giovedì 29 giugno 2017

CIVILTA' NURAGICA


RICOSTRUZIONE NURAGHE DI ARRUBIU (1)
La civiltà nuragica fu unica perchè nacque e si sviluppò esclusivamente in Sardegna, per un periodo, dicono, che va dalla età del bronzo (1800 a.c.) al II sec. a.c. Derivò a sua volta da altre culture del neolitico (XIII - IX millennio a.c.):


- cultura dei dolmen, tomba megalitica preistorica a unica camera, che va dalla fine del V millennio alla fine del III millennio a.c. E' costituita da due o più piedritti verticali che sorreggono uno o più lastroni orizzontali, protetta e sostenuta da un tumulo (monticello di terra e pietre).

GRANDE MADRE III MILLENNIO
A.C. (SENORBI (CA)) (2)
- cultura dei menhir, megaliti monolitici, eretti durante il Neolitico, che potevano raggiungere anche più di 20 m di altezza. Venivano eretti singolarmente o in gruppi, con dimensioni variabili, anche se la loro forma è generalmente squadrata e rastremata verso la cima. Sparsi in Europa, Africa ed Asia, sono concentrati nell'Europa Occidentale, in particolare in Bretagna e nelle isole britanniche. In Sardegna se ne contano oltre 700. Furono datati al 700 a.c., poi retrodatati al 1500 a.c., oggi si pensa che alcuni siano molto più antichi, almeno del 5000 a.c.

cultura delle domus de janas, tombe ipogee,  scavate nel granito e nella pietra lavica, risalenti al IV millennio a.c..
Di origine preistorica e prenuragica, sono isolate o in gruppo, fino a più di 40 tombe. 
Le Domus de Janas vanno dal Neolitico recente fino all'Età del Bronzo antico, con più di 2.400 esemplari, circa una per Kmq, e molte sono ancora da scavare.

Spesso sono collegate tra loro con un androne d'accesso (dromos) ed un'anticella, alta e spaziosa.

Come falsa notizia si narra che le janas siano umani bassi di statura. Le Janas sono fate nel senso inglese del termine, cioè esseri non umani ma con fattezze simili, con o senza ali, belli e brutti, maschi e femmine, buoni e cattivi, mortali e immortali, profondamente legati all'essenza della natura.

Questa civiltà prende  nome dai nuraghi, costruzioni megalitiche ancora non ben comprese dagli studiosi. La civiltà nuragica ebbe scambi culturali e commerciali con le più importanti civiltà mediterranee, tra cui i cartaginesi (V sec. a.c.) .e i romani (II sec. a.c.) che alla fine prevalsero cambiandola irreversibilmente.

NURAGHE PALMAVERA (3)

Oltre ai nuraghi, questa civiltà produsse altri monumenti importanti:

- i templi dell'acqua sacra ( di esecuzione così complessa che stupisce per la maestria costruttiva raggiunta dei Nuragici),

- le tombe dei giganti, (sepolture collettive presenti in tutta la Sardegna. Sono delle costruzioni a pianta rettangolare absidata, edificate mediante dei monoliti di pietra di grandi dimensioni conficcati nel terreno)

- le sculture di Monte Prama (sculture a tutto tondo scolpite in arenaria gessosa locale e la loro altezza varia tra i 2 e i 2,5 m. Spezzate in numerosi frammenti, sono state trovate casualmente in un campo nel marzo del 1974 in località Mont'e Prama nel Sinis di Cabras, nella Sardegna centro-occidentale).

le statuine in bronzo realizzate dal IX sec. al VI sec. a.c. (realizzate in cera persa. Alte fino a a 39 cm, rappresentavano scene di vita quotidiana con personaggi di varie classi sociali, guerrieri, capi tribù, divinità, animali, od oggetti di vita quotidiana come armi in miniatura, vasi, carri).

SANTU ANTINE (5)

IL NURAGHE

E' una costruzione in pietra di forma tronco conica presente su tutto il territorio della Sardegna, nel numero di 7-8000 collocati in ordine sparso su tutta l'isola, circa uno ogni 3 km², Sembra che in passato fossero molti di più. Gli studiosi non concordano sulla loro funzione, ma ritengono siano stati costruiti nel II millennio a.c., cioè dal 1800 a.c. fino al 1100 a.c..

