mercoledì 14 marzo 2018

MAI PER MANO DI UNA DONNA.

LA REGINA ESTER

LA SACRA BIBBIA - ABIMELECH

Abimèlech dominò su Israele tre anni. Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech. Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli.

- 48 Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi disse alla sua gente: « Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi! ».
- 49 Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
- 50 Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 
- 51 In mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre. 
- 52 Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli spaccò il cranio. 
- 54 Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava le armi e gli disse: « Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica di me: L'ha ucciso una donna! ». 
Il giovane lo trafisse ed egli morì. 
- 55 Quando gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua.
- 56 Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 
- 57 Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.

UCCISIONE DI ABIMELECH

Cosa c'è di strano? 

- Che sul terrazzo di una torre ci sia il pezzo superiore di una macina, da quando in qua i mulini stanno in città e per giunta sulla sommità di una torre? I mulini stanno in pianura e accanto a un fiume, altrimenti come girano? In mancanza d'acqua si usavano gli asini (povere bestie) per far girare la macina, ma gli asini non salgono sui terrazzi.
- Che una donna riesca a sollevare e far cadere di sotto il pezzo superiore di una macina da mulino, cioè una pietra che può pesare tra i 400 e i 700 kg, e chi era Maciste?
- Che se un suo soldato l'ammazza verrà a sua volta ammazzato come traditore del suo capo, per cui col cavolo che lo ammazza.

UCCISIONE DI OLOFERNE - (Michelangelo)

LA SACRA BIBBIA -  OLOFERNE

Nabucodonosor affidò al suo generale Oloferne il compito di combattere Israele. Un capo cananeo lo avvertì che quello era un popolo invincibile, se non peccava contro il suo Dio, e Oloferne scocciato lo consegnò agli israeliti, che lo ricoverarono e si prepararono alla guerra con l'Assiria.

Dopo 34 giorni gli israeliti, affamati e assetati vogliono arrendersi, ma Giuditta gli fa il cazziatone:

« Giuditta era rimasta nella sua casa in stato di vedovanza ed erano passati già tre anni e quattro mesi. Si era fatta preparare una tenda sul terrazzo della sua casa, si era cinta i fianchi di sacco e portava le vesti delle vedove. Da quando era vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di gioia per Israele. Era bella d'aspetto e molto avvenente nella persona; inoltre suo marito Manàsse le aveva lasciato oro e argento, schiavi e schiave, armenti e terreni ed essa era rimasta padrona di tutto. Né alcuno poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio. »
Giuditta convoca gli anziani, rimprovera loro la scarsa fede, si veste in gran pompa e si presenta ad Oloferne con la sua serva e con doni, fingendo di poter avere la rivelazione dei peccati del suo popolo a causa dei quali l'Eterno lo darà in mano al nemico, permettendogli di giungere vittorioso fino alla conquista di Gerusalemme.

Oloferne accetta e la invita al suo banchetto, credendo di poterla anche possedere. Ma quando viene lasciato solo con la donna è totalmente ubriaco. Allora Giuditta estrae la scimitarra del generale e con due colpi gli stacca la testa. Dopodichè se ne torna indisturbata dal suo popolo che le tributa grandi onori e ricchezze, rifiutando però qualsiasi proposta di nuove nozze.


Cosa c'è di strano? 

- Anzitutto che una donna con una serva possano girare liberamente nel deserto senza che nessuno la violenti e la ammazzi, sia lei che la serva.
- Poi che un capo assiro si beva la favoletta che il popolo ebraico sia invincibile se non pecca contro il loro Dio, un Dio in cui gli assiri non credono. Come dire che un cristiano in guerra contro i cinesi speri che Budda non li protegga. 
- Poi che se Oloferne conosce i peccati degli ebrei il Dio Ebreo lo fa vincere. Ma perchè, il Dio ebraico non li conosce i peccati del suo popolo e li conosce solo se glieli dice Oloferne, tra l'altro confidati da Dio a Giuditta previe insistenti preghiere?
- Poi che il grande generale Oloferne la invita al banchetto per possederla e si ubriaca come un deficiente.
- E per ultimo, ammesso che Giuditta fosse bene in muscoli da tagliare una testa con due colpi di scimitarra, che possa, lei israelita nemica, uscire dalla tenda del generale e lasciare l'accampamento indisturbata tornandosene nel deserto senza che nessuno la fermi.



