venerdì 25 ottobre 2013

IL/LA BUDDA




LA MISOGINIA BUDDISTA

Questo è un volto del Budda, definirlo mascolino sarebbe azzardato, ma l'arte segue l'uso dei suoi tempi.
Forse un volto femmineo ispirava più consensi  e maggiore saggezza, nonchè compassione.
Ma di questo parleremo poi.

Il trentaquattresimo voto del ‘Sukhavativyuha-sutra’, afferma:

«O Bhagavat, se dopo aver ottenuto il Bodhi (Illuminazione), in ogni angolo delle incommensurabili, innumerevoli, inconcepibili, immense Terre del Buddha, dopo aver sentito il mio nome, le donne dovessero permettere che in esse sorga l’incuria, non dovessero trasformare i loro pensieri verso il Bodhi, e quando si sono liberate dalla nascita, non dovessero disprezzare la loro natura femminile, e se per caso nascendo nuovamente, dovessero assumere ancora la natura femminile, allora esse non potranno ottenere la suprema perfetta conoscenza»

La storia del Buddhismo inizia nel VI secolo a.c., con la nascita e la predicazione del Buddha Siddhartha Gautama.

Egli raggiunse l'illuminazione trascendendo l'immanente meno che la donna, quello rimase il suo tallone d'Achille.

E' la stessa cosa che ha fatto il Cristianesimo, cioè la Chiesa cattolica, ad eccezione del Cristo, su cui è basata, che amava le donne in modo totalmente inusuale e addirittura contrario per i suoi tempi.

La donna era vista dal Budda come una fonte di tentazione incompatibile con la vita ascetica.

Pertanto portatrice di quell'attaccamento per la vita che, attraverso le generazioni, perpetua la condizione di "essere nel mondo" e vincola, di conseguenza, l'individuo al suo dolore, alla sua cieca ignoranza, alla ruota delle rinascite.

La tentazione di possedere una donna non appartiene alla donna, ma al maschio.

E' lui ad essere fragile e a non sapersi contenere. L'amore non impedisce l'evoluzione è la sete di possesso personale che lo impedisce.

Ciononostante il Budda e il Buddismo classico pertanto negarono alla donna la possibilità di giungere al Nirvana: a meno che la donna potesse estinguere in sé tutto ciò che è femminile, cioè in sostanza sforzarsi di sviluppare un pensiero maschile al fine di poter rinascere come "uomo".

Solo dopo molte discussioni e polemiche, il Buddha consentì ad ammettere le donne fra i suoi discepoli, in comunità ovviamente separate, soggette a regole analoghe e, in più, alla sorveglianza da parte dell'abate della più vicina comunità monastica maschile, con l'obbligo inoltre di obbedire ai monaci maschi di qualunque età.

A queste condizioni era possibile anche per loro raggiungere il Nirvana.

Non c'è che dire, una religione razzista che pretende di aver raggiunto un'illuminazione o una santità è una grossa mistificazione, che sia essa cristiana, buddista, musulmana, ebraica o altro.

E cosa si può dire del Budda qua sopra?
orta la corona, è un principe ma non ha lasciato la reggia e gli onori?
A che allude questa corona?
E perchè poi porta questi lunghi orecchini?
Ha un vitino da vespa ma è perchè è magro.
Ha digiunato tanto.
In mano ha uno strumento di meditazione, il dorje, e la campanella del risveglio. ma di questo parleremo poi.

E il Budda qua a lato?
Anch'esso è magro, ha il vitino di vespa, o cavolo però ha le tette.
E già, ha proprio le tette.

Se il Budda ha il seno una ragione ci sarà, ma di questo parleremo più tardi.



LA BADESSA DI MO.SHAN


Liao-jan, badessa di Mo-shan, inviò una monaca-guardiano per chiedere:

"Sei qui solo per la visita della città, o sei venuto per il Buddha-Dharma?"

Chih-hsien rispose, "Per il Buddha-Dharma".

Poi, egli chiese,"Cos’è il Mo-shan?

Liao-jan disse, "Il suo picco non è esposto".

Chih-hsien replicò: "E chi è che occupa il Mo-Shan?"

Liao-jan rispose, "Costui(costei) non ha una forma maschile né femminle".

Chih-hsien gridò, "E perché costei non si trasforma?"

Liao-jan rispose, "Lei non è uno spirito, né un fantasma. Cosa vorresti che lei diventasse?"

(Spiegazione, Chih è colpito che a capo del monastero ci sia una donna Budda, come mai se ha tutto questo potere non si trasforma in un uomo che è cento volte meglio di una donna? Ma deve arrendersi all'evidenza e accettare questo atroce colpo alla mascolinità... figuriamoci come sta messo coll'illuminazione, al massimo ha una torcia elettrica)

A questo punto, Chih-hsien potè solo sottomettersi. Egli divenne giardiniere presso il monastero delle monache, dove soggiornò per tre anni.

L'incontro di Mo-shan e Chih-hsien fu molto significativo nella sua ricerca di illuminazione, poichè egli in primis era un monaco Ch'an, e fu disposto a rompere la tradizione che era contraria al fatto che un monaco potesse venir istruito o che dovesse inchinarsi ad una monaca.