Alcuni hanno diverse costruzioni, con una torre che poteva arrivare a 25 - 30 m di altezza, ma la maggior parte sono torri ristrette verso l'alto, e vanno dai 10 ai 20 m di altezza, con diametro di base dagli 8 ai 10 m talvolta poste a poche centinaia di metri le une dalle altre.


La torre maggiore del nuraghe ha una una torre tronco-conica, ingresso con architrave, corridoio di accesso e camera circolare interna, il tutto edificato a secco, con rocce sedimentarie o eruttive, sempre senza malta cementizia. 

INTERNO DI NURAGHE (6)
Sono presenti sia sulla fascia costiera sia all’interno dell’isola, specie sugli altipiani. Sono a torre isolata, con camere affiancate, o con camere sovrapposte a 2 o 3 piani, con scale elicoidali e vari corpi addossati alla torre più alta, a volte collegati da gallerie.

Talora sono protetti da cinte murarie fortificate da numerose torri, a loro volta raccordate da cortine murarie. Spesso intorno al nuraghe c'è un villaggio di capanne circolari con fondamenta in pietra. Dal X secolo a.c., sembra che i nuraghi siano stati utilizzati come luoghi di culto.

L'antica civiltà è pertinente solo all'Italia nata e solo nella Sardegna a partire dal 1700 a.c, durante l'età del bronzo, fino al 200 a.c. in piena età romana.

Il che rende ancora più preziosi i resti di questa civiltà circoscritta.

I nuraghi, derivanti dal termine "nura" che significa "mucchio", sono sommariamente divisi in due tipologie:
- a corridoio, in cui gli ambienti sono più complessi e molto stretti,
- e a tholos, strutturalmente molto semplici, tanto da sospettare si tratti di una forma più arcaica.

Tutt'intorno al nuraghe vi era in genere un villaggio di capanne in pietra, insediamenti di cui ai giorni nostri ne restano in piedi circa 200.

PALMAVERA (7)
Tra questi il villaggio di Palmavera, nei pressi di Alghero - in cui le abitazioni sono disposte in circolo, a Su Nuraxi-Barumini (Cagliari), dove sono disposte solo su un un versante e a Serra Orrios, Nuoro, in cui le troviamo posizionate a schiera.

Il nuraghe Arrubiu (fig. 1), uno tra i più grandi esistenti, è l'unico pentalobbato, con una torre centrale e 5 torri laterali integrate da un bastione di mura molto spesse, oltre ad essere circondato da due cinte di mura formate da alcune torri unite tra loro da un muraglione. All'esterno dell'ultima cinta vi sono i resti di un villaggio di capanne circolari.

La maggior parte di essi si presenta con una torre tronco-conica, ingresso con architrave, corridoio di accesso e camera circolare interna. Tutto l’edificio è costruito con rocce sedimentarie o eruttive, sempre senza malta cementizia.

Si tratta di poderose strutture adibite a varie funzioni, decise volta per volta dalle comunità locali secondo le esigenze del momento, e modificate nel corso dei secoli, a volte cambiando la destinazione d’uso, fino a diventare colossali edifici con torri e bastioni che sovrastavano il villaggio adiacente.

Sono presenti sia sulla fascia costiera sia all’interno dell’isola, specie sugli altipiani. Si hanno tipi semplici, a torre isolata, con camere affiancate, e tipologie più complesse, con camere sovrapposte a 2 o 3 piani con scale elicoidali e vari corpi addossati alla torre più alta, a volte collegati da gallerie.

Talora sono parte di sistemi articolati, inglobati entro cinte murarie fortificate da numerose torri, a loro volta raccordate da cortine murarie.

E’ frequente scorgere intorno al nuraghe un villaggio di capanne circolari con fondamenta in pietra. A partire dal X secolo a.c., e poi in epoca punica e romana, è attestata un’utilizzazione dei nuraghi come luoghi di culto.



COMPLESSO NURAGICO LOSA

I Greci parlarono di edifici favolosi i "daidaleia", dal nome del loro ideatore Dedalo, autore anche del labirinto di Minosse a Creta.

Poi i Greci sbarcarono in Sicilia e in seguito in Sardegna, insieme ad un nutrito gruppo di coloni. 

Pseudo Aristotele (IX sec. d.c.):
« Si dice che nell'isola di Sardegna si trovano edifici modellati secondo l'antica tradizione ellenica, e molti altri splendidi edifici, e delle costruzioni con volta a cupola con straordinario rapporto delle proporzioni.  ».

