tag:blogger.com,1999:blog-67511784472993949432024-03-25T21:24:13.316+01:00Matriarcato & MatriarchyRomanoimperohttp://www.blogger.com/profile/04241360059894739474noreply@blogger.comBlogger250125tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-60528275647165194262022-07-28T09:44:00.006+02:002022-12-21T14:23:21.881+01:00SANTA CRISTINA DI BOLSENA<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCIxVkRpwrzpVUSjUsflzxt5niChIJubjQ6TlvqnTEKwp3ClwAxloK1aToeGM56RJWhUkohz0W4MzX4onY1mJav0Arn37eWa-rZPiaaa82VOOoHCAiCNOfbSrWjhrftTxwt5BcmdFbYh4Jm6GKMu2FT8sWiBn2XY1qAnZKTwCc7teNtgHUxhXPpzT7/s688/CRISTINA-DI-BOLSENA1.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="688" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCIxVkRpwrzpVUSjUsflzxt5niChIJubjQ6TlvqnTEKwp3ClwAxloK1aToeGM56RJWhUkohz0W4MzX4onY1mJav0Arn37eWa-rZPiaaa82VOOoHCAiCNOfbSrWjhrftTxwt5BcmdFbYh4Jm6GKMu2FT8sWiBn2XY1qAnZKTwCc7teNtgHUxhXPpzT7/s16000/CRISTINA-DI-BOLSENA1.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SANTA CRISTINA DI BOLSENA</td></tr></tbody></table><br /><b><span style="color: #990000;">LA PRESENZA DI CRISTO NELL'OSTIA</span></b><br /><br />Nell'estate del 1263, un sacerdote boemo, un certo Pietro da Praga, dubitò della reale presenza di Gesù nell'ostia e nel vino consacrati. Cosa gravissima per cui si recò in pellegrinaggio a Roma per pregare sulla tomba di Pietro e fugare i suoi dubbi.<br /><br />Percorrendo però la via Cassia si fermò a pernottare a Bolsena, dove tornarono i dubbi, allora il giorno dopo celebrò la messa nella Grotta di Santa Cristina, ma un prete di passaggio può dire messa dove gli viene voglia?<br /><br /><br /><br /><b><span style="color: #990000;">SANTA CRISTINA</span></b><br /><br />La cappella ha un'icona in terracotta della santa adagiata a fianco della roccia usata per martirizzarla a 11 anni, e c'è anche un muro con le impronte della santa dal suo mancato annegamento. Dunque si narra che Cristina, figlia di Urbanus, comandante delle milizie imperiali, destinata dai genitori ad una vita da sacerdotessa degli Dei (cosa impossibile perchè potevano scegliere solo pontefici e saceroti), venne, all'età di undici anni, rinchiusa dal padre in una torre insieme a dodici ancelle pagane.<br /><br />Queste dovevano convincerla ad adorare degli idoli romani d'oro e argento; ma la giovane, istruita da un angelo e proclamatasi cristiana, non solo non sacrificò agli dei, ma spezzò le statue e donò l'oro e l'argento in elemosina ai poveri. Ma come fece, non era rinchiusa bella torre?<br /><br />Supplicata inutilmente di tornare ai culti romani, fu fatta condannare dal padre ad una flagellazione ed al supplizio su una ruota ardente che, divampando, uccise millecinquecento pagani. In cella, Cristina venne miracolosamente sanata da angeli crudeli che ogni volta la sanavano per farle subire il prossimo supplizio. Il padre imbestialito le fece legare una macina al collo gettandola nel lago di Bolsena, ma Cristina venne fatta galleggiare e ricondotta a riva dagli angeli inviati da Cristo, il quale la battezzò e si preparò a godere del prossimo supplizio.<br /><br />A questo punto il padre si arrabbiò tanto da farsi venire un infarto e morì. Ma il successore Aidone, ancor più accanito, fece immergere Cristina in un calderone di olio bollente dove la giovane rimase illesa. Non convinto le fece radere il capo e la fece condurre nuda fino al tempio di Apollo. E questa ha tutta l'aria di un copiaticcio dell'inglese Lady Godiva che dovette cavalcare nuda, il che spiega il taglio dei capelli, perchè Lady Godiva venne in parte coperta dai suoi lunghi capelli.<br /><br />Non appena giunta, l’idolo apollineo cadde a pezzi, provocando anche al giudice un infarto. Ma non imparavano mai, per cui il successore Giustiniano ordinò di gettare Cristina in una fornace dove rimase illesa per cinque giorni, sempre salvata dai sadici angeli. <br /><br />Venne sottoposta allora ad altre torture, come serpenti velenosi da lei ammansiti, l'amputazione dei seni da cui sgorgò latte e il taglio della lingua che Cristina gettò al carnefice rendendolo cieco. Infine fu trafitta dai colpi di due frecce per le quali morì. Evidentemente gli angeli non si divertivano più.<br /><br /><br /><br /><b><span style="color: #990000;">IL MIRACOLO DELL'EUCARESTIA</span></b><br /><br />Torniamo al prete di Praga, perchè al momento in cui egli consacrò l'ostia questa cominciò a sanguinare sul corporale. Impaurito e confuso, il sacerdote, cercando di nascondere il fatto, concluse la celebrazione, avvolse l'ostia nel corporale di lino e fuggì in sacrestia. Ma alcune gocce di sangue caddero sul marmo del pavimento e sui gradini dell'altare.<div><br /></div><div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0_tD_Rdg1IyQdsnxzZ4BrX8jFC5W67jJ_yqNvYYbTPdn4g6xUgg2Vug1Vh2WkGxtmjQxWOBA_GuCOVCEsk0EzpmBPvrVnT79apCBZ5YirFO_JT0ahp3fCgSgmYnDPxJ_anpeF51NArRnTb8n6Ejw3Afzeo7NcW8eL4mV_nPbFgiQuIqJgvJVslhr8/s300/CRISTINA-DI-BOLSENA2.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="252" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0_tD_Rdg1IyQdsnxzZ4BrX8jFC5W67jJ_yqNvYYbTPdn4g6xUgg2Vug1Vh2WkGxtmjQxWOBA_GuCOVCEsk0EzpmBPvrVnT79apCBZ5YirFO_JT0ahp3fCgSgmYnDPxJ_anpeF51NArRnTb8n6Ejw3Afzeo7NcW8eL4mV_nPbFgiQuIqJgvJVslhr8/s16000/CRISTINA-DI-BOLSENA2.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">UNA LASTRA DI MARMO<br />MACCHIATA DI SANGUE</td></tr></tbody></table>Pietro da Praga si recò subito dal papa Urbano IV, che si trovava a Orvieto, questi verificò l'accaduto e recuperò le reliquie estendendo nel 1264 a tutta la Chiesa la solennità del Corpus Domini, nata nel 1247 nella diocesi di Liegi per celebrare la presenza reale di Gesù nell'Eucaristia, in contrapposizione alle tesi di Berengario di Tours, secondo le quali la presenza eucaristica di Cristo non era reale, ma solo simbolica.<br /><br />La Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente il miracolo eucaristico, le cui reliquie si conservano a tutt'oggi nel duomo di Orvieto e nella basilica di Santa Cristina a Bolsena: nella cappella del corporale, a Orvieto, sono custoditi l'ostia, il corporale e i purificatoi, che in seguito, nel 1338, furono collocati nel reliquiario di Ugolino di Vieri, dove si trovano attualmente.<br /><br />Il reliquiario venne posto, a partire dal 1363, nel tabernacolo in marmo che si trova nella stessa cappella. L'altare dove sarebbe avvenuto il prodigio fu collocato, fin dalla prima metà del XVI secolo. Nel vestibolo della basilica ipogea di santa Cristina a Bolsena sono conservate le quattro lastre di marmo macchiate di sangue che, dal 1704, si trovano all'interno della cappella nuova del miracolo a Bolsena. Una quinta lastra fu donata, nel 1574, alla parrocchia di Porchiano del Monte.<br /><br /><br /><br /><b><span style="color: #990000;">LE ANALISI SCIENTIFICHE</span></b><br /><br />Il corporale di lino custodito presso il duomo di Orvieto, è stato oggetto nel 2015 di un intervento di natura conservativa e di un'analisi della documentazione fotografica ottenuta in luce normale ed in fluorescenza ultravioletta (UV), da cui si è evidenziata la presenza in ogni sezione del corporale di depositi biologici costituiti da sangue, scisso in plasma e siero.<br /></div><div><br /></div><div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgILN3_HWCIVoEp56AFa8m-XIq2ZVOKVB9jaXsGPtIlE4ZESxoxOG4aJqOijBHD_TX2o337lWpUcGilnIirvUWQBgWWiPO1pIW4pkZOi1QXcfH5dLMcF1o3Q7DHF337SvG69gnqZIjUclI4sc39TR_ymWgKTopYtQrZxRUJRTEJcF6bm9r6luW2J6_T/s300/CRISTINA-DI-BOLSENA3.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="300" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgILN3_HWCIVoEp56AFa8m-XIq2ZVOKVB9jaXsGPtIlE4ZESxoxOG4aJqOijBHD_TX2o337lWpUcGilnIirvUWQBgWWiPO1pIW4pkZOi1QXcfH5dLMcF1o3Q7DHF337SvG69gnqZIjUclI4sc39TR_ymWgKTopYtQrZxRUJRTEJcF6bm9r6luW2J6_T/s1600/CRISTINA-DI-BOLSENA3.jpg" width="300" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">NATTERIO DELLA SERRATIA MARCESCENS<br />SU UNA MOLLICA DI PANE</td></tr></tbody></table>Qualche tempo prima dello svolgimento di tale analisi, il sanguinamento dell'ostia di Bolsena era stato spiegato da Johanna C. Cullen, ricercatrice presso la Georgetown University di Washington, con la presenza di un batterio molto comune, la Serratia marcescens, che, in periodi di caldo e in luoghi umidi, produce su pane e focacce un abbondante pigmento rosso vivo chiamato prodigiosina, di consistenza leggermente viscosa, facilmente scambiabile per sangue fresco. La Cullen, inoltre, riuscì a riprodurre in laboratorio gli effetti del presunto miracolo.</div><div><br /></div>L'esperimento della Cullen venne ripetuto nel 1998 dal dottor Luigi Garlaschelli, ricercatore del dipartimento di chimica organica dell'università di Pavia, il quale utilizzò una fettina di pane di forma circolare. Risultati simili furono ottenuti anche J. W. Bennett e Ronald Bentley, ricercatori di biologia molecolare alla Tulane University di New Orleans e di scienze biologiche all'università di Pittsburgh, nel 2000.Romanoimperohttp://www.blogger.com/profile/04241360059894739474noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-53437584870461393042020-07-03T14:09:00.002+02:002022-04-21T04:26:35.984+02:00MATRIARCATO NAGOVISI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuQje3GPP_wcWSjzkYFUAqs4mmpUbnV08ph9wLPW_5W94F36uCR-LXNfZMorNHKzk6c5EsHJ8kFUY2Jgnz4i3oJPC18rNT0tr30i13oNCdZ4SrcsZobQJM8P_cTUGfwATL1VA0sbr21mSw/s1600/nagovisi1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="597" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuQje3GPP_wcWSjzkYFUAqs4mmpUbnV08ph9wLPW_5W94F36uCR-LXNfZMorNHKzk6c5EsHJ8kFUY2Jgnz4i3oJPC18rNT0tr30i13oNCdZ4SrcsZobQJM8P_cTUGfwATL1VA0sbr21mSw/s1600/nagovisi1.jpg" /></a></div>
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<div class="simple_text" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 0px 30px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
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<b><span style="color: #990000;">LA CONFIGURAZIONE FAMILIARE</span></b><br />
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Tutti gli attuali retaggi delle antiche società matriarcali si possono collocare su una scaletta che va dalle società in cui la famiglia matrilineare è abbastanza autonoma e il potere centrale è debole o inesistente a società nelle quali è invece inserita in strutture gerarchiche, dove esiste un potere centrale forte, anche regale.<br />
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Come spiega l'antropologa Casella Paltrinieri «Al primo gradino della scala appartiene la popolazione Moso, che combina il principio matrilineare con una organizzazione sociale poco strutturata» con gruppi familiari autosufficienti e abbastanza autonomi senza molte sovrastrutture. I Minangkabau, hanno stranamente una forte influenza islamica che deve avere corretto non poco la originaria tradizione matrilineare. <br />
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All’estremo opposto della scala vi sono le famiglie matrilineari che si giovano di un'organizzazione economico-politica piuttosto strutturata e centralizzata, come gli Akan e i gruppi irochesi. La loro è però soprattutto una micro-organizzazione, a livello di comunità e di famiglia:<br />
«<i>Può non avere alcun effetto a livello di macro-organizzazione, soprattutto visto che il potere economico e politico non si gestisce più nelle piccole comunità</i>» spiega Casella ma a livello simbolico «<i>è fondamentale perché ci dice che l’organizzazione della famiglia è plastica e può presentare configurazioni molto più gratificanti e funzionali, al limite anche molto meno costrittive e violente</i>».<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_7yNKmAPMK5zBGwYnnbyFnMhchSUZimO0Q8uTfxkioKXLBFbAjBRm7qTp27jXBJKLBe4WYcumkSKs3xXtMBEseCZiSQ0WNDaZqc26m0DlzSeHF9Y2p7gmh47HS7kb9CdeAkbkBjaVAa4v/s1600/nagovisi2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="522" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_7yNKmAPMK5zBGwYnnbyFnMhchSUZimO0Q8uTfxkioKXLBFbAjBRm7qTp27jXBJKLBe4WYcumkSKs3xXtMBEseCZiSQ0WNDaZqc26m0DlzSeHF9Y2p7gmh47HS7kb9CdeAkbkBjaVAa4v/s1600/nagovisi2.jpg" /></a></div>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;">I NAGOVISI E L'AMORE PER LA TERRA</span></b><br />
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I Nagovisi vivono a Bouganville del Sud, un’isola a occidente della Nuova Guinea, a nord dell'Australia. Le donne sono coinvolte nella conduzione della comunità e nelle cerimonie ma il loro maggior orgoglio e piacere è nel lavorare le terre di loro proprietà. Da un lato sono le detentrici del sapere e della proprietà, da un lato sono donne che lavorano duramente, ma pure gioiosamente.<br />
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Per i Nagovisi la donna incarna nel suo corpo le forze della natura e quindi della vita. Tuttavia, al contrario delle primitive società matriarcali, le donne sono identificate nel sole, un calore che risveglia gli appetiti sessuali dei maschi.</div>
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<b><span style="color: #990000;">IL MATRIMONIO</span></b><br />
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La donna Nagovisi sceglie il suo uomo che può divenire suo marito, ma senza un matrimonio istituzionalizzato. Se una coppia viene vista insieme, dorme insieme e l’uomo assiste la donna nel lavoro della terra, i due sono considerati sposati a tutti gli effetti. </div>
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La donna dà la stessa importanza al lavoro della terra e alla sessualità condivisa con il partner. I maschi non possono invece possedere nè terre nè case però, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, le donne lavorano molto più degli uomini, ma purchè l'altro mostri buona volontà si accontentano del loro carattere meno alacre.</div>
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Tuttavia questa specie di matrimonio non è soggetto a regole di fedeltà o di obblighi reciproci. La convivenza procede finchè i due stanno bene insieme, se il rapporto si scioglie i figli restano con la donna ma hanno rapporti anche col padre. </div>
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In realtà tutte le donne della tribù si occupano almeno in parte dei figli altrui oltre che dei propri. L’antropologa Jill Nash ha riferito che la società Nagovisi è divisa in vari gruppi matrilineari che sono a loro volta divisi in “matriclans”.</div>
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Nel pensiero matriarcale, dopo la morte ognuno rinasce all’interno del proprio clan: il bambino non lo ricorda, perchè la morte cancella la memoria. Tutto avviene come nei cicli vegetali, dove le piante muoiono in autunno, ma i loro semi riposano d’inverno fino a primavera, quando germogliano e rinascono uguali a quelle precedenti.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-Hf8uXHTEzDQLre8CDl2iOrB3_Qi6OYl192ivhuEg3Ro_chRFoI6wpXDCDFDL23MHKqh7ZcoEEIHLe7D3Fg_Oh3CQbiE_ETyPCD8gIEN0jsxGOhKp0WMqqkgzvjbgok6FZ2Oaccc5ZG_n/s1600/nagovisi3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-Hf8uXHTEzDQLre8CDl2iOrB3_Qi6OYl192ivhuEg3Ro_chRFoI6wpXDCDFDL23MHKqh7ZcoEEIHLe7D3Fg_Oh3CQbiE_ETyPCD8gIEN0jsxGOhKp0WMqqkgzvjbgok6FZ2Oaccc5ZG_n/s1600/nagovisi3.jpg" /></a></div>
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<b><span style="color: #990000;">IL DIVORZIO</span></b></div>
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Quando una coppia litiga i nagovisi dicono che la donna "può rifiutare allo sposo i frutti del suo albero" il che significa che non solo lo priva del contatto sessuale ma pure del sostentamento, per cui l'uomo è costretto ad andarsene. </div>
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Ciò accade però piuttosto raramente, vale a dire che anche se litigano la donna raramente toglie all'uomo il sostentamento, cosa che avine in situazioni davvero estreme. Una volta comunque che l'uomo sia costretto ad andarsene egli torna la suo clan dove lavora per la comunità in dei terreni a disposizione dei non sposati.</div>
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Essendo una civiltà contadina è molto importante avere diversi figli, anzi, al contrario delle civiltà patriarcale, è importante avere diverse figlie, perchè resteranno con la madre a coltivare l'azienda agricola, mentre i maschi se ne andranno per loro conto. </div>
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Ciò sfata l'idea, del tutto patriarcale, per cui avere maschi serva a coltivare la terra cosa che le femmine non possono fare. Le donne Nagovisi lavorano duro come e più degli uomini e ne sono particolarmente orgogliose.</div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-30409387663190377342020-06-19T15:26:00.001+02:002020-06-19T15:32:11.914+02:00DA DEA A DEMONE - III<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNayHItvdMjytfxpeVptAwCLw5q-wV-UTBD7ffI_rJIY3B9-fBMtQ4tvHpM41AEwevn8LQgmE3SVQ6qMgSLibrVXD-2963iyX0FQ1WnbdBY4vWlPx7CW7s8EIrP5RMAmBUkZUKzy4MfUC-/s1600/dee-demonizzate1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="660" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNayHItvdMjytfxpeVptAwCLw5q-wV-UTBD7ffI_rJIY3B9-fBMtQ4tvHpM41AEwevn8LQgmE3SVQ6qMgSLibrVXD-2963iyX0FQ1WnbdBY4vWlPx7CW7s8EIrP5RMAmBUkZUKzy4MfUC-/s1600/dee-demonizzate1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA DEA DEMONIZZATA</td></tr>
</tbody></table>
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Lambsprinck (1625):<br />
- Il mare è il corpo, i due pesci sono lo spirito e l’anima -<br />
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L’antica Dea Luna Parca, nei tre aspetti Tisifone, Aletto, Megera, è divenuta negativa nell’immaginario perché vicina al concetto di morte, e Megera è la peggiore, taglia il filo della vita. In tre hanno solo un occhio e un dente che si passano tra loro.<br />
<br />
Così le Erinni diventano Furie, nell’aspetto punitivo, che i Greci trasformano in Eumenidi, solo buone. E’ antesignano della Madonna, docile e sottomessa, soprattutto umile. Le Graie diventano Grazie, leggiadre ninfe della primavera per il sollazzo dei satiri. Le Augralidi spariscono, le Arpie diventano mostri e le Parche sono orribili.<br />
