GIOVANI SPARTANE |
(Plutarco, Moralia 225A e 240E)
Gorgo, figlia del re di Sparta Cleomene I, moglie del re di Sparta Leonida I (quello del film 300) e del re di Sparta Plistarco, è una delle pochissime figure storiche femminili ad essere nominate da Erodoto per il suo acume politico e la sua saggezza.
Ma davvero era una delle poche? La storia ha sempre occultato le donne, perchè la storia la scrivono gli uomini.
SPARTANE RAPPRESENTATE NELLA CORSA |
In città le Spartane a differenza dei propri padri, mariti, fratelli godevano di un’amplissima libertà, essendo sollevate dagli obblighi militari e politici,
infatti le donne in politica non potevano dire la loro, e in quanto all’educazione dei figli questi venivano loro tolti molto presto e passati allo stato che doveva farne guerrieri.
Ai tempi di Licurgo le faccende domestiche le facevano i padroni, ma in seguito anche questo venne abolito perchè inadatto a qualsiasi cittadina di sangue spartano. Le donne però filavano la lana e confezionavano le vesti.
Anticamente condividevano le attività ginniche coi maschi che a volte sfidavano nelle gare. Questa libertà si rifletteva anche in ambito amoroso, in quanto a Sparta la donna non era tenuta alla castità nè alla fedeltà fino al matrimonio. Ma anche da sposata l’adulterio non era così grave.
A Sparta l’unica vera famiglia era la comunità spartana, e a questa si occorreva essere fedeli. Vi era invece il problema di fare figli, per questo un uomo non intenzionato a prendere moglie poteva chiedere a una donna e al relativo marito il consenso per avere figli con lei.
Oppure le mogli potevano accoppiarsi con altri uomini con il benestare del proprio marito nel caso quest’ultimo non riuscisse ad avere figli. Sparta era infatti ossessionata dal problema del continuo assottigliarsi del numero degli Eguali, a seguito delle continue battaglie e del rifiuto di mischiarsi con le genti assoggettate.
Basti pensare che qualora a trent’anni lo spartano non avesse deciso di maritarsi, gli anziani potevano avvalersi delle loro prerogative scegliendo una vergine di nobile famiglia, conducendola in casa del solitario affinchè i due procreassero, garantendo così la continuità della stirpe.
Mentre i ruoli politici, militari, educativi venivano svolti dagli uomini, che la gran parte degli affari era svolta dalle donne, le spartane potevano intestarsi dei beni ed ereditarli, acquistarli e fare testamento. Inoltre, esse finivano con l’amministrare anche i beni dei figli e dei mariti a causa della prolungata assenza in guerra, provvedendo a far giungere gli approvvigionamenti a loro e alle caserme.
Anticamente condividevano le attività ginniche coi maschi che a volte sfidavano nelle gare. Questa libertà si rifletteva anche in ambito amoroso, in quanto a Sparta la donna non era tenuta alla castità nè alla fedeltà fino al matrimonio. Ma anche da sposata l’adulterio non era così grave.
A Sparta l’unica vera famiglia era la comunità spartana, e a questa si occorreva essere fedeli. Vi era invece il problema di fare figli, per questo un uomo non intenzionato a prendere moglie poteva chiedere a una donna e al relativo marito il consenso per avere figli con lei.
Oppure le mogli potevano accoppiarsi con altri uomini con il benestare del proprio marito nel caso quest’ultimo non riuscisse ad avere figli. Sparta era infatti ossessionata dal problema del continuo assottigliarsi del numero degli Eguali, a seguito delle continue battaglie e del rifiuto di mischiarsi con le genti assoggettate.
Basti pensare che qualora a trent’anni lo spartano non avesse deciso di maritarsi, gli anziani potevano avvalersi delle loro prerogative scegliendo una vergine di nobile famiglia, conducendola in casa del solitario affinchè i due procreassero, garantendo così la continuità della stirpe.
Mentre i ruoli politici, militari, educativi venivano svolti dagli uomini, che la gran parte degli affari era svolta dalle donne, le spartane potevano intestarsi dei beni ed ereditarli, acquistarli e fare testamento. Inoltre, esse finivano con l’amministrare anche i beni dei figli e dei mariti a causa della prolungata assenza in guerra, provvedendo a far giungere gli approvvigionamenti a loro e alle caserme.