La Sardegna fu comunque abitata stabilmente da genti arrivate nel paleolitico e nel neolitico da varie parti del continente europeo e del bacino del Mediterraneo, e vivevano di agricoltura, pastorizia, pesca, lavorazione del rame e dell'argento con cui facevano manufatti che commerciarono via mare, a partire dal III millennio a.c.,nell'Età del Bronzo e pure nell'Eta' del Ferro.  



NURAGHE BARUMIRI

BARUMIRI
Barumini, nella provincia del Medio Campidano (VS), accoglie "Su Nuraxi", il più famoso villaggio nuragico al mondo e patrimonio mondiale Unesco.

La sua importanza è data dalla complessità della sua struttura e dall'ottimo stato di conservazione: una piccola fortezza è costituita da diverse torri e tutt'attorno si trova un labirintico villaggio con viottoli strettissimi e case a corte, pozzi, cisterne e capanne per le riunioni.



NURAGHE LOSA (fig. 8-9)

Ad Abbasanta (Oristano) c'è il nuraghe Losa, edificato con blocchi di basalto e costituito da un mastio e da un bastione protetto da una doppia cinta muraria al cui interno vi sono resti di capanne circolari.

Il nuraghe di Santu Antine è caratterizzato all'interno da tre nicchie tra loro comunicanti attraverso un corridoio circolare, struttura molto rara, e dalla presenza di 2 pozzi di cui uno interno ed uno esterno.




NURAGHE PRIMAVERA (fig. 3)


IMMAGINE ANICONICA DELLA GRANDE MADRE
Il nuraghe Palmavera è una delle strutture più antiche, secoli XV-X a.c., formato da diversi torri unite tra loro al centro di un cerchio di mura formato da tre torri piccole ed una molto grande.

Dall'ingresso principale si accede al cortile e la camera principale, coperta a tholos è tutt'ora intatta.

La torre, di diametro esterno di m 10, è oggi di m 8 di altezza, ma non sappiamo quanto fosse all'epoca.

La camera interna conserva integralmente la volta a "tholos" e presenta due nicchie laterali trapezoidali; nella parete di fondo, sopraelevato di circa m 3 sul pavimento, si apre il vano ogivale della scala che conduceva al piano superiore ed al terrazzo.

NECROPOLI

DA:
ABBIAMO OSPITI – ARCHEOLOGIA: i giganti di Mont'e Prama, i più antichi colossi del Mediterraneo?

Articolo di Bonita Aymerich di Laconi – Autore Ospite de La Lampadina

I Giganti di Mont'e Prama sono sculture nuragiche in arenaria, tra i 2 mt e i 2,5 mt, trovate casualmente negli anni 'Settanta in un campo presso Cabras, nella Sardegna occidentale.

Gli archeologi riportarono alla luce una necropoli di 33 tombe a pozzetto irregolare, interamente ricoperte da frammenti scultorei (in tutto 5.178 pezzi) che, in parte ricomposti, diedero forma a 38 statue rappresentanti 16 pugilatori, 5 arcieri, 4 guerrieri e 13 modelli di nuraghe.

L'ipotesi vedrebbe le statue collocate su lastre tombali, con betili (ovvero cippi funerari) e modellini di nuraghi, a costituire un imponente complesso volto a celebrare gli antenati e a esprimere ed esaltare i valori militari e religiosi della comunità, ovvero una sorta di "Heroon" (monumento sepolcrale legato al culto di un eroe).

Questo di Mont'e Prama è il più maestoso di ogni altro conosciuto per lo stesso periodo in Italia o sulle coste della Grecia. La terza fase nuragica (900/500 a.C.) in cui si è sviluppata la necropoli, corrisponderebbe all'emergere e al consolidarsi delle aristocrazie, documentate da Diodoro Siculo nel I sec. a.C. I Giganti rappresentano certamente personaggi di lignaggio e detentori del potere politico.

La datazione varia dall'VIII al IX secolo a.C., (fine dell'età del bronzo ma soprattutto età del ferro) il che li renderebbe tra le statue "a tutto tondo" più antiche del bacino mediterraneo, posteriori a quelle egizie ma antecedenti ai "kouroi" della Grecia.
Le figure umane mostrano individui adulti di sesso maschile, sono fortemente stilizzate e di forma geometrica. Il volto segue lo schema a T, tipico dei bronzetti nuragici sardi, l'arcata sopraccigliare e il naso sono molto marcati. Gli occhi, incavati nel volto, sono scolpiti con un doppio cerchio concentrico.