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Che dire? Lilith è addirittura un demone. Eva assaggia una mela e si accatta l'odio del Dio Padre che la caccia e la disereda per un misero pomo. Accidenti che Padre!<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3EVy5ag7vb0MvRegRYXAToxLWvic5UPnW2S64spIFQ4U6IZXYSBTMvteyDCJvAPr-HQJYTC5Tv9TFOyG9JPplld1SHovxQ2-WcE0lX9aTBvbG8fzQF1itQhnYFWRhFTsl9eczwdntSM-2/s1600/dee-demonizzate2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3EVy5ag7vb0MvRegRYXAToxLWvic5UPnW2S64spIFQ4U6IZXYSBTMvteyDCJvAPr-HQJYTC5Tv9TFOyG9JPplld1SHovxQ2-WcE0lX9aTBvbG8fzQF1itQhnYFWRhFTsl9eczwdntSM-2/s1600/dee-demonizzate2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">TRIPLICE DEA PERSIANA</td></tr>
</tbody></table>
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<b><span style="color: #990000;">LA SCISSIONE</span></b><br />
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La Grande Madre si scinde, non più tre in una, ma solo tre e o tutte buone o tutte cattive. Tramonta la Trinità, si allontana dalla coscienza che si scinde a sua volta. Il Dio Padre scopiazza il mito e diventa trino, promette vita eterna, mediante l’anima immortale in occidente, e la reincarnazione personale in oriente.<br />
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Dio è buono perché dà l’immortalità, la Dea è cattiva e brutta perché dà la morte. Nel cattolicesimo il cattivo è il diavolo e chi lo ascolta. Il Dio Padre invece è buono e bellissimo, al punto che dopo la morte, se siamo stati bravi, godiamo della sua eletta visione. Il Paradiso è questo, stare fra le nuvole in mezzo agli angeli che suonano e stanno a guardare il Padreterno. E che sarà mai!<br />
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Dentro di sé il cattolico rabbrividisce all'idea ma non osa dirselo. Non osa pensare che dev'essere una rottura di scatole mostruosa, che questo Dio ci chiede troppo ed è troppo bislacco: perché gli animali possono fare sesso liberamente e gli umani no? Forse perchè ci divertiamo troppo? Questo Dio unico è un gran narcisista, nemmeno Venere e Apollo, che non erano male, pretendevano che gli umani li stessero a guardare beati.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBMvmD4HZi5Gp_k9HAGjR2i_DUQU8aly9_CQRIs2QnOeQa1ShN_fw36ViL-4v4XN8TEM-FFfIrwzamkIlG5rFmpb7XczGI8InlWTTTLO_xId7pE-D1lMXcDBMRQh1-WccopNRKOEeDEnfW/s1600/dee-demonizzate3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="298" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBMvmD4HZi5Gp_k9HAGjR2i_DUQU8aly9_CQRIs2QnOeQa1ShN_fw36ViL-4v4XN8TEM-FFfIrwzamkIlG5rFmpb7XczGI8InlWTTTLO_xId7pE-D1lMXcDBMRQh1-WccopNRKOEeDEnfW/s1600/dee-demonizzate3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">UN DIO GELOSO... E MANIACO</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">IL DIO GELOSO</span></b><br />
<br />
Nel Vecchio Testamento Jeova strilla di essere un Dio geloso, vuole stare al centro dell’attenzione peggio d’un bambino, e guai a contrariarlo, s’arrabbia subito. “<i>Non avrai altro dio all’infuori di me... hai capitooooo?</i>” urla dalle nuvole, e perfino gli arabi, nelle preghiere quotidiane, fanno gridare dal prete che 'Allah è unico e non c’è Dio fuori di lui. ’ da precisare bene, o a questo Dio viene una crisi e fa un mare di danni.<br />
<br />
-<i> Non pronuncerai invano il nome di Jahvè, tuo Dio, perchè Jahvè non ritiene innocente colui che pronuncia il suo nome invano</i> – ammonisce il suscettibile Jahvè (Dieci comandamenti – Versione cattolica Galbiati, Penna, Rossato). Certo che ha un caratteraccio, per carità, non lo nominate invano... ma che significa chiamare invano? Di solito uno nomina qualcun altro invano quando il qualcun altro non si presenta, e questo Dio non si presenta mai!.. O quasi mai, cioè: si presenta se ti fai torturare in nome suo, se fai penitenza e digiuni.. ok meglio che non si presenti.<br />
<br />
Anche il Pimandro nel libro sapienziale di Ermete Trimegisto raccomanda all’allievo Asclepio di non riconoscere altro Dio ed altro bene all'infuori di Lui: “<i>Dio non è l’Intelligenza ma la Causa dell’Intelligenza, non è lo Spirito ma la causa dello Spirito, i due nomi coi quali conviene onorar Dio non convengono che a lui solo e a nessun altro. Nessuno di quelli che si chiamano Dei, nessun uomo né demone, può in alcun modo esser chiamato buono, questo titolo conviene solo a Dio: egli è il Bene e non altro</i>.”<br />
<br />
Poi descrive le punizioni che il Dio-Bene somministra e il destino che riserba ad esempio a chi non ha avuto figli, perché si reincarnerà in esseri umani che non sono maschio né femmina. Questo è il Dio buonooo?!? E se era cattivo che faceva?..<br />
<br />
Da quando l’uomo s’è staccato dalla natura la divinità è immateriale e innaturale, e così la morte. Le Sacre Tessitrici della vita sono aspetti negati, ordito e trama sanno di sotterfugio e tradimento (guarda caso), eppure senza questi la tela non si forma. Il casalingo telaio, così poetico nei legni torniti, quando s’allarga alla creazione diventa nefasto.<br />
<br />
Nessuno ammette che il creato sia intelligente, solo il creatore lo è. Nessuno dice che la natura abbia un’anima, che non è un giocattolo creato dal Dio padre per noia. Il settimo giorno si riposò, poveretto aveva fatto una faticaccia e non c’erano i sindacati.<br />
<br />
Non s’è mai riposata la creazione, mai e poi mai, nuove razze compaiono e vecchie razze scompaiono in continuazione, ma dire che l’uomo è l’ultimo prodotto della creazione è rassicurante. Tutto prima di lui, nulla dopo, lui è il top. Come tutto fosse fatto per lui: l’universo, le stelle, la terra, la vegetazione e gli animali. Perfino i germi mutano in continuazione, i laboratori farmaceutici lo sanno bene che si dannano a fare vaccini sempre nuovi. A tempi lunghi tutto muta geneticamente ma per la chiesa la creazione è terminata, punto e basta, non si accettano reclami.<br />
<br />
Resta il dubbio sull'utilità di leone e tigri, e ragni velenosi, e i varani della Nuova Zelanda. Ora si chiama catena alimentare, ma l'uomo è sempre al centro, non è vero che gli adulti imparino a decentrarsi, crescendo il soggetto comprende che gli altri non lo vogliono al centro per cui finge di mettersi a lato, ma in cuor suo sta sempre là. Lui, o lei, si sente il fulcro del mondo, il mondo parte da sé, il resto è un film.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjaa_0TJe-KkB4-1LP5AF-yYHioSOqV6P8B-nUgWwTJtAJlquTSs4atq4B6_vjGyeEkWZk-PAtlSFjpve-NxULA6kMpgalzuuT31lCiHyPvfzvF5iFdxpuHp6eIfgFNH9ZNP61F4YPoBJA/s1600/dee-demonizzate4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="608" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjaa_0TJe-KkB4-1LP5AF-yYHioSOqV6P8B-nUgWwTJtAJlquTSs4atq4B6_vjGyeEkWZk-PAtlSFjpve-NxULA6kMpgalzuuT31lCiHyPvfzvF5iFdxpuHp6eIfgFNH9ZNP61F4YPoBJA/s1600/dee-demonizzate4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DEA APE</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">LA DEA APE</span></b><br />
<br />
La Dea Ape e le sacerdotesse Api, le Melisse, nella traduzione maschile diventano la regina che ammazza il fuco, ovvero la sacerdotessa matriarcale che ammazza il re. Ma un re si uccide così facilmente? Lui che ha il potere e i soldati dalla sua parte? Anzitutto le api non ammazzano i fuchi ma li lasciano fuori dell’alveare, muoiono perchè non sanno nutrirsi da soli.<br />
<br />
Ma gli uomini non sono fuchi e sanno badare a se stessi, chi mai avrebbe accettato di farsi re morendo ammazzato dopo cinque anni? Siamo seri. Affermano che questo avvenne in epoche remote, poi il re venne sostituito con uno schiavo. Come dire che noi ogni Pasqua inchiodiamo un uomo sulla croce per santificare la festa.<br />
<br />
Tutte le religioni hanno commemorato la morte d’un Dio o Dea, ma non significa che ammazzassero qualcuno, non se ne ha notizia in Mesopotamia nè in Egitto. Tanto più nel matriarcato, quando, lo dice anche Esiodo a cui il periodo non è simpatico, non si facevano sacrifici agli Dei. Di più, l’assassinio era delitto gravissimo, perché gli uomini erano tutti fratelli perchè figli della Dea. Oreste è il primo ad essere assolto dall'omicidio d’un consanguineo dalla società patriarcalizzata, tanto ha ammazzato la madre, che conta? Se l’avesse fatto al padre…<br />
<br />
I romani facevano due tipi di sacrifici cruenti: le "hostiae" (al singolare hostia... ricorda qualcosa?) che designavano gli animali piccoli: maiali, capre e pecore, mentre erano "victimae" gli animali più grandi, tori e vacche. Così conosciamo l'etimologia dell'ostia nella Chiesa Cattolica (Gesù come agnello sacrificato), di derivazione pagana, guarda caso. Le antiche sacerdotesse cercavano la coscienza, non si sentivano al centro del mondo, cercavano il proprio omphalos penetrando nel mistero oscuro dell’anima.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkFbjVkv6qZXRKr5fxd_iPeQF1FYoNJjV60VABxeghrknbIbkHGvPABWW2hx314XiHmfyCO4bgwJCTFmtp6LPARG_eWIeROd4XcYejxi6O9cUvl_CHHbBv7IS6SIUkCb1EflxwUEjUuYTY/s1600/dee-demonizzate5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="434" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkFbjVkv6qZXRKr5fxd_iPeQF1FYoNJjV60VABxeghrknbIbkHGvPABWW2hx314XiHmfyCO4bgwJCTFmtp6LPARG_eWIeROd4XcYejxi6O9cUvl_CHHbBv7IS6SIUkCb1EflxwUEjUuYTY/s1600/dee-demonizzate5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DEA LUNA</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">ANTICA LUNA</span></b><br />
<br />
"Mi chiamarono Cinzia, Hina, Iside, Selene, Trivia, Diana, Phoebe, Metzli, Luna, Anata, Lat, Ecate, Bridgit, Delia, Mama-Kilia, Ixchel, Lucina, Tecsistecatl, Melania, Latona, Mena, Helenia, Damkina, Belili, Elena, Nikkal, Thana. Ovunque ero innalzata e adorata perché portavo la profondità della notte e la chiarità del disco lunare nell’animo degli uomini. Io ero la Porta dell’Ade, io la luce nelle tenebre, io la Signora dei Cicli e dell’Eterno divenire."<br />
<br />
<br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">JANA</span></b><br />
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
Siti preistorici anteriori ai nuraghe sono costellati di dolmen, circoli di pietre, betili e menhir muniti di seni, Dee graffite e doppie spirali, in superficie o in necropoli scavate nel calcare: le domus de Janas, o case delle fate.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0XO2c1kaGcKVzc518emSAaT_x6bnj56H1IAtYLFi-B_4T-g-Fd1maEdUWF38RBDLrSMCneNuo6pvta4dctK4cbjw0cSzYEThi_wuDE_YUjQM8oEmIs2AHEAkp361Kj1hBTfKaWymUeqtP/s1600/dee-demonizzate6.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0XO2c1kaGcKVzc518emSAaT_x6bnj56H1IAtYLFi-B_4T-g-Fd1maEdUWF38RBDLrSMCneNuo6pvta4dctK4cbjw0cSzYEThi_wuDE_YUjQM8oEmIs2AHEAkp361Kj1hBTfKaWymUeqtP/s1600/dee-demonizzate6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">JANA</td></tr>
</tbody></table>
Un migliaio di sepolture con pareti di roccia, porte rettangolari, finestrelle, pilastri, focolari al centro, armadietti a muro, tavoli e sgabelli, teste bovine e spirali in ocra rossa, soglia con alto gradino e nicchie con oggetti del defunto: corredi funerari in pietra, rame e argento.<br />
<br />
Jana è adorata in tutto il Mediterraneo; la Dea Jaune nei paesi Baschi, l'etrusca Uni, le romane Juno e Diana, la cretese Iune, la Ioni asiatica.<br />
<br />
Nelle domus de Janas del V-IV millennio a.c., infinite statuine di divinità femminili in argilla, alabastro, calcare, caolinite, marmo, osso o arenaria quarzosa. Statue steatopigie nel IV millennio a.c., poi piatte e a T, con la parte inferiore a cono.<br />
<br />
Tra le Dee dette "cicladiche" per la somiglianza con quelle delle Cicladi, spicca la "Signora Bianca" di Turrigu, e altre Dee dette "a traforo" ricavate da lastre marmoree e Dee con braccia aperte a croce, fino alla minuscola dea-uccello di mezzo centimetro esposta nel Museo Sanna a Sassari, che regna dall'età del rame al neolitico.<br />
<br />
Ancora oggi, in Barbagia, si mette nei sepolcri una piccola Dea in tela bianca o cera, o intrecciata con foglie di palma, ed è la Moira, Dea del destino, che si regala la Domenica delle Palme.<br />
<br />
La Grande Madre domina la piramide a ziggurath di Monte d'Accoddi (Porto Torres 2.700 a.c.) e le Tombe dei Giganti, sepolcri fino a 200 defunti senza distinzione di gradi, come in uso in era matriarcale. La sepoltura sotterranea delle domus de janas è molto più diffusa nel prenuragico della megalitica delle grandi pietre all’aperto, indicando il profondo legame con la terra dispensatrice di vita, la Madre Terra che nutre e uccide riaccogliendo nel grembo per la rinascita.<br />
<br />
Circa 2500 domus de janas, che accolgono, insieme al defunto, armi, suppellettili e barche per il viaggio dell’andata e del ritorno in vita. I pozzi sacri, come quello di Santa Cristina (Oristano) del I millennio a.c. erano templi della Dea delle acque con una lunga scala, dove ogni anno, nel plenilunio invernale, la luna illumina il centro del pozzo, misurando il mese lunare, solstizi ed equinozi.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPJQK6LHSjFZ3So2zjad9-7PK-9T8r38SU007tl5tPz4mlOnMwhHSUNPaCNMLd4FEFh3f1ixDK8ZsutZs649-6kVbE_gsgNzkx9nMZdyrkgHY162v5TquBk_bSpGKePMSlnVgE5GNAd8zA/s1600/dee-demonizzate8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="419" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPJQK6LHSjFZ3So2zjad9-7PK-9T8r38SU007tl5tPz4mlOnMwhHSUNPaCNMLd4FEFh3f1ixDK8ZsutZs649-6kVbE_gsgNzkx9nMZdyrkgHY162v5TquBk_bSpGKePMSlnVgE5GNAd8zA/s1600/dee-demonizzate8.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">MONTE D'ACCODI - LA ZIGGURATH</td></tr>
</tbody></table>
La grotta di Dorgali, detta del Bue Marino, nel golfo di Orosei, conserva sculture umane con testa e corpo allungato da cui si dipartono arti a tridente a destra e a sinistra. Gli archeologi, in barba alla cultura matriarcale sottolineata da infinite statuette di Grandi Madri, in barba a tutte le Dee Madri con arti a svastica, a ruota, a tentacoli di polipo, a spirale, vi hanno individuato figure maschili e solari, arguendo che il segno verticale del corpo sia in realtà un lungo fallo.<br />
<br />
Anche i menhir sono come falli, per il principio che tutto ciò che è dritto sia simbolo di mascolinità e fallocrazia, una vera ossessione. Se è vero che le società matriarcali amano lo scavo e il sotterraneo mentre il patriarcato ama il sopra suolo, è pur vero che la forza di erigersi in alto fu caratteristica di ogni società che si affermasse nell'ambiente.<br />
<br />
La prima immagine della Dea fu un palo, un cono, un albero, un tumulo. Il fallo che Freud scorgeva in ogni forma allungata fu la fissa maschilista della sua epoca vittoriana che inibiva qualsiasi moto istintuale e soprattutto il sesso. Non a caso l’isteria femminile, frequentissima all'epoca, fu attribuita a un malfunzionamento dell’utero (istero), oggi quasi scomparsa con una certa liberalizzazione sessuale (e l’utero non c’entra niente). Ma la fissa del pene ossessiona tutt'oggi.<br />
<br />
E la Dea? Non più Dea e nemmeno demonizzata, ma sottomessa e bambina, con gli occhi al cielo e le mani giunte. Assunta in cielo si, ma non Dea, ormai per sempre lei è l'Umile Ancella.<br />
<br />
SE NON MI IMMERGO NON MUOIO MA NEMMENO VIVO<br />
<br /></div>
<div class="Standard" style="margin-right: 32.4pt; vertical-align: middle;">
<div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-81053719716355759432020-06-01T14:31:00.000+02:002020-06-01T14:36:55.168+02:00MA I SANTI SONO UN OPTIONAL? - 2/2<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0aulaEk57uZc74cg-w8MZxLRKNPOoQygpm6oCYuIHLGtAs9479YLXBSSwGE9tzetpBF4-dSmZBXhvbdV_5njciWflH5LRkA_cp4i5pJKEA77aVTgSoF719VUONShuK9JG12mUjQ4K58zX/s1600/santi1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="712" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0aulaEk57uZc74cg-w8MZxLRKNPOoQygpm6oCYuIHLGtAs9479YLXBSSwGE9tzetpBF4-dSmZBXhvbdV_5njciWflH5LRkA_cp4i5pJKEA77aVTgSoF719VUONShuK9JG12mUjQ4K58zX/s1600/santi1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> OPTIONAL SAINTS</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b style="font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px;"><span style="color: #990000;">S. FELICE VALESIO</span></b><br />
<div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Fondatore insieme a s Giovanni di Mata dell'Ordine della santissima Trinità per la redenzione degli schiavi, fin da fanciullo mostrò inclinazione a soccorrere i poveri spogliandosi di vesti e cibo. Si ritirò nella diocesi Meldense a menare una vita penitente, con rigorosa macerazione del suo corpo co digiuni colle vigilie e altri patimenti.<br />
<br />
S Giovanni di Mata dottor celebre di Parigi andò a trovarlo nella sua solitudine e seco visse più anni nella penitenza e nella contemplazione delle cose celesti (chissà che avevano contemplato sempre insieme).<br />
<br />
Poi S. Giovanni di Mata comunicò a Felice il disegno del Signore d'istituire un Ordine religioso per la liberazione o riscatto degli schiavi e in breve tempo si fondarono conventi per impiegarsi nella liberazione de cristiani che gemono sotto il tirannico giogo degl'infedeli.<br />
<br />
Felice cedette a Giovanni l'onore di essere il superiore generale dell'Ordine amando egli piuttosto ubbidire che sovrastare agli altri. Si assunse il carico d'istruire e di formare i novelli coll'esempio della sua vita penitente mortificata e ricolma di virtù, col che impiegò il rimanente della sua vita fino agli anni ottantacinque quando ripieno di meriti e favorito di celesti visioni passò alla gloria immortale del paradiso. (ma i cristiani di Gerusalemme in mano ai saraceni, li riscattavano con i soldi o con le preghiere?)<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghjchuZJPZ337t2CHowAenmZEw-5yP4Uo_Ay4TVcFCcChSBOHy6JJRBlsFpIQSTirBqGRlDkeBttXnJkkkxkamWKJ1t0El7nINUvK-4bnj2LzqrDSZoU65t5J9Mt0g0OPL45Fzsq18a1_j/s1600/santi2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="390" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghjchuZJPZ337t2CHowAenmZEw-5yP4Uo_Ay4TVcFCcChSBOHy6JJRBlsFpIQSTirBqGRlDkeBttXnJkkkxkamWKJ1t0El7nINUvK-4bnj2LzqrDSZoU65t5J9Mt0g0OPL45Fzsq18a1_j/s1600/santi2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA MEDAGLIA MIRACOLOSA</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. CATERINA DI PARIGI</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Orfana di madre, il padre affidò Caterina a una zia, ma siccome stava troppo bene due anni dopo la riprese con sé per affidarle le cure della casa. San Vincenzo de' Paoli le sarebbe apparso in sogno per invitarla a svignarsela, cioè ad entrare nella comunità delle sue suore, ma trovò opposizione nel padre, che non voleva privarsi delle donna delle pulizie.<br />
