Gli uomini, per tendenza, sono più attivi all’esterno perché attivano il cervello, e le donne più all’interno perché hanno l’anima, ma l’universo si contatta con l’anima, non col cervello. Tutte le antiche Dee son diventate mostri o demoni nel patriarcato, e spaventano i bambini. Sapete cos’è il Bau Bau (o Babau) terrifico con cui i genitori, poco genitori, spaventano i figli?
E’ l’antica Bau, Dea madre di Babilonia e dell’antica Fenicia, dispensatrice di vita che appariva nella luce d’ogni mattino. E nel mito greco è la sconcia Baubo che fa sorridere Demetra affranta mostrandole i genitali, e nella statuaria ha il volto sulla pancia. In realtà era antica Dea della proliferazione, che conosceva l’universo attraverso le viscere: l’istinto materno. Il gatto nero porta iella, perché è immagine della luna nera, la Egizia Dea Bastet dalla testa di gatta, e dell’ancestrale Dea dei Celti, Annis la Nera, che appariva in forma di gatto nero.
Fu trasformata in mostro dagli artigli di metallo in era patriarcale, che l’accusò, e ti pareva, di mangiare i bambini. Con questa storia dei bambini divorati il cattolicesimo la dovrebbe piantare, se non altro perchè i primi cristiani vennero accusati della stessa cosa. Baba Yaga, terribile strega della credenza popolare e d’alcune favole, era un tempo la Dea Madre dell’Europa orientale, della Russia, e viveva nell’ultimo covone di grano.
La donna che lo raccoglieva restava incinta, per cui Dea della fertilità e del ciclo vita-morte-rinascita, e Dea dell’autunno. Il mostro basilisco del medioevo trae origine dalla Basilinna, forza generativa greca, personificata dalla gran sacerdotessa ateniese che s’accoppiava col Dio nelle feste sacre. Basilea era un appellativo della Dea, che passò al maschile come basileo per indicare il re, e basilica la sua reggia, passata poi alla chiesa cattolca per indebita appropriazione.
La donna che lo raccoglieva restava incinta, per cui Dea della fertilità e del ciclo vita-morte-rinascita, e Dea dell’autunno. Il mostro basilisco del medioevo trae origine dalla Basilinna, forza generativa greca, personificata dalla gran sacerdotessa ateniese che s’accoppiava col Dio nelle feste sacre. Basilea era un appellativo della Dea, che passò al maschile come basileo per indicare il re, e basilica la sua reggia, passata poi alla chiesa cattolca per indebita appropriazione.
Come Medusa, il basilisco pietrifica chi lo guarda. Eppure il Dio Bambino, il Salvatore del mondo, nacque nel buio del solstizio d’inverno, come il Dio Mitra, in una stalla il primo, in una grotta il secondo, insomma al buio, ed era figlio, come Attis, di una Dea Vergine, e come Attis morì e resuscitò. Ambedue sono figli della notte, e della Dea Luna.
- Nostra Signora Luna del terzo millennio, che assoggettandoti al Padre hai cancellato te stessa, suddita e supplice dell’inesorabile potere maschile, chi riscatterà l’Anima del Mondo, l’Anima Mundi, la donna coronata di stelle, la Virgo Intemerata? -
La Virgo intemerata è la Dea senza paura, invece la Madonna non fa che supplicare a mani giunte e fa piangere le statue.. come cambiano i tempi...
Il demone, spiegano i preti, ha le ali perché un tempo era angelo, e dovrebbe essere privo di sesso anche lui, ma il capro asessuato non convince e fa un po’ ridere: sul sesso dei diavoli la chiesa non s’è ancora pronunciata. Peccato, ci sarebbe stato un concilio interessante.
- Nostra Signora Luna del terzo millennio, che assoggettandoti al Padre hai cancellato te stessa, suddita e supplice dell’inesorabile potere maschile, chi riscatterà l’Anima del Mondo, l’Anima Mundi, la donna coronata di stelle, la Virgo Intemerata? -
La Virgo intemerata è la Dea senza paura, invece la Madonna non fa che supplicare a mani giunte e fa piangere le statue.. come cambiano i tempi...
Il demone, spiegano i preti, ha le ali perché un tempo era angelo, e dovrebbe essere privo di sesso anche lui, ma il capro asessuato non convince e fa un po’ ridere: sul sesso dei diavoli la chiesa non s’è ancora pronunciata. Peccato, ci sarebbe stato un concilio interessante.