I "pugilatori" indossano un gonnellino con una svasatura a V posteriore, tipica dei lottatori e guerrieri, sono a torso nudo e il braccio sinistro tiene uno scudo a coprire il capo.

Gli "arcieri", che indossano una corta tunica e una protezione sul petto, hanno un elmo a due corna sulla testa da cui spuntano lunghe trecce che scendono ai lati del volto. Il braccio sinistro, protetto da una guaina e da un guanto, tiene un arco. Le gambe sono protette da schinieri.

I "guerrieri" si differenziano per la presenza di una corazza a bande verticali, più corta posteriormente, ma più robusta sulle spalle e più sviluppata sul petto. Caratteristica è la presenza di intagli decorativi con motivi geometrici a zig-zag, cerchi concentrici e linee parallele, che risulterebbero essere originariamente colorate.

Gli archeologi si interrogano sul perché queste statue furono volontariamente distrutte e ammucchiate sopra le tombe. Si crede che i più probabili responsabili di questa opera di distruzione siano stati i Cartaginesi insediati nella fenicia città di Tharros, poco distante dal luogo del ritrovamento.

Questa supposizione è determinata dal ritrovamento di un frammento di un'anfora punica, sotto il busto di un arciere, databile alla fine del IV secolo a.c.

Essi, presumibilmente, vollero eliminare qualsiasi traccia della precedente civiltà, per cui le tombe furono violate, i corredi rubati e le sculture abbattute.

Solo 2800 anni dopo, grazie a un trattore, sono casualmente tornate alla luce queste meravigliose opere, restituendo il volto di un popolo dimenticato.

COMMENTO

I Nuraghe sono bellissimi, unici, eccezionali, non si capisce come non vengano opportunamente pubblicizzati e resi oggetto di una grande afflusso di turismo come meriterebbero. Ma siamo in Italia dove la cultura è poco incoraggiata e la manutenzione e le opere scarsissime.

- Però, i popoli nuragici, pur avendo come retaggio forti connotazioni matriarcali, erano decisamente patriarcali. Le statue, a parte la Dea Madre, riguardano solo i maschi, soprattutto i guerrieri. Le costruzioni rotonde parlano di una visione femminile, quando gli uomini sentivano attraverso l'anima e non secondo la mente.

SENTIRE ATTRAVERSO L'ANIMA DA' UN EQUILIBRIO,
MA SE L'ANIMA E' RACCHIUSA NELLA MENTE L'EQUILIBRIO CADE,
E ALLORA SI RICOSTRUISCE L'EQUILIBRIO
ATTRAVERSO LE COORDINATE DELLA MENTE:
SOPRA, SOTTO, DAVANTI E DIETRO,
EST, OVEST, SUD, NORD.

COSI' LA CASA DA TONDA DIVENNE QUADRATA
AFFINCHE' L'ESSERE UMANO MANTENESSE
IL SUO PRECARIO EQUILIBRIO.


- Basta guardare le statue per capire che erano patriarcali, avevano lineamenti squadrati e tagliati con l'accetta, non stilizzati. Quindi adoperavano la mente per scolpire la pietra. I bronzetti viceversa, molto più fantasiosi, derivavano da una società più antica, dove la donna aveva più spazio.

- L'altezza delle mura, notevolissima, con altissime vedette, denotano una civiltà di guerrieri che si aspettano continuamente un attacco. E' precipuo delle società patriarcali, in epoca matriarcale le conquiste erano rare, perchè le terre si condividevano con gli stranieri.

- E adesso torniamo alle statue spezzate. Gli studiosi ritengono che siano state frantumate dai Cartaginesi. Ma va contro la mentalità dell'epoca. Le religioni politeiste raramente distruggevano gli Dei altrui, e altrettanto difficilmente distruggevano gli eroi altrui. 

Facilmente uccidevano i vinti, e magari bruciavano le loro case, e dilapidavano i loro templi, e magari li bruciavano, ma non avrebbero perso tempo a frammentare così minutamente delle statue di guerrieri. Potevano ignorare gli Dei altrui che non avevano saputo difendere il popolo vinto, ma mai oltraggiarli perchè si sarebbero vendicati.

