venerdì 4 gennaio 2013

EURIDICE MORTA PER UNA SVISTA.

ORFEO ED EURIDICE

Michael Maier (1618):
- La Terra è la sua nutrice. Quanto può diventare grande colui che è nutrito dalla Terra? -

Orfeo è figlio della Ninfa Calliope e per alcuni del re tracio Eagro, per altri è figlio di Apollo, e per altri ancora di Giove, perchè solo “mater certa est”, e perchè la discendenza divina faceva gola come quella nobiliare a tutt'oggi.
Ma chi è Calliope? E' Musa della poesia Epica, figlia di due Dei: Zeus e Mnemosine, quindi Dea a tutto titolo, però sta al seguito del Dio Apollo, come tutte le Muse, una dama di compagnia, insomma è scaduta di rango.

E ti credo, non ci stava più con la testa, perchè il buon padre Giove, un po' stupratore e un po' incestuoso, l'ha messa incinta dandole due figli, Orfeo e Lino, che fanno una triste fine, uno decapitato e uno sbranato dai cani.
Che ci si poteva aspettare da una famiglia così? E' già un miracolo che Calliope non sia drogata o barbona.


Il figlio che muore

Insomma Orfeo è figlio di Calliope, ma sul padre ci sono optional. Del resto al fratello Lino non va meglio, nemmeno nel mito dove è figlio di Apollo e Psamate, figlia del re di Argo. Siccome nemmeno i re come padri sono al massimo, e per le figlie incinte fanno un casino, Psamate una volta partorito espone il neonato sul monte facendo finta di niente. Dove avesse messo il pancione non lo spiegano, oppure il padre la vedeva una volta all'anno chiacchierando sul tempo che passa e come si portavano i chitoni quell'anno (certamente andavano larghissimi), fatto sta che il figlio abbandonato muore sbranato dai cani con buona pace della madre e del nonno.
Mutatis mutandis la storia è quella, piccoli e donne se la prendono nel secchio, perchè il re accortosi poi del parto fa uccidere la figlia e tutto torna a posto. Come si vede il delitto d'onore c'era anche in Grecia.


Il figlio che vive

Tutto sommato Orfeo se la cava meglio, anche perchè ha la cetra, o lira, e fa concerti come una star. Nella spedizione degli Argonauti, quella per fregarsi il vello d'oro, è più incantatore delle Sirene, salvando i membri della spedizione dal fatale ammaliamento delle squamose fanciulle. E' più attrezzato di Ulisse, che curioso ma non ingenuo, si fece legare all'albero della nave tappando le orecchie ai compagni, per ascoltare senza danno le voci fatali.

La musica delle Dee è l'armonia dell'universo, attraverso leggi immutabili. Iside suonava il sistro, Athena il flauto ma ci rinuncia in epoca patriarcale, Siringa suonava la canna palustre, poi passata al Dio Pan dopo il solito stupro, e le Sirene cantavano ma nel mito successivo mandano le navi contro gli scogli. "Caspita ma imparate a tenere il timone e guardatevi le mappe!"
Niente da fare, la colpa è delle donne, con gambe o con coda, sempre femmine sono, e la Dea del Mare si riscatta solo con la Vergine Maria che diviene Stella Maris e protegge i naviganti, debole riedizione di una Dea Madre che si trasforma in umile ancella non pagata del Dio Padre.

Ma cosa diranno mai le sirene nei magici canti? Perchè di qualcosa avranno parlato. Del fondo del mare forse? Eh si, perchè la terra e la superficie del mare gli uomini la conoscevano, ma il fondale no, mancavano le bombole e gli istruttori di sub. E sotto l'acqua, come nel fondo dell'Ade, ci sono i tesori: scrigni pieni di gioielli e perle adornano i fondali, lo sanno tutti. Al sentire di quelle ricchezze si è tentati di scendere giù, ecco l'inganno, perchè non siamo pesci. 
Ed ecco perchè Ulisse si fa legare, per non buttarsi giù. E se il mare fosse l'inconscio, ovvero il mare di sentimenti in cui temeva di affogare? Ulisse non ci casca, né con Capliso, né con Circe, né con Nausicaa, ai sentimenti non si lascia andare, è innamorato della moglie? No, perchè altrimenti, ammesso che la guerra fosse necessaria, non girovagava per mari ed isole ma puntava su Itaca. Ma la Sirena chi è? 