LA SACRA BIBBIA - DEBORA E GIAELE

Siccome gli Israeliti commisero peccati agli occhi del Signore, questi li fece cadere nelle mani dei cananei guidati dal generale Sisara. Allora Debora, giudice e profetessa di Isaraele, mandò a chiamare Barak e gli disse:

DEBORA IL GIUDICE
«Il Signore, Dio d'Israele, ti dà quest'ordine: Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini. Io attirerò verso di te Sisara con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo metterò nelle tue mani». 
Barak le rispose: «Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò». 
Rispose: «Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di una donna».

Debora si alzò e andò con Barak a Kades.  Fu riferito a Sisara che Barak era salito sul monte Tabor. Allora Sisara radunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui.
Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. Il Signore sconfisse, davanti a Barak, Sisara con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sisara scese dal carro e fuggì a piedi. Barak inseguì i carri e tutto l'esercito di Sisara cadde a fil di spada e non ne scampò neppure uno.
Intanto Sisara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele, Kenita, perché vi era pace fra il re di Cazor e la casa Kenita. Giaele uscì incontro a Sisara e gli disse:

«Fermati, mio signore, fermati da me: non temere». 
Egli entrò da lei nella sua tenda ed essa lo nascose con una coperta. 
19 Egli le disse: «Dammi un po' d'acqua da bere perché ho sete». Essa aprì l'otre del latte, gli diede da bere e poi lo ricoprì. 
20 Egli le disse: «Sta' all'ingresso della tenda; se viene qualcuno a interrogarti dicendo: C'è qui un uomo?, dirai: Nessuno». 
21 Ma Giaele, moglie di Eber, prese un picchetto della tenda, prese in mano il martello, venne pian piano a lui e gli conficcò il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra. 
Egli era profondamente addormentato e sfinito; così morì. 
22 Ed ecco Barak inseguiva Sisara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: «Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi». Egli entrò da lei ed ecco Sisara era steso morto con il picchetto nella tempia.
23 Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti agli Israeliti.


Cosa c'è di strano? 

- Che gli israeliti ponessero a loro capo una donna, che era non solo giudice ma pure profetessa.
- Che il generale Barak non muove senza di lei o perchè ritiene che solo se c'è lei Dio li aiuta, oppure crede che solo la presenza di Debora può infondere ardore e coraggio ai soldati, o entrambe le cose.
- Poi che Giaele, che da kenita era in pace coi cananei, improvvisamente cambia idea, tradisce e lo uccide con un paletto da tenda e lo consegna al capo israelita. A meno che non l'abbia fatto per ottenere ricompense dal vincitore.



LA SACRA BIBBIA - ESTER

Ester è una israelita della tribù di Beniamino, una delle due tribù che costituivano il Regno di Giuda prima della sua distruzione da parte dei babilonesi e la deportazione, nel 597, nell'impero persiano.
L'ebreo Mardocheo salvò re Assuero da un complotto di corte, che lo elevò a funzionario, scatenando le invidie di Amàn, il consigliere del Re. Re Assuero diede dei banchetti in onore dei dignitari dei regni mediorientali e, di fronte al rifiuto della regina Vasti, sua moglie, di presenziare (nuda) ad uno dei banchetti, decise di prendere una nuova moglie.

LA REGINA ESTER
Mardocheo, allora, portò alla corte anche sua cugina Ester, che incontrò le grazie del Re e divenne regina. Nuovamente, Mardocheo venne a conoscenza di un complotto contro il Re e lo fece avvertire da Ester, che si guadagnò il rispetto del re.

Amàn venne elevato al massimo rango e tutti dovevano prostrarsi in sua presenza, ma Mardocheo poiché, in quanto Ebreo, non poteva prostrarsi se non di fronte a Dio. Amàn avvampò d'ira e, saputa l'origine di Mardocheo, decise di sterminare l'intero popolo ebraico.

L'editto del Re venne diramato gettando nella disperazione l'intero popolo ebraico. Mardocheo chiese alla cugina Ester di recarsi dal Re a chiedere grazia per il suo popolo, ma nessuno, se non chiamato, poteva recarsi dal Re, pena la morte.

Per i tre giorni seguenti Ester, Mardocheo e tutto il popolo ebraico osservarono il digiuno ed implorarono la clemenza del Signore. Ester si recò dal Re al termine del digiuno e lo pregò di offrire un banchetto e di invitare anche il perfido Amàn.

