RELIQUIA CAPELLI DELLA MADONNA |
LE RELIQUIE DELLE MADONNE
- Pezzo di legno della tavola della cena -
della Madonna con gli apostoli, a San Giovanni in Laterano a Roma.
- Il Sacro Capello di Maria -
a Palmi, prov. di Reggio Calabria. (accidenti e dove l'avevano trovato, sulla spazzola?)
- Il secondo Sacro capello di Maria -
a Petralia Sottana, prov. di Palermo. (Mi sa che gliel'hanno strappato mentre era distratta)
- Il terzo Sacro capello di Maria -
a Messina.. (oppure l'hanno strappato appena morta, un po' macabro ma si può fare, la chiesa rigurgita di reliquie macabre)
- Pezzo di legno della tavola della cena -
della Madonna con gli apostoli, a San Giovanni in Laterano a Roma.
a Palmi, prov. di Reggio Calabria. (accidenti e dove l'avevano trovato, sulla spazzola?)
- Il secondo Sacro capello di Maria -
a Petralia Sottana, prov. di Palermo. (Mi sa che gliel'hanno strappato mentre era distratta)
- Il terzo Sacro capello di Maria -
a Messina.. (oppure l'hanno strappato appena morta, un po' macabro ma si può fare, la chiesa rigurgita di reliquie macabre)
- Il Sacro Latte di Maria -
nella Collegiata di San Lorenzo a Montevarchi (AR) (nemmeno nel tetrapak si conserva tanto..)
- Frammenti del Sacro Velo della Madonna e della veste di San Giuseppe -
si trovano a Santa Maria di Licodia (Catania), conservati in un artistico reliquiario in argento, che veniva portato in processione fino al 1970, poi devono essere sopravvenuti sensi di colpa o di decoro.
- Costantinopoli vantava il manto della Madonna, il cosiddetto maphorion, poi disperso.
- Costantinopoli vantava il manto della Madonna, il cosiddetto maphorion, poi disperso.
- La Sacra Cintola -
ovvero la cintura della Madonna, a Prato. Ma l'hanno spogliata, che indecenza!
Tutto ciò però è stato vanificato da questo stupefacente racconto del
Tutto ciò però è stato vanificato da questo stupefacente racconto del
Movimento Impegno e Testimonianza Madre dell'Eucaristia:
"Il 31 gennaio 2007 il Vescovo, entrando nella stanza di Marisa, ha sentito il profumo caratteristico della Madonna. Guardandosi intorno ha visto sul petto di Marisa depositata una ciocca di capelli ed altri capelli sfusi. Questa ciocca è composta dai capelli intrecciati insieme di Gesù, bambino e adulto, della Madonna e di S. Giuseppe. Questa è stata una grande gioia per il Vescovo e Marisa, anche perché la precedente reliquia, un capello della Madonna, era stata fatta sparire dal demonio.
Questa reliquia è unica nella Storia della Chiesa e per volontà di Dio ha compiuto, il giorno successivo, il primo miracolo. Marisa, dopo una giornata di dolori lancinanti, nel pomeriggio è stata colpita da un'artrosi deformante alla mano destra, tanto che le dita si erano rattrappite e accartocciate e il forte dolore aveva colpito anche il braccio. Il Vescovo ha consegnato la reliquia nelle mani di Marisa e in pochi secondi il dolore è passato e le dita sono tornate alla normalità.
Il 4 agosto 2001 il Vescovo e la Veggente, accompagnati da alcuni membri della comunità, si sono recati nella meravigliosa vallata che si estende tra Castelluccio di Norcia e Forca Canapine per fare una passeggiata distensiva e respirare l’aria salubre dei monti circostanti. Arrivati in un tratto di strada tranquillo e solitario, tutti sono scesi dalla macchina ed hanno iniziato a passeggiare. Marisa che camminava faticosamente, sostenuta dalle stampelle, improvvisamente le ha lasciate cadere per terra ed ha iniziato a percorre la strada con passo svelto e sicuro.
Era venuta la Madonna, l’aveva presa per mano e la faceva camminare. Madre e figlia, sempre tenendosi per mano, hanno dialogato a lungo, hanno riso ed hanno scherzato. Per il Vescovo non era una novità quanto stava accadendo, lo era per le altre persone presenti che seguivano felici e commosse. Dopo circa mezz'ora la Madonna ha invitato Marisa a sedersi di nuovo in macchina, l'ha abbracciata ed è andata via.
Quando Marisa si è ripresa dall'estasi, si è rivolta ai presenti ed ha raccontato quanto aveva vissuto. l’attenzione del vescovo è stata attratta da un capello nero che, adagiato sul petto della Veggente, faceva contrasto con il candore del maglioncino che indossava. Nessuno dei presenti, osservati con attenzione dal Vescovo, aveva i capelli neri. È stato spontaneo per il Vescovo domandarsi: "Di chi è questo capello?" che per di più emanava un profumo particolare ed intenso.
Non è stato possibile neanche accennare una risposta, perché una folata di vento ha fatto volare via il capello, tra lo sconcerto dei presenti. Il più addolorato appariva il Vescovo, perché aveva intuito che era un capello particolare ed ha esclamato: "Speriamo che qualcuno ci faccia sapere almeno a chi apparteneva quel capello". Mentre tutti si accingevano a prendere posto in macchina, il Vescovo ha esclamato: "Eccolo"; infatti sul petto di Marisa era comparso di nuovo il capello. Don Claudio, poiché non aveva altro a disposizione, ha preso un fazzoletto di carta, con il quale ha avvolto il capello, che poi ha messo in tasca.
Arrivati a casa il Vescovo e la Veggente hanno controllato attentamente il capello e si sono resi conto che in alcune parti aveva cambiato colore. Più tardi è apparsa la Madonna che ha detto: "Ho voluto donare un mio capello a mio figlio: il Vescovo Claudio Gatti. Il capello inizialmente tutto nero, si è successivamente schiarito in alcune parti assumendo i colori dei capelli del piccolo Gesù e del mio amato sposo Giuseppe". Questo dono è unico ed esclusivo, perché la Madre dell'Eucaristia ha detto che "non è stato mai fatto a nessuno".
Il Vescovo ha depositato il capello in un improvvisato reliquiario: una scatolina di cartone. Tornato a Roma ne ha parlato all’intera comunità, alla quale ha promesso di mostrarlo per la Festa dell’immacolata. Il capello era custodito in un luogo sicuro, del quale era a conoscenza solo il Vescovo che ogni tanto andava a controllare la preziosa reliquia. Il 7 dicembre Don Claudio ha deciso di prendere il capello per spostarlo dalla scatolina di cartone in un contenitore più appropriato.
Si è recato dove era custodita la scatolina che conservava la preziosa reliquia, ma non l'ha trovata. È stato assalito dalla domanda: "Che fine ha fatto il capello della Madonna?" e aiutato da Marisa e da alcuni giovani ha rovistato tutti i possibili posti in cui poteva, per sbaglio o distrazione, aver provvisoriamente depositato la scatolina di cartone. Più passava il tempo e più le ricerche si mostravano inutili; il capello ed il suo contenitore sembravano essersi volatilizzati. Alla fine, esausto e teso, Don Claudio si è dovuto arrendere ed ha esclamato con sofferenza: "È inutile continuare le ricerche. Ma chi ha preso il capello?".
Marisa per consolare il Vescovo ha detto: "Pazienza. Speriamo che la Madonna ne porti un altro". Aveva appena finito di pronunciare la frase, che Don Claudio ha sentito fortemente il profumo della Madonna, subito dopo avvertito anche da Marisa. Il Vescovo e la Veggente si sono guardati negli occhi senza fiatare.
