonato da sempre sulla riprovevole vanità femminile? Neanche la regina Elisabetta si azzarda a conciarsi come questi tipini religiosi (fig. 11).
E meno male che il Cristo predicò la semplicità e la povertà, e il Budda la fuga dalle illusioni del mondo, altrimenti come si conciavano?
Insomma la necessità di vestirsi da donna aveva i suoi perchè. In primis perchè per millenni le sacerdotesse sono state solo donne, così come la Grande Madre non era un travestito ma era donna.
Non fu facile per i fedeli passare dalle Dee e sacerdotesse con le tette, quindi amorose mamme, ai sacerdoti con la barba, padri severi e rompiballe.
Qualcosa delle donne i sacerdoti dovevano averlo. Niente tette ok, ma almeno il vestito e magari il copricapo, e magari gli orpelli, e magari i gioielli. E si sa, quando l'anima si eclissa la mente svalvola.
INSOMMA, DELL'INVIDIA DEL PENE CI HANNO OSSESSIONATO,
MA PERCHE' NON SI PARLA MAI DELL'INVIDIA DEL SENO?
E PER DIRLA TUTTA,
PERCHE' NON SI PARLA MAI DELLA GRANDE INVIDIA
CHE HA L'UOMO NEI CONFRONTI DELLA DONNA?
Per questo ai maschi piacciono tanto le tette grosse, più sono grosse e più latte contengono. Ma sempre inconsciamente invidiano le qualità donative che quelle poppe rappresentano, insomma la capacità di amare. che l'uomo possiede i misura piuttosto scarsa.
La prova? L'amore verso i figli:
(fig. 10) |
Dunque il maschio invidia alla donna quella capacità che ha la donna di amare gli altri molto più di lui.
Non a caso il volontariato negli ospedali lo fanno soprattutto le donne.
Non a caso le badanti dei vecchi sono donne e all'asilo le maestre sono tutte donne.
Affidereste un vecchio o un bambino a un uomo?
Giammai, e questo la dice lunga.
SACERDOTI CHE VESTONO DA DONNA
VESTITINO TUTTO D'ORO (fig. 11) |
Per non parlare dei paramenti, tutti ricamati e di tutti i colori. Non parliamo poi delle stoffe, sete, rasi e damaschi, e poi merletti a iosa.
E' vero che i pretini vestono di nero, ma se poco poco salgono di grado, si scatenano, ed in altre religioni si scatenano anche ai gradi bassi.
Ma con che coraggio i preti hanno tuonato da sempre sulla riprovevole vanità femminile? Neanche la regina Elisabetta si azzarda a conciarsi come questi tipini religiosi (fig. 11).
E meno male che il Cristo predicò la semplicità e la povertà, e il Budda la fuga dalle illusioni del mondo, altrimenti come si conciavano?
Insomma la necessità di vestirsi da donna aveva i suoi perchè. In primis perchè per millenni le sacerdotesse sono state solo donne, così come la Grande Madre non era un travestito ma era donna.
Non fu facile per i fedeli passare dalle Dee e sacerdotesse con le tette, quindi amorose mamme, ai sacerdoti con la barba, padri severi e rompiballe.
Qualcosa delle donne i sacerdoti dovevano averlo. Niente tette ok, ma almeno il vestito e magari il copricapo, e magari gli orpelli, e magari i gioielli. E si sa, quando l'anima si eclissa la mente svalvola.
INSOMMA, DELL'INVIDIA DEL PENE CI HANNO OSSESSIONATO,
MA PERCHE' NON SI PARLA MAI DELL'INVIDIA DEL SENO?
E PER DIRLA TUTTA,
PERCHE' NON SI PARLA MAI DELLA GRANDE INVIDIA
CHE HA L'UOMO NEI CONFRONTI DELLA DONNA?
2 commenti:
Sei grandiosa, leggerti è sempre una cosa piacevole e sai far riflettere anche con la tua ironia, infine dici bene! perché non si parla mai dell'invidia maschile verso la donna, domanda che ha già risposte, e mica una sola!
Ciao.
Troppo forte! W il matriarcato.
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