DIANA EFESINA, MADRE NATURA |
Un tempo gli uomini adoravano la natura e le sue manifestazioni. Ogni ruscello, ogni altura, ogni albero aveva un essere invisibile che lo animava, che fossero ninfe, elfi, satiri, geni, genietti, sirene, gnomi ecc. ecc.
INNO ORFICO ALLA NATURA
Natura, Madre divina di tutte le cose,
Madre degli Dei e degli uomini mortali,
origine di tutto, gioioso piacere,
nume operoso che tutto nutri
e fai lieta la vita.
Dea generosa che tutto indomabile domi
e conduci a buon fine e tutto distruggi,
fulgida dominatrice, comune a tutti
eppur tu sola non accomunata.
Splendida, gioiosa ed infinita,
gradita, varia, affabile, feconda ed operosa.
Che di fiori ti vesti e porti frutti
e di belle stagioni ti allieti.
O vergine nutrice dalle amabili chiome
dai seni ricolmi e dalla sorte felice,
impulso generante, abile, prudente.
Tu che in tutto ti effondi ciclica
e in molte forme appari.
Vita immortale, provvidenza eterna,
Tu sei tutte le cose. Tu sola queste cose produci.
Ti prego Dea: portaci la pace e la diletta armonia,
la ricchezza felice e la salute sovrana.
La cosiddetta nascita della religione è considerata una forma di evoluzione spirituale dell'uomo, in realtà è la sua involuzione. Quella che noi consideriamo spiritualità è mentalismo. Col mentalismo l'uomo chiude la propria anima dentro una scatola e non comprende più nulla.
L'uomo si fabbrica i suoi Dei a sua immagine e somiglianza, lui è al centro dell'universo, l'universo è per lui, la divinità guarda solo lui... e non è benevolo. Lo guarda, lo spia, lo giudica, gli impartisce le regole, vuole essere amato e temuto, adorato in ogni momento del giorno, vuole essere posto al centro del mondo e delle preoccupazioni dell'uomo. neanche i più ossessivi degli amanti chiedono tanto.
Secondo gli uomini DIO HA FATTO GLI UOMINI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, invece E' L'UOMO CHE SI E' INVENTATO UN DIO A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA.
Ovvero: L'UOMO SI E' INVENTATO UN DIO CHE SOMIGLIA TANTO A UN PADRE, MA NON AL MIGLIORE DEI PADRI, BENSI' AL PEGGIORE.
Dio si sarebbe innamorato dell'uomo e gli avrebbe dato il comando di tutte le galassie e di tutte le creature delle galassie... non è un concetto un po' riduttivo? Il mondo è abitato, non si può pensare che nel cosmo infinito noi siamo gli unici egemoni delle altre creature, molti altri animali ci avranno superato nella tecnologia, con più o meno sentimenti di noi. E soprattutto, l'idea di essere unici nell'universo, non è un concetto un po' ossessivo, megalomane, presuntuoso, narcisista e pure un po' psicotico?
INNO A VENERE (MADRE NATURA)
Madre degli Enèadi, piacere degli uomini e degli dèi,
Venere vivificante, che sotto le mobili costellazioni celesti
ravvivi il mare portatore di navi, la terra che reca le messi,
poiché grazie a te ogni genere di esseri animati è concepito
e vede, nato, la luce del sole: te, dea, te fuggono i venti,
te ed il tuo arrivo le nuvole del cielo, per te la terra
industriosa fa crescere i fiori soavi, per te sorridono
le distese marine, e, rasserenato, brilla di una luce diffusa il cielo.
Infatti, non appena la bellezza del giorno primaverile si svela,
ed il soffio del favonio vivificatore, dischiuso, prende forza,
per prima cosa gli uccelli del cielo annunciano te e il tuo arrivo,
o dea, colpiti in cuore dalla tua potenza.
Quindi le bestie feroci balzano qua e là per i pascoli rigogliosi
ed attraversano i fiumi vorticosi: così, presa dal fascino,
ti segue desiderosa ovunque tu voglia condurla.