Don Claudio ha pensato: "Forse la Madonna ha depositato un altro capello nel nuovo reliquiario?". Per paura di ricevere un'amara delusione, il Vescovo non l'ha subito aperto, ma poiché il profumo persisteva è stato costretto ad aprire la scatola di cartone che proteggeva il reliquiario. Attraverso il vetro del reliquiario ha visto ciò che conteneva ed ha esclamato: "Il capello".
Il grido è stato così forte che sono accorse le persone che erano in casa e alle quali il Vescovo ha mostrato con gioia ed emozione il capello. l’otto dicembre la Madonna ha parlato del capello.
"Voglio spiegarvi qualcosa del mio capello. Il vostro Vescovo vi dirà ciò che lui e Marisella hanno vissuto a causa del mio capello prima fuori e poi a Roma. Questa è l’unica mia reliquia su tutta la Terra.
Nessuno ha una mia reliquia, nessuno ha un mio capello, un capello fuso con quello di Giuseppe e del Bambino Gesù. Qualcuno si è appropriato dell’altro capello, forse il demonio, ma non posso dire di più. Il vostro Vescovo vi spiegherà tutto". Don Claudio, dopo aver esposto dettagliatamente la storia del capello, ha concluso dicendo: "È l’unica reliquia non solo di una persona che ha vissuto sulla Terra, ma dell’unico corpo, oltre quello di Gesù, che è presente ora in Paradiso".
Tutti i fedeli hanno baciato il reliquiario, sorretto da Marisa, che conteneva il capello della Madonna ed hanno sentito che emanava un profumo dolce e gradevole. La preziosa reliquia ora è gelosamente custodita dal nostro Vescovo. Un domani sarà esposta nella basilica che sorgerà a Roma per accogliere i numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del mondo che verranno nella Città Eterna per adorare l'Eucaristia che ha sanguinato, venerare il capello della Madonna e visitare il luogo taumaturgico santificato dalla presenza della SS. Trinità, di Gesù, della Madre dell'Eucaristia, degli angeli e dei santi".
"Il 31 gennaio 2007 il Vescovo, entrando nella stanza di Marisa, ha sentito il profumo caratteristico della Madonna. Guardandosi intorno ha visto sul petto di Marisa depositata una ciocca di capelli ed altri capelli sfusi. Questa ciocca è composta dai capelli intrecciati insieme di Gesù, bambino e adulto, della Madonna e di S. Giuseppe. Questa è stata una grande gioia per il Vescovo e Marisa, anche perché la precedente reliquia, un capello della Madonna, era stata fatta sparire dal demonio.
Questa reliquia è unica nella Storia della Chiesa e per volontà di Dio ha compiuto, il giorno successivo, il primo miracolo. Marisa, dopo una giornata di dolori lancinanti, nel pomeriggio è stata colpita da un'artrosi deformante alla mano destra, tanto che le dita si erano rattrappite e accartocciate e il forte dolore aveva colpito anche il braccio. Il Vescovo ha consegnato la reliquia nelle mani di Marisa e in pochi secondi il dolore è passato e le dita sono tornate alla normalità.
Il 4 agosto 2001 il Vescovo e la Veggente, accompagnati da alcuni membri della comunità, si sono recati nella meravigliosa vallata che si estende tra Castelluccio di Norcia e Forca Canapine per fare una passeggiata distensiva e respirare l’aria salubre dei monti circostanti. Arrivati in un tratto di strada tranquillo e solitario, tutti sono scesi dalla macchina ed hanno iniziato a passeggiare. Marisa che camminava faticosamente, sostenuta dalle stampelle, improvvisamente le ha lasciate cadere per terra ed ha iniziato a percorre la strada con passo svelto e sicuro.
Era venuta la Madonna, l’aveva presa per mano e la faceva camminare. Madre e figlia, sempre tenendosi per mano, hanno dialogato a lungo, hanno riso ed hanno scherzato. Per il Vescovo non era una novità quanto stava accadendo, lo era per le altre persone presenti che seguivano felici e commosse. Dopo circa mezz'ora la Madonna ha invitato Marisa a sedersi di nuovo in macchina, l'ha abbracciata ed è andata via.
Quando Marisa si è ripresa dall'estasi, si è rivolta ai presenti ed ha raccontato quanto aveva vissuto. l’attenzione del vescovo è stata attratta da un capello nero che, adagiato sul petto della Veggente, faceva contrasto con il candore del maglioncino che indossava. Nessuno dei presenti, osservati con attenzione dal Vescovo, aveva i capelli neri. È stato spontaneo per il Vescovo domandarsi: "Di chi è questo capello?" che per di più emanava un profumo particolare ed intenso.
Non è stato possibile neanche accennare una risposta, perché una folata di vento ha fatto volare via il capello, tra lo sconcerto dei presenti. Il più addolorato appariva il Vescovo, perché aveva intuito che era un capello particolare ed ha esclamato: "Speriamo che qualcuno ci faccia sapere almeno a chi apparteneva quel capello". Mentre tutti si accingevano a prendere posto in macchina, il Vescovo ha esclamato: "Eccolo"; infatti sul petto di Marisa era comparso di nuovo il capello. Don Claudio, poiché non aveva altro a disposizione, ha preso un fazzoletto di carta, con il quale ha avvolto il capello, che poi ha messo in tasca.
Arrivati a casa il Vescovo e la Veggente hanno controllato attentamente il capello e si sono resi conto che in alcune parti aveva cambiato colore. Più tardi è apparsa la Madonna che ha detto: "Ho voluto donare un mio capello a mio figlio: il Vescovo Claudio Gatti. Il capello inizialmente tutto nero, si è successivamente schiarito in alcune parti assumendo i colori dei capelli del piccolo Gesù e del mio amato sposo Giuseppe". Questo dono è unico ed esclusivo, perché la Madre dell'Eucaristia ha detto che "non è stato mai fatto a nessuno".
Il Vescovo ha depositato il capello in un improvvisato reliquiario: una scatolina di cartone. Tornato a Roma ne ha parlato all’intera comunità, alla quale ha promesso di mostrarlo per la Festa dell’immacolata. Il capello era custodito in un luogo sicuro, del quale era a conoscenza solo il Vescovo che ogni tanto andava a controllare la preziosa reliquia. Il 7 dicembre Don Claudio ha deciso di prendere il capello per spostarlo dalla scatolina di cartone in un contenitore più appropriato.
Si è recato dove era custodita la scatolina che conservava la preziosa reliquia, ma non l'ha trovata. È stato assalito dalla domanda: "Che fine ha fatto il capello della Madonna?" e aiutato da Marisa e da alcuni giovani ha rovistato tutti i possibili posti in cui poteva, per sbaglio o distrazione, aver provvisoriamente depositato la scatolina di cartone. Più passava il tempo e più le ricerche si mostravano inutili; il capello ed il suo contenitore sembravano essersi volatilizzati. Alla fine, esausto e teso, Don Claudio si è dovuto arrendere ed ha esclamato con sofferenza: "È inutile continuare le ricerche. Ma chi ha preso il capello?".
Marisa per consolare il Vescovo ha detto: "Pazienza. Speriamo che la Madonna ne porti un altro". Aveva appena finito di pronunciare la frase, che Don Claudio ha sentito fortemente il profumo della Madonna, subito dopo avvertito anche da Marisa. Il Vescovo e la Veggente si sono guardati negli occhi senza fiatare.