LICURGO |
LICURGO
Licurgo (IX sec.. – VIII sec. a.c.), fu un leggendario legislatore spartano. Di lui ci parla Plutarco (46 - 120) nell'opera Le virtù di Sparta (Apophthegmata Laconica). Siccome rispettava le donne fu dichiarato leggendario, se le avesse maltrattate lo avrebbero giudicato storico oppure fatto santo.
A Sparta c'era una grande disparità di condizioni sociali tra i cittadini e molti non possedevano un palmo di terra, perché tutta la ricchezza era concentrata nelle mani di poche persone... Licurgo ripartì il territorio della Laconia in 30.000 lotti, dati in assegnazione agli abitanti del contado, i Perieci, e quello dipendente dalla città in 9.000, quanti erano gli Spartani veri e propri. (Plutarco)
« Dopo aver ridistribuito la terra, assegnando la stessa porzione a tutti i cittadini, dicono che partì per un lungo viaggio; di ritorno, mentre percorreva la campagna subito dopo la mietitura, vide i covoni di grano, perfettamente allineati e tutti uguali: compiaciuto e sorridente, disse ai presenti che l'intera Laconia sembrava un podere diviso da poco tra tanti fratelli. »
(Plutarco, Apophtegmata Laconica, 226B)
- [In risposta ad un tale che gli chiedeva perché affaticava il corpo delle ragazze con la corsa, la lotta, il lancio del disco e del giavellotto]
- [In risposta ad un tale che pretendeva di instaurare la democrazia a Sparta]
- [In risposta a chi gli domandava perché aveva consentito agli Spartani di partecipare solo alle gare dove non era previsto il segnale di resa col braccio alzato]
- [In risposta a chi gli chiedevano perché non aveva introdotto leggi scritte]
- [In risposta a chi gli chiedeva perché aveva imposto che per i tetti delle case si facesse uso solo della scure e per le porte solo della sega]
- [In risposta a chi gli chiedeva perché aveva proibito di combattere troppo spesso contro gli stessi nemici]
- [In risposta ad un tale che gli chiedeva perché aveva fissato l'età del matrimonio sia per gli uomini sia per le donne]
- [In risposta a chi criticava l'usanza di mandare le ragazze in processione nude e ne chiedeva il motivo]
A Sparta c'era una grande disparità di condizioni sociali tra i cittadini e molti non possedevano un palmo di terra, perché tutta la ricchezza era concentrata nelle mani di poche persone... Licurgo ripartì il territorio della Laconia in 30.000 lotti, dati in assegnazione agli abitanti del contado, i Perieci, e quello dipendente dalla città in 9.000, quanti erano gli Spartani veri e propri. (Plutarco)
« Dopo aver ridistribuito la terra, assegnando la stessa porzione a tutti i cittadini, dicono che partì per un lungo viaggio; di ritorno, mentre percorreva la campagna subito dopo la mietitura, vide i covoni di grano, perfettamente allineati e tutti uguali: compiaciuto e sorridente, disse ai presenti che l'intera Laconia sembrava un podere diviso da poco tra tanti fratelli. »
(Plutarco, Apophtegmata Laconica, 226B)
Le sue risposte sono famose:
- [In risposta ad alcuni Spartani, che gli chiedevano come avrebbero potuto respingere i nemici]
- [In risposta ad alcuni Spartani, che gli chiedevano come avrebbero potuto respingere i nemici]
- Ci riuscirete, se rimarrete poveri e se nessuno di voi vorrà essere più importante degli altri. (228 E)
STATUETTA SPARTANA |
- Così i loro bambini avranno una radice robusta in un corpo sano, e potranno svilupparsi bene; e loro stesse avranno la forza di sopportare il parto e resisteranno facilmente alle doglie. In caso di necessità, poi, saranno in grado di battersi per se stesse, per i loro figli e per la patria. (227 D)
- [In risposta ad un tale che gli chiedeva perché aveva stabilito che i sacrifici agli dei fossero così piccoli e modesti]
- Così saremo sempre in grado di onorare la divinità. (228 C-D)
