DEA PAX
Accanto alle maggiori nel pantheon romano figuravano divinità minori più arcaiche, tra cui Pax, Dea della pace, cui venne dedicata da Augusto l’Ara Pacis, nel 9 a.c. nel Campo di Marte, e da Vespasiano un tempio, nel 75 d.c., nel Forum Pacis; la Dea Concordia ebbe un tempio nel Foro come segno di riconciliazione tra patrizi e plebei, oltre a Victoria, Dea della vittoria, e Naenia, Dea del lamento funebre, cioè della morte.
Queste divinità femminili derivavano da popoli limitrofi ancora matriarcali, un retaggio che mitigò la patriarcalità romana.
Ciò conferì ai romani rispetto e tolleranza dei nemici sconfitti, pratica ignorata all’epoca praticamente da tutti i popoli. Il
matriarcato era pio verso uomini e Dei.
« Poi Zeus sposò la lucente Themis,
che diede alla luce Horai (Ora)
ed Eunomia (Ordine),
Dike (Giustizia)
e la fiorente Eirene (Pace),
colei che dà significato
ai travagli degli uomini mortali. »
(Esiodo, Teogonia, 901)
La Dea era raffigurata come una giovane donna recante, in una mano, un ramoscello d'olivo con la cornucopia e nell'altra Pluto, simboli di quella ricchezza e dell'abbondanza che solo la pace può donare.
Le immagini della pace le ritroviamo nell'anno della morte di Cesare: una testa femminile con iscrizione "paxs" su una moneta di L. Emilio Buca, sul retro due mani unite cioè pace tra i partiti e fine della guerra civile.
Queste divinità femminili derivavano da popoli limitrofi ancora matriarcali, un retaggio che mitigò la patriarcalità romana.
Ciò conferì ai romani rispetto e tolleranza dei nemici sconfitti, pratica ignorata all’epoca praticamente da tutti i popoli. Il
matriarcato era pio verso uomini e Dei.
« Poi Zeus sposò la lucente Themis,
che diede alla luce Horai (Ora)
ed Eunomia (Ordine),
Dike (Giustizia)
e la fiorente Eirene (Pace),
colei che dà significato
ai travagli degli uomini mortali. »
(Esiodo, Teogonia, 901)
La Dea era raffigurata come una giovane donna recante, in una mano, un ramoscello d'olivo con la cornucopia e nell'altra Pluto, simboli di quella ricchezza e dell'abbondanza che solo la pace può donare.
Ottaviano nel 28 a. c. fa coniare sulle monete l'intera figura della Pax col ramo d'olivo (ramus felicis olivae) e la cornucopia, simbolo l'abbondanza che segue la pace.
La Pax di Augusto fu la pax Romana (Hor.,Carm. saec., 57), con la consacrazione dell'Ara Pacis, ponendola tra le divinità ufficiali dello stato.
Ma che vuol dire Dea PAX, CONCORDIA, VICTORIA e NAENIA?
Oggi nel significato tradotto si direbbero: Pace (dalla Guerra), Vittoria (in Guerra), Concordia ( nel popolo) e Nenia ha il significato di lagna, o, se si è più benevoli, di preghiera ripetitiva. Un tempo la nenia era un canto funebre intonato dalle prefiche dietro il feretro seguendo il suono ripetitivo e mesto del flauto.
Ma che vuol dire Dea PAX, CONCORDIA, VICTORIA e NAENIA?
Oggi nel significato tradotto si direbbero: Pace (dalla Guerra), Vittoria (in Guerra), Concordia ( nel popolo) e Nenia ha il significato di lagna, o, se si è più benevoli, di preghiera ripetitiva. Un tempo la nenia era un canto funebre intonato dalle prefiche dietro il feretro seguendo il suono ripetitivo e mesto del flauto.
Ma se torniamo al matriarcato la PAX non è tanto la Dea che custodisce la pace tra i popoli, perchè nel matriarcato non esistevano le guerre, nessuno invadeva l'altrui territorio, semmai chiedeva un pezzo di terra in territorio straniero per poterlo coltivare sottostando alle leggi di quel paese che l'ospitava.
Che significa uguagliare le spighe?
Che venisse divisa la stessa quantità tra chi aveva lavorato per esse, e questo spiega pure il lavoro compiuto compensato giustamente dal raccolto.
Questo perchè tutti gli uomini avevano all'epoca pari diritti, in quanto tutti figli della Dea.
Anche oggi si dice "Siamo tutti figli di Dio" ma fa ridere o peggio, perchè ovunque i diritti degli individui sono calpestati e disprezzati.
Che venisse divisa la stessa quantità tra chi aveva lavorato per esse, e questo spiega pure il lavoro compiuto compensato giustamente dal raccolto.
Questo perchè tutti gli uomini avevano all'epoca pari diritti, in quanto tutti figli della Dea.