<br />
Infine se la sbolognò mandandola in casa di un altro figlio a Parigi e la moglie di costui, diventata avvocato, le permise di seguire la sua vocazione. Nel 1830 Caterina entrò nelle Figlie della Carità, poi a Parigi, dove ebbe delle apparizioni, di Gesù Eucaristico e di Cristo Re, ma soprattutto quelle dell'Immacolata della "Medaglia miracolosa" (il grande business).<br />
<br />
Mentre la Francia temeva una nuova rivoluzione, Caterina venne condotta da un angelo nella cappella della Casa Madre, dove avrebbe avuto un colloquio di più di due ore con la Madonna. (E che si dicevano in due ore?) Nuovi incontri sarebbero avvenuti, a settembre, novembre e dicembre dello stesso anno. (Allora gli psicofarmaci non c'erano).<br />
<br />
Nel racconto di Caterina, la Madonna le appare ritta su un globo avvolto dalle spire di un serpente mentre offre a Dio un altro piccolo globo dorato, tenuto all'altezza del cuore e simbolicamente riferito a ogni singolo credente; dalle mani della Madonna piovono sul globo inferiore due fasci di luce.<br />
<br />
In breve tempo la Chiesa fa vendere i primi 1500 esemplari (su cui guadagnò un botto, la Chiesa) La medaglia fu presto detta "miracolosa" e la Madonna avrebbe chiesto che venisse fondata un'Associazione delle Figlie di Maria Immacolata.<br />
<br />
Nella seconda fase, scomparso il piccolo globo d'oro, le mani della Vergine si abbassano irraggiando fasci luminosi e, come a formare un'aureola, e intorno alla testa della Madonna appaiono le parole: "<i>O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi</i>". (Una bella autopubblicità).<br />
<br />
Subito dopo sarebbe scomparsa la Madonna e sarebbe comparso il "logo", pardon, la lettera M, con al di sopra la croce e al di sotto i Sacri Cuori di Gesù e Maria. Una voce interiore avrebbe chiesto a Caterina di far coniare una medaglia che riproducesse la visione (e vai col nuovo business!).<br />
<br />
Verso la fine del 1876 Caterina muore, venne beatificata nel 1933 e canonizzata nel 1947. Le apparizioni non poterono avere riconoscimento ufficiale, nonostante l'atteggiamento favorevole della Chiesa nei confronti della Medaglia miracolosa (e te credo) perché non fu possibile ottenere la testimonianza della religiosa (in quanto, come tutte le fanciulle in preda alle visioni, venne reclusa per schizofrenia).<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxBUwsmHuRdRz5s6AKumT1Awnpd0NA_-7iFYhnFTx9U8kG7Uua7DCh9PTp9AuEfmwsFLjp0Y3xZU9zs6234WbS9BpHCc9BBAmk3LFu2_ujRmCNjiIJuuuLAGTN1EvHRfxpmPIqXO8Uw2iB/s1600/santi3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="388" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxBUwsmHuRdRz5s6AKumT1Awnpd0NA_-7iFYhnFTx9U8kG7Uua7DCh9PTp9AuEfmwsFLjp0Y3xZU9zs6234WbS9BpHCc9BBAmk3LFu2_ujRmCNjiIJuuuLAGTN1EvHRfxpmPIqXO8Uw2iB/s1600/santi3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SANTA BIBIANA</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
<b style="color: #990000; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px;">S. BIBIANA</b></div>
<div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Uniche notizie nel testo della Passio Bibianae, del VII secolo, del tutto inattendibili.<br />
<br />
Salito al trono, l'imperatore Giuliano ripristinò le crudeli persecuzioni contro i cristiani (Giuliano non perseguitò mai nessuno). Flaviano, padre di Bibiana, dovette abbandonare la carica di prefetto, a favore di un suo rivale pagano, Aproniano. Sorpreso mentre seppelliva i martiri Prisco, Priscilliano e Benedetta (ma i romani non lasciavano mai i corpi insepolti, anzi li bruciavano negli ustrina, terrorizzati dal colera), il padre della santa venne bollato come uno schiavo ed esiliato ad Aquas Taurinas e martirizzato nel 361.<br />
<br />
Da quel momento, Bibiana e Demetria si rinchiusero in casa insieme alla madre Dafrosa, in preghiera e nell'attesa dell'imminente martirio. Vennero infatti arrestate perché cristiane, rinchiuse in carcere e condannate a morire d'inedia. Siccome non morivano Dafrosa venne decapitata, mentre Demetria, rinchiusa in carcere e minacciata, professò la sua fede e spirò, in preda a una forte ansia.<br />
<br />
Aproniano pensò invece di risparmiare Bibiana, facendola affiancare da una mezzana, ma il pensiero di una vita mondana non ebbe effetto sulla santa, per cui il prefetto la fece legare ad una colonna e flagellare con fasci di verghe e pallini di piombo, la santa spirò quattro giorni dopo, a quindici anni.<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
Il corpo della santa, sempre secondo la leggenda, venne, su ordine dello stesso Aproniano, esposto ai cani randagi, i quali lo lasciarono perfettamente illeso. (Ma dico, a parte che Giuliano lasciò totalmente la libertà religiosa e nessuno venne perseguitato, nessuno la salvò dalle sofferenze atroci e dalla morte, e come miracolo i cani non si mangiano il suo corpo? Ma questi miracoli sono di Dio o del diavolo?) Per sua fortuna non esistette mai.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWV1lc8_NpjO0EL_KQjA3G0Na6z2GLx-Rhyphenhyphensnh70kgVyS3hkYcyIQoxZc7wch0u78h1dGTWmUE0OIR7Dap2AgjOpKMMMQVA6HR2MbQFHh8G_Ky1zrbwEjn-8CrY6l2yLxHfx1OUoJ9Ruct/s1600/santi4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="304" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWV1lc8_NpjO0EL_KQjA3G0Na6z2GLx-Rhyphenhyphensnh70kgVyS3hkYcyIQoxZc7wch0u78h1dGTWmUE0OIR7Dap2AgjOpKMMMQVA6HR2MbQFHh8G_Ky1zrbwEjn-8CrY6l2yLxHfx1OUoJ9Ruct/s1600/santi4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SAN TRIFO - DI GENERE INCERTO</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">SAN TRIFO</span></b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"></td></tr>
<tr><td class="tr-caption"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<b><span style="color: #990000;"></span></b><br />
<b><span style="color: #990000;"></span></b></div>
<div>
San Trifo o Trifone risale all'VIII secolo; un giovane pastore di oche, capace di operare guarigioni ed esorcismi.<br />
<br />
Secondo la tradizione orientale, Trifone, sin da fanciullo dedito alle letture sacre e alle preghiere, fu arrestato e torturato per non aver obbedito all'editto imperiale che prescriveva di onorare gli Dei pagani.<br />
<br />
Subì il martirio per decapitazione a Nicea (in Asia Minore) all'età di diciotto anni, nel 250. Mai esistito.<br />
<br />
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><span style="color: #990000;">S. FILOMENA</span> </b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Morta nel secolo III. Scoperta nelle Catacombe di S. Priscilla, a Roma, traslata, nel 1802 a Mugnano presso Napoli. Santa Filomena è una Santa Vergine e Martire, molto onorata dalla Chiesa Cattolica, in particolare dal momento in cui le sue ossa vennero traslate da Roma a Mugnano del Cardinale per gli eventi miracolosi verificatisi per sua intercessione.<br />
<br />
Il culto della Santa è stata volutamente occultato e cancellato da tutti i calendari della setta del “novus ordo” perché, ovviamente, una giovane martire, una fanciulla che sconfigge il “farfariello” ed immola la sua vita per Gesù-Cristo, disprezzando le vane seduzioni del mondo, è invisa allo spirito del male ed ai suoi immondi lecchini, e dà fastidio a tutti i servi del “nemico” infiltrati nella Chiesa Cattolica, vindici dell’eroica resistenza della martire, e di tanta rovinosa sconfitta di satana!<br />
<br />
Riportiamo una novena con l’inno dell’epoca Cattolica, utili per invocare l’intercessione della Santa in tutte le situazioni di pericolo materiale e spirituale. Chi vuole, ne può verificare l’efficacia e la potenza! La soppressione della festa, decretata dagli eretici modernisti novatori, per unanime decisione dei fedeli di Mugnano e di tutti i devoti sparsi nel mondo cattolico, non è stata mai messa in atto, ed ancora oggi, nel ridente paese campano, si festeggia con devozione e gratitudine a Dio questa santa Martire umile e portentosa. … e schiatti il “farfariello”!</div>
<div>
(la novena ve l'ho risparmiata, questi qua sono messi molto male)<br />
<br />
<br /></div>
</div>
<div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>SS. APULEIO e MARCELLO</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Di questo martire nulla si conosce. Recenti studi negano la sua esistenza e vogliono il suo nome nato da una errata interpretazione di "Apulia", riportata nel Martirologio Geronimiano.<br />
M.R.: 7 ottobre - A Roma i santi Martiri Marcello ed Apuleio, i quali prima furono discepoli di Simone Mago, ma, vedendo le meraviglie che il Signore operava per mezzo dell'Apostolo Pietro (un super mago), ambedue, abbandonato Simone, si diedero a seguire la dottrina Apostolica, e, dopo la passione degli Apostoli, sotto Aureliano Consolare, ricevettero la corona del martirio, e furono sepolti non lontano da Roma.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS1YCVvMT6zos6iij3MHVXs-jtodfnnwxrk0IthO1MMWfrM9qTmKJAPXbySCbr8sqrBV-VibT-fB3l1E6Ru5sQcvtKJDyARgF9gknHjTbT4UINSzyu_2TxpbaihkUOLPIq5bhhHH-ZFHqr/s1600/santi5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="344" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS1YCVvMT6zos6iij3MHVXs-jtodfnnwxrk0IthO1MMWfrM9qTmKJAPXbySCbr8sqrBV-VibT-fB3l1E6Ru5sQcvtKJDyARgF9gknHjTbT4UINSzyu_2TxpbaihkUOLPIq5bhhHH-ZFHqr/s1600/santi5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SANTA NINFA (coi baffi)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>SS. RESPICIO e NINFA</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Secondo una Passio del XII secolo, Ninfa era figlia di Aureliano, prefetto di Palermo sotto Costantino, agli inizi del IV secolo (capirai, fresca fresca, l'hanno raccontata solo 8 secoli dopo). Ninfa si convertì frequentando il vescovo di Palermo Mamiliano, ma il padre si oppose, (ma che ci raccontano, una fanciulla romana non metteva piede fuori di casa senza il consenso del padre!), fece persino arrestare Mamiliano con duecento altri cristiani e li sottopose a torture (figlia compresa).<br />
<br />
Poiché ogni tentativo fu vano, li fece rinchiudere in carcere, ma un angelo li liberò e li condusse in riva al mare, dove trovarono una barca per prendere il largo. Viaggiarono fino all'isola del Giglio, dove rimasero in preghiera e solitudine. Però il desiderio di visitare le tombe degli apostoli Pietro e Paolo li spinse a raggiungere Roma (ma non avevano pace, e statevene buoni a casa, non vi sono bastate le torture?), dove Mamiliano morì subito e Ninfa lo fece seppellire vicino al mare.<br />
<br />
Un anno dopo anche Ninfa morì e gli abitanti del luogo, in seguito a un forte periodo di siccità, pregarono la santa di intercedere presso Dio affinché piovesse. Si verificò il tanto desiderato miracolo e i fedeli cominciarono a venerarla come una santa. (Se queste sono le prove della santità stiamo tutti rovinati).<br />
<br />
<span style="background-color: white;"></span><br />
<span style="background-color: white;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>SS. LUCIA e GEMINIANO</b></span><br />
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDte5kr9k8vZtEvjYip_Gj1ZHXAXBxZvjV071rpqie5C7ts-hqyudVwuMn7Cv7q4YkVBL8Xrr9mvcLOXezOSXn3X99qsmzXLSPMB-h6_o74Q8pVKDQW9xri8DhI4OlLmAERNFhDavHlt00/s1600/santi6.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="781" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDte5kr9k8vZtEvjYip_Gj1ZHXAXBxZvjV071rpqie5C7ts-hqyudVwuMn7Cv7q4YkVBL8Xrr9mvcLOXezOSXn3X99qsmzXLSPMB-h6_o74Q8pVKDQW9xri8DhI4OlLmAERNFhDavHlt00/s1600/santi6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SAN GIMINIANO</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: right;">
</div>
Lucia era una nobile vedova romana di 75 anni e Geminiano un neofito.<br />
<br />
Lucia fu sottoposta a torture (accidenti che tempra!) nella Roma Imperiale per mano del proprio figlio (e che gli aveva fatto per farsi odiare tanto?) e, miracolosamente scampata alla morte, fuggi dalla città insieme al compagno di fede, il nobile Geminiano.<br />
<br />
Muovendo verso sud, giunsero in Sicilia prodigandosi nella divulgazione del Vangelo di Cristo.<br />
<br />
Dopo una breve peregrinazione a Taormina, nella costa Ionica della Sicilia, stabilirono la loro sede nei pressi dell'oppidum greco-romano di Mendé situato tra le pieghe del tavolato ibleo nel terntono dell'antica Akrai.<br />
<br />
Scoperti dalle autorità, furono sottoposti a martirio insieme ai loro adepti nel 300 circa sotto Diocleziano.<br />
<br />
Numerosi fedeli, sotto la direzione della nobile dama siciliana Massima, innalzarono qui l'antico santuario rupestre in loro memoria e vi deposero i resti mortali.<br />
<br />
II culto era presente a Santa Lucia di Mendola presso Palazzolo Acreide (SR), dove sono presenti tracce dl chiese rupestri.<br />
<br />
I loro "Atti" non sono stati ritenuti storicamente attendibili per cui il culto è stato soppresso nel 1969. Niente da aggiungere.<br />
<br />
<div>
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>SS. MODESTO e CRESCENZIA</b> </span><br />
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span>
i Santi Modesto e Crescenzia, un maestro e la sua nutrice, accostarono Vito alla fede cristiana, nonostante l’opposizione di suo padre. Questi cercò di fargli rinnegare la nuova religione, ma Vito rimase saldo agli insegnamenti ricevuti e preferì fuggire con Modesto e Crescenza in Lucania, ove al tempo dell’imperatore Diocleziano subirono il martirio.<br />
<br />
Naturalmente non vi è assolutamente nulla di storico, in quanto la Passio redatta sul loro conto ha un carattere esclusivamente leggendario.<br />
Una primitiva forma di culto nacque inizialmente solo per Vito, citato senza i due compagni nel Martirologio Geronimiano, nei martirologi di San Beda il Venerabile e nell’Antico Martirologio inglese.<br />
<br />
Solo in un secondo momento gli furono accostate le misteriose figure di Modesto e Crescenzia, con i quali pare abbia condiviso il martirio bollendo in un pentolone, leggenda ripresa da una vasta iconografia tradizionale. I Romani non usavano le torture a parte la crocefissione.<br />
<br />
La presenza di Vito tra i Quattordici Santi Ausiliatori ha favorito la diffusione nell’intera Europa del culto di Modesto e Crescenzia, fattore ancora oggi riscontrabile nelle numerose chiese dedicate non solo al giovane martire, ma denominate invece Santi Vito, Modesto e Crescenzia.<br />
<br />
Sarebbe quasi impossibile elencare le numerose località che si contendono la presenza delle reliquie dei tre martiri, come spesso accade per i santi di quel periodo, e che li hanno conseguentemente eletti quali loro celesti patroni. Peccato che non si abbiano prove nemmeno minime della loro esistenza.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSBLt1a6hBugsA6LQmArbkj9B1xhgx7SXGWgUFawCxmYkLAvwMnf9iUNZAyk5x1l0tOf36SmltVfMGchMBQKHBhRqQREM_Hf1Og8N1IJa-Anp-hqyZkXQba8luMNmkfp6UjZ4mEQNtzi42/s1600/santi7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="708" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSBLt1a6hBugsA6LQmArbkj9B1xhgx7SXGWgUFawCxmYkLAvwMnf9iUNZAyk5x1l0tOf36SmltVfMGchMBQKHBhRqQREM_Hf1Og8N1IJa-Anp-hqyZkXQba8luMNmkfp6UjZ4mEQNtzi42/s1600/santi7.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SANTI GIOVANNI E PAOLO</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div>
<b style="color: #990000; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px;">SS. GIOVANNI e PAOLO</b><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
La basilica dei Ss.Giovanni e Paolo a Roma è dedicata ai due ufficiali romani Giovanni e Paolo, ferventi cristiani e vittime della persecuzione dell'imperatore Giuliano l'Apostata che nel 362 li fece uccidere e seppellire nella loro stessa casa. Gli scavi sotto la chiesa hanno evidenziato due case romane inizio II secolo: la prima su due livelli, con edificio termale al piano inferiore ed un cortile-ninfeo in cui si conserva un elegante affresco III secolo raffigurante "Proserpina" con divinità marine.<br />
<br />
L'altra casa, adiacente al Clivus Scauri, alla fine del II secolo assunse l'aspetto di un'insula, con portico e botteghe al pianterreno ed appartamenti ai piani superiori. Nel III secolo le due abitazioni si unificarono, probabilmente sotto un unico proprietario, divenendo una grande "domus". Nel corso del IV secolo la presenza di affreschi cristiani e di un altare rivelano la trasformazione dell'ambiente in luogo di culto religioso, forse proprio in conseguenza del martirio e sepoltura dei due ufficiali romani.<br />
<br />
(<b>Ma avete mai letto un libro di storia? Giuliano promulgò la libertà di culto, le persecuzioni dei pagani sui cristiani e dei cristiani sui pagani gli facevano schifo. E basta con queste falsità e questi falsi santi!</b>)<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWKkqQa6FJ_Yif5-5P03f5GHvZOe7DXYGn4i2-Nzqv8jJ6WSmKiW8OZxeib-3lhDORiKiaj6jeUHhBAsK4dhFxXQdW93D2fWhqt38fu53eFeQ2Um7Ttdit0kHW5G2pVPwZlLj_KbD_e_82/s1600/santi8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="733" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWKkqQa6FJ_Yif5-5P03f5GHvZOe7DXYGn4i2-Nzqv8jJ6WSmKiW8OZxeib-3lhDORiKiaj6jeUHhBAsK4dhFxXQdW93D2fWhqt38fu53eFeQ2Um7Ttdit0kHW5G2pVPwZlLj_KbD_e_82/s1600/santi8.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SANTA BARBARA</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">SS. BARBARA E GIULIANA</span></b><br />
<b><br /></b></div>
<div>
Barbara è figlia di un pagano che la chiude in una torre a causa della sua bellezza, per proteggerla dai pretendenti, notando però che la torre avrà solo due finestre, Barbara ne fa aggiungere una terza, per richiamare la Trinità, e prima di entrare nella torre si immerge tre volte in una piscina, battezzandosi da sola. uno psicologo diagnosticherebbe una ossessione compulsiva.<br />
<br />
Oppure viene segregata nella torre, ma viene istruita da filosofi, oratori e poeti e giunge alla conclusione che il politeismo è una farsa e si converte al cristianesimo. Oppure diventa cristiana studiando i testi di Origene e, una volta fuori dalla torre, si reca da lui per farsi battezzare.<br />
<br />
Quando il padre la scopre cristiana tenta di ucciderla, lei gli sfugge, lui la riacchiappa e la trascina da a un magistrato. La giovane non abiura e viene torturata, ma Cristo di notte, cura le sue ferite, altrimenti come fa a farla torturare di nuovo?<br />
<br />
