IL TOTEM
Un tempo le tribù elevavano totem agli animali che veneravano come divinità, come può avere un Dio (vedi Anubis) la testa di uno sciacallo, o una Dea la testa di una gatta (vedi Bastet), o di una leonessa (vedi Sakmet)?
- Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali. -
(Theodor Adorno)
Per una società mentalistica è impensabile, visto che nel suo mondo c'è l'uomo a capo della vita del pianeta Terra, poi c'è l'uomo, e l'uomo e l'uomo... e infine gli animali, ma solo se servono come cibo, o per schiavizzarli e farli lavorare, o per strappargli varie parti dei loro corpi o per adoperarli come vittime sacrificali per esperimenti di tortura "scientifica".
L'uomo pensa di avere un diritto sugli animali visto che le varie religioni monoteiste basate sull'adorazione supina di un Dio rigorosamente maschio che in cambio di un totale asservimento strisciante garantisce l'uso delle donne, dei figli e degli animali al capo famiglia rigorosamente maschio. Perchè gli umani elevavano a divinità gli animali semiumani?
Si dice che il totem sia un animale, una pianta o altro oggetto inanimato nel quale un clan riconosce il proprio antenato mitico e che diventato il protettore del clan.
Ma il clan è scemo? Davvero i clan pensano di avere come avi aquile, leoni, sciacalli ecc? Ebbene oggi si, si crede che gli antichi credessero questo, perchè l'uomo crede a tutto ciò che gli si racconta, perchè la sua mente è un'etichetta dove ognuno può scrivere ciò che vuole.
- Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. -
(Jeremy Bentham, Introduzione ai principi della morale e della legislazione, 1789)
Sarebbe come dire che gli egizi, poichè nelle mastabe ponevano aldisopra della gerarchia dei valori (che ponevano gli Dei aldisopra degli uomini) i babbuini. pensassero di discendere dai babbuini. E gli Dei coi babbuini che c'entrano? Stranamente gli egizi ponevano i babbuini perfino aldisopra degli Dei, perchè il babbuino è più vicino alla natura di noi e dei nostri Dei.
Gli animali hanno più di noi la vicinanza alla natura perchè non sono mentalizzati, e infatti, quando sono lontani dall'uomo, sono molto più sereni di noi. Dunque il totem non è l'antenato, ma la creatura animale che può insegnare all'uomo perchè aldisopra dell'uomo, in quanto non separato come noi dalla mente, che rende il nostro mondo squallido e vuoto.
L'animale, quando non è in pericolo sta bene, noi la nostra angoscia di fondo ce la portiamo ovunque, perchè siamo separati dalla natura.
- Non si devono misurare gli animali col metro umano. Sono creature complete e finite, dotate di un'estensione dei sensi che noi abbiamo perso o non abbiamo mai posseduto, e che agiscono in ottemperanza a voci che noi non udremo mai. Non sono confratelli, non sono subalterni; sono altre nazioni, catturate con noi nella rete della vita e del tempo, compagni di prigionia nello splendore e nel travaglio di questa terra. -
(Henry Beston, The Outermost House, 1928)
IL MATRIARCATO
Fateci caso, in genere sono le donne ad occuparsi degli animali per proteggerli e accudirli. In genere sono le donne le prime a diventare vegetariane o vegane. Semplice, le donne sono più sensibili.
Le donne percepiscono gli animali un po' come figli, esattamente come la Potnia Theron, la Signora delle belve, o Signora degli animali, è la natura che sfama tutti gli esseri, o almeno così vorrebbe.
Un tempo, ovvero nel matriarcato, i figli erano un po' affiliati a tutte le donne, così come nel branco delle elefantesse i figli vengono difesi dall'intero branco.
- Mattatoio. Luogo dove bestie massacrano altre bestie. È situato in genere a una certa distanza dagli abitati della specie umana, in modo che chi mangia carne non sia disturbato dalla vista del sangue. -
(Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911)
La donna ha un istinto nutritivo e accuditivo che è senz'altro maggiore di quello maschile. pur essendovi esempi negativi tra le donne e positivi negli uomini, ma sono eccezioni, non solo la regola.
Anticamente le donne comprendevano questa superiorità degli animali e la rispettavano.