Il Demonio nei Tarocchi è il capro donna (ha i seni) che regge le catene di due piccoli demoni, maschio e femmina, legati tra loro. Sulle braccia del capro ci sono due scritte: SOLVE, (sciogli), e COAGULA (concentra), termini usati dall’alchimia che invitava all’analisi interiore. Lasciati andare ai sentimenti, solve, e focalizza per comprenderli, coagula, fino a raggiungere uno stato non mentale in cui lasciarsi andare ed essere lucidi insieme. La mente in questo caso fa da spettatrice, l’attrice è lei, l’anima.
- Iside allora è l’anima, e perché non ha le ali? -
Iside, la Dea che adornava come Diana il capo col disco lunare, madre, sorella e sposa di Osiride, col manto di sole e stelle, è la Salvatrice che ricompone il corpo di Osiride fatto a pezzi, colle lacrime e l’amore. L’anima alata è la vincitrice, l'assunta in cielo. La Dea terrena indica il percorso: terra, infero, luna. Terra è la realtà, il quotidiano, il corpo fisico, inferi è la profondità di istinti e sentimenti, luna è la ricongiunzione cosmica, l’infinito divenire.
La Dea partorisce Horus, l’occhio che guarda le tenebre, il vincitore di Seth l’assassino, il maschile mentale incapace di guardare il buio interiore, ma se le tenebre distruttive sono vincibili nella sfera del personale, quelle del mistero universale sono invincibili, tant’è vero che Osiride risorto diviene Dio dei morti e resta nell’Ade, mentre il Cristo nel credo cattolico scende agli inferi per giudicare… quelli che ha già giudicato, sennò che ci stanno a fare all’inferno? O esisteva il carcere preventivo?
Poi s’affretta a lasciare il luogo di dolore e risale al cielo per ricongiungersi al padre suo, lontano dagli uomini e dalle rotture di scatole.
- Iside allora è l’anima, e perché non ha le ali? -
Iside, la Dea che adornava come Diana il capo col disco lunare, madre, sorella e sposa di Osiride, col manto di sole e stelle, è la Salvatrice che ricompone il corpo di Osiride fatto a pezzi, colle lacrime e l’amore. L’anima alata è la vincitrice, l'assunta in cielo. La Dea terrena indica il percorso: terra, infero, luna. Terra è la realtà, il quotidiano, il corpo fisico, inferi è la profondità di istinti e sentimenti, luna è la ricongiunzione cosmica, l’infinito divenire.
La Dea partorisce Horus, l’occhio che guarda le tenebre, il vincitore di Seth l’assassino, il maschile mentale incapace di guardare il buio interiore, ma se le tenebre distruttive sono vincibili nella sfera del personale, quelle del mistero universale sono invincibili, tant’è vero che Osiride risorto diviene Dio dei morti e resta nell’Ade, mentre il Cristo nel credo cattolico scende agli inferi per giudicare… quelli che ha già giudicato, sennò che ci stanno a fare all’inferno? O esisteva il carcere preventivo?
Poi s’affretta a lasciare il luogo di dolore e risale al cielo per ricongiungersi al padre suo, lontano dagli uomini e dalle rotture di scatole.
Horus è dipinto nelle mastabe come un occhio, Castaneda scrive che le donne-guerriere nel buio vedono un occhio. E’ vero, è la coagulazione del desiderio di guardare l’anima, il famoso terzo occhio assurdamente favoleggiato. La donna che ha un maschile dentro ha la capacità di guardare l’anima, senza scomodare poteri particolari.
Conquistare l’occhio non vuol dire aver risolto. Infatti per anni l’occhio, visibile solo al buio, si chiude dopo un po’ che lo si fissa, a denunciare la mancanza di stabilità. All’inizio e per lungo tempo si scinde in due e tre occhi, di cui il terzo è posto in verticale sopra i due. Credo che il terzo occhio degli indù sia raffigurato così per questo. Un mio amico vedeva al buio la faccia del padre e vi leggeva approvazione o rimprovero. La sua coagulazione era là, quello il suo punto di riferimento. Se il riferimento è esterno sono guai, se è interno è un buon segno, ma nulla di più.
Per alcune donne è facile aprire l’occhio, ma non vuol dire che l’opera prosegua, indica una predisposizione. Per informazione: il vero occhio deve essere senza espressione, puro e immutabile, un occhio limpido che guarda attorno, sereno e calmo; se ne distingue l’iride, la “finestrella” di luce e il contorno, a volte anche le ciglia.
