giovedì 14 novembre 2019

MATRIARCATO MINANGKABAU

LE INCANTEVOLI DONNE MINANGKABAU
Sumatra è un' isola indonesiana, la seconda più grande delle Isole della Grande Sonda, nell'arcipelago malese. È separata a nord-est dalla penisola malese dallo stretto di Malacca e a sud da Giava dallo stretto della Sunda. Nella parte  occidentale di Sumatra (Indonesia) vivono i Minangkabau, circa quattro milioni di persone che costituiscono la più grande società matrilineare che conosciamo.

Per matrilinearità si intende un sistema di discendenza per linea materna, nel quale i figli ereditano la posizione sociale e il possesso dei beni dalla madre anziché dal padre; mentre il ruolo del padre risulta prevalentemente affettivo, la madre occupa una posizione di grande potere e prestigio, pur essendo affiancata, in particolare nell’educazione dei figli, da uomini della sua stessa linea di discendenza. 

Invece, la matrilocalità è la consuetudine secondo la quale la coppia di sposi novelli si stabilisce nel territorio del gruppo sociale cui appartenente alla sposa. Ciò accade perchè le detentrici dei beni, case e terreni, sono le donne, le uniche ereditiere delle madri.
Spesso si confonde il matriarcato con l'idea di "dominio della donna". In realtà, in queste organizzazioni sociali, ci si basa sulla collaborazione uomo-donna, anche se di solito in queste società matrilineari lavorano più le donne che gli uomini. Ma diciamola tutta: in tutte le società in genere lavorano più le donne degli uomini.

Le società matriarcali più numerose al mondo d'oggi sono: i Minangkabau dell’Indonesia, con quattro milioni di persone, seguita dalla società Khasi in India, da quella Mosuo in Cina e da quella yuchiteca in Messico. La loro struttura pacifista è di grande insegnamento per gli occidentali, che non sono propriamente pacifisti visto le innumerevoli guerre volute dai maschi.

In queste società si tramandano le proprietà e la successione politica da madre a figlia. Tipicamente la figlia più giovane eredita la proprietà della madre. E' caratteristica matriarcale preferire il figlio minore al maggiore, proprio perchè il futuro appartiene ai più piccoli, perchè hanno più tempo da vivere. La società è matrilineare, ma non matriarcale: gli uomini la governano e gestiscono le proprietà.

I FANTASIOSI E ALLEGRI COSTUMI MINANGKABAU
Spesso il matrimonio della figlia più giovane viene organizzato in un certo modo e secondo la tradizione ci si aspetta che il futuro sposo rifiuti una proposta di matrimonio chiedendo alla famiglia della futura sposa di «catturarlo» e spedirlo al villaggio della sua potenziale sposa. Ne va del suo orgoglio di maschio.

Un po' come la "fuitina" di un tempo in ambito patriarcale, dove era lo sposo, d'accordo coi genitori di sposo e sposa, a rapire la donna mettendo tutti di fronte al fatto compiuto. Qui però una volta sposati il marito vive nella casa della moglie. Se non dovesse funzionare l’unione viene sciolta senza uno stigma sociale poiché il matrimonio, che bellezza, non è un contratto vincolante.

Le donne generalmente governano il regno domestico mentre gli uomini prendono i ruoli di capi politici e spirituali. Dopo il matrimonio, la moglie acquisisce i propri quartieri per dormire. Il marito può stare con lei ma deve andarsene la mattina presto per fare colazione a casa di sua madre. All’età di 10 anni i ragazzi lasciano la casa materna per stare nei quartieri degli uomini e imparare le abilità pratiche e gli insegnamenti religiosi.

Tuttavia il capo del clan è sempre un uomo, ma sono le donne che lo scelgono e possono rimuoverlo dall’ufficio se dovessero percepire che non riesca a compiere in modo soddisfacente ai propri doveri.

SPOSI MINANGKABAU

LA LEGGENDA

Tutto avrebbe avuto inizio a metà del XII secolo, alla morte del re Maharajo Dirajo, che lasciò orfani tre neonati avuti da altrettante mogli: Puti Indo Jalito, la prima di queste, si prese così cura di tutti i bambini oltre che del regno, spianando, in questo modo, la strada a una società matriarcale.