LA SIRENA

Ci sono tradizioni contrastanti, una secondo cui la sirena può acquietare i venti e donare saggezza a chi l'ascolta, per l'altra fa cozzare le navi e impazzire chi ode il canto. Per alcuni le sirene sono figlie del Dio fiume e centauro Acheloo, naturalmente la donna non c'entra, e lo sperma neppure, si feconda con tre gocce di sangue, come a dire: - M'è costato sangue. - 
In effetti costa fatica immaginare che si partorisca così, d'altronde Giove partorisce dalla fronte (Minerva) e dalla coscia (Dioniso), ma il patriarcato fa miracoli. 

Per altri le sirene sono figlie di Acheloo e di una Musa non meglio identificata, per altri ancora furono trasformate per punizione da Afrodite in quanto schive ai piaceri carnali, ma non regge, come avrebbero potuto se la parte inferiore era pesce? Per altri ancora furono punite dalle Muse in quanto battute nel canto. Un po' come Atena che vinta nella tessitura da Aracne la trasforma in ragno. E' la solita storia della destituzione delle Dee, da qualcuno furono punite, perchè avere quell'aspetto è una disgrazia. 

In realtà la vita sorge dal mare, perchè abbiamo la sensazione identica nel nostro inconscio. Vedi Gea del trono Ludovisi che emerge dalle acque, vedi le numerose sculture arcaiche dell'uomo pesce, vedi l'antica Lamia con due code di pesce che si snodano nei due sensi a rappresentare l'eterno ciclo della natura. Ma Giove non riamato punisce Lamia trasformandola in sirena bicaudata. Niente da stupirsi, di Dee il patriarcato ne ha punite e trasformate parecchie, per averle stuprate o per non essersi lasciate stuprare, la musica non cambia. 


Omero ne menziona due, malefiche creature che si divertono a far schiantare le navi, per fortuna che Circe aveva avvertito Ulisse:

"Alle Sirene giungerai da prima,
che affascìnan chiunque i lidi loro
con la sua prora veleggiando tocca.
Chiunque i lidi incautamente afferra
delle Sirene, e n'ode il canto, a lui
né la sposa fedel, né i cari figli

verranno incontro su le soglie in festa.
Le Sirene sedendo in un bel prato,
mandano un canto dalle argute labbra,
che alletta il passeggier: ma non lontano
d'ossa d'umani putrefatti corpi
e di pelli marcite, un monte s'alza.
"

Partenope fu una delle sirene più famose, residente nel golfo partenopeo, per alcuni sepolta sotto a Castel dell'Ovo, nel cuore di Napoli, il che fa pensare a una Dea declassata, visto che ha lasciato il nome a un'intera regione non doveva essere da poco. 
Altra sirena fu Leucotea, per altri una nereide piuttosto perseguitata, cui Ercole promette un tempio dedicato a lei e a suo figlio Portunno, il Dio portuale insomma. Sembra che il tempio nel foro boario a Roma, accanto a quello di Vesta, fosse consacrato a questo Dio. E la madre che fine ha fatto? In qualità di Mater Matuta ha avuto le sue glorie, declassata poi in serie b, in barba al fatto che il nome la designa Dea Bianca o Dea della luce. Nel Museo Archeologico Romano si conserva una pittura in cui Leucotea allatta Dioniso, per cui Semele e Dea Luna.

Insomma la Dea sorge dal mare come la coscienza sorge dal mare dell'inconscio, sorge come Madre Natura benefica e si trasforma in malefica con l'avvento del patriarcato, così diventano nefaste per Ulisse che però è più scaltro di loro e per Orfeo che però canta meglio di loro. 

EURIDICE
Dalla rabbia di essere battute da Orfeo si suicidano in mare e fine della storia. Si suicidano? Ma se respirano sott'acqua come fanno? Non importa l'importante è che si suicidano, così se le tolgono di torno, alla faccia dei ritrovamenti di Dee ibride, metà pesce, o serpente, o uccello, o rana o gufo che costellano la preistoria da 25.000 anni fa.

Dalle femmine insomma bisogna guardarsi, incantano e ti fregano. Ma Orfeo alla fine si lascia incantare e si innamora di Euridice. Strano, perchè all'epoca le donne si usava stuprarle e non sedurle. Grata dei modi urbani la bella Euridice ricambia l'amore, ma non va bene, infatti re Aristeo, figlio di Apollo e della stuprata ninfa Cirene, che la mania dello stupro l'aveva ereditata dal padre, vuole farsi con la stessa poca gentilezza la bella Euridice. Talis patris... Euridice come molte ninfe ha un triste destino, come tante sante della chiesa cattolica, o si fa stuprare o muore, a volte ambedue. Per sfuggire al pretendente fugge e incappa in un serpente velenoso che la morde e la uccide.

