venerdì 13 dicembre 2013

GLI EREDI DEI SACRI MISTERI


Qualcuno sostiene che gli eredi dei Sacri Misteri sono gli esoteristi, vero in teoria, nella pratica i misteri maschili sono mentali.


RUDOLF STEINER

Sfogliamo un libro di Rudolf Steiner, fondatore della Società Antroposofica, che, per dimostrare la superiorità del maschile, ha fatto miracoli.

Nel libro Parsifal e Amforts, racconta che i tempi sono cambiati, i Sacri Misteri della Dea Iside non sono più validi, perché l’Iniziato s’è accorto che la Dea è diventata silenziosa, muta e addolorata. (forse dopo aver letto il suo libro).

L’iniziato s’accorge che Iside non ha più la forza di generare, per fortuna però viene Mosè che ruba i Sacri Misteri egiziani, col Dio maschio naturalmente.

Accipicchia che fortuna, Mosè al posto di Iside, ma Mosè non era quello che infilava nella gola dei miscredenti l'oro fuso?

E' non fu un guerrafondaio che sterminò i popoli al suo passaggio? E che Sacri Misteri aveva, quelli della tortura e della guerra?

Gli ebrei non hanno mai avuto Sacri Misteri, come non ne ha avuti il Cattolicesimo, che chiama Mistero la Messa per onor di bandiera, dove non si deve scoprire nulla, ma solo dire amen.

L’unica cosa misteriosa che hanno fatto gli ebrei, e non c’era nulla d’iniziatico, è la Kabalah, col Notaricon, Ghematria e amenità del genere, in cui, attraverso paurosi giri mentali, hanno giocato con lettere e numeri permutandoli ossessivamente fino allo sfinimento.

Qualcuno ha sforato con questo, procurandosi visioni, e spesso aprendo le porte dei manicomi, pardon dei CIM. Puro esercizio di cervello, sentimenti nulla.
Poveretti, gli ebrei, si può capire, lo fecero durante le persecuzioni spagnole ad opera dei santi re cattolici, tanto cattolici e poco cristiani col prossimo. In qualche Eden segreto dovevano pur rifugiarsi, dalla realtà così crudele dovevano pur scappare.
La Chiesa ne ha bruciacchiati di ebrei sui roghi, tra loro e il nazismo non si sa chi c’è riuscito meglio.
Ci credo che gli ebrei non abbiano simpatia per il cattolicesimo, oggi sono dichiarati i fratelli maggiori, una volta erano i deicidi.

A parte che il Cristo fu processato, condannato e ucciso dai Romani e non dagli ebrei, ma il Cristo, ce lo siamo dimenticati che era ebreo?
Steiner non fa che parlare dei mondi superiori e delle forze solari, d’uscite in astrale e giochi del genere. L’uscita in astrale può capitare, in momenti di grande cambiamento, o di grande angoscia, o procurandosi un’ipossia cerebrale, peraltro pericolosa, ma non è un segno d’evoluzione.
Il geniale e squilibrato Steiner continua raccontando la lotta tra le potenze sante del Graal e quelle negative della Dea Iblis, con una storia complicata che si svolse in Sicilia. Naturalmente l’antica Dea sarebbe Lucifero, e ti pareva? Ma che gli è capitato in Sicilia? E' stato sedotto e abbandonato?

Ma non finisce qua e durante il suo percorso evolutivo l’iniziato moderno scopre che : - Le anime anelano a vivificare, nel corpo fisico e nel corpo eterico, qualcosa che invece devono lasciar morto, perché ciò che un tempo accolsero in sé non arriva più alla coscienza. -

Ci siamo spiegati? Parla di sè, del suo problema e lo estende all'umanità intera. Alla faccia della consapevolezza.

Una parte deve restar morta, insomma l’anima, che un tempo viveva, deve morire per far posto alla razionalità aldifuori di essa. E' lui che ha ucciso la sua anima e vuole solo la razionalità.

L’iniziato, sempre secondo Steiner, che sentiva in modo lunare al tempo degli egizi, ora sente in modo solare. Caspita, non c’è confronto! Vuoi mettere quanta luce in più ed energia elettrica in meno?
Per solarità, però, il nostro Steiner intende razionalità staccata dai sentimenti, anticamera di tutte le schizofrenie, cioè mania di tagliare o separare, “schizos”, schizofrenia.