Don Claudio ha pensato: "Forse la Madonna ha depositato un altro capello nel nuovo reliquiario?". Per paura di ricevere un'amara delusione, il Vescovo non l'ha subito aperto, ma poiché il profumo persisteva è stato costretto ad aprire la scatola di cartone che proteggeva il reliquiario. Attraverso il vetro del reliquiario ha visto ciò che conteneva ed ha esclamato: "Il capello".
Il grido è stato così forte che sono accorse le persone che erano in casa e alle quali il Vescovo ha mostrato con gioia ed emozione il capello. l’otto dicembre la Madonna ha parlato del capello.
"Voglio spiegarvi qualcosa del mio capello. Il vostro Vescovo vi dirà ciò che lui e Marisella hanno vissuto a causa del mio capello prima fuori e poi a Roma. Questa è l’unica mia reliquia su tutta la Terra.
Nessuno ha una mia reliquia, nessuno ha un mio capello, un capello fuso con quello di Giuseppe e del Bambino Gesù. Qualcuno si è appropriato dell’altro capello, forse il demonio, ma non posso dire di più. Il vostro Vescovo vi spiegherà tutto". Don Claudio, dopo aver esposto dettagliatamente la storia del capello, ha concluso dicendo: "È l’unica reliquia non solo di una persona che ha vissuto sulla Terra, ma dell’unico corpo, oltre quello di Gesù, che è presente ora in Paradiso".
Tutti i fedeli hanno baciato il reliquiario, sorretto da Marisa, che conteneva il capello della Madonna ed hanno sentito che emanava un profumo dolce e gradevole. La preziosa reliquia ora è gelosamente custodita dal nostro Vescovo. Un domani sarà esposta nella basilica che sorgerà a Roma per accogliere i numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del mondo che verranno nella Città Eterna per adorare l'Eucaristia che ha sanguinato, venerare il capello della Madonna e visitare il luogo taumaturgico santificato dalla presenza della SS. Trinità, di Gesù, della Madre dell'Eucaristia, degli angeli e dei santi".
Compreso la gravità della situazione? A parte quei 4 capelli le altre reliquie sono tutte false. Qualcuno la chiama "Concorrenza sleale".
LE RELIQUIE DI SAN GIUSEPPE
nel Duomo di Perugia, in precedenza a Chiusi dove era stato portato da Gerusalemme nell'XI secolo. (Si era fatto incidere nome e data?)
- Frammenti della tomba di S. Giuseppe -
in Santa Maria al Portico. (Stiamo andando un po' sul vago...)
- Frammenti della tomba di S. Giuseppe -
in Santa Maria in Campitelli a Roma (anche qui gliel'hanno fatta a pezzi di cattiveria).
in Santa Maria al Portico. (Stiamo andando un po' sul vago...)
- Frammenti della tomba di S. Giuseppe -
in Santa Maria in Campitelli a Roma (anche qui gliel'hanno fatta a pezzi di cattiveria).
- La cintura di S. Giuseppe -
nella chiesa dei Foglianti a Parigi. (Embè, e che solo alla madonna la toglievano?)
- Il bastone di S. Giuseppe -
nella chiesa dei Camaldolesi a Firenze. (Era un bastone speciale, come lo vedevi dicevi: Accidenti, quello deve essere stato proprio di S. Giuseppe, si vede chiaramente)
- Frammenti del bastone di S. Giuseppe -
a Santa Cecilia a Roma, (Come sopra, solo che occorre una vista più acuta)
- Ancora frammenti del bastone di S. Giuseppe -
a Sant'Anastasia a Roma.
- Ancora frammenti del bastone di S. Giuseppe -
a San Domenico a Bologna,
- Ancora frammenti del bastone di S. Giuseppe -
a San Giuseppe del Mercato. (ma chi glielo ha fatto a pezzi in quel modo? Dovevano odiarlo tanto, poverino)
- Tutti e due gli anelli di fidanzamento di S. Giuseppe e della B. V. Maria -a Santa Cecilia a Roma, (Come sopra, solo che occorre una vista più acuta)
- Ancora frammenti del bastone di S. Giuseppe -
a Sant'Anastasia a Roma.
- Ancora frammenti del bastone di S. Giuseppe -
a San Domenico a Bologna,
- Ancora frammenti del bastone di S. Giuseppe -
a San Giuseppe del Mercato. (ma chi glielo ha fatto a pezzi in quel modo? Dovevano odiarlo tanto, poverino)
(che colpo!) A Notre-Dame a Parigi.
RELIQUIE DI SANTI
- I resti di S. Benedetto -
a Montecassino in Campania.
- Ancora i resti di S. Benedetto -
a St. Benoit sur Loire, in Francia (ma quanti resti aveva?)- Le catene di San Pietro -
a San Pietro in Vincoli a Roma.
- La testa di S. Giovanni Battista -
conservata nella piccola chiesa di San Silvestro in Capite, a Roma..
- Ancora la testa di S. Giovanni Battista -
nel Palazzo di Topkapi ad Istanbul. (ma non stava a Roma? Ah no, è il miracolo della duplicazione)
- Ancora la testa di S Giovanni Battista -
a Monaco di Baviera. (mi correggo, miracolo della triplicazione)
- Ancora la testa di S Giovanni Battista -
a Damasco. (mi correggo, miracolo della quadriplicazione)
- Ancora la testa di S. Giovanni Battista -
ad Amiens, in Francia. (Va bene, allora è il miracolo della moltiplicazione, dei pani, dei pesci e della testa di S. Giovanni, che male c'è?)
- Il piatto che avrebbe accolto la testa di San Giovanni Battista -conservata nella piccola chiesa di San Silvestro in Capite, a Roma..
- Ancora la testa di S. Giovanni Battista -
nel Palazzo di Topkapi ad Istanbul. (ma non stava a Roma? Ah no, è il miracolo della duplicazione)
- Ancora la testa di S Giovanni Battista -
a Monaco di Baviera. (mi correggo, miracolo della triplicazione)
- Ancora la testa di S Giovanni Battista -
a Damasco. (mi correggo, miracolo della quadriplicazione)
- Ancora la testa di S. Giovanni Battista -
ad Amiens, in Francia. (Va bene, allora è il miracolo della moltiplicazione, dei pani, dei pesci e della testa di S. Giovanni, che male c'è?)
a Genova, nel tesoro della cattedrale di San Lorenzo. (e certo altrimenti dove la posavano?)
- Ma c'è pure il braccio di San Giovanni Battista -
nella Cattedrale di Santa Maria Assunta di Siena. (la moltiplicazione continua)
- Ma c'è pure il mento di San Giovanni Battista -
nel Museo del Colle del Duomo di Viterbo. (come gli sarà venuto in mente di staccargli il mento..? Bah)
- Ma c'è pure un dito di San Giovanni Battista -
- Ma c'è pure il braccio di San Giovanni Battista -
nella Cattedrale di Santa Maria Assunta di Siena. (la moltiplicazione continua)
- Ma c'è pure il mento di San Giovanni Battista -
nel Museo del Colle del Duomo di Viterbo. (come gli sarà venuto in mente di staccargli il mento..? Bah)
- Ma c'è pure un dito di San Giovanni Battista -
nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze. (Beh, passi con un rasoio e zac!..)
- Ma ci sono pure tre dita di San Giovanni Battista -
nella chiesa di Saint-Jean-de-Maurienne, in Savoia.
- Ma c'è pure una mano -
- Ma ci sono pure tre dita di San Giovanni Battista -
nella chiesa di Saint-Jean-de-Maurienne, in Savoia.
- Ma c'è pure una mano -
che si conserva a Montenegro.