Anche oggi si dice "Siamo tutti figli di Dio" ma fa ridere o peggio, perchè ovunque i diritti degli individui sono calpestati e disprezzati.
Varrone: “Hostum vocant quod ex uno facto olei reficitur” dove hostus è la quantità di olio che si ottiene dopo una sola torchiatura”. (De re rustica). Considerando il prodotto come contro partita, una torchiata = tot di olio.
HOSTIS
Hostis è lo straniero a cui si riconoscono diritti uguali a quelli dei cittadini con un rapporto di reciprocità, che costituisce l'ospitalità. Infatti colui che ospita sarà ospitato.
Coll'avvento del patriarcato e l'inizio delle guerre il principio di ospitalità con gli stranieri viene meno. Gli stranieri diventano quelli che vogliono dominare o che devono essere dominati, pertanto diventano "ostili", perciò nemici.
DEA VICTORIA |
Quella di hostis publicus, cioè di nemico pubblico, era nel diritto romano una condizione dichiarata dal Senato nei confronti di un cittadino ritenuto nefasto o pericoloso per le sorti dello Stato. In base a tale concetto, chi era colpito dalla dichiarazione di hostis publicus diveniva estraneo e nemico della comunità e dello Stato e come tale perseguibile alla stregua di un nemico esterno.
WIKIPEDIA
- Nonostante il senso classico di hostis sia nemico, il significato primitivo della nozione hostis è quello di uguaglianza per compenso: è hostis colui che compensa il "dono" con un "contro-dono" -
Pertanto l'attività principale del patriarcato diventa la conquista dei popoli con il furto dei raccolti e dei beni asportabili, uomini compresi. Nasce così la schiavitù che è un prodotto patriarcale perchè deriva dalla guerra. I prigionieri venivano sradicati e portati nella terra del vincitore come bottino. Qui erano condannati a lavorare senza diritti.
Nel matriarcato tutti gli uomini erano uguali, in quanto figli della Dea, la quale, amministrando la giustizia assicurava la Pace.
Pertanto anche gli stranieri erano accolti in quanto anch'essi figli della Dea, e nel neolitico la Dea ha un'infinità di rappresentazioni soprattutto seduta, perchè si tratta di Colei Che Sta, come anima ripiegata su se stessa in quanto autosufficiente, ed in quanto Tellus, la Terra.
Ella è , è sempre stata e sempre sarà, e nessun uomo ha mai sollevato il suo velo. In quanto al Dio patriarcale, lui non ha veli e anche se ne avesse nessuno di sognerebbe di sollevarli, visto che è un vecchio. Anche nella Kabalah viene deiio: "L'antico dei giorni",
Ella è , è sempre stata e sempre sarà, e nessun uomo ha mai sollevato il suo velo. In quanto al Dio patriarcale, lui non ha veli e anche se ne avesse nessuno di sognerebbe di sollevarli, visto che è un vecchio. Anche nella Kabalah viene deiio: "L'antico dei giorni",
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- Nonostante il senso classico di hostis sia nemico, il significato primitivo della nozione hostis è quello di uguaglianza per compenso: è hostis colui che compensa il "dono" con un "contro-dono" -
Dunque la Dea Pax era Dea della giustizia, appianando le controversie o stabilendo i risarcimenti di chi aveva procurato i danni.
Naturalmente erano le sacerdotesse e/o i capi tribù a farlo, come si vede perfino nell'antico ordinamento ebraico prima che diventasse patriarcale, dove c'erano le giudici citate dalla Bibbia.
Naturalmente erano le sacerdotesse e/o i capi tribù a farlo, come si vede perfino nell'antico ordinamento ebraico prima che diventasse patriarcale, dove c'erano le giudici citate dalla Bibbia.
Dunque la Pax è anzitutto consapevolezza interiore, simboleggiato spesso dal femminile seduto, o anima seduta, o Dea Pax seduta. L'armonia è l'equilibrio tra Pace e Giustizia, con equa pena per chi rompe quell'armonia.
Ma non è il principio di punizione o premio, tanto caro al patriarcato. La punizione serve a ristabilire un equilibrio, e non è mai un reato di disobbedienza all'autorità, ma un reato di danno per il singolo e la comunità in cui è inserito. Perchè il danno di ognuno è danno di tutti, perchè tutti devono soccorrere e cooperare.
La Dea Concordia perciò non è che una parte della Dea Pax, la concordia tra gli umani è la Pax della comunità e l'armonia con l'ambiente.
Ma non è il principio di punizione o premio, tanto caro al patriarcato. La punizione serve a ristabilire un equilibrio, e non è mai un reato di disobbedienza all'autorità, ma un reato di danno per il singolo e la comunità in cui è inserito. Perchè il danno di ognuno è danno di tutti, perchè tutti devono soccorrere e cooperare.
La Dea Concordia perciò non è che una parte della Dea Pax, la concordia tra gli umani è la Pax della comunità e l'armonia con l'ambiente.
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