E’ la “vessica piscis”cara agli alchimisti, o vescica natatoria che permette ai pesci di scendere nelle profondità e risalire in superficie. E’ la “mandorla mistica”, sempre alchemica, cosiddetta perché il frutto ha la forma dell’occhio, e per chi è riuscito a penetrare desto all’inizio dei sogni (basta una paziente pratica per ottenerlo), è la forma che s’apre sullo scenario notturno. Quando inizia il sogno vediamo un occhio aprirsi e dilatarsi fino ai confini della visione, dentro quest’occhio ha inizio la scena che poi si estende a tutto campo.
E’ la “vessica piscis”cara agli alchimisti, o vescica natatoria che permette ai pesci di scendere nelle profondità e risalire in superficie. E’ la “mandorla mistica”, sempre alchemica, cosiddetta perché il frutto ha la forma dell’occhio, e per chi è riuscito a penetrare desto all’inizio dei sogni (basta una paziente pratica per ottenerlo), è la forma che s’apre sullo scenario notturno. Quando inizia il sogno vediamo un occhio aprirsi e dilatarsi fino ai confini della visione, dentro quest’occhio ha inizio la scena che poi si estende a tutto campo.
E’ l’amigdala, sempre degli alchimisti, una delle tante visioni che s’aprono nel buio di chi viene a contatto dell’anima ma non è l’unica forma, e captarla non vuol dire aver svelato il mistero del cosmo, che fra l’altro non è svelabile se non in alcuni aspetti. Era la Dea dei mille nomi:
IL PARTO DELLA DEA
Un tempo i prodotti del suolo erano il parto della Dea Terra, che aveva insegnato agli uomini la coltivazione secondo lune e stagioni, e gli uomini le erano grati, quando ancora non si sentivano onnipotenti manipolatori della natura. Ogni volta che si tagliava la messe, o si coglievano i frutti, si ringraziava la terra, oggi si ringrazia il consorzio agricolo. Alla Dea Terra s’offrivano focacce e vino, corpo e sangue della madre terra, prodotto lunare, anticamente segreto sacerdotale delle donne, le uniche che lo pigiavano nei tini, quando il vino non aveva bisogno, come oggi, di chiarificatori e correttori, perché si conoscevano i tempi delle lune nella fattura del vino. Un tempo il contadino per vinificare guardava la luna, oggi guarda i prodotti chimici che ci mette dentro.
- Africa,
- Agape,
- Aiuto dei Viventi,
- Albula,
- Alesandria,
- Allattante di Horus,
- Alto Faro di Luce,
- Amante del Fuoco,
- Amata da Osiris,
- Amenti (La nascosta),
- Ankhet (Donatrice di Vita),
- Anquet (Che Abbraccia la Terra e rende Fertili le Acque),
- Arbitro in Questioni di Amore Sessuale,
- Ascoltatrice di Preghiere,
- Aset (un suo nome egizio),
- Ast (altro nome egizio),
- Au Set (variante di Aset),
- Aut (suo titolo a Denderah),
- Barca lunare,
- Base del più Bel Triangolo,
- Bellona,
- Benefattrice del Tuat (Inferi),
- Capace nei Calcoli,
- Capace nella Scrittura,
- Cecropian Minerva,
- Che tutto cura,
- Che tutto riceve,
- Che tutto vede,
- Colei che Abbraccia la Terra,
- Colei che è Simile alla Guerra
- Colei che Riceve Innumerevoli Preghiere,
- Concessa,
- Combattente in Netru,
- Compagnia,
- Conquistatrice dei Cuori,
- Corona di Ra-Heru,
- Cornucopia di Tutti i Nostri Dei,
- Creatrice,
- Creatrice del flusso del Nilo,
- Creazione,
- Creatrice di Re,
- Creatrice di Monarchi,
- Cuscino del Loto,
- Datrice di Vita,
- Dea Gloriosa,
- Dalle Belle Forme,
- Dea Bianca,
- Dea che tutti invocano,
- Dea dagli occhi luminosi,
- Dea dalle corna di toro,
- Dea del Crescente Lunare,
- Dea di Tutti gli Dei,
- Dea dell'Amore e della Magia,
- Dea delle Misture,
- Dea del Romanzo,