- Ma c'è pure l'altra mano -
che si conserva a Rapagnano, prov. di Fermo.
- Reliquie di San Giovanni Battista -
non meglio identificate, a Berezhany in Ucraina.
- Le ceneri di San Giovanni Battista -
nella cattedrale di San Lorenzo di Genova. (Eh no eh? Questo no! Allora tutte le teste, mani, braccia e pezzi vari di chi sono?)
- Parte delle ceneri di San Giovanni Battista e dei Santi Innocenti -
nella Chiesa dei Disciplinanti bianchi di Loano (SV). (Ancora!!!)
- Piccole pozioni di ceneri e alcuni ossicini di San Giovanni Battista -
si venerano a Chiaramonte Gulfi (RG). (Non c'è più vergogna nè pudore.)
- Il corpo di S. Giacomo Maggiore -
a Santiago di Compostela. in Spagna.
- Ma un'altra calotta cranica di S. Bartolomeo apostolo è custodita nel monastero di Lune (Luneburg).
- E un'altra calotta cranica di S. Bartolomeo apostolo nella certosa di Colonia (Germania). (Dunque Cerbero aveva 3 teste, beh, vince Bartolomeo, finora 5 teste, però l'Idra di Lerna aveva 9 teste, mi spiace Bartolomeo ma ti ha fregato, quattro teste più di te). Ma non finisce qui.
- Un braccio di Bartolomeo apostolo nella cattedrale di Canterbury, nel Regno Unito.
- Pisa vantava il possesso di parte della pelle di S. Bartolomeo apostolo. Poi si sono accorti che aver scuoiato un santo non era un'impresa di cui vantarsi, o si sono accorti che era pelle di pollo.
- Parte della pelle di San Bartolomeo è venerata ad Ossi (SS). (Come sopra ma non se ne sono accorti)
- La tomba degli apostoli Filippo e Giacomo minore -
nella Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma. (poveretti solo la tomba, niente ossi sminuzzati e adorati). Secondo alcuni dentro ci sarebbero ancora i copri dei santi.
- Il corpo di S. Andrea è sepolto in parte nel Duomo di Amalfi, ma non è intero. (birichini!)
- Infatti parte del corpo di S. Andrea è sepolto a Patrasso nella chiesa a lui dedicata eretta sul luogo ove subì il martirio. (mi pare giusto)
- Però parte del cranio di S. Andrea si trova invece in San Pietro (eh no, e basta!)
- Il corpo di S. Marco evangelista, è custodito a Venezia, naturalmente nella basilica di S. Marco.
- Di S. Antonio piacquero particolarmente le braccia: (sperando siano solo due)
- Che dire di S. Agata?
- Piccole pozioni di ceneri e alcuni ossicini di San Giovanni Battista -
si venerano a Chiaramonte Gulfi (RG). (Non c'è più vergogna nè pudore.)
- Le Reliquie di Santa Scolastica -
conservate a Juvigny-sur-Loison in Francia (ma non era di Subiaco?).
- Il corpo di S. Pietro -
nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Nel 1964 degli scavi archeologici rinvennero delle ossa dell'Apostolo (erano firmate come l'abito d'alta moda?).
nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Nel 1964 degli scavi archeologici rinvennero delle ossa dell'Apostolo (erano firmate come l'abito d'alta moda?).
- Il corpo di S. Giacomo Maggiore -
a Santiago di Compostela. in Spagna.
- La giuntura di un dito di S. Giacomo Maggiore -
è custodita nella città di Capizzi, prov. di Messina, Sicilia (la giuntura di un dito.. meglio di niente.. ma se è la giuntura deve esserci anche una falangina sparsa da qualche parte... dai tiratela fuori..).
- Il corpo di S. Bartolomeo apostolo, conservato in S. Bartolomeo a Benevento.
- Un'altro corpo di S. Bartolomeo apostolo a Roma, riportato sull'Isola Tiberina da papa Pio IV (da Benevento? Sembra di no).
- Ma una calotta cranica di S. Bartolomeo apostolo è custodita nella cattedrale di Francoforte (ma gli altri due la calotta ce l'hanno!)è custodita nella città di Capizzi, prov. di Messina, Sicilia (la giuntura di un dito.. meglio di niente.. ma se è la giuntura deve esserci anche una falangina sparsa da qualche parte... dai tiratela fuori..).
- Il corpo di S. Bartolomeo apostolo, conservato in S. Bartolomeo a Benevento.
- Un'altro corpo di S. Bartolomeo apostolo a Roma, riportato sull'Isola Tiberina da papa Pio IV (da Benevento? Sembra di no).
- Ma un'altra calotta cranica di S. Bartolomeo apostolo è custodita nel monastero di Lune (Luneburg).
- E un'altra calotta cranica di S. Bartolomeo apostolo nella certosa di Colonia (Germania). (Dunque Cerbero aveva 3 teste, beh, vince Bartolomeo, finora 5 teste, però l'Idra di Lerna aveva 9 teste, mi spiace Bartolomeo ma ti ha fregato, quattro teste più di te). Ma non finisce qui.
- Un braccio di Bartolomeo apostolo nella cattedrale di Canterbury, nel Regno Unito.
- Pisa vantava il possesso di parte della pelle di S. Bartolomeo apostolo. Poi si sono accorti che aver scuoiato un santo non era un'impresa di cui vantarsi, o si sono accorti che era pelle di pollo.
- Parte della pelle di San Bartolomeo è venerata ad Ossi (SS). (Come sopra ma non se ne sono accorti)
- La tomba degli apostoli Filippo e Giacomo minore -
nella Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma. (poveretti solo la tomba, niente ossi sminuzzati e adorati). Secondo alcuni dentro ci sarebbero ancora i copri dei santi.
- Il corpo di S. Andrea è sepolto in parte nel Duomo di Amalfi, ma non è intero. (birichini!)
- Infatti parte del corpo di S. Andrea è sepolto a Patrasso nella chiesa a lui dedicata eretta sul luogo ove subì il martirio. (mi pare giusto)
- Però parte del cranio di S. Andrea si trova invece in San Pietro (eh no, e basta!)
- Il braccio di San Marco è presente nella Chiesa Santa Maria Maggiore di Gioia del Colle (BA) (E ti pareva?...)
- Alcune reliquie di S. Giovanni apostolo ed Evangelista nella basilica lateranense dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista a Roma.
- Un'altra reliquia di S. Giovanni apostolo si trova a Paternò (CT) (tutto sommato si sono limitati..)
- Il corpo di S. Matteo Apostolo, Martire ed Evangelista nella cripta della Cattedrale di Salerno.
(Non l'hanno fatto a pezzi, gli sarà sfuggito?)
- Alcune reliquie di S. Giovanni apostolo ed Evangelista nella basilica lateranense dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista a Roma.
- Un'altra reliquia di S. Giovanni apostolo si trova a Paternò (CT) (tutto sommato si sono limitati..)
- Il corpo di S. Matteo Apostolo, Martire ed Evangelista nella cripta della Cattedrale di Salerno.
(Non l'hanno fatto a pezzi, gli sarà sfuggito?)
- Il corpo di S. Tommaso, custodito nella Cattedrale di Ortona a Chieti, ma la storia è lunga, perchè venne portato nel 1258 da Chios, isola del Mar Egeo, dove era stato posto in salvo da cristiani dopo la caduta di Edessa nel 1146. Ad Edessa erano state portate da Madras [India], luogo del Martirio nel 72, intorno al 230 per ordine dell'imperatore Alessandro Severo. (Oddio Alessandro omaggiava molti santoni mistici, tra cui Gesù Cristo e pure il santone pagano Apollonio di Tiana... mi sa che aveva il bernoccolo degli affari)
- Il corpo di S. Luca evangelista senza una parte della testa, è custodito nella Basilica di Santa Giustina a Padova. (e l'altra parte chi ce l'ha? Fuochino fuochino..)
