lunedì 11 novembre 2013

IL TRONO PREISTORICO

DISEGNO DEL TRONO DI VERUCCHIO

IL TRONO

http://www.giovannipelosini.com/2012/06/il-mistero-del-trono-preistorico-delle-alpi-apuane/


Sul panoramico versante sud delle Alpi Apuane, presso i villaggi di Farnocchia e Pomezzana, esiste ancora un poco conosciuto manufatto preistorico di grande interesse antropologico all’interno della grotta del Tanaccio.

TRONO PREISTORICO
All’interno di un’ampia cavità naturale sul fianco di una scarpata una colonna stalattitica fu modellata in modo singolare per ricavare un seggio di pietra risalente a circa 11.000 anni fa: un vero e proprio trono di pietra.

La documentata presenza di un insediamento preistorico poco distante oltre la valle, nella Grotta all’Onda, fa pensare a un’area sacra non residenziale composta da almeno due grotte: il Tanaccio è la più settentrionale di queste.

Il culto lunare e matriarcale prevedeva che certi luoghi sacri fossero dedicati alla Grande Madre, e che l’accesso fosse consentito alle sole donne. 

Il seggio, rivolto verso l’apertura della grotta, è scolpito e ricavato da una colonna simile ad altre presenti lungo le pareti della cavità naturale ed è composto da una “spalliera” alta con una coppella, e da una specie di “seduta” prevalentemente occupata da una concavità scavata e rifinita manualmente come per contenere un liquido. 

Dal soffitto della grotta, infatti, ancora oggi l’acqua filtrata dalla roccia cade in frequenti gocce nella concavità.

La presenza di abbondante acqua sorgiva nei pressi fa escludere un uso strettamente potabile della piccola riserva così prodotta, mentre appare probabile un utilizzo rituale. 

La ricercatrice Maria Cristina Ciriello ipotizza che il manufatto sia servito come “seggio da parto” e che i neonati scivolassero dolcemente nella vasca quasi come in un moderno parto in acqua, ricordando anche l’usanza delle puerpere del luogo di seppellire la placenta presso la grotta; usanza venuta meno soltanto verso la metà del secolo scorso .

Giovanni Pelosini



LA DEA SEDUTA

Il concetto di trono appare fin dagli inizi dei tempi legato alla Dea seduta, colei che regna sul mondo, cioè Madre Natura.
La Dea è la signora delle Fiere e il suo trono riporta leoni e sfingi.

La Dea è la Signora della terra, degli animali e di tutte le creature senzienti, uomini compresi, e sono tutti suoi figli.

Questo essere figli della Dea prima ancora che dei propri genitori dava agli umani una libertà senza pari, facendoli sentire in fratellanza e comunione.

La Dea in trono è maestosa e sorridente, ed è tanto sentita nel profondo degli uomini che la maestà nella liturgia cattolica non venne affidata nè a Dio nè al Cristo, ma quasi esclusivamente alla Madonna.

Ne consegue che qualsiasi trono deriva dalla podestà della Dea e quindi dalla regina che la rappresentava nel mondo visibile.

Questa è la ragione per cui nel matriarcato, e anche per lungo tempo nel patriarcato, è la donna che rappresenta il potere divino, ovvero l'ispirazione della Dea, pur avendo il re il potere sulle persone e le cose.

Ma è sposando la regina che il maschio diventa re. Così Agamennone è re in quanto marito di Clitennestra e pure Egisto suo fratello diventa re perchè ne sposa la vedova e non perchè è suo fratello.

Perfino i faraoni diventavano tali attraverso la Sposa Reale che era l'incarnazione di Iside, e così i Faraoni sovente sposavano figlie e sorelle con il solito vezzo di non rispettare mai le donne.

Questa Dea in basso è greca, enigmatica e sorridente, sicura dei segreti che lei detiene, poco importa che sia una Kore o un'Afrodite. Lei non è una Dea, è "la Dea", che è raccolta in se stessa nell'essere assisa sulla consapevolezza della terra, perchè ne conosce i cicli e i misteri.

Eccola di nuovo, assisa in trono con questo sorriso leonardesco, estranea alle sofferenze degli uomini eppure madre benevola. Madre che dà e che toglie, foriera di vita e di morte. Le hanno amputato le mani e sformato un po' il viso, impietosi iconoclasti di tanta bellezza come i cattolici riescono a fare.


Tutte le Grandi Madri ebbero un trono, almeno nei tempi più antichi, finchè i maschi non le spodestarono.

Ma che rappresentava il trono?

La base solida, terrestre, reale, la Dea poggiava sulla terra, perchè aveva il Potere sulle Terra, lei era la Signora della Natura.