- Dea del Mare,
- Dea dei Crocicchi,
- Dea dei Venti impetuosi,
- Dea dell'Alba,
- Dea-Madre,
- Dea Vacca,
- Dea Verde,
- Dea ex Machina,
- Destino,
- Distruttrice delle Anime degli Uomini,
- Diadema di Vita,
- Dictynian Diana,
- Dikaiosyne (giustizia),
- Educatrice di Lydia,
- Fattrice,
- Epekoos (Colei che tutti guarisce),
- Euploia (Datrice di buoni commerci),
- Femmina Principio di Natura,
- Figlia di Geb,
- Figlia di Neb-er-Tcher,
- Figlia di Nut,
- Figlia di Ra,
- Figlia di Seb,
- Figlia di Thoth
- Figlia di Nut,
- Fresca Trapunta,
- Galactotrouphousa (colei che elargisce il latte di vita),
- Gentile,
- Gioia,
- Gioiello del Vento,
- Governatrice Eterna di Tutte le Cose,
- Governatrice dell'Eternità,
- Governatrice della Terra,
- Governatrice della Terra delle Donne,
- Governatrice della Piramide,
- Governatrice della Parola dell'Inizio,
- Governatrice del Mondo,
- Grande Maga che Cura,
- Grande Vergine,
- Grande Scrofa Bianca di Eliopolis,
- Guardiana,
- Guida,
- Hent (Regina),
- Heqet (Grande Maga),
- Horus Femmina,
- Il Potere che Causa e Interviene,
- Il Trono,
- Immortale,
- Ineffabile Governatrice,
- Inventrice (di tutte le cose),
- Isis-Athena,
- Isis Ammantata di Nero,
- Isis-Aphrodite,
- Isis-Aphrodite-Astarte,
- Isis-Aphrodite-Pelagia,
- Isis-Astarte, Isis-Euploia,
- Isis-Ceres,
- Isis dei Mille Nomi,
- Isis-Fortuna,
- Isis-Hathor,
- Isis-Hecate,
- Isis-Hera,
- Isis-Hestia,
- Isis-Inanna,
- Isis la Sempre Vittoriosa,
- Isis-Nike,
- Isis-Selkit,
- Isis-Tyche,
- Iside Velata,
- Justitia,
- L'Una Divina,
- L'Una Segreta,
- L'Una Terribile,
- L'Una Vivente,
- L'Unica,
- La Barca dei Viventi,
- La Compassionevole,
- La Comprensione,
- La Donna Eterna,
- La Donna Maga,
- La Dea
- La Dea che tutti temono,
- La Dea di Sais,
- La Dea Madre,
- La Dea Maga,
- La Dea senza Paura,
- La Dinamica,
- La Dinastia,
- La Genitrice delle Cose,
- La Maga della Barca di Pietra,
- La più Antica degli Antichi,
- La più Esaltata degli Dei,
- La Signora Potente,
- La Feconda,
- La Fruttifica,
- La Grande Dea,
- La Grande Dea del Sottosuolo,
- La Grande Prostituta,
- La Guida,
- La più Grande,
- La più Grande degli Dei,
- La più Potente negli Incantamenti,
- La prima nella Battaglia,
- La Signora Ricca di Nomi.
- La Splendente,
- La più Saggia,
- La più Saggia di Mankind,
- La Prima delle Muse,
- La Prolifica,
- La Regina d'Egitto Ammantata di Lino,
- La Vergine,
- Lei della luna,
- Libertà,
- Linopeplos (Ammantata di lino),
- Lochia,
- Luce del Paradiso,
- Luna,
- Madre del Salvatore,
- Madre di Dio,
- Madre degli Dei,
- Madre Divina,
- Madre nell'Orizzonre del Paradiso,
- Madre di Horus d'oro,
- Madre di tutti,
- Matrice delle forme,
- Myrionymos (Dalla Miriade di Nomi),
- Maia,
- Mantello di stelle,
- Mediatrice fra Cielo e Terra,
- Medicina del Mondo,
- Menouthis (La Grande Guaritrice),
- Meri (Dea del Mare),
- Multiforme
- Nome del Sole,
- Nanaia,
- Natura,
- Nepherses (La Bella),
- Noreia,
- Nutrice,
- Occhio di Ra,
- Panthea (Le Dee tutte),
- Padrona degli Elementi,
- Pelagia (Iside del mare e protettrice delle navi),
- Persephone,
- Pharia (Iside del faro di Alessandria),
- Phronesis (Personificazione del Dominio),
- Placidae Reginae (The Regina di pace),
- Ploutodotai (Elargitrice di ricchezze),
- Pluonumos (Iside dai molti nomi),
- Polyonymos (Polinomata),
- Potere Nascente dal Nilo,
- Potere che cura la Parola,
- Petrophoros (The Winged Isis),
- Prima Sorgente del Tempo,
- Prima tra le Muse in Hermopolis,
- Quella dal più grande Potere,