Ippolito Pindemonte – Epistole – Veronese 1905 -

- Fuggendo innanzi ad Oristeo la bella
tra l'alta erba non vide orrido serpe
che nel candido piè morte le impresse
. -

Ma una colpa dell'avverso destino Orfeo l'avrebbe: non ha assunto il controllo della natura attraverso il suo strumento musicale, e Apollo, che non sopporta una natura autonoma, cioè non asservita, si arrabbia e se la prende con Euridice che non c'entra niente. Come mai non se la prende con Orfeo? Comunque il biondo eroe va a cercare l'amata negli inferi per riportarla alla luce. Convince col suo canto le Erinni che sono Furie scatenate, nonché gli oscuri signori degli inferi Ade e Persefone che commossi gli accordano il ritorno dell'amata. 
Pongono però una condizione, che lui non la guardasse finchè non avessero raggiunto la superficie. Perchè, s'era imbruttita e avrebbe cambiato idea? Ricorda la biblica figlia di Lot che si voltò e divenne di sale, ma Orfeo della Bibbia non ne sapeva nulla per cui si volta e la perde per sempre.

Ovidio Metamoforsi (X, 61-63)
"Ed Ella, morendo per la seconda volta, non si lamentò; e di che cosa avrebbe infatti dovuto lagnarsi se non d'essere troppo amata? Porse al marito l'estremo addio, che Orfeo a stento riuscì ad afferrare, e ripiombò di nuovo nel luogo donde s'era mossa
Le donne non si devono mai lamentare, nemmeno se l'amore le porta alla tomba.
Allora Orfeo va in Tracia a sfogare il suo dolore e qui si rivolge solo ai maschi, efebi e adulti, insegnando l'astinenza sessuale... con le donne, ma portando l'amore omosessuale che in pratica viene scoperto da lui. E prima non esisteva? Qualche dubbio si può avere, soprattutto per un certo Alessandro Magno...

Secondo Fenocle Orfeo s'innamorò perdutamente del giovane Calais.
 "O come il figlio di Oiagro, il tracio Orfeo
amava di cuore Calais figlio di Borea,
e spesso nei boschi ombrosi sedeva cantando
il suo amore, e il cuore non aveva pace,
ma sempre insonni pene nell'animo
lo tormentavano guardando il fiorente Calais
.” 
 Virgilio (Georgiche, IV) 

Bisessuale? Può darsi. Fattostà che le baccanti non gradiscono il canto lamentoso e lo fanno a pezzi gettando la sua testa nell'Ebro. o forse ce l'avevano cogli uomini....
Euridice non si lamentò del suo destino, nel senso che poteva andare peggio, le donne Tracee infatti vennero marchiate a fuoco come vitelli per questo delitto e, come scrive Fenocle (Fenocle fr.1 Powell) - E la pena per Orfeo ucciso ancora pagano le donne ancora adesso a causa di quella colpa.
E ti pareva... non disse lo stesso la Chiesa a proposito del Peccato Originale? Cambiano i musicanti ma la musica è sempre quella: è sempre colpa della donna.




IL MITO

Orfeo vince il canto delle Sirene col suo canto. Era un festival musicale? Le Sirene sono creature mitologiche ben antecedenti all'epoca omerica. La Sirena caudata o bicaudata, è l'immagine della Dea Madre, che emerge dalle acque ed è Signora della Terra, ed ha in sé due nature, quella invisibile o subacquea e quella visibile o terrestre. Come tutte le Grandi Madri d'epoca matriarcale vengono criminalizzate dal patriarcato che le trasforma in creature demoniache o maligne, deturpandone anche l'aspetto. Come la Lilith babilonese, prima Dea Madre, poi donna primigenia, condannata dal Dio Padre
Javhè a vivere nel deserto con le belve diventando un demone.