- [In risposta ad un tale che pretendeva di instaurare la democrazia a Sparta]
- Instaura tu per primo la democrazia in casa tua. (228 C)
- [In risposta ad un tale che gli chiedeva perché aveva disposto che le ragazze si sposassero senza dote]
Non deve succedere che una sia trascurata perché è povera o un'altra sia ambita perché è ricca. Gli uomini devono guardare il carattere di una ragazza e fare la scelta in base alla sua virtù. (227 F-228 A)
- [In risposta ad un tale che gli chiedeva perché aveva proibito di spogliare i nemici morti]
- Non voglio che i miei si disinteressino della battaglia per dedicarsi al bottino: meglio che si conservino poveri e che rimangano al loro posto. (228 F-229 A)
- [In risposta a chi gli domandava perché aveva consentito agli Spartani di partecipare solo alle gare dove non era previsto il segnale di resa col braccio alzato]
- Non voglio che nessuno di loro si abitui ad abbandonare la partita quando è in difficoltà. (228 D)
- [In risposta a chi gli chiedevano perché non aveva introdotto leggi scritte]
Perché quelli cresciuti ed educati secondo una giusta disciplina capiscono benissimo quel che si deve fare in ogni circostanza. (227 C)
- [In risposta a chi gli chiedeva perché aveva imposto che per i tetti delle case si facesse uso solo della scure e per le porte solo della sega]
Perché voglio che i cittadini usino moderazione in tutto ciò che portano in casa, e non possiedano nessuno di quei beni che in altre città sono oggetto di invidia. (227 B-C)
- [In risposta a chi gli chiedeva perché aveva proibito di combattere troppo spesso contro gli stessi nemici]
Per evitare che si addestrino troppo nella difesa e diventino esperti combattenti. (227 C-D)
- [In risposta ad un tale che gli chiedeva perché aveva fissato l'età del matrimonio sia per gli uomini sia per le donne]
- Per far nascere figli sani da genitori vigorosi. (228 A)
- [In risposta a chi criticava l'usanza di mandare le ragazze in processione nude e ne chiedeva il motivo]
- Voglio che le ragazze seguano la stessa educazione dei maschi, in modo che non siano inferiori né per vigoria fisica e salute né per dirittura morale e virtù; e voglio che si disinteressino di quel che gli altri pensano di loro. (227 E)
CI FATE CASO CHE OGGI SIAMO INDIETRO RISPETTO A QUESTA CIVILTA',
IN PARTICOLARE PER CIO' CHE RIGUARDA LE DONNE?
IN PARTICOLARE PER CIO' CHE RIGUARDA LE DONNE?
Ciao! Mi sono quasi commosso a leggere questo resoconto di Sparta, erano davvero avanzati!
RispondiEliminaDue domande:
1) ma era uno Stato Socialista?
2)mi è sembrato di capire che praticassero la Gestazione per Altri (Maternità Surrogata), tu che ne pensi di questa pratica?
Ai tempi di Licurgo lo era, ma parliamo del IX / VII se.c a.c., sulla maternita surrogata ho alcuni dubbi per quella passata. Per quella odierna non si pu; usare una regola. Se regali 20000 euro a una donna Per la gestazione* che fa la fame si pu; dire che la sfrutti, ma pure che le salvi la vita, perch[ ci si compra una casa.
RispondiEliminaDiciamo che sulla g.p.a. la legislazione "migliore" è quella canadese.
EliminaComunque, la tua riflessione sulle donne povere (che poi sarebbero quelle asiatiche) è interessante; personalmente, credo che il "proibizionismo" costringendi alla clandestinità porti solo guai, e comunque credo nell'autodeterminazione del corpo; è anche vero che bisogna distinguere tra donna libera e donna "che non ha altre alternative" , considerando che la casa, il cibo e le medicine dovrebbe essere un diritto gratuito (e infatti in Canada, dove c'è un ottimo welfare, la g.p.a. è gratuita).
Comunque penso - anzi, spero che in Italia adotteremo questa e altre leggi "canadesi", piuttosto che fare "divieti" che finanzierebbero la mafia.
Chissà cosa penserebbe di questi e altri argomenti Licurgo, se vivesse oggi