Il primo matriarcato non si cibò di animali ma di semi, di radici e di frutti. Poi venne l'invasione indoeuropea, ovviamente di gente nomade, e pertanto portatore di armi per cacciare e uccidere, e i maschi insegnarono l'arte di assassinare anche agli altri uomini, ma le donne non cacciarono, continuarono a raccogliere i prodotti della madre Terra.
Alcuni miti spiegano alcune cose anche se nel tempo sono stati rimaneggiati parecchio.
- Davanti al mattatoio fanno la fila centinaia di cavalli e di asini spelacchiati e smunti. L'assassinio degli animali dopo una vita di duro lavoro − perché devono lavorare gli animali? − è un doppio assassinio. Sono martiri senza regno dei cieli. Maiali costretti in stambugi senza luce. Galline chiuse notte e giorno nell'incubatrice. Oche inchiodate con le zampe al pavimento. Vitelli che passano dalla prigione al macello senza aver mai visto un prato. Gli ultimi animali, superstiti di una moltitudine che riempiva festosamente la terra, sono ridotti a un'eterna notte -
(Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001)
CAINO E ABELE
In ogni versione del mito dei due figli di Adamo ed Eva, Caino è un agricoltore e Abele un pastore. Dio rifiuta le offerte delle primizie di Abele, mentre gradisce gli animali immolati di Abele. Per risentimento e gelosia Caino uccide Abele.
Non suona strano? Anzitutto questo Dio è sanguinario perchè non solo gradisce si uccidano animali per lui ma addirittura non gradisce le offerte vegetali perchè Lui gradisce il sangue. Ma che è un vampiro? Poi Caino viene raffigurato come un violento, ma in realtà non uccide le creature e vive dei prodotti della terra. Abele tanto buono e dolce scanna agnelli e pecore in nome del Signore.
- Mi addolora che non si arriverà mai a un'insurrezione degli animali contro di noi, degli animali pazienti, delle vacche, delle pecore, di tutto il bestiame che è nelle nostre mani e non ci può sfuggire. Già sarebbe un sollievo per me vedere un unico toro che mettesse in fuga questi eroi, i toreri, e in più un'intera arena assetata di sangue. -
(Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973)
Riflettiamo, è la solita della discesa agli Inferi, dove si passa tra vita e morte. La Dea sumera Inanna scende negli Inferi perdendo vesti e gioielli e ne ritorna vincente, calzata e vestita. In Grecia diventa di Madre e Figlia, Demetra e Core. La figlia viene rapida dal Dio dell'Averno e portata nel mondo dei morti, poi ritorna e sta sei mesi coi vivi e sei mesi coi morti.
In Egitto è Osiride che grazie a Iside viene resuscitato e diventa Dio dei morti. Successivamente in Grecia e poi a Roma i due gemelli Dioscuri hanno la stessa ventura, uno vive e uno muore, ma si accordano con Ade per stare tutti e due per sei mesi sulla terra e sei mesi nell'Ade. C'è sempre un fratello che muore e uno che vive, come Romolo e Remo, e con un assassinio. Nel mito ebraico uno uccide l'altro per cui uno vive e l'altro muore. E' la ciclicità delle stagioni e della vegetazione decidua. Per intenderci è il Figlio della Dea che muore e risorge.
Ma qui c'è il sacrificio accettato e l'inaccettato. Nel Matriarcato non si sacrificavano gli animali, con l'avvento del patriarcato fioriscono i sacrifici cruenti. Dio predilige Abele che fa i sacrifici cruenti, mentre caccia Caino ma non lo punisce. Secondo la tradizione midrashica invece, Caino e Abele avevano entrambi una sorella gemella che dovevano sposare.
- Sono convinto che gli uomini arriveranno veramente a non uccidersi tra di loro, quando arriveranno a non uccidere più gli animali. Finora si è considerato il campo animale come un campo libero dove uno potesse portare stragi; la nonviolenza inizia il piano di un accordo col campo animale, che potrà arrivare molto lontano -
(Aldo Capitini, Religione aperta, 1955)
Il Midrash racconta che la sposa di Abele, Aclima, era la più bella, e che Caino non era d'accordo sul loro matrimonio. Adamo allora propose di riferire la domanda a Dio attraverso un sacrificio. Dio rifiutò il sacrificio di Caino, segno di disapprovazione del matrimonio tra lui e Aclima, e Caino uccise suo fratello in un raptus di gelosia. Ma si sa che gli arabi hanno la fissa per le donne.