Infine per i mari ed i monti ed i fiumi impetuosi
e per le frondose dimore degli uccelli ed i campi verdeggianti,
ispirando a tutti nel cuore un soave amore, fai sì che
con desiderio propaghino le loro generazioni stirpe per stirpe.
E poiché tu sola governi la natura, e senza di te
nulla nasce nelle divine plaghe del giorno, e nulla
diviene lieto né amabile, desidero che tu sia compagna
nello scrivere versi, che tento di comporre sulla natura
per il nostro discendente di Memmio, che tu, o dea,
hai voluto eccellesse in ogni tempo, adorno di ogni qualità.
Tanto più, dunque, concedi, o dea, un piacere
inestinguibile alle parole. Fa’ che frattanto le feroci
occupazioni della guerra, per mare ed ogni terra, spente,
si acquetino. Infatti tu sola puoi giovare ai mortali
con una tranquilla pace, perché le feroci occupazioni
della guerra governa Marte bellicoso, che spesso
si abbandona sul tuo grembo, vinto dall’eterna ferita
d’amore, e così levando lo sguardo, reclinato
il morbido collo, nutre d’amore gli avidi sguardi,
anelando a te, o dea, e dalla tua bocca pende
il respiro abbandonato. E tu, o dea, abbracciando
con il tuo santo corpo lui disteso, emetti dalla bocca
soavi parole, chiedendo per i Romani, o ìnclita,
una tranquilla pace.
(Lucrezio Caro)
IL BUON PASTORELa statua, si dice, è fine III sec. o inizi IV sec. d.c., però lo stile è greco classico e non paleocristiano, e non ha una veste romana, perchè a Roma la veste sblusata sulla clamide la portavano solo le donne, esattamente come un seno scoperto era appannaggio delle antiche greche, tra cui le spartane.
Questa statua sembra la rappresentazione di una Dea rimaneggiata a maschio, per il volto un po' femmineo, per la clamide corta sopra le ginocchia e un seno scoperto (e pure un po' prominente) che sono la veste di Diana.
Il cristianesimo produsse una vera incapacità artistica, le figure nella statuaria come nella pittura, divennero basse, tozze, rigide e con gli occhi appena disegnati.
Per averne un'idea, questo è un Buon Pastore della stessa epoca, evidentemente pagana anch'essa, altrimenti non l'avrebbero ridotta così.
Si è poi avuto la brillante idea di trasformarla in Cristo, del resto anche l'egizio Horus, come il frigio Attis (figlio della Vergine Dea Cibele), come il persiano e poi romano Mitra, ma pure Orfeo, avevano tutti, tra i loro attributi, quello di Buon Pastore. Andava di moda?
No, è che la ovina era la pastorizia di gran lunga la più diffusa, e poi prendersi l'onere della pecorella era fattibile, di una mucca più complicato.
IL BUON PASTORE |
Comunque le lunghe corna arrotolate dell'ariete furono simbolo di potere ancor prima di Mitra. Spesso le antiche Dee avevano orecchie o corna di animali.
La stessa Anahita aveva, come le Dee egizie, corna di bue, doppie o molteplici.
Anche Giove Anxur, cioè Giove Bambino, adorato nel tempio arcaico di Terracina, cresce con le bellissime corna d'ariete.
Del resto anche gli ebrei (Salmo 23 di Davide, antico Testamento) dice "Il Signore è il mio pastore..." e il signore era Adonai, non ricorda qualcuno?
ADONAI
Enciclopedia Italiana (1929)
(ebraico 'Ădhünāy; i Settanta in Giudici, XIII, 8, XVI, 28 'Αδωναῖε). - Voce usata esclusivamente come appellativo di Dio. Essendo essa composta dal sostantivo 'ādhün "signore", al plurale, aumentato...
Ma si, Adone, quello amato appassionatamente da Afrodite, che poi morì nel fiore degli anni, e le conseguenti feste Adonie, di morte e resurrezione ecc. ecc., la storia non cambia perchè copiare è facile, creare lo è meno.