Steiner è delirante e quando parla del grande Goethe, autore geniale, ma nella vita depresso, squilibrato e d’una sessualità malata e morbosa, un sadichetto insomma, lo giustifica parlando di sdoppiamento dell’anima. Per forza!

Goethe, sostiene Rudolf, è la reincarnazione d’un iniziato egizio, e poi d’un filosofo greco. Manca a Steiner di scoprire un’altra reincarnazione che ebbe tra le due. Perché lui sa tutto, non solo le reincarnazioni sue, ma pure quelle degli altri, va in astrale e vede tutto. Mai udito qualcuno che abbia scoperto sé, o persona a lui cara, che in precedenti reincarnazioni fosse lavandaia o contadino: in genere sacerdoti o faraoni egizi. Capita, quando il maschile si dissecca separandosi dall’anima. Se poi riesce davvero a penetrare nell’astrale sono guai.



H.P- BLAVATNSKY

H.P. Blavatnsky, più seria, ma anche lei con le sue contraddizioni, la fondatrice della Società Teosofica, nel libro “ La voce nel silenzio” invece:

- La regione astrale, mondo delle percezioni soprasensibili e delle visioni illusorie, il mondo dei medium, è il grande Serpente Astrale di Eliphas Levi. Nessun fiore colto in quelle regioni torna sulla terra senza un serpente avvolto attorno allo stelo. E’ il mondo della grande illusione. Se vuoi attraversarlo incolume - avverte l’autrice - non lasciare che la tua mente confonda i fuochi del desiderio con il sole della vita. - 

Come a dire che in astrale riaffiorano i desideri inconsci sotto forma di verità svelate, il passo dall'astrale ai CIM è breve. Da come scrive vien da capire che il viaggetto in astrale la Blavatnsky l'abbia fatto davvero, mentre Steiner deve aver viaggiato solo dentro al suo cervello.

La medium russa ne seppe qualcosa defgli scherzi dell'astrale, lei che dedicò metà della sua vita ad accontentare i maestri tibetani che volevano portare lo Yoga in occidente. La Blavatnsky ci riuscì, ma a nostro parere nessuno, aldifuori della sua mente inconscia, le aveva ordinato nulla, e credo che verso il termine della sua vita se ne accorse, e per non dire che si era illusa (in buona fede), disse di essere stata ingannata.

La prima ingannatrice era lei, donna di eccezionale coraggio e determinazione, ma assolutamente all'oscuro dei suoi aspetti inconsci, che naturalmente presero il sopravvento su di lei mascherandosi da verità.



L'ALCHIMIA

Validi esoteristi furono invece gli scrittori d’Alchimia che non erano solo chimici come si pensa, ma abbinavano un lavoro interiore ad un lavoro alchemico visibile, adoperato come simbolo. Vincenzo Soro, l’autore del Gran Libro della Natura (XVIII sec.) riporta il pensiero di Libavio:

- Questo autore assicura che gli antichi, i quali hanno parlato tanto dell’oro potabile, non intendevano affatto con questo nome un liquore estratto dall’oro. Egli assicura che questo metallo non entrava per niente nei preparati che portano questo nome. Per oro potabile si intendeva un liquore per eccellenza, un liquore raro, caro e prezioso. Gli davano il nome dell’oro perché l’oro è stato sempre prezioso e ricercato. -

Fulcanelli, nelle Dimore filosofali, spiega che la Grande Opera alchemica, trasformazione del piombo vile in oro, non è un’operazione esterna ma interiore e invisibile. Si potrebbe riassumere nel “Nosce te ipsum” e chi veramente desidera la conoscenza non si ferma ai fenomeni stravaganti che possono presentarsi in questo viaggio interiore.

Quelli che vogliono incontrare se stessi, se incappano in precedenti reincarnazioni, (e capita a diversi), non ci fanno caso, ben conoscendo i giochi dell’astrale. Uno dei pericoli del passaggio è di lasciarci il cervello, soprattutto per i maschi.

Le sacerdotesse, invece di cercarvi la propria gloria, vi traevano responsi, consigli e guarigioni, ma per altri, roba d’altri tempi.
In breve, nell’Astrale i desideri reconditi danno visioni ingannevoli, fino alla follia dell’Apocalisse di S. Giovanni, che, per rispetto al Vaticano, nessuno psichiatra ha osato diagnosticare come avrebbe dovuto: un episodio schizofrenico. 