(Qui sopra c'è un Budda indiano... dovrebbe essere un maschio)

In secondo luogo, dopo aver ottenuto l’illuminante insegnamento, egli pubblicamente le dette il suo credito, e, infine, la Scuola del Ch'an nel suo complesso si dimostrò disponibile a riconoscere la superiorità spirituale della monaca e documentandone questo evento.


Srimala, avanzata Bodhisattva donna, non solo è la figura principale di un sutra Buddista, ma in realtà insegna la dottrina più importante del ‘pensiero-Tathagatagarbha’, che arriva a sostenere l'esistenza di una Buddhità universale.

La dea, figura simbolica, rappresenta una "femminista" liberale che con grande coraggio insegna la dottrina diSunyata a Sariputra, rappresentante della tradizione conservatrice.

Essa infatti sottolinea che tutte le convenzionali distinzioni – maschile contro femminile, bene contro il male, samsara contro nirvana, e così via - sono semplicemente illusorie.

Liao-jan, anche se viveva in una società Cinese dominata dal maschile, ha pienamente compreso l'insegnamento Buddista della Sunyata e il non convenzionale spirito del Ch'an.

Essa veramente dimostrò di avere lo stesso calibro, visione ed intuizione sia di Srimala che della Dea.



LA MENTE ALDISOPRA DELL'ANIMA

La mania delle religioni di mettere il maschile aldisopra del femminile corrisponde alla mania di porre la mente aldisopra dell'anima.

Peccato che la mente non possa adire al trascendente, e gli uomini non hanno mai perdonato questa superiorità femminile, cioè la sua maggiore capacità di collegarsi al mondo sovrasensibile.

La cosa più difficile infatti nella via ascetica è rinunciare alla superiorità della mente sull'anima (che è la ragione che crea ostacoli alla meditazione), che equivale al rinunciare alla superiorità dell'uomo sulla donna, dell'uomo sulla terra e dell'uomo sugli animali.

Fidarsi della mente è fidarsi del "SAPERE SAPUTO", ciò che ci è stato trasmesso, che viene da fuori e non da dentro, che è ingoiato senza essere stato elaborato.

E' fede senza esperienza.
E' ricerca di sicurezza senza verità.

L'anima invece, liberata dalla rete della mente, vede ciò che è, se stesso, gli altri e il mondo, senza illusioni.



DUNQUE LA DONNA E L'UOMO SONO ALLA PARI NELLA POTENZIALITA' SPIRITUALE?

Assolutamente no, perchè la potenzialità femminile è superiore a quella maschile.
Si dice che le religioni vedano la donna come una tentazione per l'uomo e come tale la allontanino.

Non è vero, l'uomo ha allontanato la donna dalla vita pubblica e dai suoi diritti, l'ha boicottata nello studio, nel lavoro e nella carriera, tanto è vero che ancora oggi è discriminata su lavoro, carriera e politica.
L'uomo toglie possibilità alla donna solo perchè ha paura che si possa dimostrare più intelligente di lui.

“Il corpo è la base per la realizzazione della saggezza. E i corpi ordinari sia degli uomini che delle donne, sono adatti in egual misura. Ma se una donna possiede una forte ispirazione essa è dotata di più elevate potenzialità.”
[pag. 86, Dowman K., Sky Dancer: The secret Life and Songs of the Lady Yeshe Tsogyal, Routledge & Kegan Paul, 1984]

Nella Danzatrice del Cielo il grande Maestro Prema alla domanda se sia più difficile per la donna pervenire alla perfezione del Dharma, il maestro risponde che per una donna è più difficile intraprendere la via del Dharma, ma se vi riesce ella raggiunge vette che l'uomo non può raggiungere.

Traduzione: è difficile scrollarsi di dosso per una donna tutti i condizionamenti a cui viene sottoposta fin da bambina, perchè le si inculca che è inferiore, fragile e che deve appoggiarsi a qualcuno. Se riesce però a superare questi condizionamenti, con la sua autonomia è molto più lungimirante e spirituale di un maschio.



IL BUDDA ERA CICCIONE ?

Indovinello: è una figura grassa, con un grande pancione, con la collana, gli orecchini e pure un serpente.. chi é?

Una Grande Madre direte voi, e invece no, è il Budda.
E' un Budda non grasso, grassissimo e bulimico, che veniva definito il Budda prima del digiuno.
Cioè, si era mangiato le sette vacche grasse in previsione delle vacche magre?



IL GRANDE BUDDA


Il Grande Buddha Maitreya è alto 72 metri . 

E' anche chiamato il Buddha che Ride a causa del gran sorriso che sembra scuotere anche il suo ventre sporgente. 
Il culto Maitreya non è particolarmente diffuso in Cina o Taiwan ed è stato anche vietato durante il periodo Qing 1.644-1.911.