Ora l'agricoltura era prettamente femminile e la pastorizia maschile. Ovviamente le donne non potevano spostarsi con le mandrie con tutti i pericoli che ne derivavano, piuttosto si dedicarono all'agricoltura diventando stanziali. Diciamo che venne uccisa la società matriarcale non violenta e restò quella patriarcale violenta. La patriarcale nomade si cibava di carne, la matriarcale stanziale viveva dei prodotti della terra.
- Ritengo che sia un limite della nostra cultura il fatto di avere un'opinione così elevata di noi stessi. Ci riteniamo infatti a torto più simili agli dei anziché alle scimmie. -
- I prodotti farmaceutici per cani e gatti dovrebbero essere prima sperimentati sull'uomo, tenuto in appositi stabulari. -
- Dicono di avere abolito i sacrifici animali! Soltanto il rito hanno abolito: li sterminano ininterrottamente, illimitatamente, senza bisogno: il sacerdote si è fatto industria. -
- Per quanta giustizia possa esserci in una città, basterà la presenza del mattatoio a farne una figlia della maledizione. Per quanto nobile possa essere una ricerca di medicina, la sperimentazione su esseri viventi ne farà sempre una figlia della maledizione. -
- Tutte le torture, i patimenti, i terrori (per Némesis, imperdonabili) inflitti agli animali appartengono legittimamente al dolore infinito della storia e ne modificano il senso, se ne abbia uno. -
- La grazia sia sul principe Asoka per gli editti sulla colonna, specialmente il quinto, che proclamano i diritti degli animali invece dell'orribile signoria indiscriminata dell'uomo,
su William Hogarth per The Four Stages of Crudelty,
su Jonathan Swift per aver fatto governare gli uomini dai cavalli,
su Giovenale per aver avuto compassione dei cavalli di Seiano,
su Emil Zola per Pologne, Trompette e Bataille, le bestie dolorose di Germinal,
su André Abegg per la fotografia dell'agnello tra i macellai della Villette -
(Guido Ceronetti, Pensieri del tè, 1987)
PRINCIPE ASOKA:
- Quando Aśoka abbracciò il Buddhismo determinò significativi cambiamenti come la protezione alla fauna, e abbandonò perfino la caccia reale. Fu forse il primo sovrano della storia a perorare misure di conservazione per la natura, come risulta dagli editti:
« Ventisei anni dopo la mia incoronazione vari animali furono dichiarati da proteggere – pappagalli, maina, aruna, oche rosse, anatre selvatiche, nandimukha, gelata, pipistrelli, formiche regine, tartarughe d'acqua dolce, pesci senza spine, vedareyaka, gangapuputaka, pesci, tartarughe, porcospini, scoiattoli, cervi, tori, okapinda, asini selvatici, piccioni selvatici, piccioni domestici e tutte le creature a quattro zampe che non sono né utili né commestibili. Quelle capre, pecore e scrofe che hanno dei piccoli o danno latte ai loro piccoli sono protette, e anche quelle con meno di sei mesi. I galli non devono essere trasformati in capponi, le stoppie che nascondono esseri viventi non devono essere bruciate e neanche le foreste devono essere bruciate senza ragione o per uccidere delle creature. Un animale non deve essere nutrito con un altro. »
(Editto sul 5º Pilastro)
Gli editti proclamano anche che molti seguirono l'esempio del re nel rinunciare al massacro degli animali; uno di essi orgogliosamente afferma:
« Il nostro re uccise pochissimi animali. »
(Editto sul 5º Pilastro)
Aśoka perorò una restrizione sul numero di animali che dovevano essere uccisi per consumo, ne proibì ogni violenza, castrazione compresa.
WILLIAM HOGARTH
- Il fumettista e animalista inglese William Hogarth (1697 – 1764), comprendendo che molti dei suoi contemporanei erano analfabeti, sfruttò il potere dell'immagine per sensibilizzare gli uomini sugli animali:
"I quattro stadi della crudeltà" era una serie di stampe a basso costo distribuita alle masse i cui si rappresentava scene comuni di crudeltà sugli animali insinuando nella gente il tormento che se avessero continuato così sarebbero di certo incorsi in un destino avverso. Il protagonista, Tom Nero, non solo abusa degli animali ma è un assassino che in ultimo viene giustiziato e il suo corpo dissezionato – un modo molto diretto e istintivo per comunicare un messaggio di compassione alla folla, almeno nel XVIII secolo.