Questi episodi non sono infrequenti nelle discese del profondo e possono portare tanto a un’illuminazione quanto alla pazzia, molti santi ne ebbero, e pure C.G.Jung, che girò per quattro anni con la pistola in tasca, come scrisse lui stesso nelle sue lettere.

L’episodio sano si riconosce quando non viene confuso con la realtà, quando il protagonista continua una vita apparentemente tranquilla. Come spiegò Jung, una parte della coscienza deve restare intatta e guardare il fenomeno, anche se l’anima ne è stravolta con violenza indicibile.

Ma allora chi sono gli eredi dei Sacri Misteri?

Lo Zarathustra? Un autentico delirio maschile. Per questo avrà avuto successo. E' la teoria del superuomo… o di superman. Era la fissa del buon Federico (o Friederic) che turbò tante coscienze: “L’uomo è un ponte che deve essere superato! “ un chiodo fisso. Piacque tanto che inventarono l’eroe dei fumetti americani, quello che vola più veloce della luce… come le masturbazioni mentali.



L'UOMO SCIMMIA

- L’uomo è una scimmia che deve essere ritrovata. - sussurra la Dea.

Scimmia? Ohibò, se pensiamo al povero Darwin e quanto ebbe a soffrire per la sua teoria dell’evoluzione! Quanto si sono incaponiti gli antropologi per dimostrare che il filum originario umano era diverso, perché mancava un anello alla catena evolutiva.

Eh si, perché se l’uomo è una scimmia evoluta addio antropocentrismo, addio al popolo prediletto da Dio, fatto a sua immagine e somiglianza, addio religioni!

Ma l’omphalos se la ride, perché non è il centro dell’uomo nel cosmo, ma il centro dell’uomo nell'uomo.

Per il femminile il centrismo della razza non ha senso, l’anima è palustre, e nell’acqua torbida riconosce ogni forma di vita e la sua unitaria radice.

Nelle pitture delle mastabe egizie, aldisopra di uomini e Dei, sul gradino più elevato, veniva raffigurato il babbuino. E se lo chiamassimo istinto umano? Gli archeologi ancora si chiedono perché. Gli Egizi la sapevano lunga……



IL PARANORMALE

L’universale non è centrato sull’uomo, e il paranormale non dimostra l’aldilà. Il potere visionario del femminile è panico, pan-ico, vocabolo stravolto in negativo, perché la natura, Pan, o Pandora, fa paura a chi non la conosce. Tanti sperano di vedere o udire qualcosa di soprannaturale, senza togliere la coltre mentale che ottenebra. Ma tutto l’universo è paranormale.

- Siamo stati deviati anche da ciò che potremmo chiamare “la tradizione del visionario”. - Scrive Satprem nella sua Genesi del superuomo - C’è sempre parso che il privilegio tra gli uomini fosse quello di veder rosa, verde e azzurro il grigiore del nostro vivere quotidiano, vedere apparizioni, fenomeni soprannaturali, una specie di supercinema vivere quotidiano, vedere gratuitamente nella propria stanza toccando solo un bottone psichico. 
L’esperienza insegna che questo tipo di visione non cambia assolutamente nulla. Se il nostro naturale non diviene più vero, nessun soprannaturale potrà porvi rimedio, se la nostra dimora interiore è brutta, nessun miracoloso cristallo illuminerà i nostri giorni, nessun frutto spegnerà la nostra sete. 
Il paradiso deve esser fatto sulla terra o non si avrà in nessun altro luogo. Non si tratta di veder rosa, verde o oro, ma di vedere la realtà del mondo, che è infinitamente più meravigliosa di tutti i paradisi. -



LA PROVVIDENZA

Nello squallore del maschile c’è un raggio di speranza, un raggio di sole, anzi, di luna soccorritrice: la Divina Provvidenza. C’è un momento in cui il Dio padre si commuove ed elargisce favori. Ha origine nel cattolicesimo? No, anche questo è a prestito. Ecco qua: alla Biblioteca Nazionale di Parigi si conserva la formula propiziatoria del Rituale Mitriaco:

- Provvidenza e Fortuna, siate propizie a me, che scrivo questi primi Misteri…. -

Per P. Carnac: 
- La Provvidenza o Prònoia è un attributo di Athena, la dea della sapienza, la quale possiede la facoltà di prevedere ogni futuro evento… vedere oltre con l’occhio dello spirito… Tychè corrisponde alla Fortuna dei Romani. 
Entrambe le entità invocate nella formula propiziatoria si possono agevolmente collegare con la “Huareno”: la gloriosa aureola o corona mistica che, secondo la Tradizione, scende dal più alto del cielo. 