Particolari differenti dagli altri Buddha: lobi delle orecchie lunghe e il mondo nella sua mano destra.

http://www.risveglio.net/C363934641/E1871354968/

- Il Buddha non era grasso. Gli artisti buddisti lo rappresentarono snello e flessuoso fin dai tempi più antichi. 
Ma, allora, chi è il ciccione che s'è imposto all'immaginario collettivo dell'Occidente, che erroneamente lo confonde collo Shakyamuni?

Mi sembrò all'inizio Anathapindika, uno dei mecenati del buddismo delle origini, un ricco banchiere che incontrò il Buddha in casa del cognato. Anathapindika, in quell'occasione, ricevette gli insegnamenti dal Buddha in persona. 
Riconoscente, invitò a sua volta il Buddha e i monaci ad andarlo a trovare a casa sua, a Savatthi.

Tornato a Savatthi, girò tutta la città in cerca d'un posto adatto per ospitarvi il maestro e il suo seguito. Quando vide il bosco del principe Jeta, andò dal principe e tra loro si svolse il seguente dialogo:

«Signore, datemi il vostro parco».
«Non vi darei il parco nemmeno se lo ricopriste con la somma di centomila pezzi d'oro».
«Il parco è preso, signore».
«Il parco non è preso, uomo di casta inferiore».

Per stabilire se il parco fosse venduto oppure no si rivolsero ai giudici. 
E questi dissero che
«poiché era stato dichiarato un valore, il parco doveva considerarsi venduto».

Anathapindika, allora, fece arrivare l'oro sui carri e ricoprí il bosco di Jeta con centomila pezzi d'oro. Ma l'oro non era sufficiente per completare la ricopertura, cosí un piccolo lembo di terreno vicino al cancello rimase scoperto. 

Anathapindika ordinò di andare a prendere altro oro, ma il principe lo fermò:

«Basta, signore. Non coprite quel pezzo. Lasciatemelo: sarà il mio dono al Buddha».


PUTAI
Cosí Anathapindika acquistò il terreno dove fu costruito il primo monastero, a Savatthi. (Vin. Cv. Kh. 6; S.X. 8)

Invece, dopo aver fatto qualche ricerca, mi sono dovuto ricredere: il buddha grasso che ride è P'i-pu-tai Ho-shang (Piccolo-monaco Sacco-di-cuoio), un lontano seguace cinese del Buddha, vissuto nel 900 d.c.. 

Si dice che abbia condotto una vita da gaudente e poi, sazio delle gioie della vita, si sia dedicato con tale impegno alle discipline ascetiche da raggiungere l'illuminazione, meritandosi cosí l'appellativo di Buddha.

In Tibet, Putai è raffigurato grasso e felice, con in mano un rosario e una conchiglia, spesso circondato da bambini. 

Anche se lo si include nella lista dei 18 Arahant, a rigore non lo è e non veste come tale, ma indossa uno scialle drappeggiato sulle spalle lasciando scoperto il grosso ventre. 

Contrariamente a quanto pensano i piú, non si tratta del Buddha Shakyamuni che, come abbiamo visto, a differenza di Pu-tai era snello come un giunco. -



BUDDA ERA CICCIONE

Si può raccontare ciò che si vuole ma il Budda ciccione esiste ed è il più antico in Cina.

Pian piano il serpente glielo hanno eliminato dal piedistallo, la collana, tolta dal collo e messa in mano l'hanno a volte trasformata in rosario, e gli orecchini li hanno trasformati in lobi dell'orecchio terribilmente penduli, altrimenti il Dio diventava un po' gay.

Ma si trattava di Budda, ed era ciccione semplicemente perchè prendeva le sembianze di un'antica Grande madre, la Madre Terra che ha effettivamente il pancione, perchè è eternamente gravida.

Esattamente come il cristianesimo che ha sostituito i santi a molti Dei, creando una Madonna simil- Iside, il buddismo ha creato un Budda grasso e panciuto su un mito dell'antica Grande Dea, la Dea della natura, quella che in Egitto era chiamata, e con molta venerazione, La Grande Prostituta perchè si accoppia con tutto e tutto genera.

Così alla Signora della Terra che era patrona del sesso della produttività, della vita, del nutrimento e della morte, venne contrapposto un uomo che rifiutava ogni rapporto con la Terra, che non aveva appetiti sessuali e che non amava le donne.

Il solito asceta che nega il suo istinto. Niente di nuovo sotto il sole. Qui non ci sono Dei ma le emozioni anzichè essere comprese vengono eliminate. Un metodo decisamente maschile.

Però altrove, per non deludere i fedeli dovettero dare al Budda sembianze femminee, poichè c'erano altre Dee che i fedeli adoravano.

E non manca neppure la Dea dalle molte braccia, appunto come le antiche Dee (ma copiato pure, in oriente, dalle divinità maschili, perchè in occidente restò appannaggio della Luna Ecate).

Ogni mano reca un dono o una qualità. In quanto alla Natura, non potendo mascolinizzarla, tutte le religioni monoteiste e maschiliste la ritengono inferiore.

E' inferiore perchè sta in basso, mentre Dio è superiore perchè sta in alto, sopra le nuvole.. un po' come noi che abbiamo la testa tra le nuvole.

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