- Una parte del corpo di S. Mattia è custodito in un'arca marmorea nel transetto dell'Abbazia di Santa Giustina a Padova. (E basta con questi corpi a pezzi, ma che è Jack lo Squartatore?)
- Una parte del corpo di S. Mattia è custodito in un'arca marmorea nel transetto dell'Abbazia di Santa Giustina a Padova. (E basta con questi corpi a pezzi, ma che è Jack lo Squartatore?)
- San Pio da Pietrelcina, di cui nella Chiesa di S. Salvatore n Lauro si conservano: il suo sangue, il suo mantello, un suo guanto e la stola che indossava nel giorno dell’inaugurazione dell’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo. (come si suol dire... ne hanno da vendere..)
- La stessa chiesa di S. Salvatore in Lauro conserva le reliquie di: San Giuda Taddeo Apostolo, San Pietro apostolo, San Paolo Apostolo, San Filippo Neri, Santa Bernadette e San Josèmaria Escrivà de Balaguer (un obitorio a tutti gli effetti)
- Peccato però il corpo di S. Giuda Taddeo Apostolo, e di S. Simone apostolo sono custoditi e venerati in Vaticano nella Basilica di S. Pietro, presso l'altare di S. Giuseppe. (Come la mettiamo?)
- Peccato però il corpo di S. Giuda Taddeo Apostolo, e di S. Simone apostolo sono custoditi e venerati in Vaticano nella Basilica di S. Pietro, presso l'altare di S. Giuseppe. (Come la mettiamo?)
- Il braccio di S. Antonio abate è conservato a Misterbianco (CT), dove viene esposto il 17 gennaio.
- Parte di un braccio di S. Antonio abate a Veniano (CO), dove il santo è venerato Patrono.
- Parte di un braccio di S. Antonio abate a Novoli (LE), dove anche qui il santo è venerato Patrono, e in onore del quale si accende un grande falò (Fòcara). (ma del resto che ne hanno fatto? Forse è meglio non saperlo)
- Parte di un braccio di S. Antonio abate a Veniano (CO), dove il santo è venerato Patrono.
- Parte di un braccio di S. Antonio abate a Novoli (LE), dove anche qui il santo è venerato Patrono, e in onore del quale si accende un grande falò (Fòcara). (ma del resto che ne hanno fatto? Forse è meglio non saperlo)
PER CHI AMA LO SPLATTER
- Il braccio, la mascella, i denti e una parte di cranio di S.ta Barbara sono conservate e venerate nei giorni festivi 3-4-5 dicembre a Paternò (CT) (mi raccomando non sbagliate giorno)
- Frammenti ossei di Santa Vittoria sono venerati ad Ossi (SS) (gli ossi venerati ad Ossi, "nomen omen" dicevano i romani), dove sino alla fine del '700 si venerava anche un dito di San Giuliano (non oso pensare a cosa ci abbiano fatto...).
Ma pure Antonio di Padova fa del suo meglio:
- Nella Basilica di S. Antonio di Padova si conservano, oltre al corpo, la lingua, il mento e l'apparato vocale incorrotti (L'apparato vocale? E' formato dai polmoni, dalla laringe, dalla bocca, con lingua, palato, velo palatino, labbra, denti, e la cavità nasale. Ma glielo hanno sezionato pezzo per pezzo o non sanno quel che dicono? Protendo per la seconda);
- a Zugliano però (VI) nella chiesa di San Zenone, si conservano frammenti dell'osso radio di Antonio di Padova, date in dono alla parrocchia nel 1656. (una vera operazione chirurgica)
- I corpi dei Santi Re Magi (lo sapevate che erano Santi?) si conservano a Milano. Nel XII secolo l'imperatore Federico Barbarossa le prese come bottino di guerra e le portò a Colonia, dove si trovano tuttora. Però generosamente alcuni pezzi furono restituiti a Milano negli anni cinquanta del XX secolo e sono stati posti in Sant'Eustorgio. (Ma è un film horror?)
- Dunque tre falangi dei Re Magi vengono conservate a Brugherio (MI), in un reliquiario d'argento, nella Parrocchia di San Bartolomeo ed esposte solo nel giorno dell'Epifania (il resto dell'anno si vergognano). I fedeli accorrevano da tutta la provincia a baciare "gli umitt" (piccoli uomini, i ditini). (Se vi viene da vomitare possiamo capirvi..)
- Dunque tre falangi dei Re Magi vengono conservate a Brugherio (MI), in un reliquiario d'argento, nella Parrocchia di San Bartolomeo ed esposte solo nel giorno dell'Epifania (il resto dell'anno si vergognano). I fedeli accorrevano da tutta la provincia a baciare "gli umitt" (piccoli uomini, i ditini). (Se vi viene da vomitare possiamo capirvi..)
- Il corpo di S. Agata sta a Catania suddiviso in vari reliquiari: alcuni organi nel busto con la testa, gli altri: uno per ciascun femore, uno per ciascun braccio, uno per ciascuna gamba. Nel 1628 fu realizzato quello per la mammella (8 reliquiari, non badano a spese)
- L'ulna e il radio di un braccio di Sant'Agata però è a Palermo, nella Cappella regia.
- Un osso del braccio di Sant'Agata a Messina, nel monastero del SS. Salvatore.
- Una parte dell'osso del braccio di Sant'Agata ad Alì (ME).
- Un dito di Sant'Agata a Sant'Agata dei Goti (BN).
(Ma fu vittima del mostro di Nerola?)
- L'ulna e il radio di un braccio di Sant'Agata però è a Palermo, nella Cappella regia.
- Un osso del braccio di Sant'Agata a Messina, nel monastero del SS. Salvatore.
- Una parte dell'osso del braccio di Sant'Agata ad Alì (ME).
- Un dito di Sant'Agata a Sant'Agata dei Goti (BN).
(Ma fu vittima del mostro di Nerola?)
- Perfino Giuda Iscariota, il traditore del Cristo fornì le sue reliquie, non di se stesso che è tutt'altro che santo, ma collegate a sè:
- Uno dei 30 denari per cui Giuda Iscariota tradì Cristo, nella sacrestia della Collegiata di Santa Maria di Visso (MC). (Ci avevano fatto qualche segno sopra?)
- La borsa (vuota) in cui Giuda Iscariota ricevette i trenta denari per i quali tradì Cristo.
Con l'aumentare della devozione ai santi la ricerca delle reliquie diede luogo a vere e proprie guerre tra città per il loro possesso. Possedere una reliquia "potente", infatti, implicava molti lasciti per ottenere la grazia, nella chiesa che aveva reliquie importanti i fedeli elargivano soldi ai prelati si che perfino dei conventi si presero delle reliquie, per non parlare dell'incremento dei pellegrini e quindi delle ricchezze che questi portavano.
Ma se i santi non bastavano si cristianizzavano le offerte pagane agli Dei trasferendo il culto da divinità pagane a santi cristiani in modo diretto o indiretto. Così sorsero santa Venere, san Mercurio, san Bacco, san Saturnino, santa Brigida d'Irlanda (dalla celtica Brigida) ecc., con relative reliquie..