I carnefici infatti tentano di ustionarla, ma le fiamme si spengono; le tagliano i seni, e questa gli riesce, viene colpita in testa con un martello, e viene fatta sfilare nuda per le strade (ma nemmeno a martellate muore? Grazie Gesù Cristo, grazie!).<br />
Alla fine, il padre la conduce in cima a una montagna e la decapita insieme a una sua coetanea di nome Giuliana, ma sceso dalla montagna, viene incenerito da un fulmine o da un fuoco venuto dal cielo.<br />
<br />
Barbara e Giuliana vengono quindi sepolte e presso la loro tomba avvengono guarigioni miracolose. (Ma non lo potevano incenerire subito così Barbara non subiva tutto quello che ha subito? Misteri delle fede, vabbè è una favola, una favola brutta e di cattivo gusto)<br />
<br />
<br /></div>
</div>
<div>
</div>
<div>
<br />
<b><span style="color: #990000;">SONO PASSATI AL SOLO CULTO LOCALE</span></b><br />
<br />
(per evitare quelli di cui sopra, e quelli che in qualche modo con la festa ci tirano la carretta):<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK3SbKq9QLFBTdeMZqG-fPjwCuJQfvF_VQykcPpakIjp0_r-Ulr_EPIwusPHZi1kpiB3rhmsJxqYsCF9FlSTDXScsbkIP-k6d7-hPLMHuCWI7REequ8s7bs42WTrsCcxZ3Wla2GYWE4gff/s1600/santi9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="326" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK3SbKq9QLFBTdeMZqG-fPjwCuJQfvF_VQykcPpakIjp0_r-Ulr_EPIwusPHZi1kpiB3rhmsJxqYsCF9FlSTDXScsbkIP-k6d7-hPLMHuCWI7REequ8s7bs42WTrsCcxZ3Wla2GYWE4gff/s1600/santi9.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SANTO ANDREA CORSINI</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. ANDREA CORSINI</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Dopo l'ordinazione sacerdotale portò un cilicio pieno di chiodi e venne mandato a completare gli studi a Parigi. Tornò a Firenze con l'epidemia della peste, un'occasione così ghiotta non poteva lasciarsela sfuggire, e naturalmente fece guarigioni miracolose.<br />
<br />
Venne eletto superiore provinciale dell'Ordine nel 1348 e, due anni dopo, essendo morto di peste il vescovo di Fiesole, Andrea lo sostituì, reggendo la diocesi per ventiquattro anni. Della sua carità beneficiarono i poveri. Morì il 6 gennaio 1373 e il suo corpo venne seppellito nella fiorentina chiesa del Carmine. Fu canonizzato nel 1629.<br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: white;"><br /></span><b><span style="color: #990000;">S. GIOVANNI de’ Matha</span></b><br />
(vedi S. Felice Valesio)<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. GABRIELE</b> </span><br />
<br />
Francesco Possenti nacque ad Assisi nel 1838. Perse la madre a quattro anni. Seguì il padre nei frequenti spostamenti. Si stabilirono, poi, a Spoleto, dove Francesco frequentò i Fratelli delle scuole cristiane e i Gesuiti. A 18 anni entrò nel noviziato dei Passionisti a Morrovalle (Macerata), prendendo il nome di Gabriele dell'Addolorata. Morì di tubercolosi nel 1862, appena 24enne, a Isola del Gran Sasso, avendo ricevuto solo gli ordini minori. È lì venerato, nel santuario che porta il suo nome, meta di pellegrinaggi, soprattutto giovanili. È santo dal 1920, copatrono dell'Azione cattolica e patrono dell'Abruzzo.<br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span>
<br />
<div>
<span style="color: #990000;"><b>S. EGIDIO</b> </span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJK2nqx9JGjESbaX6fn1h3xsKyUZOW4t42DQQPPmYlsTtXM_WycCxlwbs8pjGu46ZxWFIfJg5G42j16ZpF5vSgRXDWlfBYzxpaVnYi8ApAwHSAj06rvEf6ytcsq7-TDPbiz8x6LxZMfl5l/s1600/santi10.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJK2nqx9JGjESbaX6fn1h3xsKyUZOW4t42DQQPPmYlsTtXM_WycCxlwbs8pjGu46ZxWFIfJg5G42j16ZpF5vSgRXDWlfBYzxpaVnYi8ApAwHSAj06rvEf6ytcsq7-TDPbiz8x6LxZMfl5l/s1600/santi10.jpg" /></a></div>
- Protettore di: allattamento, sterili, cavalli, pecore, disabili, poveri, epilettici, lebbrosi, eremiti, fabbri, foreste e chi più ne ha più ne metta. Nativo di Atene, scappò in Francia, ritirandosi in una foresta dove si nutrì di erbe, radici e di frutti selvatici, e dormendo per terra. Il Signore gli mandò una cerva che gli forniva giornalmente il latte togliendolo naturalmente al suo cucciolo che morì di fame. </div>
<div>
<br />
Scoperto da Flavio re dei Goti, entrò nelle sue grazie e fece molti miracoli. Il re gli donò la foresta e pure un monastero in cui raccolse giovani che diresse colle regole di S. Benedetto. Il monastero crebbe a tal punto da divenire una città che ora porta il suo nome. Verso l'anno 950 morì e le sue reliquie vennero trasferite a Tolosa, tuttora fonte perenne di grazie e di miracoli. </div>
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<br /></div>
<b>Con tutto ciò è stato radiato dal calendario come santo di pura invenzione. Come la mettiamo coi miracoli?</b><br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span><b><span style="color: #990000;">S. RAIMONDO Nonnato</span></b><br />
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<br />
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Venne estratto dal corpo della madre, morta il giorno precedente, utilizzando un'arma da taglio (a Portell, nella regione catalana di Lleida, nel 1204). Sarebbe stato proprio il signore di Cardona, suo parente, che, con la sua spada l'avrebbe fatto nascere. Peccato che un bambino quando non riceve sangue dalla madre va subito in coma, ma in qualità di futuro santo...<br />
<br />
<div>
Nonostante fosse nobile faceva il pastore, ma sentì parlare di Pietro Nolasco che cercava uomini per fondare l'"Ordine dei Cavalieri della Mercede", per riscattare i cristiani fatti prigionieri dai musulmani, così mollò le pecore e vi entrò a ventun anni.<br />
<br /></div>
<div>
Da mercedario, intraprese diversi viaggi per riscattare prigionieri a Valencia, ancora in mano ai musulmani, nel 1224, dove liberò 233 schiavi; un secondo ad Algeri, con 140 schiavi riscattati, e un altro ad Algeri, con altri 150 riscattati. In una di queste missioni si offrì come ostaggio al posto di un prigioniero.<br />
<br /></div>
<div>
Poiché in prigione predicava e convertiva musulmani, le guardie, per impedirglielo, forarono le sue labbra e le chiusero con un lucchetto, ma venne riscattato dal suo stesso Ordine, e ritornò a Barcellona nel 1239. Morì poco dopo, nel 1240, nel castello di Cardona, dove si era fermato in un viaggio verso Roma.<br />
<br /></div>
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Sentendosi in un punto di morte, avrebbe chiesto l'eucaristia, e poiché il prete tardava a venire, sarebbe stato Gesù Cristo stesso a dargli la comunione. Nel 1657 Alessandro VII ordinò che il suo nome venisse incluso nel Martirologio Romano e Clemente IX volle che il suo culto venisse esteso a tutta la cattolicità nel 1669.<br />
<br />
Nel 1681 papa Innocenzo XI fissò la sua festa al 31 agosto, ma... <b>UDITE UDITE... è stato cancellato perchè santo di pura invenzione.</b></div>
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<br /></div>
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<br />
<br />
<span style="color: #990000;"><b>S. LORENZO GIUSTINIANI</b> </span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMxJIGtUwxRWvgFhlaQ4fMwDMHeZVZI3cQyGSjKTeD8ka3I_7M9DYpEBp5saiS_SbQPrqbditX1jHIW4fB3WQdgrFGntZszU0bevKcZkh7FXDqLbybY5BHzeRwGwieRP0YeL4UAWigw1R-/s1600/santi11.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMxJIGtUwxRWvgFhlaQ4fMwDMHeZVZI3cQyGSjKTeD8ka3I_7M9DYpEBp5saiS_SbQPrqbditX1jHIW4fB3WQdgrFGntZszU0bevKcZkh7FXDqLbybY5BHzeRwGwieRP0YeL4UAWigw1R-/s1600/santi11.jpg" /></a></div>
- Di nobilissima famiglia veneziana (1381 - 1456) si diede ad una vita ascetica dopo una visione della Sapienza Eterna. (e che avrà visto mai?)<br />
Entrò nella Congregazione dei Canonici Secolari dell'isola di San Giorgio, di cui fu Superiore, continuando a dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione ma anche alla questua per le strade.<br />
<br />
Vescovo di Castello, riformò la sua diocesi e, nominato prima patriarca di Venezia seppe, grazie alla sua umiltà e santità, sanare la frattura tra Chiesa e potere civile.<br />
<br />
Nei suoi scritti c'è l'idea madre dell'Eterna Sapienza, elemento dominante della sua mistica. Essa guida l'uomo al vertice della perfezione interiore e al vertice della vita episcopale.<br />
<br />
<b>Ebbene, tutte balle, perchè è stato cancellato come mai esistito.</b><br />
<br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><span style="color: #990000;"><b>S. NICOLA DA TOLENTINO</b> </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>-</b> </span>nato nel 1245 a Sant’Angelo in Pontano, in provincia di Macerata. Ancora molto giovane, divenne canonico nella Chiesa del Santo Salvatore a Tolentino e poi entrò fra gli eremitani di Sant’Agostino.<br />
<br />
Nel 1269 venne ordinato sacerdote a Cingoli, nelle Marche e nel 1275 si stabilì a Tolentino.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYoQUuNOHSVxibCbiSVxy13DX1-591X7wCaHjUZ3VEyEb9Z-WgC7KK1LAu2Ft1jIFGIsOeoqdP_Rwogsv32aWZUFPR5hOu8mD_sxjn8-QTRN_AYqPb72KlQJBoslU_e8FNtpKv1Nr-97Hn/s1600/santi12.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="147" data-original-width="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYoQUuNOHSVxibCbiSVxy13DX1-591X7wCaHjUZ3VEyEb9Z-WgC7KK1LAu2Ft1jIFGIsOeoqdP_Rwogsv32aWZUFPR5hOu8mD_sxjn8-QTRN_AYqPb72KlQJBoslU_e8FNtpKv1Nr-97Hn/s1600/santi12.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S. NICOLA</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: right;">
</div>
Predicatore avvincente ebbe, ancora in vita, fama di operatore di miracoli e fu anche un instancabile apostolo del confessionale, sorridente e gentile con tutti, molto sensibile ai problemi sociali.<br />
<br />
Morto a Tolentino il 10 settembre 1305, venne canonizzato nel 1446 da Eugenio IV. Nella basilica di Tolentino a lui intitolata, verso il 1340 è stata eretta una grande cappella, per custodirne la tomba.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="about:invalid#zClosurez" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><br /></a></td></tr>
</tbody></table>
<b>E' stato cancellato come mai esistito (non solo per la faccia...).</b><br />
<br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><span style="color: #990000;">S. GIUSEPPE DA COPERTINO</span></b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;">- </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> già </span>Giuseppe Maria Desa (1603 – 1663), fu sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali. Fu proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767. È il santo patrono di Osimo e di Copertino.<br />
<br />
Nacque in una stalla (come Gesù Cristo, ma chi si credeva di essere?), ancora conservata. A sette anni iniziò la scuola, ma per una grave malattia la abbandonò. Guarì a 15 anni per grazia della Madonna della Grazia di Galatone (Lecce). Voleva farsi sacerdote francescano, ma gli mancava l'istruzione.<br />
<br />
Sentendosi protetto dalla Vergine Maria, si mise sui libri e superò gli esami: fu ordinato sacerdote a Poggiardo per cui oggi viene venerato come protettore degli studenti. Per 17 anni visse nel Santuario della Madonna della Grottella in Copertino che egli chiamava «La Mamma Mia».<br />
<br />
Gli vengono attribuiti miracoli ed estasi che lo avrebbero portato a volare fin sul campanile: subì due processi del Sant'Uffizio, che lo relegarono dapprima in Assisi (1639-1653), poi a Pietrarubbia e, infine, a Fossombrone (Pesaro 1653-1657), in isolati conventi-romitori dei Frati Cappuccini.<br />
Nel 1657 venne rilasciato e destinato ad Osimo dove morì. Il suo corpo è custodito nella cripta del santuario, in un'urna di bronzo dorato.<br />
<br />
<b>E' stato depennato dal calendario come falso santo. E i due processi? Falsi anche quelli. Domanda: ma chi era che vedevano volare sopra il campanile? Un gabbiano?</b><br />
<br /></div>
</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-23959359741934735062020-05-15T14:39:00.001+02:002020-05-15T14:46:28.953+02:00MA I SANTI SONO UN OPTIONAL? - 1/2<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQeQHHEvHd7D31iZlOGDcw7rfB4DOaoSuH_aUiWGRV_ap5CDColF0eLtCgFYdLodKZFSAQhJGcvcCaa_aDs1M187qGX6XMA-lY-eB-0UlLt34uEo9p4n2gIEHcWV48gKtCldEg9mAacdwq/s1600/santi-optional1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQeQHHEvHd7D31iZlOGDcw7rfB4DOaoSuH_aUiWGRV_ap5CDColF0eLtCgFYdLodKZFSAQhJGcvcCaa_aDs1M187qGX6XMA-lY-eB-0UlLt34uEo9p4n2gIEHcWV48gKtCldEg9mAacdwq/s1600/santi-optional1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S. MAURO</td></tr>
</tbody></table>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;">LA RIFORMA DEL CALENDARIO</span></b><br />
<br />
Nel 1969 vi è stata, da parte della Santa Sede, una riforma del calendario liturgico che ha comportato:<br />
- la cancellazione di più di 30 santi, dei quali non si sono trovate prove storiche certe della loro esistenza, anzi erano balle belle e buone.<br />
- la riduzione a culto locale di 33 pseudo-poveracci-santi, con le feste e le sagre che vi si fanno in loco, con che cuore gli si tolgono? Sono fake ma a culto locale che passino pure.<br />
- e a culto facoltativo di altri 95. Aho, io Chiesa non c'entro, è il prete l'arbitro della situazione, se il santo non è santo la colpa è sua.<br />
<br />
Infatti, il 14 febbraio 1969, il papa Paolo VI, con il motu proprio, “Paschalis mysteri”, ha approvato il nuovo ordinamento liturgico, cancellando dal calendario universale della Chiesa, quei santi per i quali gli studiosi ecclesiastici nutrono fondati dubbi (fondati dubbi? erano tutti falsi!) circa la loro esistenza storica.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Pertanto non sono blasfema, datevi pace, è la Chiesa che li riconosce falsi.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">SONO STATI COSI' CANCELLATI IN QUALITA' DI FALSI, MAI ESISTITI:</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. MAURO</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Nacque a Roma dal senatore Eutichio che saputo dell’opera di S. Benedetto nel monastero di Subiaco, decise di sbolognarselo. Fu così che all'età di 12 anni Mauro, insieme al coetaneo Placido (un altro che il padre non voleva tra i piedi), venne accolto da Benedetto e divenne il primo “oblato” (oblato o un'altra parola che finisce per 'ato') del suo ordine. Mauro fece progressi:<br />
<br />
- riuscì a vedere un demonio tirare per l’abito un monaco e lo liberò (sarà stato un altro 'oblato'?).<br />
<br />
- un altro giorno Placido uscì a prendere dell’acqua: cadutagli la brocca di mano, cadde e fu trascinato verso il centro del lago (ma da chi?). Benedetto, chiuso in cella, per volontà divina vide l’accaduto e inviò Mauro ad aiutare il compagno (vacce tu che a me me viè da ride). Questi, ottenuta la benedizione (mentre l'altro affogava), salvò il compagno... camminando sulle acque (ricorda qualcuno?).<br />
<br />
- un altro giorno ancora guarì un fanciullo zoppo e muto.<br />
<br />
- e ancora un giorno dopo operò una moltiplicazione di pani (anche questo ricorda qualcuno..)<br />
<br />
- poi fondò vari monasteri, della serie, divertivi un po' anche voi<br />
<br />
finché morì di pleurite a 72 anni, e la piantò di dare spettacolo.<br />
<br />
<br />
<div>
<br />
<b><span style="color: #990000;">S. PAOLO eremita</span></b><br />
<b><br /></b>
Durante la persecuzione degli imperatori Decio e Valeriano, l'egiziano Paolo, denunciato come cristiano, scappò nel deserto della Tebaide, e rifugiò in una grotta con vicino una sorgente d'acqua e un albero di palma.<br />
<br />
Dalle foglie della palma fece il vestito (ma nel deserto di notte fa un freddo cane!) e coi datteri si nutrì fino a 43 anni (se vabbè), quando un corvo cominciò a portargli ogni giorno un mezzo pane. Mezzo, non intero se no si sollazzava troppo.<br />
<br />
Con questa storia del corvo e del pane ci hanno imbastito tanti di quei santi, dal S. Mauro di cui sopra a S. Benedetto: sveglia! E' il corvo dell'Opera al Nero, e il pane rotondo è un sole! E sono simboli medievali e alchemici! Lasciamo perdere va!<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj54MlyK8BnXNn7ehKrm_u6K3QfS4YxtLQ15tzv5wwvujFl4Bpo48JLeHDXozjX81fVkPt9de3rsjHktboK8JkAWpY8-zr77hKIla_YAm4i7iEECyNZTAor6y4kK3xtRlIVB5aMbbi8dlha/s1600/santi-optional2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="736" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj54MlyK8BnXNn7ehKrm_u6K3QfS4YxtLQ15tzv5wwvujFl4Bpo48JLeHDXozjX81fVkPt9de3rsjHktboK8JkAWpY8-zr77hKIla_YAm4i7iEECyNZTAor6y4kK3xtRlIVB5aMbbi8dlha/s1600/santi-optional2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S: MARTINA</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b style="color: #990000; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px;">S. MARTINA</b><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
diaconessa sotto Alessandro Severo, arrestata perchè cristiana, fu trascinata davanti a una statua di Apollo, e poi a una di Diana, e a una di Giove, e ogni volta la statua andava in pezzi e crollava il tempio, ma quelli duri come selci insistevano, e che cavolo rassegnatevi! Ve ne ha abbattuto uno, e due e tre: ma siete de' coccio!<br />
<br />
Alla fine senza più templi da farle abbattere la dettero ai leoni che mici mici le si accucciarono accanto. Ma quelli duri, nemmeno a questo si commuovono, la seviziano cogli uncini, e finalmente la decapitano. Ma la storia è uguale a quella di Taziana (o Tatiana), di Prisca e di tante altre! Ma non avevano proprio fantasia!<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. DOMITILLA</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Due matrone, con nome di Domitilla, imparentate con la famiglia imperiale dei Flavi e condannate perchè cristiane. Le notizie su Flavia Domitilla che figurano nella passio leggendaria (V-VI sec.) non hanno attendibilità: in essa, si parla di due « eunuchi », Nereo e Achilleo, che avrebbero convertito Domitilla alla fede cristiana, mentre dal carme damasiano dei due martiri sappiamo che prima della conversione erano militari a servizio del persecutore (chi più ne ha più ne metta).<br />
<br />
- Ti pare che due eunuchi facevano i militari?<br />
- E ti pare che i romani arruolavano due eunuchi come soldati?<br />
<br />