Tra gli asiatici illuminati, adoratori di Mithra, divenne la “tychè basilèos”. 

La conoscenza del massimo mistero verrebbe trasmesso al neofita dall’iniziato di più alto grado con il concorso di una presenza, di un quid fluidico, che è quello stesso rappresentato dalla “Prònoia Kaì Tychè”, cioè dalla “Huareno”, detta appunto presenza radiante. 

Nell’esoterismo ebraico, questo quid presente in ogni atto propiziatorio è dato dalla Shekinah, ed in quello arabo dalla Baratah. 

Tutti questi termini, aspetti diversi di un unico concetto, suggeriscono spontanei accostamenti con lo Spirito Santo che pervade il Sacerdote cristiano al momento della Communio. -

TICHE PRONOIA
E quando mai?
I sacerdoti cattolici hanno facce espressive quanto un astice assonnato, ci saranno eccezioni, ma è difficile incontrare un prete che abbia un tono di voce appena vivace.

Capita alle donne di sognare, in un momento particolare della vita, il parto d’un bimbo senza padre: è il maschile interiore, che nel sogno parla precocemente, o appena nato è già grandino, è un saggio. Se partorisce col maschile esterno, il partner di turno, non c’è individuazione e si ragiona con la mentalità collettiva.

Come sto ad aureola, ad aura, a fenomeni luminosi, a musiche celesti, a visioni? Questo fatto della visibilità dell’illuminazione, della huareno, è prettamente maschile. L’uomo, quando sta nella mente, vuole prove o regole sostitutive. 

La corona radiante, l’aureola dei santi, o il loto dai mille petali alla sommità del cranio, s’intravede in chiunque sia in discreto contatto col mondo interiore, non è così speciale: una luce tenue e molto bianca, quello che le “sorelle lune” chiamano “contatto lunare”, senza scomodare illuminazione o santità. 

Basta mettersi al buio per venti minuti e guardare in alto focalizzando davanti a noi. Chi si è rotto la testa ed altro in lunghe meditazioni lo raggiunge facilmente, ma attenti, è solo un risveglio di cellule cerebrali, niente di spirituale, e spesso significa solo che le cellule sono stanche e si sta forzando troppo il cervello. Tra la spiritualità e la follia c'è un confine sottile.

- A che punto sono con la mia illuminazione? - chiede l’adepto, e va a controllare tutti i termometri, poco importa di quale fede - Ho le visioni? Mi parlano gli angeli? Nella meditazione si aprono i chakra? A che chakra sono? - Naturalmente il chakra più in alto è il migliore, il più basso, il muladara, o malcut per gli ebrei, una schifezza… tanto per cambiare. 

La donna sa a che punto sta, sente nel cuore e nelle viscere. Li vogliamo chiamare chakra? Chiamiamoli come ci pare. Star bene è il fine, ma prima occorre stare male, perché traversare l’anima evoca dolore. Non vale l’eterno sorriso degli adepti dell’ashram per dimostrare che sono in pace, e non vale il beota ottimismo, come raccomandano i saggi sulle riviste settimanali.

- Perché vedi il bicchiere mezzo vuoto e non mezzo pieno? O perché non pensi a chi sta peggio? O che ti costa sorridere, se sorridi il mondo diventa più bello.... -

Il soggetto sofferente si sente così un po’ scemo e un po’ ingrato, e tenta di cancellare quel dolore d’una mancanza fondamentale. Oppure cerca di curarsi con colori, musica, massaggi, risveglio delle energie e amenità del genere.

Per i maschi il simbolismo è ostico, tanto ostico che sui simboli creano voli pindarici senza senso.
La mente, separata dai sentimenti, tende ad esaltare il mistero e l’io. Per il mistero basta leggere sulle misure delle piramidi, Stonehenge e roba del genere.