LA BUONA PASTORA
La Buona Pastora è tutt'altra cosa, rigorosamente nuda, come tutte le antiche Dee, e indomita allevatrice di lupi, come la Lupa di Roma che allattò, guarda caso, i fatidici gemelli.
LA NATURA STREGA |
Dio invece ha fattezze umane, come suo figlio, o come i suoi avatar, oppure come il suo profeta, dipende dalla religione. I SEMITI NON LO RAFFIGURANO, e i semiti sono una razza particolare, formata solo dagli ebrei e dagli arabi, che si somigliano tanto ma si scannano tanto.
Le altre religioni invece non solo lo raffigurano ma gli danno giù di brutto, soprattutto i cattolici, che nelle chiese non hanno un cm libero. Cavolo, hanno pitturato pure i soffitti che a guardarli viene la cervicale. Avevano paura che ci dimenticassimo? Pitture e statue religiose, chiese a ogni passo, immagini sacre agli angoli dei palazzi, croci sulle colline e sui monti, edicole sacre o cappelle, ma è un'ossessione!
Dunque per incarnarsi questo Dio sceglie un uomo, delle altre razze se ne impipa. ma perchè si deve incarnare? Per insegnare agli uomini ad essere buoni? Ma Lui non è affatto buono, anzi direi che è decisamente insensibile, egocentrico, egoista, narcisista... cavolo, ma l'abbiamo ideato simile a noi!
Così l'uomo si ritaglia dal resto degli animali, si ritaglia dalla natura, lui scrive sui libri scientifici di farne parte ma in realtà si sente il GRANDE ESTRANEO, lui è straniero alla Natura, agli animali e alle piante. PER QUESTO L'UOMO SI SENTE SOLO, la sua mente lo ritaglia dal resto del mondo.
La sua mente è un grosso parassita che lui nutre e che poi si nutre di lui. Una volta coltivata e nutrita la mente diventa la schiava del potere, una condizione infelicissima che l'uomo tenta di superare pensando che poi toccherà a lui esercitare il potere e farà pagare agli altri quello che hanno fatto a lui.
Per questo abbozza (sopporta), perchè poi lui da vittima si trasformerà in carnefice.
Così, come cantò qualcuno siamo tutti vittime e carnefici. Aggiungerei che c'è una propensione personale ad essere piuttosto vittime o piuttosto carnefici. Le donne in genere sono più vittime che carnefici, i maschi al contrario.
Così ogni padre alleva un figlio che diventerà più o meno come lui, talvolta anche peggio....
LA MORTE
L'uomo si inventa gli Dei perchè non riconosce la Natura, ovvero disconosce la Natura, che è divina. Siccome vede gli animali e le piante morire pensa che lui non può essere affine ad essi, altrimenti anche lui muore, e muore per sempre.
L'UOMO E' TERRORIZZATO DALL'IDEA DELLA MORTE... MA, NON CONOSCENDO LA NATURA l'uomo giudica mediante la sua mente e la sua mente crede solo in ciò che gli hanno insegnato. Così crede che lui morirà per sempre se non seguirà il suo Dio (quelli degli altri sono cacca), ma vivrà per sempre se gli si appecoronerà senza usare un briciolo di coscienza.
Per lui gli Dei sono la garanzia che lui non morirà, che vivrà in eterno. Dentro di sè non ci crede, ovvero ci crede nella mente ma non nell'anima, e per questo L'UOMO E' INFELICE.
L'uomo primitivo invece credeva in ciò che la sua anima sentiva, e sentiva che nell'universo TUTTO MUORE E TUTTO RITORNA. Poi si è mentalizzato e non ha sentito più nulla.
Gli antichi dicevano di guardare la natura per capire l'uomo, o, in linguaggio criptico, guardare il macrocosmo per capire il microcosmo. L'eremita dei tarocchi segue la natura accompagnato da un serpente (ovvero l'istinto) con un bastone di legno a cui si appoggia, quindi si poggia sulla terra e non sulla mente.