Naturalmente per tutti questi santi si sarebbero inventate vite esemplari, piene di particolari edificanti e si celebrarono i martirii che essi avrebbero subito. Già dal XVII secolo, per opera della scuola critica dei Gesuiti Bollandisti, cominciò un'accurata revisione delle antiche documentazioni agiografiche con criteri di critica storica; tuttavia i semplici fedeli tendono a rimanere affezionati a familiari figure di santi, e il gesto di papa Giovanni XXIII che, nell'agosto del 1962, fece cancellare dal calendario santa Filomena e san Giorgio provocò sorpresa e dispiacere, peccato, ci eravamo affezionati, invece.. mai esistiti. La chiesa birichina non dice nulla, si che i preti giurano che non li hanno tolti perchè non esistevano ma solo perchè stavano sul... erano meno simpatici.
Vendo al miglior offerente sangue di San Giovanni Paolo II
Reliquie di santi rubate ovunque. E rivendute su internet. Niente satanismo.
Dall'ultimo caso, il frammento di cervello di San Giovanni Bosco, al mento di Sant'Antonio da Padova. Un giro d'affari notevole. E le reliquie non si espongono, ma si conservano: come un talismano.
di Luciano Trapanese
Il web ha aperto la strada anche al mercato nero delle reliquie dei santi. E si tratta di un mercato in grande espansione. L'ultimo caso clamoroso è il frammento di cervello di San Giovanni Bosco, trafugato in una chiesa di Asti.
C'è chi ha parlato di satanismo. Chi di mercanti d'arte. Ma la storia sembra diversa. Il business viaggia sulla rete. Aste per aggiudicarsi un pezzo di tonaca di San Francesco o il sangue di Giovanni Paolo II. Affari da migliaia di euro, senza il supporto di ricettatori, ma con l'ausilio rapido e discreto di internet.
Chi compra non ha nessuna intenzione di ostentare la reliquia. Ma la conserva gelosamente. Come un rassicurante trofeo. In due parole: furto semplice (spesso non ci sono sistemi di sicurezza adeguati), e possibilità di rintracciare la reliquia quasi nulle.
- La borsa (vuota) in cui Giuda Iscariota ricevette i trenta denari per i quali tradì Cristo.
Con l'aumentare della devozione ai santi la ricerca delle reliquie diede luogo a vere e proprie guerre tra città per il loro possesso. Possedere una reliquia "potente", infatti, implicava molti lasciti per ottenere la grazia, nella chiesa che aveva reliquie importanti i fedeli elargivano soldi ai prelati si che perfino dei conventi si presero delle reliquie, per non parlare dell'incremento dei pellegrini e quindi delle ricchezze che questi portavano.
Ma se i santi non bastavano si cristianizzavano le offerte pagane agli Dei trasferendo il culto da divinità pagane a santi cristiani in modo diretto o indiretto. Così sorsero santa Venere, san Mercurio, san Bacco, san Saturnino, santa Brigida d'Irlanda (dalla celtica Brigida) ecc., con relative reliquie..
Naturalmente per tutti questi santi si sarebbero inventate vite esemplari, piene di particolari edificanti e si celebrarono i martirii che essi avrebbero subito. Già dal XVII secolo, per opera della scuola critica dei Gesuiti Bollandisti, cominciò un'accurata revisione delle antiche documentazioni agiografiche con criteri di critica storica; tuttavia i semplici fedeli tendono a rimanere affezionati a familiari figure di santi, e il gesto di papa Giovanni XXIII che, nell'agosto del 1962, fece cancellare dal calendario santa Filomena e san Giorgio provocò sorpresa e dispiacere, peccato, ci eravamo affezionati, invece.. mai esistiti. La chiesa birichina non dice nulla, si che i preti giurano che non li hanno tolti perchè non esistevano ma solo perchè stavano sul... erano meno simpatici.
DENTE DI SANTA APOLLONIA |
- la veste di San Giovanni Battista e il Corpo di san S. Gottardo di Hildesheim si trovano in Germania mentre un femore e una falange di un dito si trovano a Trenzano (BS) dove dal 1464 è venerato come Patrono.
- La mano di S. Stefano d'Ungheria è conservata nella basilica di Budapest.
- Un dito di S. Leonardo è conservato nella Chiesa di San Leonardo di Stagno.
- Ampolle con il sangue di S. Gennaro, oggetto di miracolosa liquefazione, sono conservate nella reale cappella del Tesoro di san Gennaro a Napoli, di cui il Santo è Patrono.
- Un molare di San Nicola di Bari era conservato nel Duomo di Sassari.
- Parte del corpo di S.ta Giulitta è conservata nella cattedrale di Nevers, mentre un frammento osseo è conservato in un prezioso reliquario in cristallo di rocca posto nella cripta delle tombe medicee in san Lorenzo a Firenze.
- Il braccio di S. Benedetto da Norcia venne donato all'abbazia di Leno (BS) nell'VIII secolo su preghiera di re Desiderio.
- Resti del corpo di San Sabino sono custoditi sotto l'altare della cripta della Cattedrale di Bari.
- Il capo di S. Sebastiano giace nella Basilica dei Santi Quattro Coronati a Roma.
- Il corpo di S. Pietro da Verona, nella cappella Portinari in S. Eustorgio a Milano, dove il 29 aprile si usa urtare la testa per preservare dal mal di testa (strano metodo di cura..).
- Resti di S. Gregorio di Nazianzo nella Basilica di S. Pietro in Vaticano, una parte fu donata da papa Giovanni Paolo II al patriarca di Costantinopoli nel 2004.
- Reliquie di San Lucido ad Aquarara (SA). Rubate più volte, la testa fu ritrovata dalle forze dell'ordine in una casa privata nel 1999.
- Un pezzo della Mitra di Sant' Agostino é presente nella Sacrestia della Chiesa di San Domenico a Gioia del Colle (BA).
- Reliquie di S. Pantaleone: nell'omonima chiesa di Lanciano vi sono la spada che troncò la testa del Santo, il carrello dentato con cui veniva martoriato il corpo, la fiaccola con cui gli venivano bruciate le ferite, un tronco di ulivo che germogliò a contatto con il corpo del Santo.
- Parte del teschio di S. Calogero eremita, patrono e protettore di innumerevoli città siciliane, a Frazzanò (ME).
- Una costola di S.ta Caterina a Astenet in Belgio, proveniente da Siena nel 1985.
- Un piede di S.ta Caterina è conservato nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia.
- La testa di S.ta Caterina, staccata dal corpo nel 1381 per volere di papa Urbano V (che Papa ameno!) e un dito della Santa nella Basilica di San Domenico a Siena.
- Reliquia di S. Biagio a Maratea (PZ) e a Capizzi (ME).
- Reliquia di S. Biagio ad Acquaviva Collecroce (CB).
- Un braccio di S. Biagio nella cattedrale di Ruvo di Puglia (BA).
- Il cranio di S. Biagio a Ragusa di Dalmazia (Croazia).
- Reliquia di S. Bartolomeo Apostolo a Giffone (RC).
- Reliquie dei SS. Benigno e Florio nella Chiesa del Rosario a Castel Frentano (CH).
- Un pezzo della lingua di S. Biagio a Carosino (TA).
- Un dente di S.ta Appollonia nella cattedrale di Oporto (Portogallo).
- Il corpo di S. Ciriaco nel Duomo di Ancona.
- I resti di S. Prospero da Centuripe, parte del cranio, una gamba, un braccio, un dito e vari altri frammenti ossei, presso la Chiesa Madre della città di Centuripe (EN).
- Le reliquie di S. Prospero martire, Patrono di Catenanuova (EN), si venerano nella Chiesa Parrocchiale intitolata a "San Giuseppe".