IL VALORE DELLA VITA
Fortunati gli animali inadatti alla schiavitù, cioè che non sono produttivi per l'uomo. Fortunati gli animali che non producono pelliccia, o buona carne, o uova, o latte o altro ancora. Fortunati quegli animali che non devono vivere una vita di lenta agonia, prigionieri segregati nelle stalle, che lavorano e faticano senza sosta ogni giorno per venire poi macellati e ingeriti dalla razza più distruttiva, parassitaria ed endemica della terra: L'animale uomo.
- Per me la vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Sarei restio ad ammazzare un agnello per sostenere il corpo umano. Trovo che più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta dall'uomo dalla crudeltà degli altri uomini. Ma colui che non è degno di tale opera non può offrire protezione. ... Per riuscire a vedere faccia a faccia lo Spirito della Verità, universale e onnipresente, bisogna riuscire ad amare la più modesta creatura quanto noi stessi.
(Cioran)
L'agricoltura iniziò dal paleolitico, dai 35000 ai 14000 anni a.c., mentre l'allevamento degli animali risalirebbe all'incirca ai 9000 anni a.c. Non dimentichiamo che la loro cosiddetta domesticazione iniziò e continua ancora con una profonda ferita del genere maschile, si intende la castrazione dei maschi per renderli docili come le femmine o per migliorare la qualità delle loro carni. Vedi i maiali, i montoni, i tori, i galli, i caproni, i cavalli, i muli, gli asini ecc.
Che diritto abbiamo noi di castrare gli animali togliendo loro la capacità di difendersi quando non castriamo ad esempio gli uomini che abusano dei bambini o che stuprano le donne? Questi sono esseri malvagi, ma non li castriamo perchè gli uomini hanno diritto alla inviolabilità della persona, mentre gli animali no.
- Non sono contrario al progresso della scienza in quanto tale, al contrario, guardo con ammirazione allo spirito scientifico dell'Occidente e se questa ammirazione ha delle riserve è perché lo scienziato dell'Occidente non ha alcun riguardo per le creature più umili di Dio: io aborrisco la vivisezione con tutta l'anima. Detesto l'imperdonabile massacro nel nome della scienza e della cosidetta umanità e considero tutte le scoperte scientifiche che si macchiano di sangue prive di valore. E credo con chiarezza che spunterà un giorno in cui lo scienziato onesto dell'Occidente porrà dei limiti ai metodi attuali di perseguimento della conoscenza. Verranno approntate misure che terranno conto non solamente della famiglia umana, ma di ogni creatura vivente.
- Nel mondo c'è quanto basta per le necessità dell'uomo, ma non per la sua avidità (17 dicembre 1925).
- La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
- Il nostro prossimo è tutto ciò che vive.
(Mahatma Gandhi)
IL PAPA
Però è strano, perchè il Papa, che quando parla comunemente sembra pronunci oracoli sentenze e dogmi, per una volta che ha detto una cosa sensata e piena di significato e conseguenze, è stato completamente ignorato dai giornali e dalla gente.
Giovanni Paolo II parlò di un “soffio divino” che anima gli animali in quanto creature di Dio. Nell’enciclica Sollicitudo Rei Socialis del 1987: “Non si può fare impunemente uso delle diverse categorie di esseri viventi o inanimati – animali, piante, elementi naturali – come si vuole, a seconda delle proprie esigenze economiche. Al contrario, occorre tener conto della natura di ciascun essere e della sua mutua connessione in un sistema ordinato, ch’è appunto il cosmo”. E se la fede non bastasse, interviene la scienza. Perché è scientificamente provato che gli animali provano emozioni.
Ma davvero????!!! E ci vuole la scienza per stabilire che gli animali possiedono emozioni? Ma davvero siamo così inebetiti? Non c'è cucciolo di animale a cui dai pappa e carezze che non vi si abbandoni e ve le restituisca, perfino un serpente è felice di essere accarezzato.
- Per prima cosa fu necessario civilizzare l’uomo in rapporto all’uomo. Ora è necessario civilizzare l’uomo in rapporto alla natura e agli animali.