Orfeo sarebbe l'inventore della citara, o citera: dopo aver ricevuto da Apollo la lira a sette corde, ne aggiunge altre due, così diventano nove, come le Muse, sarà un caso? Ma le Muse erano da un pezzo già passate ad Apollo. Comunque il suo canto ammaliava Dei e mortali, ammansiva le belve, emozionava pure le pietre. Con questo suo potere, che univa poesia e musica, discende agli Inferi per ottenere il ritorno alla vita della sposa scomparsa. Fallisce e afflitto resta solo e inconsolabile fino alla fine dei suoi giorni. Secondo un'altra versione fu stroncato dalle Menadi perchè aveva rifiutato l'amore delle donne di Tracia e anche perchè aveva voluto escludere le donne dai suoi misteri. Quali misteri, quello dell'anima perduta?
I Sacri Misteri sono una religione non democratica, data a pochi, un cammino particolare per i volenterosi e i predisposti... c’è chi si contenta della religione ufficiale e chi vuole sondare il mistero del cosmo con la propria testa, facendosi aiutare da chi ha fatto un percorso analogo...

Perchè sembra che Orfeo fondasse dei misteri, come avevano già fatto Demetra, Core e Dioniso, e pure Cibele, e perfino Mitra ma solo per gli uomini. Sembra che anche i misteri orfici fossero per soli uomini, il fatto è che è difficile pensare a dei misteri guidati da qualcuno che s'è perduto l'anima negli inferi, di solito i misteri feminili andavano a ripescare l'anima negli inferi e la riportavano in terra. Ma Orfeo che aveva fallito cosa poteva insegnare?


La cetra in prestito

Coro:
"Pallido Orfeo dalle bionde chiome 
struggente suonatore di citera,
quando sfioravi le argentee corde
dimenticasti il citaredo Apollo?
E il Dio solare circondato da Muse
dimenticò la citera Afrodite,
che guarda caso nacque dal mare
a Citera, o cetra, o lira, vago
strumento della Dea Primigenia
che suonava l'armonia del mondo
?" 

Insomma questa cetra o citera era di Orfeo che l'aveva presa a prestito da Apollo, che l'aveva presa a prestito dalle Muse, che l'avevano presa a prestito da Afrodite che l'aveva presa a prestito dalla Grande Madre... Morale: mai prestare qualcosa a qualcuno, non te la ridanno mai...


La Grande Madre ingoiata

Orfeo non odia le donne, anzi le ama, o almeno ne ama una: Euridice. Eurys Dike, la Grande Giustizia, non ricorda la Dea Temi? Ma si quella Temi Grande Madre che Padre Zeus spodestò mangiandosela viva, ma come il lupo cattivo la tenne intera nella pancia, e lei obbediente dalla sua pancia continua a oracolare, perchè Il grande Zeus di oracoli non se ne intende, ma poiché oracolare si deve lo fa attraverso una Dea... ingoiata. Significa che il maschile o mente s'è ingoiato il femminile o anima? Stiamo a vedere.

Dunque la bella Euridice fugge dalla concupiscenza di Aristeo e incappa nell'orrido serpe che le inietta il veleno, ma il serpente è il simbolo della Grande Madre da ogni parte della terra. Allora anche lui da benefico diventa malvagio e orrido, è inevitabile. Venerato in tutto l'oriente ancora oggi, e nel Mediterraneo anticamente, per la chiesa cattolica si trasforma in demone. E ti pareva.


Il femminile negli inferi

Il citaredo Orfeo, innamorato si, ma distratto, scende negli inferi a ripescare Euridice ma dimentica il divieto di voltarsi indietro e la perde di nuovo. Sarà un caso, o ogni uomo ha perduto nei meandri degli inferi il suo femminile?

La Dea Inanna, come tutte le Dee asiatiche e Mediterranee, discende negli inferi spogliandosi di vesti e gioielli, per poi risalire splendente di luce, ma quali orpelli ha abbandonato Orfeo? L'anima perduta non si  riconquista con un viaggetto Alpitour, per ritrovare l'anima occorre scendere alla profondità dell'inconscio, ma l'inconscio per il patriarcato è off limits: proibito guardarsi indietro, nel passato. Tutto deve essere rigorosamente attuale, maschio.. e mentale.