- Reliquie di Sant' Aldebrando a Fossombrone (PU).
- Il corpo di San Rocco è custodito a Venezia nell'altare maggiore della chiesa dell'Arciconfraternita Scuola Grande a lui dedicata.
- L'apofisi acromion che fa parte della scapola ed un altro frammento osseo di San Rocco sono custoditi a Scilla (RC) nella plurisecolare chiesa a lui dedicata.
- Parte di un osso del braccio di San Rocco è nell'omonima chiesa di Voghera (PV).
- Altra parte di un osso del braccio di San Rocco è nell'omonima chiesa di Roma.
- Una tibia, altre piccole parti della massa corporis e quel che si ritiene essere stato il bastone di San Rocco si trovano nel suo santuario di Montpellier (F).
- Una falange di San Rocco è nella parrocchiale di Cisterna di Latina.
- Una parte di tallone di San Rocco è in cattedrale a Frigento (AV).
- Alcuni frammenti di ossa di San Rocco sono nella Basilica Mauriziana e nella chiesa della Confraternita di San Rocco a Torino.
- Un frammento del Cranio di San Rocco è nella Chiesa di San Rocco a Gioia del Colle (Ba) (La scapola, un osso, due ossa, tre ossa, una tibia, una falange un tallone e poi ancora ossa, e basta, è una macelleria non un reliquiario!)
- Il corpo del Beato Guglielmo Gnoffi è custodito a Castelbuono (PA) alla Madrice Nuova.
- Il corpo di San Gandolfo è venerato a Polizzi Generosa (PA).
- Reliquie di San Calogero eremita sono custodite nel tesoro della Chiesa Madre di Petralia Sottana (PA).
- Reliquie di San Cataldo vescovo sono custodite nella chiesa Madre di Gangi (PA).
- Frammenti del Teschio di Sant'Anna sono custoditi a Castelbuono (PA) nella cappella palatina.
- Il Corpo di Santa Rosalia è esposto nella cattedrale di Palermo dentro la sacra urna.
- L'intero corpo di Sant'Ubaldo è esposto nel santuario omonimo di Gubbio (PG).
- Un'impronta del piede di Sant'Agata su uno scoglio è collocata nella chiesa di Sant'Agata, la pedata a Palermo.
- Le spoglie di San Francesco sono custodite nel sarcofago nella basilica inferiore di Assisi (PG).
- Il corpo di San Pio da Pietrelcina è custodito nella cripta della chiesa omonima a San Giovanni Rotondo (FG).
- Il corpo di Sant'Angelo Martire è custodito a Latera (VT).
- Lo scheletro intero di Santa Beatrice Vergine e Martire è custodito nella chiesa federiciana di San Nicola dei Greci ad Altamura (BA).
- Una piuma dell'Arcangelo Michele era custodita a Caltanissetta (questa la vorrei proprio vedere).
- Il corpo di Santa Lucia riposa a Venezia nell'omonima chiesa.
- L'ulna di Santa Lucia è nella cattedrale di Siracusa.
- Le reliquie di San Giorgio sono a Modica (RG) nell'arca Santa.
- Il corpo di Santa Colomba di Sens Vergine e Martire è custodito nella cripta della Cattedrale di Bari.
- Parti del braccio sinistro di San Mauro Abate sono venerate e custodite in un reliquiario argenteo, in altri reliquiari e nel Simulacro a Viagrande (CT), e vengono portate solennemente in processione la sera del 14 gennaio, il 15 gennaio e la prima domenica di settembre di ogni anno.
- Il corpo del Beato Giovanni Liccio è a Caccamo (PA).
- Il Corpo del Beato Agostino Novello è a Termini Imerese (PA).
- Le Reliquie di San Felice da Nicosia sono nella stessa cittadina e a Capizzi (ME).
- Alcune reliquie di San Bartolomeo sono custodite a Capizzi (ME) e a Geraci siculo.
- Due frammenti d'osso di San Mauro Abate sono ad Acicastello (CT).
- Un osso di San Mauro Abate è a San Mauro Castelverde (motivo del nome del paese).
- Il corpo di San Donato Martire è custodito nell'omonima chiesa di Castiglione Messer Raimondo (TE) e viene portato in solenne processione il 7 agosto di ogni cinque anni.
- La testa di San Donato Martire è conservata nel Duomo di Arezzo.
- Il cuore di Sant'Alfio è a Lentini (SR) insieme a varie reliquie.
- Le calotte craniche dei Santi Martiri Alfio, Cirino e Filadelfo sono custodite nella Cattedrale di Messina, eccetto alcune parti che si trovano a Trecastagni (CT) e vengono portate solennemente in processione a maggio.
- La cassa madre con le reliquie dei Santi Martiri Alfio, Cirino e Filadelfio è custodita a San Fratello (ME).
- Un femore di San Benedetto il moro è custodito a San Fratello (ME).
- Il corpo della Beata Lucrezia Bellini (Beata Eustochio) è esposto in un'urna nella cappella laterale sinistra della chiesa di San Pietro a Padova.
- Il corpo della Beata Elena Enselmini, prima clarissa padovana, è esposto nell'urna del secondo altare laterale di sinistra della chiesa di Sant'Antonino dell'Arcella a Padova.
- Il corpo di Santa Fortunata riposa a Baucina (PA).
- Una reliquia di Santa Rita è a Castelbuono (PA).
- Una reliquia dell'abito di Santa Rita da Cascia è custodita dalla Confraternita di San Filippo Neri nella chiesa di Sant' Angelo a Gioia del Colle (BA).
- Una reliquia di Sant'Elisabetta d'Ungheria è al convento dei cappuccini di Castelbuono (PA).
- Una parte del teschio di Santa Giuliana vergine e martire di Tolemaide si conserva a Giuliana (PA).
- A Giuliana (PA) si conserva anche il corpo di "S. Erenii" martire, proveniente dalle Catacombe di Priscilla di Roma.
- Nel Santuario della Madonna dell'Udienza in Giuliana (PA) è venerato il corpo del beato frà Simone Napoli da Calascibetta che introdusse la riforma francescana in Sicilia per rinnovare lo spirito genuino della povertà di Francesco d'Assisi. A tal scopo gli fu affidato nel 1534 il convento di S. Anna di Giuliana dove rimase sino alla morte avvenuta l'11 ottobre 1546.
- Sempre nel Santuario della Madonna dell'Udienza in Giuliana (PA) è sepolta la serva di Dio suor Glorietta Restivo, clarissa del XVI secolo.
- Osimo – Basilica San Giuseppe da Copertino vi è la cripta del santo, dove è conservato il suo corpo; San Giuseppe è il protettore degli studenti e all'interno della basilica troverete una zona con tutti gli ex voto tra cui tesi di laurea e cappelli con tocco.
- La calotta cranica di San Valentino è custodita nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma.
- I sandali e la ciotola di San Filippo Neri sono conservati nella chiesa di Sant'Ignazio a Palermo.
- Una reliquia del cuore, una del cappello e un frammento di pelle di San Filippo Neri sono conservati nella chiesa Santa Maria Maggiore di Gioia del Colle (BA), ove è venerato Patrono.
- Il corpo di San Filippo d'Agira, è conservato ad Agira nella Reale Abbazia dedicata al Santo, in un'urna d'argento insieme ai corpi di Sant' Eusebio confessore, San Filippo diacono e San Luca casali da Nicosia Abate.
- Molte altre reliquie sono presenti in molti altri paesi della Sicilia orientale, della Calabria, della Campania, a malta e anche a New York, Sidney, e Caracas.
