lunedì 8 luglio 2013

FEMMINICIDIO PATRIARCALE




Il mondo è pieno di donne maltrattate, assassinate, mutilate, ferite, imbavagliate, private dei diritti e soprattutto considerate una cosa del maschio. Come mai?

L'uomo, inteso come maschio, non ha mai accettato il destino di morire. Le donne furono fin dall'inizio le prime sacerdotesse perchè facili al contatto dell'anima e quindi con l'anima della natura, la cosiddetta "ANIMA MUNDI". Gli uomini, allora come oggi, avevano più attinenza col fare che col sentire interiore.

In tempi antichissimi, appunto in epoca matriarcale, le donne avevano istituito il culto della natura, una grande Dea, la Dea Terra, o Anima Mundi che è la stessa cosa, che fosse responsabile della nascita di tutte le creature, del loro nutrimento e della loro morte.

Prima di questo e contemporaneamente c'erano piccole semidivinità che presidiavano i vari luoghi, tipo geni, o fate, o ninfe o satiri ecc. Queste erano manifestazioni intelligenti della natura a cui ci si poteva rivolgere per chiedere o ringraziare. Ma i maschi non si sentivano tutelati e richiedevano una madre. Le donne sacerdotesse allora istituirono la Grande madre e i maschi si tranquillizzarono.

Infatti la prima religione fu animistica e la seconda fu matriarcale, cioè della Dea.



LA DEA UNA E TRINA

La Dea era una e trina e gli uomini, nel senso dei maschi, pensarono che quella Dea, in quanto Madre, potesse proteggerli dalle malattie e dalla fame, insomma dalla morte.

Così riconsolati da una madre protettiva i maschi fecero di quella Dea la madre della vegetazione, cui seguì spesso un figlio che moriva e risorgeva grazie a lei.

Non si poteva insomma negare la morte, perchè ogni anno la vegetazione annuale moriva per risorgere l'anno successivo.

Pertanto la Dea era: nascita, crescita, morte e resurrezione.

Così gli uomini pensarono di poter rinascere in qualche luogo, e che la morte fosse solo una parentesi della vita.

Però successivamente i maschi si accorsero che la nascita delle piante che fino ad allora era stata casuale, poteva invece essere organizzata e voluta, si poteva seminare e provocare una nascita non casuale, insomma la Dea non provvedeva alla rinascita di tutto e tutti, questa legge non era poi così precisa, visto che potevano farlo anche gli uomini.

Questo creò una paura e una tensione, per cui le sacerdotesse, che ben conoscevano l'animo dei maschi, dissero che per reincarnarsi occorreva meritarselo, e questo li tranquillizzò, si che cominciarono a studiare il modo di servire la Dea e di farle sacrifici affinchè non si adirasse.



I SACRI MISTERI

LA SIGNORA DELLE FIERE
Le sacerdotesse formalizzarono i riti della Dea affinchè mentre i meno intelligenti potessero propiziarsi la buona sorte, e in genere erano i maschi a farlo, perchè le donne accettano più facilmente il destino della morte.

Tuttavia per coloro, maschi e femmine, che volessero davvero conoscere il mistero della nascita e della morte, istituirono i Sacri Misteri, dove la conoscenza si scopriva tramite miti e simboli, di modo che chi fosse troppo mentale non potesse mai svelare la verità.

Ai Sacri Misteri erano ammessi uomini e donne, ma era gestito solo da donne, molto tempo dopo vennero gestiti anche da uomini, ma le vere e uniche iniziatrici furono sempre le donne, perchè guardare in faccia la morte fa paura.

Non sembrerebbe così perchè spesso gli uomini hanno affrontato guerre e pericoli con grande coraggio, ma lì la morte è vissuta come un fatto mentale.

Guardare la morte da dentro è tutt'altra cosa, altrimenti tutti i soldati sarebbero degli Iniziati.



GLI INIZIATI

Essere iniziati significava iniziare la vita, vi era infatti una iniziazione ai Sacri Misteri, cioè quella che si otteneva per entrare nei Sacri Misteri, e una INIZIAZIONE ALLA VITA, quella che si otteneva dopo aver compiuto tutto il percorso dei Sacri Misteri.

Da allora sono sorti migliaia di ordini esoterici che hanno cercato di rinverdire quei Sacri Misteri, ma solo un numero molto esiguo concedeva effettivamente una sapienza, tutto il resto era puro mentalismo.

I Sacri Misteri durarono circa 1500 anni ma nessuno riuscì a svelarli alla massa, s sembra difficile crederlo, perchè tradire un segreto è la cosa più fcile del mondo, ma nessuno poteva svelare perchè o non avevano capito o quei rarissimi che avevano capito tacevano.

Le donne cercavano di arginare la compulsività sia sessuale che mentale dei maschi, dovevano proteggere i bambini dai padri e i padri da se stessi. Le donne da sempre capirono che gli uomini non sopportavano la verità, perchè non erano in sintonia con la natura come da sempre lo sono le donne.



LA RELIGIONE SENTITA

DA: http://vecchiomau.imanetti.net/wordpress/einstein-e-religione/

- Per Albert Einstein Dio “non è nient’altro che l’espressione e il prodotto delle debolezze umane” e la Bibbia è “una raccolta di leggende dignitose ma primitive”. In una lettera poco nota del 1954, che sarà messa all’asta a Londra nei prossimi giorni dopo essere stata per mezzo secolo in una collezione privata, lontana da occhi indiscreti, il più grande fisico del ventesimo secolo è molto critico nei confronti delle religioni rivelate e non risparmia nemmeno la sua, quella ebraica. La lettera fu scritta il 3 gennaio del 1954, quindici mesi e mezzo prima della sua morte a Princeton negli Stati Uniti.