- Quella delle Ali Verdi e del Crescente Lunare,
- Quindicesima Dea,
- Ra Femmina,
- Raggio di Sole,
- Regina del Paradiso,
- Regina di Pace,
- Regina del cielo stellato,
- Regina della Terra,
- Regina del Sud e del Nord,
- Regina del Temporale,
- Regina dei Morti,
- Regina dei Viventi,
- Renenet (Dea del Paradiso),
- Resurrettrice di Vita,
- Regolatrice del Mondo,
- Rosa mistica,
- Saeculi Felicitas (Nostra era felice),
- Salvatrice,
- Salvatrice di Sailors,
- Selene (la luna),
- Sesheta (Dea della Letteratura e dei Libri),
- Signora dell'Abbondanza,
- Signora di Bellezza,
- Signora della Birra,
- Signora delle Api,
- Signora del Pane,
- Signora di ogni stato,
- Signora della Fiamma,
- Signora dei Verdi Raccolti,
- Signora dell'erba verde,
- Signora della Crescita e della Decadenza,
- Signora della chioma,
- Signora della gioia e del gaudio,
- Signora della Vita,
- Signora della Luce,
- Signora dell'Amore,
- Signora della Pace,
- Signora della Grande Casa,
- Signora della Casa del Fuoco,
- Signora delle Terre,
- Signora dei Monti dei Mari e dei Rivi,
- Signora del Nuovo Anno,
- Signora del Vento del Nord,
- Signora del Rosso Abito,
- Signora del Mare,
- Signora della Spola,
- Signora della Solida Terra,
- Signora e Governatrice della Tomba,
- Signora delle Due Terre, Signora del Tuono,
- Signora della Guerra e delle Regole, Signora del Calore e del Fuoco,
- Signora delle Parole di Potere,
- Signora in Rosso,
- Signora Isis,
- Sochit (Dea dei campi),
- Sole e Luna,
- Sophia (intelligenza divina), Sothis (dea dell'astro Sirio del nuovo anno),
- Sovrana degli Elementi,
- Sventatrice di Attacchi,
- Terra,
- Triplice Luna,
- Khut (Datrice di Luce),
- Kourotrophos,
- Uadjet (Dea Cobra),
- Una
- Una che è Tutto,
- Una e Trina,
- Urthekau (Ricca di Incantesimi),
- Usert (Datrice di Vita),
- Utero d'oro,
- Vaso di elezione,
- Vergine feconda,
- Vergine Madre,
- Vergine potente,
- Veneranda (Colei che deve essere adorata),
Ne abbiamo raccolti una parte ma sicuramente erano molti di più, perchè lei era la sorgente della vita, il termine della vita e la vita stessa.
Lei era tutto e dappertutto, e chiunque poteva percepirla. Oggi non la sentiamo più, obnubilati dalla Tv, dalla politica, dalla religione e dai mille discorsi che fa la mente, dentro e fuori di noi, perchè se guardiamo il mistero dell’infinito senza verginità nell’animo, se è la mente schematizzata a guardare, la vita diventa negativa e la donna portatrice di mali. La natura diviene matrigna, la donna schiava di pareti domestiche e celle sacerdotali, la religione una rinuncia alla vita.IL PARTO DELLA DEA
Un tempo i prodotti del suolo erano il parto della Dea Terra, che aveva insegnato agli uomini la coltivazione secondo lune e stagioni, e gli uomini le erano grati, quando ancora non si sentivano onnipotenti manipolatori della natura. Ogni volta che si tagliava la messe, o si coglievano i frutti, si ringraziava la terra, oggi si ringrazia il consorzio agricolo. Alla Dea Terra s’offrivano focacce e vino, corpo e sangue della madre terra, prodotto lunare, anticamente segreto sacerdotale delle donne, le uniche che lo pigiavano nei tini, quando il vino non aveva bisogno, come oggi, di chiarificatori e correttori, perché si conoscevano i tempi delle lune nella fattura del vino. Un tempo il contadino per vinificare guardava la luna, oggi guarda i prodotti chimici che ci mette dentro.
Poi si passò dal mito Madre Terra al mito Madre-Figlia rapita, fino al mito della Madre-Figlio-ucciso dove il figlio era simbolo della vegetazione.