Visto che con le donne si rischiano emozioni Orfeo si rivolge ai maschi, e dice di aver inventato l'omosessualità. Dimentica che è sempre esistita, e il lesbismo chi l'ha inventato, Saffo? Non ce la racconta giusta, frega la cetra ad Apollo, che l'ha fregata alla Grande Madre, perde l'anima e dice che non doveva guardarsi indietro. Poi si racconta che l'abbiano ammazzato le baccanti o le driadi, e l'hanno fatto a pezzi, ma ha copiato il mito da Zagreo fatto a pezzi dai Titani, nonché da Osiride fatto a pezzi da Seth, e pure da Attis che muore e risorge all'equinozio di primavera. Anche il mito di Gesù Cristo fece altrettanto? 
E sia, è un mito universale: il Dio vegetazione figlio della Grande Madre Natura ogni anno muore e risorge. 

Però Orfeo non se la può prendere con le donne, le baccanti erano orgiastiche, sai quanto gli fregava se lui era omosessuale. E poi i più grandi amici dei gay sono le donne, perchè il femminile accoglie e il maschile separa, facendosi spesso affari non suoi. Lo sfortunato Orfeo, che si perse l'anima e la Grande Madre, nonché l'appartenenza alla natura, perchè nella discesa agli inferi non ha perduto orpelli e illusioni e, soprattutto, non ha incontrato la morte? (cioè la consapevolezza della morte). Orfeo che  pensava ci fosse in fondo agli inferi, i centri benessere con le terme sulfuree?

Le Dee sono morte, o declassate o trasformate in maschi. 
 - E dove sta scritto? - 
 - Ovunque, nei reperti, nelle immagini, nei miti. - 
 - Nei libri no? - 
 - Anche sui libri ma non in quelli di storia. - 
 - Forse perchè è preistoria. - 
 - Ma la preistoria sui libri c'è, solo che non si parla di matriarcato e di Dee Madri. -


Archeologia

- In Africa, a Blombos Cave, l'archeologo C. Henshilwood trovò reperti di 70000 anni fa: ossa di animali lavorate per farne utensili e punte di freccia, e 8000 pezzi di ocra rossa incise. E’ la prima ideografia, antesignana della scrittura, di ben 70.000 anni fa! 

- A Qafzeh Cave, in Israele, sono stati trovati resti umani di Homo sapiens di 90.000 anni fa dipinti di ocra rossa, insieme a 71 pezzi di ocra. 

- Nella grotta Khavcekh, sempre in Israele, ci sono ossa umane ricoperte di ocra rossa, datazione: 100.000 anni fa! Troviamo ossa di defunti dipinte o sculture in pietra di divinità fin dal paleolitico. 

- In una caverna, vicino a Ulm, Germania del sud, si sono rinvenuti due flauti d'ossa di uccello: esisteva la musica già 3000 anni fa. 

Deduzioni?.... I paleolitici non erano deficienti che sapevano solo fare huhu e scheggiare selci e la civiltà è nata prima di quanto dicono.


Antiche Sacerdotesse:

"Madre divina fulcro del mondo,
Tu nostra origine e nostra fine,
Tu ombelico del mondo,
Matrice di tutte le creature e tutte le cose,
Magico Vaso da cui scaturisce l’universo,
Calderone sacro che mescola le anime inconsapevoli,
Porta Magica da cui si entra ed esce per l’eterna trasformazione,
Passaggio segreto tra i mondi,
Viatico in morte per la resurrezione dei consapevoli,
Triplice Luna per nascita, crescita e morte.
Danzammo attorno al tumulo bianco,
al palo di Maggio e all’albero sacro.
Tu sei nell’universo e nel profondo di noi,
la danza c’inebriava di te,
ci scompigliava capelli e vesti
e ci ardeva come torce al vento.
T’invocammo per avvicinarci alla sorgente,
per il centro della consapevolezza,
luce per noi e per l’umanità intera,
perché, sotto la volta del cielo, fummo UNO"
.

Ora l'eterna Sirena giace negli abissi, quella che i maschi hanno creduto di trasformare in rupe per l'orgoglio turistico della zona balneare alla moda. La Sirena dorme nelle grotte cullata dalle onde, e né Ulisse né Orfeo l'hanno mai potuta distruggere. L'hanno solo relegata nel profondo del mare, ma fate piano con gli scafi a motore, perchè se si sveglia ricomincia a cantare, ed è tutt'altra musica.. 

Ed Euridice? E' morta per una svista, non si è accorta del serpente, ma è il serpente della Grande Madre, quello che tutte le donne dovrebbero incontrare, perchè il suo morso è fatale, uccide e risveglia.. e se le donne si risvegliano.... forse l'uomo riscopre l'anima, la natura e la Terra.




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