L'esistenza, però, delle due Domitille e la loro condanna all'esilio per aver abbracciato il Cristianesimo sono inoppugnabili (tanto che le hanno cancellate).<br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"></span>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. BONIFACIO di Tarso </b></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFRFD9J-T9wbDqCS3NJ_bMOaLt5dxgC2JR7RIJcVoGImcK2frtOZ0_YziVZ36gnFZgFCnNxOIImO0pJkSJ_4_YRTKjsMVuumji41Y4r40gVq-U7eScylAyf9h7D-_rl7tuA2Sv2k5FJbrz/s1600/santi-optional3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFRFD9J-T9wbDqCS3NJ_bMOaLt5dxgC2JR7RIJcVoGImcK2frtOZ0_YziVZ36gnFZgFCnNxOIImO0pJkSJ_4_YRTKjsMVuumji41Y4r40gVq-U7eScylAyf9h7D-_rl7tuA2Sv2k5FJbrz/s1600/santi-optional3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S. BONIFACIO DI TARSO</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b></b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b></b></span>
Sia Bonifacio che Aglaide erano pagani e vivevano in dissolutezza (e che cassio facevano?). Stanca di "dissolutarsi", Aglaida invia Bonifacio in Terrasanta per raccogliere le reliquie dei martiri cristiani (e che ci doveva fare?).<br />
<br />
Giunto a Tarso, Bonifacio scoprì la persecuzione e non se la lasciò scappare dichiarandosi cristiano. La sua salma imbalsamata (come un trofeo di caccia!) fu riportata a Roma per essere sepolta in un oratorio sulla via Latina.<br />
<br />
Aglaida allora, commossa da tanto cristiano masochismo, diventò cristiana anch'ella ed esorcizzò gli spiriti maligni (quelli dell'inferno o quelli dei cristiani masochisti?). E tanto perchè aveva soldi da investire, in memoria di Bonifacio Aglaide fece costruire sull'Aventino una chiesa, divenuta poi la basilica dei Santi Bonifacio e Alessio. E basta! Ma tutte le nostre basiliche sono state create sulle favole!<br />
<br />
<span style="background-color: white;"></span><br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. VENANZIO</b> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span>
Di famiglia della classe senatoria, di Camerino. Convertitosi al Cristianesimo, andò a vivere presso il suo maestro, il prete Porfirio (e qui qualche dubbio viene, niente di male ma i cattolici non dovrebbero...).<br />
<br />
Se ne sa poco di lui, ma a farla corta fu martirizzato per decapitazione sotto l'imperatore Decio. Fu sepolto nel luogo su cui venne edificata una basilica (V secolo) ancora sede dell'"Arca del santo". Un'altra Basilica con santo fake.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6_o7POEpMD85aOVr9zfQ5gvEU-oCA2JgjETCEKcb3pzELtGRyur93pVWj-GLJeEMF5FnwddauLM8dY5XcNMkGIGYmKu1V8_4Z20l4OUSYw6rtrhkCr70-YmOrUftvYTO1CDT6NiNXbNiu/s1600/santi-optional4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="454" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6_o7POEpMD85aOVr9zfQ5gvEU-oCA2JgjETCEKcb3pzELtGRyur93pVWj-GLJeEMF5FnwddauLM8dY5XcNMkGIGYmKu1V8_4Z20l4OUSYw6rtrhkCr70-YmOrUftvYTO1CDT6NiNXbNiu/s1600/santi-optional4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S. VENANZIO</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. PUDENZIANA</b> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span>
Pudenziana e Prassede, due sorelle che convertono molti pagani. Pudenziana muore a sedici anni, forse martire (forse?), il fratello Novato si ammala e prima di morire dona i suoi beni a Prassede e al papa Pio I.<br />
Prassede chiede al papa di edificare una chiesa nelle terme di Novato, il papa acconsente (coi soldi di Novato).<br />
<br />
Due anni dopo un’altra persecuzione e Prassede nasconde nella sua chiesa molti cristiani (e certo, chi potrebbe pensare che i cristiani si nascondano in una chiesa cristiana?); vengono scoperti (ma va?) e finalmente ottiene di morire martire anche lei qualche giorno dopo (che culo!).<br />
Però, riconosce anche la Chiesa che "il racconto delle ‘Gesta’ delle due sante è fantasioso, opera senz’altro di un monaco o pio chierico del V-VI secolo", pio ma bugiardo come Pinocchio.<br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. ALESSIO</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Patrizio di Costantinopoli, fidanzato con una donna virtuosa, la convinse, la sera delle nozze, a rinunciare al matrimonio (la convinse? Ma i matrimoni li decidevano i genitori mica gli sposi! E anche fosse, non la poteva convincere prima? E per l'occasione li avevano lasciati soli proprio la sera prima? Ma dai!).<br />
<br />
Comunque visse da mendicante (così soffre e Dio è contento) e, prima di morire in ospedale (tanto per non farsi mancare nulla), scrisse su un foglietto la sua vita e solo il Papa riuscì ad aprirgli la mano e a leggerlo (rigor mortis? Bastava aspettare un'ora al massimo!), si che venne riconosciuto come santo.<br />
<br />
Perchè, voi non lo sapevate, ma il Papa all'epoca girava per gli ospedali ad aprire le mani dei defunti caso mai nascondessero una qualche santità. Vabbè.<br />
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. SINFOROSA</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAXe2izyYeTD9MjHcuWAIbQmgv7I-MLf6M0DxXW1x5jjdgTXRvdiuMSCAerD3GsNM0V8MEZjBvt_xU34M2hBSf1BJELr4GCVu67rBjUQiummry3felJFthlVbqn662oSfqokbTEP_QSutD/s1600/santi-optional5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="542" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAXe2izyYeTD9MjHcuWAIbQmgv7I-MLf6M0DxXW1x5jjdgTXRvdiuMSCAerD3GsNM0V8MEZjBvt_xU34M2hBSf1BJELr4GCVu67rBjUQiummry3felJFthlVbqn662oSfqokbTEP_QSutD/s1600/santi-optional5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S. SINFOROSA</td></tr>
</tbody></table>
Allora, l'imperatore Adriano per inaugurare la Villa Adriana fece consultare gli Dei per capire se erano contenti o meno della sua villa. Ma non era meglio presentargli il progetto prima e farglielo approvare? Capirai, una volta costruita 'sto popò de villa!...<br />
<br />
Vabbè, comunque li consultò dopo (tanto la villa mica la pagava lui) e i sacerdoti dissero che gli Dei erano arrabbiati perchè Sinforosa e i suoi figli adoravano l'unico Dio. Chiaro? Gli Dei di tutto l'impero romano si incazzavano perchè proprio quella famiglia non li adorava, ne avevano a milioni di seguaci, ma si erano incaponiti con quella!<br />
<br />
Caxio che iella! E già perchè Sinforosa e i figli erano tosti e si fecero torturare e ammazzare ma non abiurarono, capirai non cercavano altro! A Sinforosa la appesero per i capelli, ma mica si strapparono! Eccola là, tutta serafica e con gli occhi al cielo, appesa per le fluenti chiome.<br />
<br />
E c'è di più, udite udite! Anche lei ogni tanto fa il miracolo del sangue che si scioglie. Non sempre eh? Ma ogni tanto si scioglie. Se lo sa San Gennaro...<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-BJUBn3XqpJKJVluNv15Yk1cNx5ZNemxi_l2Uc4VrkBZHy19htewWOkgGlz-sUOWg8nCHrpIspCWwScwmxdlTHQa1r0tIeCPkOio3uAYBUSAHNL-YHCFywaVp8PKXv4XOzGhYpptyx5tC/s1600/santi-optional6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-BJUBn3XqpJKJVluNv15Yk1cNx5ZNemxi_l2Uc4VrkBZHy19htewWOkgGlz-sUOWg8nCHrpIspCWwScwmxdlTHQa1r0tIeCPkOio3uAYBUSAHNL-YHCFywaVp8PKXv4XOzGhYpptyx5tC/s1600/santi-optional6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S. MARGHERITA</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. MARGHERITA</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Figlia di un sacerdote pagano, alla morte della madre fu affidata a una balia cristiana durante la persecuzione di Diocleziano (bella scelta!), balia che, guarda caso, la allevò da cristiana. Ma va?<br />
<br />
Ripresa in casa dal padre, dichiarò la sua fede e fu da lui cacciata, ma caxio, gliel'ha scelta lui la balia!<br />
Margherita tutta contenta (si può capire, con un padre così) ritornò dalla balia, che l'adottò e le affidò la cura del suo gregge (no i cristiani, proprio le pecore). Mentre pascolava fu notata dal prefetto Ollario che tentò di sedurla (ma questi so' proprio arrapati!).<br />
<br />
Lei però non si fece sfuggire l'occasione confessò la sua fede e lo respinse. (Lui rispose: "che c'entra, i cristiani non scopano?") e invece la denunciò, venne incarcerata e come non bastasse venne visitata dal demonio, che le apparve sotto forma di drago e la inghiottì (ma allora non era sotto forma di un drago, era un drago vero!).<br />
<br />
Margherita non si prende pena e, armata della croce (ne aveva sempre pronta una per l'occasione, ma dove la teneva nelle mutande?) gli squarciò il ventre e uscì vittoriosa (Era una croce o una lama? O una croce a lama?) Per questo motivo viene invocata per ottenere un parto facile (facile? Con la lama si fa il cesareo!). Ma questi che se so' fumati? Infine i cattivi romani la decapitano quando ancora, povera creatura, ha solo 15 anni! (e ha già fatto tutto sto casino?)<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaibDVq-60NeQT0OpPwLk9AM2PREExWJr06w7tedSS7TNpoawwLn2AIf5fOczkGeCMK-0IxPe1GMk3hpHr8X7PaMKKAU7LpBzCOOWI1Kah_MwTZ8XnYnlbII2FytcUp0hfLks7TMSd_my1/s1600/santi-optional7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="415" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaibDVq-60NeQT0OpPwLk9AM2PREExWJr06w7tedSS7TNpoawwLn2AIf5fOczkGeCMK-0IxPe1GMk3hpHr8X7PaMKKAU7LpBzCOOWI1Kah_MwTZ8XnYnlbII2FytcUp0hfLks7TMSd_my1/s1600/santi-optional7.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S. CRISTOFORO</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b style="color: #990000; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px;">S. CRISTOFORO</b><span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span>
Cristoforo, entrato nell'esercito imperiale, si convertì al cristianesimo e lo confessò ai commilitoni che lo denunciarono piamente e via alle torture, finchè non venne decapitato. Ma santo Iddio, ormai lo sapete, i cristiani è inutile che li torturate, li affogate, li bruciate o li date in pasto alle belve, quelli muoiono solo con la decapitazione, e fatelo subito no? C'avete tempo da perde'?<br />
<br />
In Occidente prevalse invece il significato etimologico: Cristoforo significa in greco, "portatore di Cristo". Ma che ve siete fumati? Cristoforo è colui che porta la sacra unzione, vabbè. Così il possente cananeo faceva il traghettatore su un fiume e una notte gli si presentò un fanciullo per farsi portare all'altra riva; ma che avete capito? Mica portava la gente in barca, se la caricava sulla schiena!<br />
Ma se era un guado poteva accompagnarli dandogli la manina, se li portava sulla schiena nuotava, è dura nuotare con uno sopra, mah. Comunque il bambino non sembrava, ma pesava come un bufalo, tanto che Cristoforo alla fine gli chiese:<br />
"Ma che te sei magnato?" E il divino infante: "Ma io sono Gesù". Ambè, Cristoforo capì, se il Padre faceva i diluvi anche il figlio una qualche cattiveria ce la doveva avere. Così si fece battezzare, predicò e venne martirizzato come di consueto. Tutto è bene ciò che finisce bene. Amen.<br />
<br /></div>
<div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. SUSANNA</b> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><br /></span>
Nel 294 Diocleziano avrebbe ordinato la decapitazione di sua nipote Susanna, perché cristiana e perché aveva rifiutato di andare sposa a Massimiliano Galerio, suo figlio adottivo. Ma Galerio aveva già una moglie che dovette abbandonare per sposare la figlia di Diocleziano, Valeria. Per giunta dal 293 stava a combattere in Siria.<br />
<br />
Comunque la condanna fu eseguita nella stessa casa della martire. Il papa Gaio, che abitava accanto e spiava non c'è male, ne iniziò la commemorazione liturgica e dichiarò la casa di Susanna titolo stazionario, cioè titolus, (autorizzato su epigrafe), e stazionario? Bah, forse si sono confusi con i titoli di stato...<br />
<br />
<b style="color: #990000; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px;"><br /></b>
<b style="color: #990000; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px;"><br /></b>
<b style="color: #990000; font-family: georgia, times, serif; font-size: 14px;">S. IPPOLITO</b><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTELgdFn5LqCQiBZfkNc9dxgg9RnGd35QaUuFaa257WfV-CAzWLPS6L-ehJmkyT7ir5neam8dCdZmPuDqBbNDcPo44TCTtXnXhM-20-ET909GCNipX8B5YcN5mKOasc0oCRVTtTILAyqYq/s1600/santi-optional8.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="547" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTELgdFn5LqCQiBZfkNc9dxgg9RnGd35QaUuFaa257WfV-CAzWLPS6L-ehJmkyT7ir5neam8dCdZmPuDqBbNDcPo44TCTtXnXhM-20-ET909GCNipX8B5YcN5mKOasc0oCRVTtTILAyqYq/s1600/santi-optional8.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">S. IPPOLITO</td></tr>
</tbody></table>
Importante esponente della Chiesa in Asia Minore, Ippolito giunse a Roma sotto il pontificato di papa Zefirino (199 - 217) a cui forse fu avverso. Di sicuro fu avverso a Papa Callisto, questioni di concorrenza, infatti lasciò la Chiesa di Roma e fu eletto antipapa e tale restò anche durante i pontificati dei due successori di Callisto: Urbano I e Ponziano.<br />
<br />
In seguito, i capi delle due Chiese vennero esiliati da Massimino il Trace in Sardegna e Ippolito incontrò Ponziano (secondo successore di Callisto) sull'isola. Essi, riconciliatisi, invitarono i rispettivi seguaci a fare altrettanto. Intorno al 235, la morte li colse entrambi nell'isola, martiri perchè confinati nell'isola? Ma se oggi la gente ci va in villeggiatura!<br />
<br />
<br /></div>
<div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. EUSTACCHIO</b></span><br />
<br />
Sant'Eustacchio sarebbe il generale Placido, combattente vittorioso sui Parti. Prima di convertirsi al Cristianesimo era pagano finchè, mentre stava inseguendo un cervo, questo si fermò di fronte ad un burrone, e si volse a lui mostrando tra le corna una croce luminosa con la figura di Gesù che gli diceva: «<i>Placido, perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu onori senza sapere</i>».<br />
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> </span></div>
Ma è una fissa!<br />
<br />
1) - Il romano Quinto Sertorio, mentre era generale in Lusitania, addomesticò un cervo bianco fin dalla nascita, raccontando che gli fosse stato donato dalla Dea Diana e attribuì la propria intelligenza all'animale, tanto da convincere i locali che aveva il dono della profezia.<br />
<br />
2) - Sant'Egidio abate visse per molti anni come eremita in una foresta presso Nîmes, con la sola compagnia di una cerva che lo nutriva con il proprio latte. Cavolo era sempre incinta e faceva morire di fame i suoi piccoli per allattare il vecchio? Ma era un demone!<br />
<br />
3) - Il cervo compare anche nell'iconografia di san Bassiano,<br />
<br />
4) - Compare pure nell'iconografia di santa Ida di Herzfeld,<br />
<br />
5) - e pure della beata Ida di Toggenburg.<br />
<br />
6) - E a Tancredi re d'Altavilla apparve il volto della Madonna tra le corna di una cerva, che stava inseguendo durante una battuta di caccia, e vi fece costruire la stessa abbazia proprio in onore della Vergine. (Mi pare giusto, a Cristo il cervo e alla Madonna la cerva, evitiamo la commistione tra i sessi).<br />
<br />
Accidenti che fantasia!<br />
<br />
<div>
Comunque Placido narrò tutto alla moglie, la quale riferì una visione notturna in cui uno sconosciuto preannunciava che l'indomani ella si sarebbe recata da lui con il marito. E perchè non gliel'aveva detto subito?<br />
<br />
Placido, la moglie e i due figli si recarono l'indomani dal vescovo (birbantello, era lui nel sogno!) si convertirono e si fecero battezzare, tutto in un colpo. Placido ricevette il nome di Eustachio che, lasciato l'esercito e fattosi cristiano, ebbe una grande jella:<br />
- perse tutti gli averi,<br />
- poi la moglie<br />
- ed infine i figli,<br />
che culo! Ma capì che era la volontà di Dio che era un Dio buono, e figuriamoci se era cattivo che gli faceva!<br />
<br /></div>
<div>
Richiamato sotto le armi dall'imperatore, combattè con valore, ma invitato a Roma per ricevere gli onori, si seppe che era cristiano e Adriano lo fece condannare a morte insieme alla moglie e ai figli (ma non erano morti? O Dio nella sua bontà li aveva resuscitati per farli morire un'altra volta?).<br />
<br />
Fu con loro torturato e, salvatisi misteriosamente dalle fiere del Colosseo, morirono infine, tutti martiri, arroventati dentro un bue di bronzo (Evvai, quant'è misericordioso questo Dio!)<br />
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 0.5em; margin-top: 0.5em;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"></span><br />
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. BACCO</b></span><br />
<br />
La persecuzione anticristiana scatenata da Diocleziano avvenne nell'anno 303 in Siria, a Resafa per Sergio e nel castrum di Barbalissa per Bacco. La tradizione è prodiga di dettagli cruenti ed orridi per il modo in cui i due martiri furono uccisi.<br />
<br />
Bacco sarebbe stato flagellato a morte, mentre Sergio sarebbe stato costretto a fare il giro dei castra della zona camminando con chiodi confitti nei piedi, e infine sarebbe stato decapitato. Ma cosa curiosa è che entrambi, come prima cosa, furono costretti a sfilare davanti alla popolazione vestiti da donna e a subire il dileggio generale, il che fa pensare ad un rapporto d'amore omosessuale, lo testimoniano anche le due aureole che li coronano come intrecciate, e non divise.<br />
<br />
Inoltre un antico manoscritto greco, la "Passio antiquior Ss. Sergii et Bacchi" descrive Sergio come "dolce compagno e amante" di Bacco ("ho glykys hetairos kai erastes"; erastes è connesso con eros, che indica l'amore fisico). Non importa, Dio non bada a spese, e pur di assistere a uno spettacolo cruento (ognuno ha le sue debolezze), perdona pure ai gay.<br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #990000; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b>S. ORSOLA</b></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times" , serif; font-size: 14px;"><b><br /></b></span>
Figlia di un sovrano bretone, Orsola, giovane d'eccezionale bellezza, si era segretamente consacrata a Dio per cui chiesta in sposa dal principe pagano Ereo, voleva rifiutare col rischio di una guerra, ma consigliata da un angelo, rimandò la decisione di tre anni, (scusa ho il mal di testa, possiamo rimandare di tre anni?) nella speranza che il promesso sposo si convertisse al cristianesimo.<br />
<br />
Ma perchè i cristiani non si sposavano e non facevano figli? Alla scadenza, sempre su consiglio dell'angelo, Orsola prese il mare con undicimila compagne con una flotta di undici navi (mille per neve, tutte marinai?), risalì il Reno fino a Colonia e poi a Basilea, da dove proseguì a piedi, in devoto pellegrinaggio, fino a Roma.<br />
<br />