(Victor Hugo)
Di Petronio del Baccano
– Tra le varie battaglie che nel corso dei secoli si sono susseguite contro la Chiesa, una è sicuramente quella dell’anima degli animali. Secondo il clero infatti ufficialmente tutti gli animali sono creature di Dio, e non figli di Dio, per questo senz’anima e senza possibilità di andare in paradiso. Papa Francesco ha cambiato la tendenza, aprendo alla prospettiva del paradiso anche per gli animali.
- L’annuncio è stato fatto durante un’udienza generale dedicata al tema della vita e della morte. Su questo argomento il Pontefice ha citato l’apostolo Paolo che ad un bambino in lacrime per la morte del suo cane aveva risposto: “Un giorno rivedremo i nostri animali nell’eternità di Cristo”.
Li rivedremo per fare cosa? Per sfruttarli e poi mangiarceli? Perchè è così che trattiamo gli animali.
- La crudeltà nei confronti degli animali non è conciliabile né con una vera cultura né con una vera erudizione. Essa è una dei vizi caratteristici di un popolo rozzo e ignobile.
(Alexander von Humboldt)
- Anche Giovanni Paolo II in passato aveva adottato una linea simile, affermando che non solo gli uomini e le donne, ma anche gli animali hanno un “soffio divino”. Al contrario Benedetto XVI aveva tenuto una linea più tradizionale, ribadendo la posizione più classica della Chiesa, per la quale “mentre nelle altre creature, che non sono chiamate all’eternità, la morte significa soltanto la fine dell’esistenza sulla terra, in noi il peccato crea una voragine che rischia di inghiottirci per sempre, se il Padre che è nei cieli non ci tende la sua mano”.
- Una svolta storica quella del Papa, d’ora in poi cani, gatti, pesci rossi e tutti gli altri animali, domestici e non, avranno la speranza di una vita eterna. L’ennesimo passo avanti di una Chiesa che per troppo tempo era rimasta ancorata a canoni antichi e fuori tempo, e che grazie a Francesco si è rinnovata. D’ora in poi non c’è più “il paradiso dei cani”, ma per tutti lo stesso paradiso. D’altra parte, che brutto posto sarebbe stato un mondo ultraterreno senza animali? -
- Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie.
(Immanuel Kant)
La svolta sarà per i Papa ma non per gli animali, perchè continuiamo a sfruttarli, a caricarli di pesi, a stancarli fino allo stremo, a condannarli nelle gabbie, a non fargli vedere la luce del sole, a sottrargli i figli per ucciderli, i compagni per ucciderli, e infine queste povere vittime indifese e innocenti, vittime della nostra insensatezza, crudeltà, insensibilità, egoismo e ingordigia, noi le trasformiamo in cibo.
- Subito all’inizio della Genesi è scritto che Dio creò l’uomo per affidargli il dominio sugli uccelli, i pesci e gli animali. Naturalmente la Genesi è stata redatta da un uomo, non da un cavallo.
- Non esiste alcuna certezza che Dio abbia affidato davvero all’uomo il dominio sulle altre creature. È invece più probabile che l’uomo si sia inventato Dio per santificare il dominio che egli ha usurpato sulla mucca e sul cavallo.
- L’umanità sfrutta le mucche come il verme solitario sfrutta l’uomo: si è attaccata alle loro mammelle come una sanguisuga. L’uomo è un parassita della mucca; questa è probabilmente la definizione che un non-uomo darebbe dell’uomo nella sua zoologia.
- La vera bontà dell'uomo si può manifestare in tutta purezza e libertà solo nei confronti di chi non rappresenta alcuna forza. Il vero esame morale dell'umanità, l'esame fondamentale (posto così in profondità da sfuggire al nostro sguardo) è il suo rapporto con coloro che sono alla sua mercé: gli animali. E qui sta il fondamentale fallimento dell'uomo, tanto fondamentale che da esso derivano tutti gli altri.
(Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984)
QUESTO E' UN MONDO DI ORRORE SENZA FINE.
ABBIATE PIETA' PER GLI INDIFESI,
PER I DEBOLI,
PER LE VITTIME,
PER GLI INNOCENTI.
ALLONTANATE LA SCURE DAL LORO CAPO.
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