L'eremita ha una lanterna che tiene sotto il manto, come dire che segue una luce interiore e non esteriore. Ma la Natura è però esteriore! Si ma va guardata con occhi interiori, liberi dai condizionamenti che ci hanno trasmesso. Gli ermetisti filosofici, cioè quelli che dicevano e non dicevano, raccomandavano dunque di ispirarsi alla natura.
Che succede per esempio ad una quercia? Nasce da una ghianda, cresce forma un albero, poi lascia cadere delle ghiande e poi muore. Ma la sua ghianda prosegue e rifa lo stesso cammino. In qualche modo la quercia è identica, ma con esperienze di vita in più.
REINCARNAZIONE DEA KALI' |
Empedocle nelle “Purificazioni”, sostiene che nulla si crea e nulla si distrugge e che ogni cosa si trasforma sulla base dell’amore e dell’odio, spinte opposte da cui dipende l’aggregazione e la disgregazione dei quattro elementi (acqua aria fuoco terra). L’anima nascerebbe e morirebbe in un ciclo perpetuo per opera di questo dualismo.
La teoria di Empedocle è la più rispettata tra le teorie della fisica, tanto che viene considerata più una legge che una teoria. Il fisico matematico Bertrand Russel disse che lo spirito era una materia più sottile. E se avessero ambedue ragione?
Il fatto è che a spiegare è la mente e a capire è un'altra mente, per cui chi spiega non si spiega, ma soprattutto chi capisce crede di capire ma in realtà non comprende un tubo. PER CAPIRE OCCORRE SENTIRE. Potete spiegare a chi non ha mai assaggiato una mela il sapore della mela? Potete spiegare un prurito a chi non ha mai avuto un prurito? Potete spiegare cosa è il mare a uno che il mare non l'ha mai visto nemmeno in cartolina?
E' la stessa cosa per la reincarnazione. Per sapere che è reale bisogna demolire la mente artificiale, o mente difensiva. Quando cade appare chiaro come il giorno che tutto si reincarna, e non solo l'uomo, ma pure gli animali e le piante.
Ora si dà il caso che in epoche remote, quando l'uomo non aveva costruito la sua potente mentalizzazione, egli "sentiva" il mondo e la sua essenza, quindi percepiva l'Anima Mundi, cioè l'anima in tutte le cose del mondo.
Col tempo si è fabbricato l'involucro della mente che chiude come una scatola la nostra sensibilità verso l'esterno. Non comprendiamo le persone, non sentiamo il loro stato d'animo, non capiamo i bambini a cui raccontiamo un mare di sciocchezze condizionandoli ogni giorno, non capiamo gli animali che trattiamo come oggetti inanimati. Siamo ottusi e crudeli, e poi ci meravigliamo che i nostri figli si ammalino, si droghino, cadano in depressione o si suicidino, mentre ci sembra normale quando hanno successo diventando dei robot senza cuore.
E' vero che un tempo c'erano creature umane che impersonavano aspetti della Natura, come la Gran Sacerdotessa, o la bambina indiana che personifica la Dea Kalì, ed è vero che il Papa rappresenta Cristo che in fondo è pure Dio, ma nessuno all'epoca si arricchiva o accumulava potere in nome della divinità.
Nessuno fondava un potere temporale come fa la Chiesa Cattolica, che al contrario di quanto apparentemente sancito, ha conservato un potere temporale, politico ed economico, con tanto di beni materiali e banche ovunque.
QUANTO PIU' CI MENTALIZZIAMO TANTO PIU' CI ALLONTANIAMO DAL SENTIRE ISTINTIVO E INEQUIVOCABILE.
QUANTO PIU' CI MENTALIZZIAMO TANTO PIU CI FABBRICHIAMO FALSI DEI A CUI PROSTRARCI, RINNEGANDO LA NOSTRA ANIMA OGNI GIORNO.
LA NATURA è Dea, madre ed anima. LA MENTE è menzogna, e sulla natura... ...MENTE.
LA RELIGIONE SI E' INVOLUTA, L'ESSERE UMANO.... PURE.
L'EVOLUZIONE E' SQUISITAMENTE PERSONALE.
- Se non mi immergo non muoio, ma nemmeno vivo. -
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