La notte il Re non riuscì a prendere sonno e chiese che gli venisse letto il libro delle cronache nel quale era registrato il servigio che Mardocheo aveva reso al Re. Subito dopo la lettura, Amàn si presentò al Re per chiedere che Mardocheo venisse impiccato. Ma il Re chiese ad Amàn cosa si dovesse fare per onorare un uomo. Amàn rispose pensando che il Re volesse onorare lui stesso. Al termine della risposta il Re ordinò ad Amàn di fare quanto appena detto a Mardocheo.

Amàn fece come comandato e durante il banchetto, la Regina Ester chiese:
« Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte »

Il Re di rimando le chiese: « Chi è e dov'è colui che ha pensato di fare una cosa simile? »
Ed Ester: « L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn »
Amàn venne impiccato a quello stesso palo che aveva fatto preparare per Mordechai e quest'ultimo ne prese il posto come consigliere del Re.

Mardocheo istituì la festa dei Purim, perché la tristezza si è tramutata in gioia e il lutto in giorno di festosa letizia. Così, il 14 e il 15 del mese di adbar (marzo) sono giorni di allegria, nei quali, nelle sinagoghe, si legge il libro di Ester.


Cosa c'è di strano?

- Che un re chieda alla moglie di presenziare nuda (con la sola corona in testa) ad un banchetto per dignitari esteri, cosicchè tutti possano vantarsi di aver visto le intimità della moglie.. è una grande balla. Sarebbe già stato scandalo inverecondo che il re avesse potuto chiedere alla regina di danzare per gli ospiti, anche se vestita di tutto punto.
- Che un re sposi una donna senza conoscerne la famiglia, le origini, il popolo ecc. Non sarebbe ammissibile neppure oggi.
- Che un dignitario possa decidere di sterminare un popolo senza darne al re una vera ragione. Un re con pochi sudditi non è un re.
- Che un re sia disinformato perchè ha un solo consigliere. E' vero che accadde all'imperatore Tiberio, ma lui viveva molto lontano dalla reggia e non vi metteva mai piede.


CONCLUSIONI 

Un tempo presso il popolo ebraico le donne venivano tenute in grande considerazione, tanto è vero che venivano elette capo tribù, potevano guidare i soldati alla guerra, essere profetesse e diventare regine. Poi arrivò il maschilista Mosè e cambiò totalmente i costumi del suo popolo. Avendo carenze affettive e di conseguenza stimandosi poco, per compensarsi innalzò se stesso e gli uomini aldisopra delle donne, e poi il suo popolo aldisopra degli altri popoli.

Per giustificare le sconfitte da parte di donne combattenti o capi di grande influenza la Bibbia ha rimaneggiato le storie in modo incoerente e ridicolo, per cui vengono riconosciute donne che compiono prodezze assurde che giusto Ercole e Maciste uniti potrebbero compiere.

In quanto a Mosè, a causa della poca stima che aveva di sè avrebbe potuto deprimersi e dormire tutto il giorno, (accade spesso anche oggi) invece poichè era un tipo molto attivo, asservì gli altri per innalzare se stesso. Lo fanno molti dittatori e molti politici. Asserviscono i bambini, le donne e il popolo, e la tentazione di sentirsi qualcuno è così forte nei maschi che ci cascano tutti, e a lungo andare ci credono anche le donne.

Di che ci meravigliamo? Ovunque gli uomini hanno asservito le donne e gli  hanno impedito di studiare e lavorare per non farle crescere blaterando poi sulla loro immaturità. Quant'era bella e quant'era dolce la donna-bambina!

Le canzoni e l'epoca la osannavano, "Gli occhi tuoi di bimba innamorata" cantava Dean Martin ma pure oggi Vasco Rossi: " E' strepitosa / donna bambina / donna vedrai bambina se lo sai! ",e prosegue in stile pedofilo: "Di notte poi si trucca e lo sai, che tutta la città impazzisce, ormai si parla solo di lei... della bambina che stupisce, stupisce con la semplicità di una malizia che non nasce, non nasce dalla volgarità, ma da un’adolescenza che fiorisce "

- I maschi non vogliono crescere e naturalmente per questo non hanno stima di sè.
- Allora per riguadagnarsi la stima devono avere una donna-bambina (quindi immatura) che lo veda come adulto e lo ammiri.
- Però questa donna-bambina deve pure fargli da madre, il che disattende le attese delle donne-bambine che cercano un padre, e così tutto va a carte 48.
- Così i maschi, invece di guardarsi dentro e cercare di crescere, schiavizzano le donne che sono, ed è sempre più evidente, più intuitive e capaci di loro.

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