Nella mente dei politeisti gli Dei potevano essere tantissimi e soprattutto potevano essere legati a un popolo, come a una città o a un villaggio, così come credevano a divinità minori legate a un luogo della natura, per esempio marino, o boschivo, o montuoso, o a un fiume, o a una grotta o a una sorgente, o a una casa, a una famiglia.
Oppure potevano proteggere una categoria di umani, come gli imperatori o i re, o i militari, o le donne, o gli oratori, o i magistrati, o i gladiatori, o i naviganti ecc.

Anche se le divinità erano diverse non significavano che quelle degli altri fossero false e quelle proprie vere. Ognuno aveva i suoi Dei, per cui nessuno avrebbe distrutto quelli degli altri se non per depredare un tempio e non appositamente, a volte anzi si rubava il simulacro di una divinità nemica per indebolire la potenza dei nemici.

Solo le antiche Dee vennero cancellate o declassate, ma sempre in sordina. I Cartaginesi non avevano alcun interesse a cancellare gli Dei altrui, tanto più che gli Dei dell'esercito cartaginese per lo più non erano cartaginesi, perchè dal V sec. a.c. Cartago costituì un esercito di mercenari in cui solo i capi e gli ufficiali erano cartaginesi.

Fu del resto proprio nel V sec. che i cartaginesi sbarcarono in Sardegna per conquistarla, e deve essere stata una guerra lunga e difficile, considerando che i nuraghe erano abitazioni ben difese. Basta guardare i castelli medievali per comprenderlo. I contadini avevano le case accanto ai campi, ma se c'era un attacco si rifugiavano nel castello con le famiglie e le masserizie. E altrettanto accadde nei nuraghi.

Il fatto poi che sia stata rintracciata un'anfora cartaginese accanto a una statua a pezzi non ha significato, perchè sicuramente molte navi mercantili cartaginesi avranno toccato le sponde sarde per commerciare i prodotti cartaginesi, anfore comprese.

- Solo una religione monoteista cancella gli Dei altrui, perchè tutti gli Dei sono falsi meno il proprio. Verrebbe da obiettare che in tal caso dovrebbero fregarsene delle altre divinità, peggio per chi ci crede. Se io ho un tesoro non vado a punire tutti quelli che non accettano un tesoro come il mio. Al massimo li posso avvertire che si stanno perdendo un tesoro, e lo faccio per pure bontà di cuore, ma se gli altri non lo vogliono pace.

NURAGHE SANTU ANTINE

- A
- Come mai i seguaci delle religioni monoteiste  vogliono convertire tutti gli uomini alla loro religione?
- B - Perchè vogliono il loro bene forse?
A - Il loro bene?!?!? E per il loro bene li derubavano, torturano e uccidono? Non è credibile.
- B - Perchè se non convincono tutti il loro Dio non è abbastanza osannato, glorificato e obbedito?
- A - Ma dai; sarebbe un Dio orribile, e poi essere il popolo eletto è una grossa attrattiva, Mosè ci teneva tanto, e pure i tedeschi con la razza ariana, che non sentivano affatto contraria ai dettami di Cristo (sig)
- B - Ma allora perchè'?
................................................................. Udite Udite:

- A - PERCHE' I MONOTEISTI NON CREDONO AFFATTO ALLA LORO RELIGIONE.
- B - E allora?
- A - E ALLORA, SE CI CREDONO TUTTI DIVENTA PIU' CONVINCENTE.
- B - Urca! Invece i politeisti ci credevano ai vari Dei?
- A - MOLTO PIU' DEI MONOTEISTI, TANTO E' VERO CHE I POLITEISTI NON HANNO MAI CERCATO DI CONVINCERE NESSUNO, LASCIANDO GLI ALTRI LIBERI DI PENSARLA COME VOLEVANO.
- B - E perchè allora hanno cancellato la Grande Madre?
- A - PERCHE' VOLEVANO UN GRANDE PADRE, PERCHE' IL PADRE NELLA FAMIGLIA DOVEVA COMANDARE SULLA DONNA.
- B - E perchè voleva comandare?
- A - PERCHE' IL MASCHIO NON CI CREDEVA ALLA SUA SUPERIORITÀ RISPETTO ALLA DONNA. E NON CI CREDE NEPPURE OGGI.

Quando non crediamo a un'idea cerchiamo sempre di convincere gli altri.

"Se non mi immergo non muoio, ma neppure vivo"

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