I primi miti prevedevano la morte della Dea stessa. Nella Piccola Russia si celebrava la morte di Kostrubouko, Dea della Primavera. Un gruppo girava intorno a una fanciulla che giaceva in terra come morta cantando: "Morta, morta è Kostrubouko, morta, morta è la nostra cara!" Poi la fanciulla risorgeva: "E' risorta, è risorta Kostrubouko, è risorta, è risorta la nostra cara!"
I primi miti prevedevano la morte della Dea stessa. Nella Piccola Russia si celebrava la morte di Kostrubouko, Dea della Primavera. Un gruppo girava intorno a una fanciulla che giaceva in terra come morta cantando: "Morta, morta è Kostrubouko, morta, morta è la nostra cara!" Poi la fanciulla risorgeva: "E' risorta, è risorta Kostrubouko, è risorta, è risorta la nostra cara!"
Era la “bambola del grano”, sopravvissuta come tradizione popolare in molte parti del mondo, la Madre Terra che moriva come cereale per risorgere in primavera.
Seguì il mito della figlia strappata alla madre come Cerere-Proserpina o Demetra-Core, dove la Dea scendeva nell'Ade a recuperare la Figlia che diventò in seguito il Figlio Morto, come Ishtar o Inanna, patriarcalizzato nel mito dei Dioscuri, dove un gemello muore e l'altro va a recuperarlo nell'Ade. Nei miti Orfici è il maschio Orfeo che va a recuperare la defunta Euridice, ma con scarso successo. Il mito della Terra Nutrice è tramontato.
Un tempo le famiglie prima del pasto ringraziavano Dio per il nutrimento. Aveva poco senso, perché se il pasto era magro si sarebbe potuto dire: dammene uno migliore, tanto creava dal nulla che gli costava? La Natura invece elargisce per quello che è, ecco la differenza.
Un tempo si offriva alle divinità contadine la “mola salsa”, miscela di farina con acqua e sale. L’ostia viene da qua. I sacerdoti romani ritenevano che le azioni sacrificali attraessero la benevolenza divina e fossero indispensabili per la sopravvivenza delle divinità. I sacrifici erano offerte incruente di prodotti della terra (libamina), o cruenti di esseri animati (hostiae e victimae), di maggior effetto sugli Dei… perché c’era il sangue. (che fossero vampiri?)
Libamina e ostia sono tutt’oggi le offerte rituali, pari pari ai romani, il prete fa le “libamina” col vino e mangia l’ostia, e l’offerta della messa è “ostia” perché è cruenta, attraverso il sacrificio del corpo del Cristo di 2000 anni fa.
Un tempo le famiglie prima del pasto ringraziavano Dio per il nutrimento. Aveva poco senso, perché se il pasto era magro si sarebbe potuto dire: dammene uno migliore, tanto creava dal nulla che gli costava? La Natura invece elargisce per quello che è, ecco la differenza.
Un tempo si offriva alle divinità contadine la “mola salsa”, miscela di farina con acqua e sale. L’ostia viene da qua. I sacerdoti romani ritenevano che le azioni sacrificali attraessero la benevolenza divina e fossero indispensabili per la sopravvivenza delle divinità. I sacrifici erano offerte incruente di prodotti della terra (libamina), o cruenti di esseri animati (hostiae e victimae), di maggior effetto sugli Dei… perché c’era il sangue. (che fossero vampiri?)
Libamina e ostia sono tutt’oggi le offerte rituali, pari pari ai romani, il prete fa le “libamina” col vino e mangia l’ostia, e l’offerta della messa è “ostia” perché è cruenta, attraverso il sacrificio del corpo del Cristo di 2000 anni fa.
Difficile capire, perchè Eros non può essere guardato dall’anima inscatolata, Psiche deve scendere nell’Ade e spogliarsi delle false vesti per risalire e ricongiungersi a lui, perché Eros è libertà. Come Parsifal, si deve cadere nell’acqua e lasciare l’armatura per giungere nudi dinanzi lo spirito che Artù rappresenta.
Antiche Lune:
- Avvolte nelle pelli di lupo ululammo alla luna piena,
ultime lupe della Foresta Dimenticata,
e la scorgemmo nel suo eterno sorriso,
matrice misteriosa della vita,
incanto dell’Idea Creatrice,
fantasia dell’Utero Oscuro,
Regina delle maree,
Onnipotente Madre d'ogni vita.
Quella notte giurammo sul nostro sangue
di non scordare mai la nostra essenza,
votate per sempre alla Foresta Oscura,
lontano dagli uomini ignari e dalle inutili parole.