È indirizzata al filosofo Eric Gutkind, che gli aveva spedito copia di un suo libro sulla Bibbia. Sarà venduta al miglior offerente giovedì prossimo dalla casa d’aste ‘Bloomsbury Auctions’. Secondo gli esperti vale circa diecimila euro. Sul rapporto di Einstein con la religione e con Dio sono state pubblicate decine di libri, con le tesi più disparate, a sostegno o a confutazione dell’ateismo. Il geniale autore dell’equazione E=mc2 amava il linguaggio teologico e nel 1926 se ne uscì con uno dei suoi più famosi aforismi quando disse per supportare la sua convinzione di una intrinseca razionalità nell’architettura dell’universo: “Dio non gioca a dadi”.

Un altro suo stracitato aforisma suona così: “La scienza senza religione zoppica, la religione senza scienza è cieca”. La lettera a Gutkind sembra però portare massicciamente acqua al mulino di chi considera Einstein - educato nella religione ebraica da genitori non credenti e per un certo tempo studente di una scuola elementare cattolica - in piena sintonia con l’ateismo moderno. Nella missiva il fisico è in effetti tranciante: liquida come infantili le “leggende” della Bibbia e sottolinea che “per quanto sottile sia nessuna interpretazione può modificare quel dato”.



“Per me - confida all’amico filosofo - la religione ebraica è al pari di tutte le altre un’incarnazione delle più infantili superstizioni. E per me il popolo ebraico, al quale sono contento di appartenere e con cui sento una profonda affinità mentale, ha le stesse qualità di tutti gli altri popoli. In base alla mia esperienza non sono meglio degli altri gruppi umani anche se la mancanza di potere li protegge dai peggiori cancri. Non vedo in essi nulla di eletto”.

Tendenzialmente panteista se si tiene conto del suo desiderio di “sperimentare l’universo come un unico tutto cosmico” e di vivere il “sentimento religioso del cosmo”, Einstein si rifiutò sempre in vita di venire monopolizzato dagli ateisti militanti: lo irritavano la loro mancanza di umiltà e la loro incapacità di comprendere “l’eterno mistero del mondo”. -


Einstain aveva capito che le religioni erano un'invenzione umana sorta dalla paura, però era in grado di cogliere l'intelligenza e l'enorme mistero del cosmo.

Solo un'anima gretta può pensare che il cosmo non sia intelligente, ma solo un'anima gretta può pensare che sia guidato da una figura eterea e simil-umana che spettegola facendosi gli affari delle sue creature per punirle o premiarle. Sarebbe la caratteristica non di un Dio, ma neppure di un padre normale, sarebbe un padre gretto egoista e limitato, un subumano insomma.



LA RIVOLTA DEI MASCHI

Quando i maschi intuirono che la reincarnazione non era così automatica, che i Sacri Misteri erano davvero Misteri, e che per conoscerli occorreva scendere nel profondo di se stessi, ebbero una grande paura, e si ribellarono alla religione femminile e alle sacerdotesse.

VENERE CTONIA
Non potevano accettare di morire, e non potevano accettare quel "Conosci te stesso" sfacciatamente inciso sulla trabeazione del tempio, per cui demolirono tutto e crearono una loro religione, una religione maschile, in cui non c'era nulla da capire e in cui non si moriva mai.

Così nacque il Padre degli Dei con le varie divinità figlie o sopravvissute alla precedente religione matriarcale. Antiche divinità femminili e pure maschili sopravvissero dunque in Italia e Grecia anche dopo il patriarcato, divenendo però divinità minori.

La vecchia religione venne però sradicata con violenza, le donne vennero obbligate a sposarsi, allungarono loro le gonne fino a terra e le imbacuccarono come islamiche. Le sacerdotesse vennero torturate, uccise, o dovettero adattarsi a servire i nuovi Dei.

E fu così che le sacerdotesse che oracolavano per la Madre Terra passarono all'oracolo di Apollo, ma guarda caso, come osserva Plutarco, non riescono più ad oracolare in rima, ora i loro oracoli sono stentati, balbettanti e incomprensibili... ma va'?



IL VERO SACERDOZIO E' FEMMINILE

Esistono le eccezioni, donne senza anima femminile e uomini con anima femminile. Un briciolo di anima ce l'hanno tutti ma nel corso della vita si può perdere, ed è difficilissimo riprendersela. Diciamo che è molto facile perderla e molto difficile ritrovarla.

L'anima femminile va cercata, visto che ormai è ampiamente schermata dalla mente di tutti. Crescendo inoltre tutti si premurano di fornirci questa componente mentale che aiuta a coprire l'anima. Cercare l'anima è dunque un andare contro corrente, un andare oltre la religione ufficiale, significa tuffarsi nelle onde oscure di se stessi.

Coloro che riescono a farlo divengono sacerdoti, ovvero potrebbero esserlo. Ma le religioni maschili proibiscono di csndere nel profondo, per loro la mente è Dio e l'Anima è il Diavolo.

Figuriamoci cosa ci possono capire...

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