- Le spoglie di san Barbato sono costodite in parte nella cripta del Duomo di Benevento e in parte nel Santuario di Montevergine a Mercogliano (AV).
- Frammenti delle ossa del braccio sono conservati a Castelvenere (BN), suo paese natale, Casalattico (FR), Manocalzati (AV) e Valle dell'Angelo (SA).
- Come esempi di corpi incorrotti si possono citare la salma di papa Giovanni XXIII, esposta nella Basilica di San Pietro in Vaticano (nel suo caso la conservazione si spiega con l'imbalsamazione a cui fu sottoposta),
- Santa Bernadette di Lourdes il cui corpo giunto intatto fino a noi anche negli organi interni è conservato nella Chiesa del Convento di Saint Gildard, a Nevers (Francia),
- La salma di San Riccardo Pampuri nella chiesa di Trivolzio,
- Quella di Santa Rita da Cascia, di Santa Zita di Lucca, patrona delle domestiche, di San Giacomo della Marca a Monteprandone (già a Napoli nella Chiesa di Santa Maria la Nova). Quest'ultimo dopo più di 500 anni è ancora in perfetto stato (ci sono persino le unghie).
- San Benedetto il moro custodito a Santa Maria di Gesù (Palermo).
- Sant'Eustochia è intatta e in stazione eretta nel monastero messinese di Montevergini.
- Santa Chiara da Montefalco il cui corpo riposa nella chiesa delle monache agostiniane di Montefalco.
- Il corpo incorrotto di Santa Caterina da Bologna si trova nella sua cappella, senza alcuna maschera, seduta, visibile a tutti e non sigillata nel Monastero delle Clarisse di Bologna.
- Il corpo della martire Santa Felicita è custodito all'interno di un'urna di cristallo presso la cappella del SS. Crocifisso nella Chiesa di Santa Maria della Pietà alla Kalsa a Palermo.
- Il cranio intatto, la mano e le restanti 25 ossa della vergine Santa Rosalia Sinibaldi sono custodite nella Cattedrale di Maria SS. Assunta a Palermo; vi sono custoditi nel Tesoro della Cattedrale, altre reliquie della Santa, tra cui il suo piccolo Crocifisso d'argento con inciso il suo nome sopra, 12 grani di una corona di un Rosario di forma irregolare ed un dente della Santa custodito in un reliquiario di argento sbalzato e oro. Vi furono due ricognizioni delle sacre ossa; una nell'anno 1834 in occasione della visita di Ferdinando II e della sua consorte Maria Cristina, ora beata da Papa Francesco, che voleva venerare le ossa della Santa.
- Costantinopoli racchiudeva alcune delle reliquie più preziose, molte delle quali vennero disperse. Tra le più venerate vi erano:
- il trono di Salomone
- la verga di Mosè
- i resti degli "innocenti", ovvero dei bambini fatti uccidere da Erode
Vendo al miglior offerente sangue di San Giovanni Paolo II
Reliquie di santi rubate ovunque. E rivendute su internet. Niente satanismo.
Dall'ultimo caso, il frammento di cervello di San Giovanni Bosco, al mento di Sant'Antonio da Padova. Un giro d'affari notevole. E le reliquie non si espongono, ma si conservano: come un talismano.
di Luciano Trapanese
LA SACRA SPINA - CAGLIARI |
C'è chi ha parlato di satanismo. Chi di mercanti d'arte. Ma la storia sembra diversa. Il business viaggia sulla rete. Aste per aggiudicarsi un pezzo di tonaca di San Francesco o il sangue di Giovanni Paolo II. Affari da migliaia di euro, senza il supporto di ricettatori, ma con l'ausilio rapido e discreto di internet.
Chi compra non ha nessuna intenzione di ostentare la reliquia. Ma la conserva gelosamente. Come un rassicurante trofeo. In due parole: furto semplice (spesso non ci sono sistemi di sicurezza adeguati), e possibilità di rintracciare la reliquia quasi nulle.
Il nucleo di tutela del patrimonio culturale dei carabinieri ha stimato che in cinque anni sono sparite da chiese e monasteri quasi 24mila pezzi tra reliquie, quadri, libri, sculture e oggetti sacri. Ma il must degli ultimi mesi sono proprio le reliquie dei santi. Considerate – evidentemente – dei potenti talismani. Utili in questi tempi difficili.
Reliquie di tutti i tipi (e di tanti santi): il corpo di Santa Maria Goretti (chiesa di Vittoria, in Sicilia), un piccolo osso di San Giovanni Bosco (Alassio, Santa Maria degli Angeli). A Cagliari, dalla chiesa di San Giovanni, sono sparite le reliquie di almeno quattro santi (una quinta non era stata ancora identificata): San Francesco di Sales, Sant’Ignazio da Laconi, San Francesco di Paola, San Salvatore d’Aorta. A Soncino, in Lombardia, è stata rubata la reliquia di Santa Paola Elisabetta Cerioli. Dalla chiesa di San Pio X, sono sparite le reliquie di San Pio e due ex voto.
Ci fermiamo qui, ma la lista è lunghissima. Centinaia e centinaia di casi. Da nord a sud, senza nessuna differenza territoriale.
Molte di queste reliquie vengono – come detto – vendute su internet. Anche la veste bianca di Papa Giovanni Paolo II o i capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino. Ma anche qui la truffa è dietro l'angolo (volgari pezzi di stoffa venduti come se fossero del saio di San Francesco). I prezzi variano dalle poche centinaia di euro alle decine di migliaia.
Il più clamoroso furto di reliquie risale però al 1991. Ma non c'entrano i soldi e neppure la fede. E' stata piuttosto una sfida allo Stato. Lanciata da Felice Maniero, boss della mafia del Brenta. Voleva costringere il governo a scendere a patti con lui. Tre banditi rubarono nella basilica di Sant'Antonio da Padova il mento del santo più venerato d'Italia. La reliquia venne trovata due mesi dopo nelle campagne di Fiumicino, a Roma.
Reliquie di tutti i tipi (e di tanti santi): il corpo di Santa Maria Goretti (chiesa di Vittoria, in Sicilia), un piccolo osso di San Giovanni Bosco (Alassio, Santa Maria degli Angeli). A Cagliari, dalla chiesa di San Giovanni, sono sparite le reliquie di almeno quattro santi (una quinta non era stata ancora identificata): San Francesco di Sales, Sant’Ignazio da Laconi, San Francesco di Paola, San Salvatore d’Aorta. A Soncino, in Lombardia, è stata rubata la reliquia di Santa Paola Elisabetta Cerioli. Dalla chiesa di San Pio X, sono sparite le reliquie di San Pio e due ex voto.
Ci fermiamo qui, ma la lista è lunghissima. Centinaia e centinaia di casi. Da nord a sud, senza nessuna differenza territoriale.
Molte di queste reliquie vengono – come detto – vendute su internet. Anche la veste bianca di Papa Giovanni Paolo II o i capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino. Ma anche qui la truffa è dietro l'angolo (volgari pezzi di stoffa venduti come se fossero del saio di San Francesco). I prezzi variano dalle poche centinaia di euro alle decine di migliaia.
Il più clamoroso furto di reliquie risale però al 1991. Ma non c'entrano i soldi e neppure la fede. E' stata piuttosto una sfida allo Stato. Lanciata da Felice Maniero, boss della mafia del Brenta. Voleva costringere il governo a scendere a patti con lui. Tre banditi rubarono nella basilica di Sant'Antonio da Padova il mento del santo più venerato d'Italia. La reliquia venne trovata due mesi dopo nelle campagne di Fiumicino, a Roma.
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