Il nostro linguaggio era l’ululato,
la scrittura i segni sulla corteccia,
il cuore l’abisso del lago vulcanico.
Capimmo, in quella notte d’iniziazione,
che tu, Luna, non eri solo in cielo,
ma nella grotta oscura, e ancor più vicina:
nel nostro cuore selvaggio.
Poi giunsero le ere dell’oblio,
ci rifugiammo nei luoghi oscuri,
ultime lupe della Foresta Dimenticata,
e giurammo di nuovo,
per risorgere in ogni tempo
a illuminare il cuore delle donne,
le poche non guastate dalla mente dei maschi,
e divenimmo Signore dell’Astrale.
Per pochi fummo la Luce Nera,
per molti un incubo. –
Così le donne invocavano la Dea e non si sentivano strane se cambiavano d'umore, perchè ne erano anzi in ascolto, tante volte in quel cambiamento ci fosse un messaggio dell'universo. E se ascoltavano la voce del vento e il verso di un animale e ne capivano qualcosa non si sentivano folli, perchè la Madre poteva parlare in mille modi.
L'IMPERATRICE DEI TAROCCHI
Antiche Lune:
- Avvolte nelle pelli di lupo ululammo alla luna piena,
ultime lupe della Foresta Dimenticata,
e la scorgemmo nel suo eterno sorriso,
matrice misteriosa della vita,
incanto dell’Idea Creatrice,
fantasia dell’Utero Oscuro,
Regina delle maree,
Onnipotente Madre d'ogni vita.
Quella notte giurammo sul nostro sangue
di non scordare mai la nostra essenza,
votate per sempre alla Foresta Oscura,
lontano dagli uomini ignari e dalle inutili parole.
Il nostro linguaggio era l’ululato,
la scrittura i segni sulla corteccia,
il cuore l’abisso del lago vulcanico.
Capimmo, in quella notte d’iniziazione,
che tu, Luna, non eri solo in cielo,
ma nella grotta oscura, e ancor più vicina:
nel nostro cuore selvaggio.
Poi giunsero le ere dell’oblio,
ci rifugiammo nei luoghi oscuri,
ultime lupe della Foresta Dimenticata,
e giurammo di nuovo,
per risorgere in ogni tempo
a illuminare il cuore delle donne,
le poche non guastate dalla mente dei maschi,
e divenimmo Signore dell’Astrale.
Per pochi fummo la Luce Nera,
per molti un incubo. –
Così le donne invocavano la Dea e non si sentivano strane se cambiavano d'umore, perchè ne erano anzi in ascolto, tante volte in quel cambiamento ci fosse un messaggio dell'universo. E se ascoltavano la voce del vento e il verso di un animale e ne capivano qualcosa non si sentivano folli, perchè la Madre poteva parlare in mille modi.
L'IMPERATRICE DEI TAROCCHI
- Alma mater, Deorum Genitrix, ma da quando il Dio è diventato unico: Dei Genitrix. -
Fa differenza? Gli Dei, come dice Plutarco, non creano gli uomini, ma gli uomini, al contrario, creano gli Dei. Nel mondo degli Dei e delle idee la regina è lei, la Turris Eburnea di cui nessuno ha la chiave, o non tenta la scalata, in attesa che la fanciulla gli getti la treccia.
Fa differenza? Gli Dei, come dice Plutarco, non creano gli uomini, ma gli uomini, al contrario, creano gli Dei. Nel mondo degli Dei e delle idee la regina è lei, la Turris Eburnea di cui nessuno ha la chiave, o non tenta la scalata, in attesa che la fanciulla gli getti la treccia.
E’ la Diana cui nessuno, o quasi, ha osato alzare il velo. E’ una Dea riservata, frequenta poco e non dà confidenza. Per giungere a lei deve superare il fossato del castello, un fossato profondo, un baratro, e non c’è ponte di neitzchiana memoria da superare, ma chiudere gli occhi e tuffarsi. Un po’ dura per i maschi che devono controllare e spiegare.
Lei sta là, con lo sguardo glauco come Atena mentre soccorre il temerario Ulisse, sguardo enigmatico come la sfinge egizia cui il faraone ha messo spudoratamente la sua faccia, perché era vanitoso, e perché l’inquietava non poco l’altra. Era senz’altro femmina, per l’epoca remota e perché nessuna Sfinge fu un maschio.