A Roma Orsola e le sue compagne furono accolte da "papa Ciriaco" (mai esistito). Al ritorno in patria per la stessa via, transitò per Colonia, conquistata da Attila: qui le undicimila vergini furono subito trucidate, mentre re unno, invaghito dalla sua bellezza, chiese ad Orsola di sposarlo. Al suo rifiuto la fece però uccidere a colpi di freccia, e con lei, secondo una tarda versione, fu ucciso pure Papa Ciriaco, anche se mai esistito, che l'aveva seguita nel suo viaggio. Miracoli della fede!<br />
<br />
Questa è la prima parte dei santi depennati, segue una seconda parte con simili storie amene e vitalizzanti, con fantasiose torture e accaniti masochismi.<br />
Però viene la domanda:<br />
Ma i Santi sono un Optional?<br />
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</div>
Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-342919191917653622020-04-30T14:03:00.002+02:002020-04-30T14:03:59.451+02:00LONGYOU GROTTEOS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq_lleYOmAeI8CjtF2sTzWA9EPwrxaUaTzGxQOkYwdi8rPZg9E0CUavvjWvSD_N1NaDoO-zANMk2yQCvi9bWAu3nDOaDdRHIzvQZm-VKNyPGdzLWkpBSlcYew050CH5hZj2IkOZRXykMPb/s1600/longyou2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="348" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq_lleYOmAeI8CjtF2sTzWA9EPwrxaUaTzGxQOkYwdi8rPZg9E0CUavvjWvSD_N1NaDoO-zANMk2yQCvi9bWAu3nDOaDdRHIzvQZm-VKNyPGdzLWkpBSlcYew050CH5hZj2IkOZRXykMPb/s1600/longyou2.jpg" /></a></div>
<br />
Queste grotte furono scoperte, o avrebbero dovuto essere riscoperte, solo nel 1992. La gente aveva precedentemente presunto che fossero solo vecchi stagni per pesci, ma quando furono prosciugati, le persone impararono che erano in realtà grotte antiche che erano state scavate da solide rocce nella prima la dinastia Qin, circa duemilacinquecento anni fa. I metodi di costruzione, i metodi di illuminazione e lo scopo di queste grotte sono tutti ammantati di mistero.<br />
<br />
Tutto iniziò con una leggenda sulle proprietà "senza fondo" degli stagni locali finchè un uomo decise di andare a fondo su questo mito e scoprire cosa ci fosse di vero. Si sa che alla base dei miti in genere c'è una realtà. Così, si rivolse ad altri membri della comunità e insieme comprarono una grande pompa idraulica.<br />
<br />
Dopo aver pompato per 17 giorni, l'uomo, e quindi il mondo intero, scoprì favolose grotte scavate a mano sotto l'acqua degli stagni della città che ora avevano un fondo. Non c'è però spiegazione sul perchè di codeste vaste grotte, tutto ciò che si sa è che enormi caverne artificiali alte 30 metri sono state scavate nell'arenaria da sconosciuti usando strumenti sconosciuti, dimostrando un'enorme cura e capacità nel processo.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPWgeeUIdLx6AXQebSJSr5nN_I2SvYiRNpKVod156zUGjQcSrfTgxYD7JOYoWXNLqx0IuTfeeu2EHnzgGPwTOS-nzXyTE9dm2b4m4ioEzGFzdH6L58HuxsoiNZkUVAt1d6rPcPJ2pbHir2/s1600/longyou1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPWgeeUIdLx6AXQebSJSr5nN_I2SvYiRNpKVod156zUGjQcSrfTgxYD7JOYoWXNLqx0IuTfeeu2EHnzgGPwTOS-nzXyTE9dm2b4m4ioEzGFzdH6L58HuxsoiNZkUVAt1d6rPcPJ2pbHir2/s1600/longyou1.jpg" /></a></div>
<br />
Ad esempio, le pareti sono tutte scavate esattamente nello stesso schema. Gli antichi sapevano anche di dover lasciare almeno tre pilastri centrali in piedi in una formazione a triangolo equilatero per sostenere il tetto.<br />
<br />
Le Grotte di Longyou (cinese : 龙游 石窟), chiamate anche "Xiaonanhai Stone Chambers" (cinese : 小 南海 石室), cioè "camere di pietra" e sono un gruppo di 24 caverne di arenaria artificiale situate sulla collina di Fenghuang (i Fenghuang sono uccelli mitologici trovati nella mitologia dell'Asia orientale che regnano su tutti gli altri uccelli), vicino al villaggio di Shiyan Beicun, sul fiume Qu, a Longyou Contea, prefettura di Quzhou, provincia di Zhejiang, in Cina. Creati più di 2000 anni fa, non furono registrati in alcun documento storico e furono riscoperti dagli agricoltori nel 1992.<br />
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<br /></div>
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Le grotte sono artificiali e ciascuna di esse scende per circa 30 metri nel terreno, dove troviamo stanze sotterranee in pietra, ponti, grondaie e piscine. Sono sopravvissuti per oltre 2000 anni (secondo alcuni 2500 o addirittura 3000) e nessuno sa come e perché sono stati costruiti. Gli studiosi ritengono che la costruzione delle grotte sia stata molto probabilmente organizzata da qualcuno direttamente collegato all'imperatore.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2pRYc3TPNkdH6gNxHqMljbsWcizHOiiJ89X390gJs5X8NRfLgHAA0Cm5Y-8Qo20Xq_CcEM-iKSmnGgoNjbUMRmdxR1Jyvk_OHm_2syK3p3N_oI09eDH4LpFeSzM-GQ7eSGImUQNY8DH0g/s1600/longyou3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="442" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2pRYc3TPNkdH6gNxHqMljbsWcizHOiiJ89X390gJs5X8NRfLgHAA0Cm5Y-8Qo20Xq_CcEM-iKSmnGgoNjbUMRmdxR1Jyvk_OHm_2syK3p3N_oI09eDH4LpFeSzM-GQ7eSGImUQNY8DH0g/s1600/longyou3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DEE O GENI ALATI FEMMINILI CHE ACCOMPAGNANO UN VIAGGIATORE SU UN ASINO</td></tr>
</tbody></table>
Di tutti i misteri che circondano le grotte, forse il più grande è capire come sono state costruite. La quantità di roccia che sarebbe stata rimossa equivale a 1 milione di metri cubi. Quando gli esperti considerano il tasso medio di scavo degli esseri umani incaricati degli strumenti dell'epoca, stimano che per completare le caverne ci sarebbero volute 1.000 persone che avrebbero lavorato 24 ore di fila per 6 anni.<br />
<br />
Questi calcoli considerano solo il tempo che ci sarebbe voluto per rimuovere quel volume di rifiuti, ma non tengono conto della precisa ingegneria e dell'abilità artistica mostrate nella costruzione delle grotte.</div>
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<br /></div>
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Tuttavia, se ciò è vero, allora l'esistenza delle grotte è un mistero ancora più grande, poiché non ci sono documenti storici da nessuna parte, menzionando la costruzione delle grotte. Nessuno avrebbe intrapreso un tale gigantesco progetto di costruzione senza assicurarsi che fosse ben documentato.<br />
<br /></div>
<div>
Nonostante decenni di studio, il vero scopo delle grotte rimane nascosto forse proprio nelle pareti delle grotte che hanno custodito un incredibile segreto per più di 2000 anni. Le grotte sono la prova che più di duemila anni fa, e senza l'uso della tecnologia moderna, gli antichi cinesi hanno creato progetti strabilianti, degni di ogni lode.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlhEpzllN5TK-mA0nAVuMrd2eEsBsOio49PJW3GsgaEqAkFPCfG9WreaRrjEApmPGB-rTJWODXoZGZmtoh14tagiLo0TYTch1l26RgtlB_TKoYr7S8GbEshGBzqDBprvkrQ5VNrf4Pqha0/s1600/longyou4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="363" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlhEpzllN5TK-mA0nAVuMrd2eEsBsOio49PJW3GsgaEqAkFPCfG9WreaRrjEApmPGB-rTJWODXoZGZmtoh14tagiLo0TYTch1l26RgtlB_TKoYr7S8GbEshGBzqDBprvkrQ5VNrf4Pqha0/s1600/longyou4.jpg" /></a></div>
<br />
Ma sembra che alcune grotte siano decisamente più antiche:<br />
<br />
" <i>Giovedì gli archeologi cinesi hanno iniziato lo scavo di tre antiche grotte risalenti a circa 15.000 anni fa nella provincia di Guizhou, nella Cina sud-occidentale </i>(oltre a quelle di 2000 anni fa)<i>. Le rovine delle grotte, scoperte per la prima volta nel 2008, si trovano nella città di Machang, nella nuova area di Gui'an. Erano tra i primi 10 reperti archeologici della Cina del 2016.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Il nuovo ciclo di scavi è realizzato congiuntamente dall'Istituto Provinciale di Reliquie Culturali e Archeologiche del Guizhou e dall'Istituto di Archeologia dell'Accademia Cinese delle Scienze Sociali. Il precedente progetto di scavo, durato dal 2012 al 2019, ha portato alla luce un gran numero di utensili in pietra e ossa, frammenti di ceramica, pozzi di cenere e le rovine di diversi siti di sepoltura risalenti a circa 10.000 anni fa.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Gli archeologi hanno affermato che le grotte sono di grande importanza per lo studio dei cambiamenti ambientali nella Cina sud-occidentale, dal tardo Paleolitico al Neolitico. Secondo loro, mostrano anche il rapporto tra l'uomo e l'ambiente durante il periodo</i>."<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOhn-xlKiXXQdRjtyZp8qv3tPqRykGYF5WdJW5a5SHNUyhYtg0aGCmX2RuIwZQIFPvBhwk_CeoUzREai0Ps1k1y3MkY_ND6mRU8bjdbGZc7ptHAvOZWFpDMC6M5XqZGiGs9zcxHEFPZh-X/s1600/longyou5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="375" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOhn-xlKiXXQdRjtyZp8qv3tPqRykGYF5WdJW5a5SHNUyhYtg0aGCmX2RuIwZQIFPvBhwk_CeoUzREai0Ps1k1y3MkY_ND6mRU8bjdbGZc7ptHAvOZWFpDMC6M5XqZGiGs9zcxHEFPZh-X/s1600/longyou5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA BELLISSIMA DEA</td></tr>
</tbody></table>
Dopo la prima scoperta nel 1992, sono state scoperte in totale 36 grotte, per un totale di circa 30.000 metri quadrati di caverne scavate a mano. Se da un lato queste caverne rappresentano uno dei più grandi progetti di scavo antico della storia, dall'altro la loro origine non ha assolutamente alcuna documentazione che porti allo svelamento del mistero.<br />
<br />
I segni di scalpello sulle pareti in una serie di linee parallele indicano che le ampie grotte sono state scavate a mano da una civiltà ormai sconosciuta. Ora, una delle grotte è aperta al turismo. La grotta è stata scelta perché era la più ricca di ornamenti di tutte le grotte di Longyou. Anche con l'attuale ricerca archeologica e l'esame ingegneristico, l'origine delle grotte rimane ancora un mistero.<br />
<br />
Ciò che lascia perplessi gli esperti è che questo progetto di ampia portata non è mai stato documentato e che non sono mai stati trovati strumenti in loco. Questo è particolarmente sconcertante se si considera quanto fossero bravi i cinesi antichi a documentare.<br />
<br />
Un altro mistero sconcertante della costruzione delle grotte è rappresentato dai segni sulle pareti. Ogni parete è ricoperta da segni di scalpelli paralleli uniformi. Questa particolare forma di scavo sarebbe stata molto più laboriosa dello scavo grezzo. Gli esperti non sono sicuri del perché gli abitanti dell'epoca avrebbero scalpellato le grotte invece di usare strumenti più efficaci come picconi o altri oggetti contundenti e disordinati.<br />
<br />
Il precedente progetto di scavo, durato dal 2012 al 2019, ha portato alla luce un gran numero di strumenti in pietra e ossa, frammenti di terracotta, pozzi di cenere e le rovine di numerosi siti di sepoltura risalenti a circa 10.000 anni fa.<br />
<br />
Gli archeologi hanno affermato che le grotte hanno un grande significato per lo studio dei cambiamenti nell'ambiente nel sud-ovest della Cina, dal tardo Paleolitico al Neolitico. Secondo loro, mostra anche il rapporto tra l'umanità e l'ambiente durante il periodo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGk7mgAVGb7plRbkYsWMwGFHFkI3ZLt1lWXDFEWCO_c3I8E59NPHp2wrZJveglq0Df1YT56dQ03b5ETOg3UzuCAeFhodl4sxx-ISefN1LF0_gh07nzT-mggFn-JVHfIs9TZ5Ajk7EEGkV2/s1600/longyou6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="389" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGk7mgAVGb7plRbkYsWMwGFHFkI3ZLt1lWXDFEWCO_c3I8E59NPHp2wrZJveglq0Df1YT56dQ03b5ETOg3UzuCAeFhodl4sxx-ISefN1LF0_gh07nzT-mggFn-JVHfIs9TZ5Ajk7EEGkV2/s1600/longyou6.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Le superfici del soffitto, della parete e del pilastro sono tutte rifinite allo stesso modo, come una serie di fasce o percorsi paralleli larghi circa 60 cm contenenti segni di scalpellatura paralleli posti ad un angolo di circa 60 ° rispetto all'asse del percorso.<br />
<br />
Hanno mantenuto la loro integrità strutturale e sembrano non interconnettersi. Le aree delle grotte si estendono da 1.000 a 3.000 metri quadrati. Ogni grotta ha un'estensione verticale verso il basso dal foro rettangolare con un'altezza di circa 30 metri.<br />
<br />
Le pareti, il tetto e le colonne di pietra di ciascuna delle grotte sono decorate con segni di scalpello - linee e simboli - probabilmente lasciati deliberatamente dagli antichi.<br />
<br />
Questi simboli hanno solo uno scopo ornamentale o c'è un messaggio nascosto all'interno delle pareti che deve ancora essere decifrato? Tra ventiquattro grotte scoperte - tutte scolpite a mano - ce ne sono sette decorate con motivi che ricordano chiaramente le sette stelle del Grande Carro.<br />
<br />
Nessuna delle grotte è collegata tra loro, ma molte condividono pareti sottili. Come ha spiegato Yang Hongxun, un esperto dell'Istituto archeologico dell'Accademia cinese delle scienze sociali,<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR71BAhlPI99CdWSreo1Beq9phtyufZ3DsoHK90JhzMcsColN5sblXc9YdCzoGACr3IIeXDZyttHfq_nmhZj_oIqWXwLqldR55WiohQoQmz_DL7FzbspbjJrNzFWsy912q8dE9boVx33i5/s1600/longyou7.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="529" data-original-width="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR71BAhlPI99CdWSreo1Beq9phtyufZ3DsoHK90JhzMcsColN5sblXc9YdCzoGACr3IIeXDZyttHfq_nmhZj_oIqWXwLqldR55WiohQoQmz_DL7FzbspbjJrNzFWsy912q8dE9boVx33i5/s1600/longyou7.jpg" /></a></div>
"<i>In fondo a ciascuna grotta, gli antichi costruttori non sarebbero stati in grado di vedere cosa stavano facendo gli altri nella grotta successiva. </i><br />
<i>Ma l'interno di ogni grotta doveva essere parallelo a quello dell'altra, altrimenti il muro sarebbe stato scavato. </i><br />
<i>Pertanto l'apparato di misura avrebbe dovuto essere molto avanzato. </i><br />
<i>Deve esserci già stato un layout delle dimensioni, delle posizioni e delle distanze tra le grotte</i>. "<br />
<br />
Le quattro grotte, ad esempio, coprono una superficie media del pavimento di 1.200 metri quadrati, quindi ciascuna delle grotte avrebbe dovuto comportare lo scavo di 36.000 metri cubi di pietra.<br />
Poiché nel villaggio di Shiyanbei sono già state trovate in totale 24 di queste caverne, lo scavo complessivo sarebbe di 900.000 metri cubi.<br />
<br />
- Dove veniva trasportata la roccia scavata dalle grotte?<br />
- Quanti lavoratori sono stati coinvolti nella creazione di queste grotte estremamente sofisticate?<br />
<br />
Secondo una stima: se un uomo può scavare ed eseguire 0,5 metri cubi di pietra ogni giorno, la costruzione di queste 24 grotte richiederebbe 1.000 uomini forti per lavorare 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana per circa 5 anni.<br />
<br />
Tuttavia, questa è solo una stima prudente, perché "<i>più profonda è la grotta, più difficili saranno gli scavi e i trasporti</i>". Una teoria suggerisce che le grandi grotte rocciose completamente piene d'acqua possono essere stabili e integrarsi per migliaia di anni. Altri problemi devono attendere le risposte. La moderna meccanica e l'ingegneria hanno meno di 100 anni e non c'entrano con queste costruzioni arcaiche molto avanzate.<br />
<br />
<br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">A CAUSA DI UNA COMETA</span></b><br />
<br />
Per il Prof. dell' Institute of Megalithic Research R. M. de Jonge, le grotte di Longyou possono essere considerate come un monumento per la catastrofe della cometa mondiale (o inondazione) durante la VI dinastia d'Egitto durante il regno del primo re Teti.<br />
<br />
Il sito mostra che la popolazione mondiale originale era di 4,8 milioni di uomini, ma 2,6 milioni sono morti (54%) e 2,2 milioni di persone sono sopravvissute. Si è verificata una precipitazione di 9 metri di acqua durante 2 + 2 = 4 mesi.<br />
L'evento catastrofico sterminò tutte le antiche civiltà sulla Terra.<br />
<br />
Tuttavia, in primo luogo le grotte furono costruite come un palazzo sotterraneo per il re e la corte reale per la necessaria protezione durante il ritorno di questa cometa. Le grotte di Longyou pertanto furono probabilmente costruite quando ciò accadde, intorno al 1200 a.c.<br />
<br />
E poi, davvero bastano delle grotte per rifugiarsi da un evento catastrofico che ha bruciato mezzo pianeta? L'aria irrespirabile diventa irrespirabile anche nelle grotte e in superficie le piante spariscono, e nelle grotte non si possono allevare le piante che hanno bisogno di luce e di aria.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqO-JkAFNd6lhLnJPTbD_LujksqV6KBMkbQXb4TbMr29we-iveylH6g5jTJUObQnDD401BTtD_oWL8i1IvbT8wW1EqxAk5K1bQCcFNcgyPoDToqwJVrhpu1HR3YyXjJNGh-Nt9kLghuHt1/s1600/longyou8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqO-JkAFNd6lhLnJPTbD_LujksqV6KBMkbQXb4TbMr29we-iveylH6g5jTJUObQnDD401BTtD_oWL8i1IvbT8wW1EqxAk5K1bQCcFNcgyPoDToqwJVrhpu1HR3YyXjJNGh-Nt9kLghuHt1/s1600/longyou8.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">A CAUSA DELLA RAGIONE</span></b><br />
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
E se invece di invocare comete apocalittiche ammettessimo, a causa della ragione, che tanti millenni fa, come del resto l'archeologia sta scoprendo, esistevano delle civiltà matriarcali che in alcune zone si organizzavano una vita sottoterra per dormire tranquillamente senza essere assalite dalle belve feroci che all'epoca pullulavano nelle foreste e oltre?</div>
<div>
<br /></div>
<div>
La capacità raffigurativa ci riporta a una cultura molto raffinata ed evoluta, guidata dall'immagine di una Dea Madre con eroi vari, dai lineamenti tutt'altro che primitivi, anzi la Dea ha un volto sereno, dolce e bellissimo e nelle sue mani tiene l'elisir della vita, pertanto lei è la Madre Natura di essenza divina. C'è poco da indovinare, basta guardare.</div>
<div>
<br /></div>
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SE NON MI IMMERGO NON MUOIO, MA NEMMENO VIVO.<br />
<b><br /></b></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-57297616200688245802020-04-16T12:17:00.001+02:002020-04-16T12:17:05.274+02:00CHRISTINE DE PIZAN<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLo8TPLPe7b5yK2ymv_kYebI8nZe37f60OG71feX3vSI7qXVqI1mJcOFRr1P6FRzsgDC4aSjxQapLLDSxw320VgxKS7z9-vy6K9iVoFJXGY2DiIWwbVYtvkx81vhKMsaNsg_rSypqgb2wZ/s1600/christine-de-pizan1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="637" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLo8TPLPe7b5yK2ymv_kYebI8nZe37f60OG71feX3vSI7qXVqI1mJcOFRr1P6FRzsgDC4aSjxQapLLDSxw320VgxKS7z9-vy6K9iVoFJXGY2DiIWwbVYtvkx81vhKMsaNsg_rSypqgb2wZ/s1600/christine-de-pizan1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CHRISTINE DE PIZAN</td></tr>
</tbody></table>
Christine de Pizan, o anche Christine de Pisan (Venezia, 1365 – Monastero di Poissy, 1430 circa), è stata una scrittrice e poetessa francese di origini italiane.