SIGNORA DELLE FIERE
CON LEONE
Questo venne in parte assorbito da Hermes che in Grecia e pure in Roma, anche se spodestato parecchio prima dal Dio Termine e poi dal Dio Priapo, garantiva il rispetto dei confini.

L'erma infatti ha un busto con l'immagine del Dio e sotto un parallelepipedo di pietra, spesso svasato sul fondo o con un piedistallo più ampio, cioè una base solida sulla terra.

Il Dio Termine, anticamente paredro o figlio (o entrambi) della Dea Diana, o arcaica Dea Dia (da cui deriva la parola Dio e non viceversa) poneva un confine alla'eterno e sconfinato potere della Dea, il Termine è il confine di Tempo e di Spazio.

Così l'erma poneva confini sulla terra, confini divini che gli uomini erano tenuti a rispettare. I confini sancivano una legge.

Il che significa che l'erma, da cui il cippo, sancisce il potere della Dea trasferendolo in termini di giustizia terrena.

La Dea della Terra è la Madre di tutti, Dei, uomini, animali e piante, e come tale assicura il proseguimento delle leggi eterne dell'esistenza.

Dunque la Dea è assisa sul trono, simbolo di potere e di stabilità, simbolo che passò successivamente al Dio maschio e di conseguenza a regine e re.

DEA MADRE
Non a caso le antiche monarchie pretendevano che il potere sugli uomini venisse loro concesso da Dio.

Presso gli imperatori romani non era così, anche se l'imperatore veniva divinizzato il suo potere procedeva dagli uomini e non dagli Dei.

Infatti era il precedente imperatore a stabilire il suo successore, che poteva essere figlio o adottato.

Per giunta l'imperatore divinizzato non era simile agli Dei, ma diventava come un nostro Santo rispetto a Dio.

Dunque la Dea rappresentava la Terra che era però tutto il mondo conosciuto di allora, cioè l'unico mondo, quindi tutto il mondo, vale a dire la Natura a cui veniva però riconosciuta, fin dai tempi arcaici, una parte invisibile accanto all'altra visibile.

La Dea era Madre Terra ma pure Madre Invisibile: "Io sono colei che è, che è sempre stata e sempre sarà e nessun uomo ha mai sollevato il mio velo."

Pertanto non solo invisibile ma pure mai vista da alcuno, ma cosa c'era da vedere?
Mistero, ovvero Sacri Misteri, oggi scomparsi perchè per le religioni monoteiste c'è solo da obbedire e niente da capire.

La Mater Matuta siede in genere sul trono con uno o più bimbi in braccio, come a dire che è la Dea del parto e delle nascite per le donne.

Del resto anche la Madonna spesso sta in trono col bambino in braccio.

DEMETRA VI SEC. A.C.
La cosa curiosa è che in lingua spagnola matar significa uccidere, c'è un nesso tra madre, mattino e morte, proprio perchè lei  era il principio e la fine della vita, l'alfa e l'omega.

Ma perchè la Mater Matuta aveva le sfingi sul trono?

Anche le sfingi sono un Mistero?

Forse si perchè l'animale di terra misto all'umano e munito di ali ricorda parecchio il doppio drago dell'Alchimia, ma pure il Caos, o l'Etere, come lo chiamavano gli antichi che non lo disprezzavano affatto.

Nelle varie correnti filosofiche e misteriche c'era l'dea della provenienza dall'etere in cui era necessario rientrare....

Comunque la Mater Matuta aveva una sua controparte: la Mamma Mammosa, detta anche Mater Mammona.

Così la Chiesa tuonò che questa madre era il diavolo, mettendolo pure in bocca a Gesù Cristo che non si è mai sognato di prendersela nè con la sua nè tantomeno con le altre religioni.

Così, non potendosi avere due padroni (Matteo 6) ovvero:" Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e Mammona"

e poi: "Ebbene io vi dico. procuratevi amici con l'iniqua Mammona"

Che cavolo c'entrava Mammona col Dio degli ebrei?
Mistero, ma stavolta senza Sacri Misteri.

DEA MADRE DI MEGARA IBEA
CON 2 BIMBI (VI SEC. A.C.)
Il fatto è che Beel-Zebub, divinità fenicia, ovvero Baal, diventa il diavolo Belzebù.

Astharot, versione sumera di Astarte, divenne un altro demone.
Lucifero, uno dei nomi di Venere come Stella del mattino, divenne un altro demone.
Insomma ogni Dio pagano ma soprattutto ogni Dea Madre divenne un demone per la Chiesa.

Nessun uomo si sognerebbe di trovare demoniaca una Dea che si chiama Mammona o Mammosa.

