LEDA - LEONARDO DA VINCI |
GIOVE E LEDA
Giove si invaghì di Leda, ovvero mancava alla sua collezione, se la doveva cuccare a tutti i costi, ma siccome Leda era fedele al marito, al Dio degli Dei venne l'idea di farsi cigno e cuccarsela da cigno.
Giove si invaghì di Leda, ovvero mancava alla sua collezione, se la doveva cuccare a tutti i costi, ma siccome Leda era fedele al marito, al Dio degli Dei venne l'idea di farsi cigno e cuccarsela da cigno.
Ma il mito originario era un po' diverso. Poichè Leda era la moglie di Tindaro e aveva fatto sesso anche con lui, i semi maschili si mischiarono e Leda partorì.. una bimba mortale e una immortale.. no erano una bimba e un bimbo mortali e una bimba e un bimbo immortali... no, erano solo maschi, uno mortale e uno immortale. Un gran guazzabuglio, paese che vai mito che trovi... o è una questione di matriarcato e patriarcato.
Insomma il mito nel tempo si è trasformato non c'è male. Perchè a un certo punto si disse che le uova nate erano due, con gemelli bizigoti entro ognuno (eh si perchè i monozigoti hanno lo stesso sesso). Oppure dentro un uovo c'erano due femmine e dentro l'altro due maschi? I pareri sono diversi. Non si sa. Fatto sta che Leda partorì:
Elena - Clitennestra - Castore - Polluce.
Fece 4 gemelli complimenti!
Tutti bellissimi ma non fortunatissimi.
A Clitennestra il marito Agamennone ha ucciso il precedente marito, poi le uccide la figlia sacrificandola agli Dei e lei lo ammazza a sua volta. Come darle torto? Però il figlio Oreste uccide Clitennestra e sono tutti felici e contenti perchè così le donne si imparano a vendicarsi se gli ammazzano le figlie.
Elena, invece, sposa di Menelao, fratello di Agamennone, scappa con Paride e fa scoppiare la Guerra di Troia (ogni allusione è puramente casuale) però poi, dopo aver sterminato mezzo popolo, si pente (oddio si pente, a Troia sono morti tutti, non ha più nè marito nè trono) e torna dal marito che in cuor suo pensa che gli è andata bene, perchè invece di cornificarlo poteva ammazzarlo, per cui fa pace e chiude la partita. La differenza tra le due è evidente: Clitennestra sposa un greco mentre Elena uno spartano. I greci schiavizzano le donne, gli spartani, che sono un caso a parte, le rispettano. Ma non basta, perchè viene da chiedersi, in questo guazzabuglio: chi è figlio di chi.
Dunque per Omero (Iliade): la paternità di Clitennestra è dibattuta. Il mito narra che Leda depose un uovo che, schiusosi, lasciò uscire Elena, Castore e Polluce. Quella stessa notte però la donna giacque con il marito Tindaro (accidenti, una lavoratrice indefessa) e partorì dunque Clitennestra, ma alcuni autori sostengono che solo Elena fosse da considerare di origine divina, mentre Polluce e Castore erano figli di Tindaro.
Secondo Pindaro invece (Nemea X), i quattro figli di Leda erano distinti in due gruppi: due, Elena e Polluce, erano divini; gli altri due, Castore e Clitennestra, erano mortali. Infatti Leda depose ben due uova. Dal primo uscì la coppia mortale, Castore (destinato alla morte e alla “resurrezione” grazie a Polluce) e Clitennestra (che non se la fila nessuno), figli di Tindaro; dal secondo spuntarono i due figli di Zeus, i divini Elena e Polluce.
A Roma non si discute, perchè a Roma non si fanno Sacri Misteri, si fa la guerra. Per cui Leda ha fatto due maschi, punto e stop, delle femmine non si sa e non si vuol sapere. Anche qui c'è il problema di uno mortale e uno immortale, ma lo risolvono, anche se nel peggiore dei modi: un giorno tutt'e due sulla terra e un giorno tutti e due nell'Ade. Un mal di testa! "E basta con questo su e giù, non ho nemmeno le ferie e nemmeno la tredicesima!" Ma Giove è Giove e non si discute, la somma algebrica è questa...