Poetessa, filosofa, autrice, ce n'è abbastanza, ma è nota soprattutto per il suo libretto intitolato "La Città delle Dame", scritto in pochi mesi tra il 1404 e il 1405, siamo in epoca umanistica e la scoperta delle magnifiche arti degli antichi romani risveglia il gusto e le coscienze.<br />
<br />
Così Cristina viene riconosciuta come la prima scrittrice europea di professione, cosa molto particolare, in quanto trae spunto dalla propria esperienza di vita e non dalla tradizione religiosa o mitologica. Insomma qualcuno, anzi qualcuna, che ha il coraggio di avere un suo gusto e delle sue idee, in un mondo cattolico e beghino dove le donne sono l'"instrumentum diaboli", e gli uomini santi si riuniscono in convegno per stabilire se esse possiedono un'anima.<br />
<br />
Per la vita descritta e i temi trattati nelle sue opere, in cui combatte strenuamente l'imperante misoginia, Cristina è spesso stata considerata un'antesignana del femminismo; nella Città delle Dame per esempio, la protagonista esclama ad un certo punto con voluta ironia:<br />
«<i>Ahimè, mio Dio, perché non mi hai fatto nascere maschio? Tutte le mie capacità sarebbero state al tuo servizio, non mi sbaglierei in nulla e sarei perfetta in tutto, come gli uomini dicono di essere</i>».<br />
<br />
<br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">LA SUA VITA </span></b><br />
<br />
Nacque a Venezia nel 1365 da Tommaso da Pizzano; laureato in medicina all'Università di Bologna dove aveva anche insegnato astrologia, e che poi aveva vissuto a Venezia finché nel 1369, invitato come astrologo alla corte del re di Francia Carlo V, si trasferì a Parigi con la moglie e i figli Cristina, Paolo e Aghinolfo. Di certo un mondo di più larghe vedute.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgfQIcv7mWF-gXqE8Uyyb9X4wd3E_j8ojEaPaFNeN1orU73UeZBYr3gdt9sMnlcE43VvSLFbGdQ_PAZzbgWtkFNzZdc9P5UEz7QZGIk8bl3zBozjv2jhKF_5Jatos6uYf9Imq2W1w6UlDq/s1600/christine-de-pizan2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="435" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgfQIcv7mWF-gXqE8Uyyb9X4wd3E_j8ojEaPaFNeN1orU73UeZBYr3gdt9sMnlcE43VvSLFbGdQ_PAZzbgWtkFNzZdc9P5UEz7QZGIk8bl3zBozjv2jhKF_5Jatos6uYf9Imq2W1w6UlDq/s1600/christine-de-pizan2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">RITRATTO DI CHRISTINE</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: right;">
</div>
De Pizan crebbe in un ambiente di corte stimolante e intellettualmente vivace: lo stesso Carlo V, sensibile alle tematiche intellettuali, aveva fondato la Biblioteca Reale del Louvre, a cui Christine aveva libero accesso e che descriverà anni più tardi come «<i>la belle assemblée des notables livres</i>» («la bella collezione di libri importanti»), una biblioteca senza pari in Europa per la quantità e la qualità dei preziosi libri splendidamente miniati.<br />
<br />
Stranamente venne incoraggiata dal padre ma osteggiata dalla madre, meno intelligente e quindi più tradizionalista, ma poichè comandavano gli uomini Cristina ebbe, malgrado la gretta madre, un'educazione letteraria approfondita, assai rara per una donna dell'epoca, e, cosa che in Italia difficilmente le sarebbe stata perdonata, compose poesie viceversa molto apprezzate a corte.<br />
<br />
All'epoca il matrimonio era una pedofilia legalizzata, per cui sposò a soli 15 anni, nel 1379, Étienne de Castel, notaio e segretario del re, quindi molto più grande di lei, e con cui ebbe tre figli, una femmina e due maschi, di cui uno morì in giovane età.<br />
<br />
Ma fu invece fortunata perchè suo marito l'amava e la rispettava, fu così un matrimonio sereno e felice, ma poichè la felicità non è di questo mondo suo marito, in ottemperanza al detto per cui "sono sempre i migliori che se ne vanno, morì per una epidemia nel 1390. Christine lo piangerà e rimpiangerà spesso nei suoi scritti, ed espresse il suo dolore in molte poesie, la cui più famosa è probabilmente "Seulete sui".<br />
<br />
« Sono sola, e sola voglio rimanere.<br />
Sono sola, mi ha lasciata il mio dolce amico;<br />
sono sola, senza compagno né maestro,
sono sola, dolente e triste,<br />
sono sola, a languire sofferente,<br />
sono sola, smarrita come nessuna,<br />
sono sola, rimasta senz’amico.<br />
Sono sola, alla porta o alla finestra,<br />
sono sola, nascosta in un angolo,<br />
sono sola, mi nutro di lacrime,<br />
sono sola, dolente o quieta,<br />
sono sola, non c’è nulla di più triste,<br />
sono sola, chiusa nella mia stanza,<br />
sono sola, rimasta senz’amico<br />
Sono sola, dovunque e ovunque io sia;<br />
sono sola, che io vada o che rimanga,<br />
sono sola, più d'ogni altra creatura della terra<br />
sono sola, abbandonata da tutti,<br />
sono sola, duramente umiliata,<br />
sono sola, sovente tutta in lacrime,<br />
sono sola, senza più amico.<br />
Principi, iniziata è ora la mia pena:<br />
sono sola, minacciata dal dolore,<br />
sono sola, più nera del nero,<br />
sono sola, senza più amico, abbandonata. »<br />
<br />
Sola, senza nemmeno la protezione del padre (morto nel 1385) e del re Carlo V (morto a sua volta nel 1380), con tre figli e un'anziana madre da accudire, la famiglia caduta in disgrazia presso il nuovo sovrano Carlo VI, a 25 anni Christine, già madre e già vedova, dovette compiere una metamorfosi, abbandonò ogni appoggio e ogni debolezza e prese nelle sue mani la sua vita.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpYgtMBBNcrc6rcezqALHrCDE5qUJVhP9f7bqQwYc_Le_aWQpLwz1MvNX-9jqeNlq_Y5KBe0GrvrgKcrQvCK3WfxpSnf3jBwq9GsDL15gqOTt0W7ZrGXpXf4PelzJyooHho8y9Fqwtr44S/s1600/christine-de-pizan3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="458" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpYgtMBBNcrc6rcezqALHrCDE5qUJVhP9f7bqQwYc_Le_aWQpLwz1MvNX-9jqeNlq_Y5KBe0GrvrgKcrQvCK3WfxpSnf3jBwq9GsDL15gqOTt0W7ZrGXpXf4PelzJyooHho8y9Fqwtr44S/s1600/christine-de-pizan3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CHRISTINE SCRIVE</td></tr>
</tbody></table>
Scrisse di sè «diventai un vero uomo», divenne infatti autonoma e responsabilizzata, cosa che a quei tempi era prerogativa esclusiva del maschio. Ella vi riuscì pienamente e asserì: « <i>Allora diventai un vero uomo, non è una favola,
capace di condurre le navi </i>»<br />
<br />
Così poi Christine de Pizan si impegna in un assiduo lavoro con cause legali e un'apprezzata attività di calligrafa, mette una bottega di scrittura, con maestri calligrafi, rilegatori e miniatori specializzati in riproduzioni di libri di lusso, e si mantiene con un discreto lusso.<br />
<br />
Per giunta compose in soli due anni "<i>Le Livre des cent ballades</i>", consigli ad un cavaliere per amare lealmente la sua donna, libro che ebbe un grande successo e grazie al quale ottenne protezione e committenze da illustri personaggi, quali i duchi Filippo II di Borgogna e Giovanni di Valois, fratelli del compianto Carlo V, e la regina consorte Isabella di Baviera.<br />
<br />
Queste protezioni le permisero di dedicarsi esclusivamente alla scrittura e all'attività di poetessa e intellettuale, che ebbe molti riconoscimenti.
Scrisse moltissimo, aiutata da una grande facilità di scrittura e da una grande dote di immaginazione.<br />
<br />
Ebbero molto successo, tra gli altri, "Le Livre de Corps de Police", in cui incoraggia i principi ad aiutare le vedove con evidente riferimento alle sue vicende personali, l'autobiografico "L'Avision-Christine" e "L'Epistre au Dieu d'Amours", in cui condanna fortemente chi, usando l'amore, inganna e diffama le donne.<br />
<br />
Le "Livre de Trois Vertus", è un'ideale continuazione della "La Città delle Dame", nel quale incoraggia le donne a essere forti e a uscire dagli stereotipi sessuali emancipandosi economicamente e intellettualmente.
Christine de Pizan offre poi una copia dei suoi lavori alla regina Isabella di Baviera, moglie del re Carlo VI, che mostra di gradirla molto.<br />
<br />
Dopo il suo ultimo lavoro sulla sua contemporanea Giovanna D'Arco del 1429, il primo entusiastico poema su Giovanna D'Arco e l'unico a essere composto mentre era ancora viva, all'età di 65 anni, Christine de Pizan si ritirò in un convento. La data della morte è sconosciuta, ma dovrebbe aggirarsi intorno al 1430.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjx5jKze8BLeYVFlOtXW1VgOcMWWQceelF5bh7b6xqsDBkSgVxqpiHbRIW0LtTUxH3xxwvs-CTG3P41J92l231vu6CP2-ln2vgtZ-HY-Z8GG91BnvxSrVqs7t70a8tno8JgX5BX1xxPF5t/s1600/christine-de-pizan4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="601" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjx5jKze8BLeYVFlOtXW1VgOcMWWQceelF5bh7b6xqsDBkSgVxqpiHbRIW0LtTUxH3xxwvs-CTG3P41J92l231vu6CP2-ln2vgtZ-HY-Z8GG91BnvxSrVqs7t70a8tno8JgX5BX1xxPF5t/s1600/christine-de-pizan4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">GLI UOMINI INTERDETTI DALLE SUE CAPACITA'</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">LA CITTA' DELLE DAME</span></b><br />
<br />
La Città delle Dame
Scritto nei mesi invernali tra il 1404 e il 1405, ovvero il "Livre de la Cité des Dames" è s3enz'altro l'opera più famosa di Christine de Pizan che la scisse in risposta ai libri di: Giovanni Boccaccio (De mulieribus claris, Sulle donne famose), di Jean de Meung (autore del Roman de la Rose, testo del XIII secolo che dipingeva le donne solo come seduttrici), e del filosofo Mateolo, nonché di altri testi avversi alla condizione femminile, intrisa secondo loro solo di dubbio, malinconia e intemperanza.<br />
<br />
Cristina ne rimase sgradevolmente colpita e ne portò la questione a corte per frne oggetto di discussione: « Sembrano tutti parlare con la stessa bocca, tutti d'accordo nella medesima conclusione, che il comportamento delle donne è incline ad ogni tipo di vizio ».<br />
<br />
Ella nel suo lavoro presenta invece una società utopica e allegorica in cui la parola dama indica una donna non di sangue nobile, ma di spirito nobile. Nella città fortificata e costruita secondo le indicazioni di Ragione, Rettitudine e Giustizia, Cristina racchiude un elevato numero di sante, eroine, poetesse, scienziate, regine e così via, che offrono un esempio dell'enorme, creativo e indispensabile potenziale che le donne possono offrire alla società.<br />
<br />
Presenta ad esempio Semiramide e Didone, fondatrici di Babilonia e Cartagine, l'eroina Griselda, Lucrezia che si suicidò dopo lo stupro e che offre lo spunto per emettere una legge giusta e santa che condanna a morte gli stupratori, Pentesilea che si oppone alla barbarie. Soprattutto scrive sul tema entrale nella Città delle Dame è poi il tema dell'educazione femminile, che Christine de Pizan avvertiva come fondamentale.<br />
<br />
Si toglieva alle donne la possibilità di studiare e imparare, le si chiudeva tra le mura domestiche, e si tacciavano di inferiorità e di poca sensibilità. Ma questa inferiorità era di tipo culturale e non naturale, come Cristina desume da vari esempi, vedi Saffo, Proba, Novella, Ortensia e altre, visto che
« <i>una donna intelligente riesce a far di tutto e anzi gli uomini ne sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro</i> »<br />
<br />
Ispirato chiaramente a "La città di Dio" del misogino Sant'Agostino e di agevole lettura nonostante l'alto livello nozionistico e culturale della scrittrice, il libro ebbe grande successo. Al che l'autrice commentò: « <i>Sono certa che quest'opera farà chiacchierare a lungo i maldicenti</i> »<br />
<br />
"C'è ancora chi pensa che gli uomini siano più intelligenti delle donne.<br />
In genere lo pensano gli uomini.<br />
Il che dimostra che gli uomini non sono più intelligenti delle donne."<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-23615588297646930322020-03-31T15:00:00.001+02:002020-04-05T02:55:09.781+02:00QUANDO IL VANGELO E' VANGELO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD_uKlv3TOulGUBDElNfErIhyphenhyphenw2rrPGfSGVJ9jExLqFnzERTrrLfyBfMhpoDY01HocSvFDOTiuf6w4GK45SUI-b_eXIn470QQx1YfmGs9G_PKEoJNdZFXgyKQUmF_WTZWxXEx-HwzvPQir/s1600/quando-il-vangelo1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="353" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD_uKlv3TOulGUBDElNfErIhyphenhyphenw2rrPGfSGVJ9jExLqFnzERTrrLfyBfMhpoDY01HocSvFDOTiuf6w4GK45SUI-b_eXIn470QQx1YfmGs9G_PKEoJNdZFXgyKQUmF_WTZWxXEx-HwzvPQir/s1600/quando-il-vangelo1.jpg" /></a></div>
<br />
<b><br /></b><span style="color: #990000;"><b>VANGELO DI SAN TOMMASO</b> </span><br />
<span style="color: #990000;"><br /></span>
(dal diario di una miscredente, mai diventata credente)<br />
<div>
<b><br /></b></div>
<div>
Ma ci voleva un astruso vangelo per capirlo? Lo sanno tutti che chi cerca trova. Chi cerca trova e i cocci sono suoi. Quali cocci? I tuoi, perchè dopo ti senti a pezzi.<br />
E ti pareva...<br />
<br />
Questi sono i detti segreti che Gesù, il Vivente, disse e Giuda Tommaso, il Gemello, scrisse.<br />
<b><br /></b>
<b>Chi cerca, non smetta di cercare finché non avrà trovato. Quando avrà trovato, si turberà. Quando sarà turbato, si meraviglierà e regnerà su tutte le cose. </b><br />
<ul>
</ul>
<br />
<br />
<b>- <span style="color: #990000;">CHI CERCA, NON SMETTA DI CERCARE FINCHE' NON AVRA' TROVATO.</span></b><br />
<br />
<b></b>Bando agli scherzi, "Chi cerca..." perchè non tutti cercano, anzi quasi nessuno.<br />
L'uomo cerca di sentirsi al disopra della donna.. e peggiora la situazione.<br />
<br />
Ovvero, tutti cercano qualcosa: la mamma, il partner (cioè la mamma..), il potere, i soldi, il riconoscimento (cioè la mamma...), la bellezza (cioè il potere..), la giovinezza, la salute, il posto di lavoro (per vivere...), il posto di lavoro (per il potere...), la macchina (per andare), le donne (per il potere...), la macchina (per il potere..) ecc. ecc.<br />
<br />
Ma questa non è la vera ricerca, queste sono compensazioni. Chi cerca davvero non sa bene cosa cerca: se stessi, il senso della vita, dove stiamo andando, da dove veniamo, chi sono io ecc.<br />
<br />
<br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">QUANDO AVRA' TROVATO SI TURBERA'</span></b><br />
<br />
Caspita se si turberà. Si meraviglierà, si stupirà e si turberà, e si turberà parecchio.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6iZl1DfhpxZ00KALD3uIxoagnHjnhtNc-eW27FSSL3uwxbEE36Jei5EuyZExmGfRXTYOcrVf4rSA2dqylFNh34AS-zK9SGsj90HtzIYTwd8JOGcGIXvEYqdQCZ8K9jXXBh7LfV_FBlNii/s1600/quando-il-vangelo2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="604" data-original-width="401" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6iZl1DfhpxZ00KALD3uIxoagnHjnhtNc-eW27FSSL3uwxbEE36Jei5EuyZExmGfRXTYOcrVf4rSA2dqylFNh34AS-zK9SGsj90HtzIYTwd8JOGcGIXvEYqdQCZ8K9jXXBh7LfV_FBlNii/s1600/quando-il-vangelo2.jpg" /></a></div>
Quindi trovare non è una bella cosa, in effetti dire che turba è un eufemismo.<br />
<br />
"Cacchio, ma che cavolo mi hanno raccontato fino ad oggi!<br />
<br />
Ma non è possibile!<br />
<br />
Ma il mondo reale è tutt'altro!"<br />
<br />
Diciamola tutta, scoprire la realtà è shoccante.<br />
<br />
Il mondo è molto diverso da come ce l'hanno insegnato.<br />
<br />
Poi ci si abitua.<br />
<br />
Poi si riflette.<br />
<br />
Poi ci si meraviglia di nuovo.<br />
<br />
Poi ci si riabitua.<br />
<br />
Poi si riflette....<br />
<br />
Insomma è una cosina che dura a lungo.<br />
<br />
Quando ci siamo ripresi ci diciamo che il mondo è una fregatura, ma che ora siamo liberi, e che essere liberi è bello, tanto bello!<br />
<br />
<br />
<b>QUANDO SARA' TURBATO</b><b>, SI MERAVIGLIERA' E REGNERA' SU TUTTE LE COSE. </b><br />
<br />
Dopo il turbamento, cioè dopo che il turbinio-turbamento è passato, e ce ne vuole prima che passa, il cercatore si meraviglierà.<br />
<br />
Chi è che si meraviglia?<br />
<br />
Chi vede cose che non aveva viste prima, oppure chi ha guardato le cose senza vederle ed ora le vede.<br />
<br />
In quanto al regnare su tutte le cose... non ci allarghiamo, diciamo che le cose non regneranno più su di lui, cioè che non gli toglieranno più la sua centralità, la sua lucidità.<br />
Sarà, per dirla come gli alchimisti, "fisso come il sole a mezzogiorno"<br />
<b></b><br />
Fisso ma in volo, perchè ora è libero, quanto sono belle le ali della libertà?<br />
<br />
Insomma a volte il Vangelo è Vangelo.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin3BH7doOTUk1g_w3SbY_AqvdIuiaCmYcbL8RxKCwLHXufQmLlDqZXp5a3kZNyR7c5R7tqIrxFW6_AoS3kddRlUFeZP6STOKVNAR4DtpLc59mYUDfCY6AXf0MyqqRaj8v2__GLK3YXQ77l/s1600/quando-il-vangelo3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="301" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin3BH7doOTUk1g_w3SbY_AqvdIuiaCmYcbL8RxKCwLHXufQmLlDqZXp5a3kZNyR7c5R7tqIrxFW6_AoS3kddRlUFeZP6STOKVNAR4DtpLc59mYUDfCY6AXf0MyqqRaj8v2__GLK3YXQ77l/s1600/quando-il-vangelo3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LE ALI DELLA LIBERTA'</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">LA FACCENDA</span></b><br />
<br />
Il Vangelo di Tommaso fu ritrovato nel 1945 fra i famosi manoscritti di Nag Hammadi. La maggioranza degli studiosi ritiene che sia stato scritto prima dei 4 Vangeli Canonici e che abbia direttamente attinto alla cosiddetta “Fonte Q”, raccolta di detti di Gesù che circolava in forma orale.</div>
<div>
Il Vangelo mostra una caratterizzazione decisamente Gnostica e non è riconosciuto dalla Chiesa.... E te pareva! Quando un testo costringe a pensare la Chiesa lo schifa. Insomma non dovete pensare, dovete credere e pregare, non lo avete ancora capito? Il cervello è un optional, spesso anche dannoso, non pensate, c'è la Chiesa che pensa per voi.</div>
<div>
<br />
Eccone altri brani:</div>
<div>
<br /></div>
Gesù disse,<br />
<div>
3) <b>“Se i vostri capi vi diranno, ‘Vedete, il Regno è nei cieli’, <br />allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. <br />Se vi diranno, ‘È nei mari’, allora i pesci vi precederanno. <br />Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi.<br />Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, <br />e comprenderete di essere figli del Padre vivente. <br />Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa.”</b></div>
<div>
<b><br /></b></div>
<div>
Giusto: non è nei cieli e non è nei mari, ma si è dimenticato la terra, e non è una svista da poco!!!</div>
<div>
In quanto ai figli del Padre Vivente... e la Madre? La Madre non c'è? O siamo figli di una Madre ignota (M.ignotam)?</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Gesù disse:</div>
7) <b>“Fortunato è il leone che verrà mangiato dall’umano, perché il leone diventerà umano. E disgraziato è l’umano che verrà mangiato dal leone, poiché il leone diventerà comunque umano.”</b><br />
<div>
<b><br /></b>
<div>
E il leone (o il cinghiale ecc.) che viene mangiato fa davvero un affare a diventare uomo? Un essere pieno di angosce e di paure, che tormenta e sfrutta pure i suoi simili, che non ha mai pace, molto meglio essere leone.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Gesù disse:</div>
<b>“Il regno è come un pastore che aveva cento pecore. Una di loro, la più grande, si smarrì. Lui lasciò le altre novantanove e la cercò fino a trovarla. Dopo aver faticato tanto le disse, ‘Mi sei più cara tu di tutte le altre novantanove.'”</b></div>
<div>
<b><br /></b></div>