Qualcuno scrisse che il chiosco sotto casa sua, analizzato con la stessa ossessività, avrebbe fornito gli stessi strabilianti dati. Si può trovar tutto su tutto, che gli aztechi avessero previsto la fine del mondo tanti secoli fa o che gli antichi ebrei avessero previsto l'avvento del Cristo oltre un millennio prima, oppure che egizi, maya, ed altre razze costruissero piramidi e ziggurat e menhir solo per indicare delle mappe del cielo. Che fatica, e non facevano prima a scolpire una cartina su una roccia? Quante invenzioni per non guardare in faccia la realtà della morte!

Lucrezio - De Rerum natura - libro III

E spesso per la paura della morte, l'odio della vita
e della vista della luce colpisce a tal punto gli uomini
che essi si danno la morte con animo straziato,
non ricordando che è questo timore la fonte degli affanni,
che questo distrugge il pudore, che questo rompe i legami d'amicizia,
e, insomma, convince a distruggere la pietas.


L’Immacolata Concezione non è la donna che non ha fatto sesso, o l’economa massaia che non ha assaggiato frutta fuori stagione ( la mela che costa un’ira di Dio), ma l’anima che concepisce idee pure, non influenzate dalla falsa coscienza collettiva. L’Anima Vergine è la Radice della Terra, per questo le “Sorelle lune” sono la “SORELLANZA DELLE RADICI”.

Cosa resta di questo millenario culto del femminile? Due esempi:



I MISTERI DI SANTA CRISTINA

La sera del 23 e la mattina del 24 luglio in ogni piazza di Bolsena vengono rappresentati, su grandi palchi di legno, i Misteri di S. Cristina.

S. CRISTINA
La tradizione riporta che la piccola Cristina di soli 12 anni, pur vagheggiata da molti uomini (si sa che fino al medioevo i matrimoni sconfinavano nella pedofilia, perchè uomini maturi e vecchi sposavano adolescenti) scelse il martirio pur di serbare la castità.

Siamo nel IV sec. d.c. Il padre Urbano "pieno di amore paterno", così viene definito nella santificazione (sigh!) implora la figlia di abiurare ma lei niente.

Viene chiusa in una torre senza cibo, affogata nell'acqua, bruciata nel fuoco, messa alla ruota e sottoposta ad altre varie amenità, (che tempra!) ma per una serie di prodigi non riescono a farla fuori.

Insensibili agli svariati miracoli la trafiggono con le frecce e qui il Signore Iddio allarga le braccia "Vabbè, se proprio insistete!.." e la fanciulla muore (è pari pari la storia di S.ta Lucia, ma a guardare per il sottile c’è da cancellare tutti i santi dal calendario).

Ora la faccenda anzichè essere tragica è amena, troppo tirata per essere credibile, con la superstizione dell'epoca al primo miracolo l'avrebbero fatta santa sul posto e poi la Chiesa non avrebbe consentito che un padre torturasse la figlia perchè si voleva far suora, perchè quella era la soluzione.. e poi... perchè li chiamano Misteri e non miracoli? Cosa c'è di misterioso in questa storia?



LA MADONNA DI TAGLIAVIA

C'è in Sardegna un bel paesino chiamato Tagliavia che alla festa della Madonna offre due tipi di pani, il pane della Madonna a forma di due M di cui la seconda rovesciata e attaccata sopra la prima, con un arco aldisopra che congiunge i due estremi della M.

La M nasce come simbolo del serpente che è la Madre Terra. Spesso nelle chiese compare all'esterno questo simbolo, magari luminoso. La cosa simpatica è che la M rovesciata sta sopra e quella diritta di sotto:

DOLCI DI TAGLIAVIA
"Qui scit comburere acqua et lavare igne, facit de terra caelum et de caelo terram pretiosam" = chi sa ardere con l'acqua e lavare col fuoco, fa della terra cielo, e del cielo terra preziosa, sta scolpito sulla porta magica di Piazza Vittorio a Roma, un detto sapienziale di un alchimista della metà del 1600.

"Si feceris volare terram super caput tuum eius pennis aquas torrentum convertes in petram"= "se farai volare la terra sopra la tua testa, con le sue penne (= vapori) trasformerai l'acqua dei torrenti in pietra".