Sappiamo tuttavia che il matriarcato è la prima forma di governo instaurata in tutte le società primitive, sia in oriente che in occidente. La leggenda è sicuramente posteriore e deve porre in antecedenza il patriarcato per negare l'origine matriarcale tanto avversata.

Colpiscono in queste foto, come in altre società matriarcali, l'allegria dei volti femminili, la loro espressività, il loro ammiccamento un po' malizioso, in netto contrasto con le società patriarcali, in special modo con quelle musulmane ma pure cattoliche, meno le ebraiche, almeno in Israele, perchè più emancipate.

In queste società il mondo degli uomini è bene accolto nel mondo delle donne, anzi ha meno costrizioni che nel mondo occidentale, ma le decisioni prese da tutta la collettività richiedono sempre il benestare delle matriarche, di coloro cioè a cui tutti riconoscono la massima autorevolezza e di cui tutti si fidano, per il semplice fatto che le donne, in qualità di madri, sono abituate a passare in secondo grado di fronte ai figli, cioè li privilegiano rispetto a se stesse, molto più di quanto non facciano i padri.

MATRIMONIO MINANGKABAU
Le donne hanno infatti le responsabilità maggiori, non solo di controllo familiare, ma anche al di fuori delle mura domestiche. Gli uomini, invece, sono tenuti ad avere un reddito fisso per provvedere al sostentamento dei figli. Per questa ragione, molti lasciano i loro villaggi per cercare lavoro altrove e tornano a casa solo saltuariamente. Ma sebbene molti abbiano prevista la fine di questa società, questa porta avanti le sue tradizioni difesa non solo dalle donne ma pure dagli uomini.

Dunque tutti gli averi sono riservati alle figlie femmine e l'uomo non è altro che un ospite in casa della moglie, eppure questo sistema sembra molto attento ad ogni problema si presenti tra i membri, più preoccupato di far star bene le persone che del rispetto delle leggi. Insomma un sistema più materno che paterno.

E' sufficiente guardare la bellezza dei costumi, la brillantezza delle stoffe, i colori sgargianti e gli allegri sorrisi, non vederete mai nulla di così spontaneo in un matrimonio cattolico o ebraico o musulmano, anche se, udite udite, oggi la maggior parte dei Minangkabau sono islamici, ma decisamente a modo loro.

L'antropologa Peggy Reeves Sanday dell’Università della Pennsylvania, ha studiato a fondo questa civiltà, rilevando che i valori dei Minangkabau sono incentrati sulla cura, sui bisogni della comunità invece che sui principi patriarcali di “giustizia divina”, vale a dire sacrifici e rigide prescrizioni sessuali dettate dall’alto. I valori di cura, i cerimoniali in onore dei cicli della natura discendono nella cultura da antenate mitiche divinizzate.



LA RELIGIONE ISLAMICA

La cosa più strana però non è che questo arcaico e ancestrale modo di governo sia sopravvissuto ma che, in un mondo in cui convivono diverse religioni, dagli animisti fino alle influenze dell'induismo e del buddismo arrivate dall'India, i Minang abbiano abbracciato soprattutto la religione islamica, la più maschilista e misogina delle religioni.

LA RICCHEZZA DEI COSTUMI
Anche il matrimonio è islamico: il giorno delle nozze lo sposo è tenuto ad andare a casa dell'amata per la cerimonia, i cui riti sono praticati secondo i principi islamici. Viene accolto con danze e musiche dai membri della famiglia della futura moglie che, vestendo gli abiti del folclore locale, gli offrono denaro, regali e cibo. Forse l'unica volta in cui l'uomo è la 'prima donna'.

Insomma una popolazione musulmana che però ha mantenuto un’organizzazione sociale tradizionale, decisamente matriarcale. I beni culturali ed economici si tramandano per via femminile, le case per le famiglie allargate sono proprietà delle donne, ogni persona appartiene al clan della propria madre e l’autorità del clan è la donna più anziana, la matriarca.

Eppure i Minangkabau si considerano, e sono orgogliosi di essere, musulmani osservanti (si fa per dire). Comunque hanno raggiunto una inusuale capacità di conciliare l’inconciliabile, ma solo perchè a dirigere sono le donne.

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