"Ma a Demetra e Core gli avevi dato sei mesi e sei mesi..." Giove si secca "Ma erano altri tempi e poi sai quanto tempo ci mettono le donne a prepararsi e truccarsi? Ci facevano subito notte..."
" Nè ma almeno, che dico, una settimana si e una no non si poteva fare?"
No, perchè Giove e Giove e loro non sono un cazzo, e allora così si capisce perchè appaiono e scompaiono.
Si perchè appaiono sul lago Regillo, manco a dirlo a combattere, manco a dirlo a fianco dei romani che manco a dirlo vincono. poi scompaiono, e per forza, non avevano tempo da perdere! Così appaiono a Roma e danno la notizia della vittoria (ma se lo sapevano il giorno dopo cambiava qualcosa?) poi puff! di nuovo scompaiono. Dei turni allucinanti.
Va bene, siamo seri, che si tratti di questo, di conquistarsi un'anima immortale? Sembrerebbe di si, perchè per ottenere la bilocazione nei due mondi occorre prima andare all'inferno, ma non quello cattolico, quello pagano, cioè gli inferi, vale a dire il nero più nero di se stessi. La chiesa cattolica ritiene che guardarsi sia scoprire i propri peccati, cioè una mente condizionata che giudica le proprie azioni (e quelle degli altri), che allegria!
Gli orientali sono un po' più umani perchè dicono di osservare la propria mente. Eh si, ma per vedere la mente bisogna stare in un angolino fuori di essa, e la maggior parte della gente ci affoga dentro. Per le cosiddette vie iniziatiche occorre osservare senza giudizio i propri sentimenti, per la psicoanalisi occorre ricordare il passato doloroso e cancellato, pertanto i sentimenti più profondi.
Chi ne è capace? Le donne sicuramente molto più degli uomini, a meno che non siano gay. I gay hanno una certa capacità di indagine, i "maci" nessuna. Spieghiamoci meglio, l'anima immortale è in dotazione alla nascita, ma molta gente se la perde per strada. L'anima va cercata e coltivata ponendo attenzione e rispetto alle proprie emozioni, ai sentimenti, agli istinti.
Chi va solo di testa perde l'anima, la atrofizza. Gli uomini tendono molto più delle donne a perdere l'anima. Vi sono tuttavia uomini con un'anima femminile e donne con un'anima maschile, ma sono una minoranza, vale a dire che vi sono uomini che accrescono la loro anima e donne che la perdono, ma sono una minoranza.
IL MITO
Pertanto il mito è molto mistificato. Non a caso in genere si trattava di due donne, madre e figlia, o sorelle, delle quali una doveva scendere nell'Ade e l'altra riportarla nel mondo dei vivi, in questo modo l'eroina partecipava delle due nature, mortale e immortale, mente e anima.
L'idea di un paradiso cristiano dove si giunge con la mente intatta è una grossa corbelleria. La mente è mortale, l'anima, se la si coltiva, no. La mente è legata al cervello e se il cervello muore la mente è caput. Dunque la Madre Natura, Leda, partorisce due gemelli, un fratello e una sorella, lui mortale e lei immortale. La sorella si commuove per il destino mortale del fratello (e non può essere il contrario perchè le donne sono più generose) e la Madre Divina consente ad ambedue di essere partecipi di entrambi i mondi.
- Ma lei, la donna, già lo era!
- Si, però lo insegna a lui, gli dà la mela dell'albero della conoscenza, cioè gli trasmette la sua conoscenza.
- E ma sono i Sacri Misteri!
- Esatto, i Sacri Misteri li insegnarono: le donne alle donne, poi le donne alle donne e agli uomini,
poi gli uomini alle donne e agli uomini... e non erano più i Sacri Misteri ma una pagliacciata.
I Sacri Misteri non si trasmettono attraverso la mente, infatti non furono mai scritti.
Un uomo può ritrovare la propria anima mediante una donna che l'abbia conservata.
Eccezionalmente può mantenerla anche da solo, ma è un ago in un pagliaio.
CORO DELLE SACERDOTESSE
Venite a noi maschi della terra
vi sveleremo i segreti degli inferi
e vi daremo la morte
per farvi rinascere liberi.
Venite a noi maschi della terra,
noi siamo l'ultima porta
e il salto nell'infinito,
Noi siamo l'Eterno Divenire.
"Se non mi immergo non muoio ma nemmeno vivo"
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