Questi misteri alchemici alludono a coloro che cercano (altrimenti "ai ciechi non servono").

"Purificando la materia (Latona) col mercurio e col fuoco, l'argento (Diana) si rivela", e "rinascendo dalle proprie ceneri (il figlio morto che vive, tornando dal fuoco come una fenice), lo spirito e la materia divengono un tutt'uno, come risultato delle nozze alchemiche, cioè l'unione di un principio naturale e del suo opposto (l'occulto accoppiamento)".

Per la Tavola smeraldina, antico testo sapienziale:
"Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli della Cosa-Una" (la cosa unica).
"Corporifica lo spirito e spiritualizza il corpo" raccomandavano gli alchimisti, come dire riunifica la materia allo spirito, cosa che la mente maschilista, con la Chiesa Cattolica a capo, ha separato artatamente.

Dunque il serpe rovesciato o ctonio sta sopra il serpente al dritto e insieme si congiungono all'arco del cielo, quell'arco-baleno che mette pace tra cielo e terra. Ecco operato il miracolo d'una cosa unica.

Il secondo pane è un sole con doppia raggiera, il maschile purificato, il fuoco, il sole nascosto o fuoco nascosto alchemico, quello che si ricongiunge al serpente o femminile naturale. 

Ogni altare di San Giuseppe, secondo antichissima tradizione, è rivestito di mortella.
Alle quattro estremità superiori, l’altare è addobbato con l'alloro, e intorno ai rami di alloro i tipici pani di Tagliavia.
Infine ai piedi dell’altare rami di rosmarino. 
In alto, sopra l'altare, a sinistra il sole e a destra la luna. Al centro la M della Madonna di Tagliavia. 
Più in basso due pavoni.

- Ora la mortella è il mirto sacro a Venere, l'alloro era sacro alla Grande Madre Daphne che Apollo trasforma in albero staccandole un ramo di cui si cinge la testa,
- i pani erano le offerte alla Madre Terra, il rosmarino la pianta della Grande Madre Leucotea, poi stuprata da Apollo (tanto per cambiare) e trasformata in pianta.
-  Sole e luna erano re e regina che si dovevano accoppiare nei Sacri Misteri.
- I pavoni erano sacri ad Hera o Giunone (ex Grande Madre) e ancora si ritrovano in alcuni capitelli romanici.
- Il rosmarino e il mirto erano per i romani le piante dei morti (il lato oscuro della Dea).

Orazio diceva: "Se vuoi guadagnarti la stima dei morti, porta loro corone di rosmarino e di mirto". Greci e Romani ponevano fra le mani dei defunti rami di rosmarino e ne bruciavano durante i riti funebri, per questo veniva chiamato "pianta dell'incenso".

Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta che la principessa Leucotoe (o Leucotea, la luminosa) figlia del re di Persia, fu sedotta da Apollo, intrufolatosi furtivamente nelle sue stanze, così dovette subire l'ira del padre, che la uccise per la sua debolezza (che buoni questi padri!).
Sulla tomba della principessa i raggi del sole (Apollo) penetrarono fino a raggiungere le spoglie della fanciulla, che lentamente si trasformò in pianta odorosa. (ma che bella consolazione, perchè Apollo non aveva ammazzato il padre filiicida? Semplice, perchè le donne non contano)

Leucotea era la Mater Matuta, o natura naturata, il lato visibile come aurora, la Luminosa, colei che porta la luce e a Roma aveva un tempio nel Forum Boarium, come madre in trono con infante in braccio; il trono era sostenuto da due sfingi, non ricorda un po' la Papessa dei tarocchi?

Insomma, il mondo è costellato di vie ermetiche ed alchemiche, da S. Cristina che affronta acqua e fuoco al pane della Grande Madre di Tagliavia, ovunque simboli e tradizioni d'un mondo occultato alla massa.



L'ALBERO DELLA VITA

Destarsi per ritrovare le radici della terra, dove gli uomini sono legati tra loro, come spighe in un campo di grano, riconoscere la terra come nutrice, e noi foglie che l’autunno strapperà al primo vento del nord, per tornare al prossimo soffio di primavera.

Tutte le foglie partono da un unico tronco e si nutrono dalle stesse radici. Le Sorelle Lune “sanno” d’essere foglie del misterioso Albero della Vita, per questo amano le foglie e l’Albero.


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