La Dea ha lo scettro col giglio d’oro, ali frementi alle spalle, corona e aureola di stelle sul capo. Sta assisa sul trono e se non fosse per ali e scettro sarebbe precisa alla Vergine Maria. Invece è la lama dei Tarocchi, l’Imperatrice, che abbia attinenza?
Le ali spiegano che è vittoriosa, non ricorda la Nike? Insomma la Chiesa Cattolica non s’è inventata nulla, di Dee vergini con figli ce n’erano a iosa: da Cibele ad Ishtar, alla Dea Vergine Bachne dell’antica Colombia che s’accoppiò col figlio, ad Akka, Dea Madre dell’antica Turchia (non ricorda Acca Larenzia?), alla Dea Don, Grande Madre del Galles, o l’antica Dea romana Anna Perennia che in India diventa Anna Purnia.
Tutte vergini anche se ne avevano fatte più di Carlo in Francia. Di più? Artemide dice che tutte le donne la invocheranno nel parto, perché la madre Latona, Dea luna più arcaica, l’ha partorita senza dolore.
La chiesa dice la stessa cosa della Madonna, premiata da Dio che le ha tolto il peccato originale, sennò il figlio ci sfigurava; si sa, tutte le donne sono dubbie meno la mamma, anche in Sicilia la pensano così. Le altre donne la devono pagare e soffrire nel parto, non hanno fatto nulla di male, ma i loro progenitori si, per la solita storia della solita mela. Insomma è un’eredità, ma il “beneficio d’inventario” non c’era?
Maria significa “donna del mare”, infatti Iside, e pure Hator, in Egitto, si chiamano Meri, nella qualità di Dee marine.
Lei sta là, con lo sguardo glauco come Atena mentre soccorre il temerario Ulisse, sguardo enigmatico come la sfinge egizia cui il faraone ha messo spudoratamente la sua faccia, perché era vanitoso, e perché l’inquietava non poco l’altra. Era senz’altro femmina, per l’epoca remota e perché nessuna Sfinge fu un maschio.
La Dea ha lo scettro col giglio d’oro, ali frementi alle spalle, corona e aureola di stelle sul capo. Sta assisa sul trono e se non fosse per ali e scettro sarebbe precisa alla Vergine Maria. Invece è la lama dei Tarocchi, l’Imperatrice, che abbia attinenza?
Le ali spiegano che è vittoriosa, non ricorda la Nike? Insomma la Chiesa Cattolica non s’è inventata nulla, di Dee vergini con figli ce n’erano a iosa: da Cibele ad Ishtar, alla Dea Vergine Bachne dell’antica Colombia che s’accoppiò col figlio, ad Akka, Dea Madre dell’antica Turchia (non ricorda Acca Larenzia?), alla Dea Don, Grande Madre del Galles, o l’antica Dea romana Anna Perennia che in India diventa Anna Purnia.
Tutte vergini anche se ne avevano fatte più di Carlo in Francia. Di più? Artemide dice che tutte le donne la invocheranno nel parto, perché la madre Latona, Dea luna più arcaica, l’ha partorita senza dolore.
La chiesa dice la stessa cosa della Madonna, premiata da Dio che le ha tolto il peccato originale, sennò il figlio ci sfigurava; si sa, tutte le donne sono dubbie meno la mamma, anche in Sicilia la pensano così. Le altre donne la devono pagare e soffrire nel parto, non hanno fatto nulla di male, ma i loro progenitori si, per la solita storia della solita mela. Insomma è un’eredità, ma il “beneficio d’inventario” non c’era?
Maria significa “donna del mare”, infatti Iside, e pure Hator, in Egitto, si chiamano Meri, nella qualità di Dee marine.
S. Maria in Lucina, la chiesa romana dell’omonima piazza di Roma, somiglia tanto a Venere Lucina, o Giunone Lucina, (tra l’altro protettrice dei parti, cioè donare la luce) e c’è pure il vecchio santuario sotto, che però non si riesce a visitare. Ma esisteva pure Lucina, Dea romana che aveva per simbolo una coccinella, coi colori rosso e nero, perfetta sui fiori bianchi, come i gigli, per i colori lunari.
- Tu e la terra siete uno. - E’ la risposta alla domanda fondamentale. “Noi e la terra siamo uno” mormoravano le sacerdotesse danzando nelle radure sotto il cielo tempestato di stelle.
1 commenti:
Ciao, vorrei condividere questa news, che è un pò un riaffiorare delle dee madri:
http://www.intelligonews.it/articoli/6-luglio-2015/28266/sorpresa-a-castro-riaffiora-la-statua-di-minerva-ma-giallo
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