La Chiesa si.

Comunque la Mater Matuta fu veneratissima da tempi immemorabili e il suo culto proseguì anche al tempo dei romani che addirittura le dedicarono un tempio sul Campidoglio.

Fu rappresentata con uno, due o più figli tra le braccia, sempre circondata da ex voto, perchè come fa i miracoli la Dea Mamma non li fa nessuno.

Giove veniva implorato e adorato ma chi veniva supplicata per le grazie era la Dea Mamma.

Ma perchè questa differenza tra Mater Matuta e Mamma Mammona?

VESTA MATER
Abbiamo già detto che la prima era la parte visibile, cioè la Natura, coi suoi processi di nascita, crescita e morte, ma la Natura proprio per questi tre aspetti ha i sè dolori e drammi, le malattie, la vita che si nutre della vita, le sofferenze della carne...

Tutto ciò però non era pertinente alla Mamma Mammosa, in lei tutto filava liscio, in lei non c'era sofferenza, lei diventava la fine del dolore.

Come mai?

Mistero, ovvero Sacri Misteri, scoprire per credere.

Anche Vesta, anticamente non rappresentata, ovvero rappresentata con il fuoco e non in forma umana, venne in seguito umanizzata e raffigurata in trono, con lo scettro e nell'altra mano con patera o acciarino (per accendere il fuoco), seduta su un trono.

Quasi inosservato le sguscia sotto il seggio divino un flessuoso serpente, a indicare, per chi non l'avesse capito, che lei è la Terra, perchè in ogni parte del mondo la Dea Madre è stata rappresentata col serpente.

Vesta era pertanto il lato invisibile della natura:

Ovidio - Fasti:

"Per lungo tempo credetti stoltamente che ci fossero statue di Vesta,
ma poi appresi che sotto la curva cupola non ci sono affatto statue.
Un fuoco sempre vivo si cela in quel tempio
e Vesta non ha nessuna effige, come non ne ha neppure il fuoco."

Ma sul divino trono non ci sono solo sfingi, perchè la Dea Cibele ad esempio aveva due leoni.

CIBELE
La Dea Cibele appare assisa in trono nei tempi più antichi, per poi comparire su un carro tirato però sempre da leoni.

Non è difficile da comprendere.

Lei è la Potnia Theron, la Signora delle Belve, la portatrice dell'istinto della Terra, istinto animale, vegetale e minerale.

Perchè tutto sulla Terra ha un istinto, ovvero tutto ha un'anima per cui elle venne anche chiamata: Anima Mundi.

Cioè la Natura Invisibile o Anima del Mondo, vedere i Sacri Misteri.

In quanto rappresentanti della Dea le regine e i re ebbero il loro trono spesso ornato di animali e di piante, allusione al potere della natura.

I primi re trassero il potere dalla grande sacerdotessa che rappresentava la Dea Terra, mentre i monarchi successivi rappresentarono i designati da Dio in terra, visto che Dio stava tra le nuvole, come la testa degli uomini da molti secoli a questa parte.



IL TRONO DEL RE

TRONO VERUCCHIO (VII SEC. A.C.)
Questo è il trono dell'etrusca Verucchio.

Sono state rinvenute in loco circa 500 sepolture, tra il IX e il VII secolo a.c.

Le caratteristiche delle tombe e dei corredi permettono di distinguere ruoli differenziati in relazione al rango, al sesso e all’età.

I personaggi eminenti assumevano ruoli che univano il potere civile, militare e religioso.

La funzione guerriera rivestiva notevole importanza, come in tutte le società dell’età del ferro italiana.

D’altro canto anche alle donne erano attribuiti ruoli di prestigio e certamente non limitati all’ambito domestico.

I disegni incisi su legno del trono Verucchio mostrano già guerrieri in armi, con lancia e scudo.

TRONO CORSINI (LAZIO)
Questo invece è il trono Corsini, con scene di caccia e di lotta. 

Siamo ovviamente in piena era patriarcale dove il potere non deriva dalla terra cioè dalla Grande Madre ma dalla forza e la potenza di poter abbattere uomini e animali.

Qui i troni sono ancora rotondi, perchè l'uomo non ha ancora l'imperiosa necessità di squadrare mente, cose e case attorno a lui.

Il processo è "in fieri", la mente lascia ancora un po' di spazio all'anima.

Di certo il trono quadrato a 4 zampi è più stabile, ma quanto più siamo staccati dall'istinto, tanto meno abbiamo bisogno di stabilità all'esterno, perchè l'istinto dà la centralità del cuore e dell'essere.

La mente ha bisogno di stabilità, ma da sola non la raggiungerà mai.

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