Ma quanto è bravo e buono questo pastore, vuole bene a una pecora in particolare e ne molla 99 per salvarla. E se si perdevano pure le 99? Ma soprattutto, vuole tanto bene alla pecora ma la munge e poi se la mangia.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Il Buon Pastore non è una bella immagine, perchè il pastore le pecore le alleva per mangiarle, come mai Gesù non ha trovato un'immagine migliore? Non ne aveva una meno diabolica? Diciamola tutta, erano meglio le religioni politeiste, parlavano chiaro ed erano più democratiche.</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-16391250769405677682020-03-15T17:24:00.002+01:002020-03-15T20:57:55.173+01:00CHI HA PAURA DELLA MORTE CATTIVA?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPovUksHwYD0K33KcArdbPXrdNfq77AJaS9wDTFYla0CKIhjgy6YWiMOY2UB6Ry731d18aYjbE_sCY02XXY2zyIK5l_BRmKahaXjh3CW3-4flimZNNPebYFoe_GECvDRRwK25uAKO0pC-f/s1600/morte-cattiva1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="372" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPovUksHwYD0K33KcArdbPXrdNfq77AJaS9wDTFYla0CKIhjgy6YWiMOY2UB6Ry731d18aYjbE_sCY02XXY2zyIK5l_BRmKahaXjh3CW3-4flimZNNPebYFoe_GECvDRRwK25uAKO0pC-f/s1600/morte-cattiva1.jpg" /></a></div>
<br />
La morte non è così brutta come la si dipinge, ovvero come la dipinge la mente, perchè l'anima la morte non la conosce, per lei non esiste. Ovvero per l'anima la morte è un passaggio, ed ogni passaggio è una morte. Partire è un po' morire, dice un proverbio, perchè partire è un cambiamento, ergo cambiare è come morire, e morire è come cambiare. Ma in meglio o in peggio?<br />
<br />
Ora la chiesa dice che la morte è un passaggio per una vita eterna, eternamente bella o eternamente incubo. Perchè o andiamo a beatificarci con l'immagine di quel gran fico di Dio (dev'essere un gran fico altrimenti che gusto c'è a vederlo? A proposito e i maschi e le lesbiche chi guardano?) o verremo torturati "ab aeternum" in mezzo alle fiamme, o per un periodo indecifrato.<br />
<br />
La Chiesa ha obbligato all'epoca i suoi frati a prendere coscienza della morte, facendogli accudire una montagna di ex frati trapassati sotto forma di scheletri o di crani o di tibie sparse. Però è un costume che riguarda solo i frati, i preti ne sono immuni.<br />
<br />
Così i buoni frati staccarono ancora di più la loro anima dalla loro mente e si dettero ad ammonticchiare e ad addobbare scheletri su scheletri come fosse mettere a posto i libri in una biblioteca. Perchè, attenzione, non crederete mica che bazzicando i morti si comprenda che si debba morire!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM9CGwPVJZ64RZeRQcsI4gYK3iBsjhuGwBe_-0izES9G1tEIYiZvKdcEW9pHNXAzogw8IBOYM68h1Yx8_y_LA0ZLCxQDX3xZ_iGj3ufHJS7CgdQmOlYY-bQGO6oaa18PJ7uYbV7cKM_BdW/s1600/morte-cattiva2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="405" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM9CGwPVJZ64RZeRQcsI4gYK3iBsjhuGwBe_-0izES9G1tEIYiZvKdcEW9pHNXAzogw8IBOYM68h1Yx8_y_LA0ZLCxQDX3xZ_iGj3ufHJS7CgdQmOlYY-bQGO6oaa18PJ7uYbV7cKM_BdW/s1600/morte-cattiva2.jpg" /></a></div>
<br />
Perchè vedere la morte, o i morti, non apre assolutamente la mente, altrimenti i frati avrebbero gettato tutti i loro sai alle ortiche per andare a copulare, a mangiare, a bere (soprattutto a bere per dimenticare), visto che scoprire la mente con l'anima fa precipitare qualsiasi religione dal suo Olimpo prefabbricato.<br />
<div>
<br />
I frati dicevo, erano così staccati che addirittura pulivano, lucidavano e addobbavano i crani come fossero dolci donzelle, e più che mai non ci capirono un cazzo. Li ornarono con veli, damaschi, coroncine, strass, perline, fiori, perle e perline. Hum, non ce la raccontano giusta. Così da che mondo è mondo si ornarono solo le statue delle divinità. Che era accaduto?<br />
<br />
Proprio così, a forza di lustrare scheletri i buoni frati si erano creati nuove divinità, ovvero avevano riportato il culto dei morti all'origine, perchè mentre nella chiesa cattolica i morti sono poveracci cui bisogna dire messe e preghiere per tentare di migliorargli la loro squallida vita, nel mondo pagano erano i morti ad aiutare i vivi per cui i congiunti o meglio ancora i discendenti li blandivano e coccolavano per ottenere benefici proprio da loro.<br />
<br /></div>
<div>
Nel mondo romano e italico, ma anche in tutte le religioni della terra, i morti cercavano di proteggere i vivi, sempre che questi si fossero comportati bene con loro. Insomma questi morti diventavano delle semidivinità, non è un caso che a Roma ci si raccomandasse agli Dei Mani.</div>
<div>
<br />
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNoH7EgHQj7MPl7vIS0EUG9b2fujBhwExUBFj0xBDWQxf6Cq0_XLfPt0WRBUdo_v1Sn6NS2Rp5rrxNNhp6R_vWvx50QnQn3tkZotpK2Wakucr0YdcJ9pHYEXWoGTPZk1lV5t3H_EV4xMgd/s1600/morte-cattiva3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="341" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNoH7EgHQj7MPl7vIS0EUG9b2fujBhwExUBFj0xBDWQxf6Cq0_XLfPt0WRBUdo_v1Sn6NS2Rp5rrxNNhp6R_vWvx50QnQn3tkZotpK2Wakucr0YdcJ9pHYEXWoGTPZk1lV5t3H_EV4xMgd/s1600/morte-cattiva3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">GUSTO DELL'ORRIDO</td></tr>
</tbody></table>
Ed è tanto vero che le chiese delle anime del purgatorio divennero le chiese delle anime sante, in grado di fare miracoli. Le chiese "d’e cape e morte o d’e capuzzelle" vennero caratterizzate da statue, bassorilievi o teschi che decoravano le loro facciate e gli interni del santuario.</div>
</div>
<br />
<div>
C'era l'idea che attraverso le ossa soggette al culto, le anime potessero tornare tra i vivi e compiere azioni di grazie e giustizia. Nell’ottocento si riteneva che veri e propri miracoli fossero concessi in cambio della cura dei crani “adottati”, detti in modo vezzeggiativo pezzentelle o capuzzelle. I crani dei bambini erano poi i più richiesti, ma siccome erano in numero inferiore e di difficile reperimento, ci si poteva addirittura iscrivere in una lista di attesa per “l’adozione”.</div>
<div>
<br />
<div>
Nel Cimitero delle Fontanelle nel Rione Sanità, un tempo cave di tufo utilizzate durante la pestilenza come cimitero, vennero accumulate nei secoli migliaia di teschi. Ce n'era per tutti, e infatti molte di queste "capoccette" sono state adottate, attribuendogli spesso anche dei nomi, per riconoscerli e renderli familiari.</div>
<div>
<br />
A cura del devoto, il teschio poteva essere posto in una teca marmorea o, per i meno abbienti, una scatola di latta. A questi teschi, ovvero alle anime di questi teschi, si domandava di tutto, anche di vincere al lotto.</div>
<div>
<br />
I teschi si ponevano su fazzoletti ricamati, su piatti di metallo ornato, dentro teche di legno, e venivano lucidati, puliti e gli si offriva fiori, lumini, rosari, collanine e corone, adagiandoli poi su morbidi cuscini di velluto o di seta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmi442E3yuOdIySBS-LQwtsPnNw_iP1uoGDDB991_QAdHGuOpLbXPmf4y1A-_EYEl-xb-pLvsLU4qEDkaV4SpsbRJ1LcQzBw3xPrBQLt5wd6cU_q7Yq-KXtOMOvHSTUZnDKKbBGzDo5Bbc/s1600/morte-cattiva5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="715" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmi442E3yuOdIySBS-LQwtsPnNw_iP1uoGDDB991_QAdHGuOpLbXPmf4y1A-_EYEl-xb-pLvsLU4qEDkaV4SpsbRJ1LcQzBw3xPrBQLt5wd6cU_q7Yq-KXtOMOvHSTUZnDKKbBGzDo5Bbc/s1600/morte-cattiva5.jpg" /></a></div>
<br />
A questo punto l’anima doveva apparire in sogno chiedendo il “refrisco”, la liberazione dalle fiamme del purgatorio, che si otteneva con preghiere e cure e iniziava a raccontare al devoto la sua storia personale. Il refrisco doveva essere però un lontano ricordo del "refrigerium", un banchetto che i primi cristiani offrivano ai morti sulle loro tombe, un'usanza molto toccante di comunione col morto che la chiesa proibì temendo che i vivi si divertissero troppo.</div>
<div>
<br />
Se il morto non veniva in sogno ma la capuzzella sudava, era comunque un buon segno della sua disponibilità (del resto la cava era piuttosto umida). Allora l’animella iniziava a far parte della famiglia, gli venivano accese candele in casa, veniva lodata, pregata e ringraziata in parecchie circostanze, insomma non era più sola.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ma se non c'erano segni di benevolenza significava che l’anima aveva i cavoli suoi e non se la sentiva di aiutare alcun vivo, oppure non esaudiva le richieste del devoto perchè non ne aveva voglia, allora la capuzzella veniva destituita e sostituita con una più benevola.</div>
<div>
<br /></div>
Dal 1969 il culto delle ossa è stato vietato dal cardinale di Napoli Corrado Ursi, che ha bollato questa pratica come pagana e superstiziosa, per quell'antico principio cristiano che dove c'è entusiasmo e calore ci deve essere la proibizione, perchè tutto deve essere spento e grigio. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Eppure nel 1980, in seguito al terremoto irpino che costrinse alla chiusura della Chiesa del Purgatorio ad Arco, molti fedeli riferirono di essere stati svegliati nel cuore della notte dalle anime purganti che desideravano ricevere cure.<br />
<br />
SE NON MI IMMERGO NON MUOIO<br />
MA NEMMENO VIVO<br />
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-82823255342049473062020-03-02T15:41:00.001+01:002020-03-02T15:41:49.921+01:00MATRIARCATO JUCHITAN<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_AmsAVD7nvkHPthxpJ5FrQK09v69YdktM0Wgbgo2qIiB6d-yQZKYYvbj-cWkjP9OEMk0iA3AeMmD1ZqeuwnJKIQMXvX-sGFYQ_4oimhdrYfT48K0oXmEn-QrMsgMQe-E_ebsp4JHFAN3n/s1600/matriarcato-juchitan1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_AmsAVD7nvkHPthxpJ5FrQK09v69YdktM0Wgbgo2qIiB6d-yQZKYYvbj-cWkjP9OEMk0iA3AeMmD1ZqeuwnJKIQMXvX-sGFYQ_4oimhdrYfT48K0oXmEn-QrMsgMQe-E_ebsp4JHFAN3n/s1600/matriarcato-juchitan1.jpg" /></a></div>
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Messico: le donne di Juchitàn ispirarono Frida Kahlo<br />
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Le donne di Juchitàn, in Messico, sono le stesse a cui si ispirava l'artista Frida Kahlo nel suo abbigliamento. Si tratta di una società matriarcale, una realtà poco conosciuta ma molto interessante La popolazione indigena della città messicana di Juchitán, una delle diverse città indigene sul Pacifico nel golfo di Tehuantepec, è riuscita a mantenere la maggior parte dei suoi canoni, nel cuore della società messicana. Si tratta di un esempio straordinario di matriarcato urbano, risultato della solidarietà tra donne, della loro capacità di essere indipendenti e libere rispetto al mondo esterno, rifuggito nonostante i continui tentativi "maschili" di intervenire.<br />
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<b><span style="color: #990000;">DEA DONNA</span></b></div>
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Un esempio straordinario di matriarcato urbano, che la prof.ssa Heide Goettner-Abendroth nel suo “Le Società matriarcali. Studi sulle culture indigene del mondo” descrive come risultato della solidarietà fra donne, del loro inflessibile indipendentismo rispetto al mondo esterno, e del loro continuo intervento nella politica degli uomini:</div>
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Le donne di Juchitán, dell’Istmo di Tehuantepec, sono famose in tutto il Messico per la loro bellezza e per il loro potere economico.(…)</div>
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La città di Juchitán è un centro di commerci regionali. Inoltre vi risiedono molti agricoltori e pescatori. Due ampie lagune di acqua salata, ricche di pesce sono situate a 5-10 km dalla città. Le pianure costiere intorno sono adibite alle coltivazioni e all’allevamento. Per visualizzare il carattere di questa città, possiamo pensare a una città agricola europea, come ne esistevano fino agli anni ‘70 del secolo scorso, costituita principalmente da agricoltori che vivono in città e che possiedono terreni sparsi nel distretto.(…)</div>
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I commerci a Juchitán sono esclusivamente nelle mani della donne. Ogni donna si percepisce come commerciante, un capacità che le viene data dalla nascita, per la ragione di essere donna e di essere Teca. Anche se è insegnante o medico, comunque commercerà per esempio in gioielli d’oro o in strumenti medici. Il commercio è sia locale che regionale – i commercianti a Juchitán hanno filiali/empori nelle aree vicine e con altri gruppi etnici – con commercianti distanti fino all’America Centrale e agli stati del Sud degli USA. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh95TNWLaOzuHLzSzMYPBy4nyiNVGayt__3KTi7EDZqBcmcqpQeMPS8nvFwg0vJQvJmFC7jXat7g3EN9xgvDLj8iHU3vADl3OIm-dJXZ1R1boYcIDhc5x3nwJCDlXE30y0oN3nDQGrwns5v/s1600/matriarcato-juchitan6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="388" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh95TNWLaOzuHLzSzMYPBy4nyiNVGayt__3KTi7EDZqBcmcqpQeMPS8nvFwg0vJQvJmFC7jXat7g3EN9xgvDLj8iHU3vADl3OIm-dJXZ1R1boYcIDhc5x3nwJCDlXE30y0oN3nDQGrwns5v/s1600/matriarcato-juchitan6.jpg" /></a></div>
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Le merci che vengono commerciate a lunga distanza sono specialità locali come i gamberetti secchi, tortillas tostate chiamate "totopo", gioielli d’oro e tessuti riccamente ricamati. L’agricoltura e la pesca sono i solo domini esclusivi maschili. La moglie di un agricoltore non si vede come contadina, ma come commerciante di prodotti agricoli, e lo stesso vale per la compagna di un pescatore. </div>
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Gli uomini consegnano i loro raccolti alle donne, che li trasformano in prodotti da forno a base di mais o formaggi, in deliziosi piatti di pollo o pesce affumicato che possono vendere al mercato. Oppure fanno da mediatrici e vendono i prodotti grezzi ad altre donne che a loro volta li trasformano. Lo stesso commercio avviene nell’ambito dei prodotti fatti a mano dalle donne.(…)</div>
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Un altro principio matriarcale è l’identificazione con la realtà locale, l’essere connessi a una località specifica come se si fosse radicati nella madre terra, in contrapposizione all’astrattezza e la casualità del mercato globalizzato che porta allo sradicamento di tutto e tutti. Di maggiore importanza per gli juchitechi è il fatto che solitamente le donne possiedono le case. Non esiste la casa del padre, solo la casa della madre. </div>
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A questa casa possono sempre ritornare i figli se ci sono problemi con la compagna con cui vivono. Ma la casa appartiene esclusivamente a lei. La madre passa la casa e i gioielli alla figlia più giovane affinché possa occuparsi della madre vecchia. Inoltre, la madre si assicura che le nuove case delle figlie siano costruite vicino a lei, nella sua proprietà.(…)</div>
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E’ in particolare la tradizione della casa della madre, la matrilocalità, che ha permesso di resistere alla tendenza neo-liberale di orientare la produzione agricola di Juchitán verso il mercato mondiale. Il fatto che gli agricoltori e i pescatori, gli artigiani e i manovali diano i loro guadagni alle donne invece di utilizzarli o venderli ad altri, ha creato la realtà matrilocale. </div>
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Poiché le case appartengono alle donne e i rituali della coesione sociale e delle genealogie sono focalizzati sulle donne, possiamo dire che la città appartiene alle donne. Gli uomini hanno accesso alla società della città dando il loro prodotti e i loro guadagni alle donne.</div>
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L’altro spirito che regna a Juchitán e fa sì che la reciprocità prevalga, permette all’economia e al denaro di rimanere integrato nelle relazioni sociali. Attribuiamo questo altro spirito al principio matriarcale che si concentra nel concreto, nel materiale, nel sostanzialmente utile: questa vita concreta sulla terra e non un qualche mondo trascendente. Questo tipo di pensiero lo definiamo un orientamento verso la sussistenza.(…)</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ-WiHfwy7YL-qRNgAyr_cB7fQiNNSpKD5cbBhUM9OvfYR0agSu6-mMPhvhLoyf9CnmAjDEPY857oJJJGHUd0GuezQtHo2Q6LC2J74aJyubMCamVK17cDbPsZ0Fa9FnKzATAspTcQBYaI0/s1600/matriarcato-juchitan2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ-WiHfwy7YL-qRNgAyr_cB7fQiNNSpKD5cbBhUM9OvfYR0agSu6-mMPhvhLoyf9CnmAjDEPY857oJJJGHUd0GuezQtHo2Q6LC2J74aJyubMCamVK17cDbPsZ0Fa9FnKzATAspTcQBYaI0/s1600/matriarcato-juchitan2.jpg" /></a></div>
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Martha Toledo Martinez portavoce della comunità di Juchìtan, in Messico testimonia di una comunità in cui le donne hanno potere nella vita pubblica e l’economia si fonda sulla condivisione dei beni.</div>
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La popolazione indigena della città messicana di Juchitán, una delle tante città indigene lungo la costa del Pacifico sul golfo di Tehuantepec, è riuscita a preservare gran parte dei suoi modelli sociali tradizionali sopravvissuti non in una lontana enclave rurale ma in un centro di transito molto frequentato, nel bel mezzo della moderna e complessa società messicana.</div>
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Un esempio straordinario di matriarcato urbano, che la prof.ssa Heide Goettner-Abendroth nel suo “Le Società matriarcali. Studi sulle culture indigene del mondo” descrive come risultato della solidarietà fra donne, del loro inflessibile indipendentismo rispetto al mondo esterno, e del loro continuo intervento nella politica degli uomini.</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc3NIr-VPMwVD5ZiVLRVt3Wljt_8uw8Lwl-TWGbbtrEwOg_edF7A-CpjUbyDoM2cLT61RddwHwjMzH2zHrKoiWIIPs2Vu_6-e9s37j2s5BqWcO8szI-RCLeuSARtrbncCsSS4kKITyBfwf/s1600/matriarcato-juchitan3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="573" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc3NIr-VPMwVD5ZiVLRVt3Wljt_8uw8Lwl-TWGbbtrEwOg_edF7A-CpjUbyDoM2cLT61RddwHwjMzH2zHrKoiWIIPs2Vu_6-e9s37j2s5BqWcO8szI-RCLeuSARtrbncCsSS4kKITyBfwf/s1600/matriarcato-juchitan3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">FRIDA KAHLO</td></tr>
</tbody></table>
«Secondo l’analisi femminista – ci spiega – il fenomeno che più colpisce in questa città sono le donne e non solo per lo spettacolo di grande effetto che suscita il loro pittoresco abbigliamento, come per esempio le gonne dai vivaci disegni e le splendide bluse ricamate con enormi fiori. Quello che è più singolare, invece, è il dominio che esercitano nella vita pubblica, sia per gli ottimi affari che realizzano nella piazza del mercato, sia per la gestione dei grandi festival che organizzano nelle strade.</div>
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Il matriarcato è determinato anche da altri importanti elementi che danno forma alla loro cultura. Uno di questi è che la casa appartiene soltanto alla donna e questo perché, con il suo lavoro di artigiana e commerciante, si prende cura degli aspetti organizzativi e finanziari degli affari della famiglia: la costruzione della casa, la sua gestione economica e l’educazione dei bambini. </div>
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In Juchitán il legame tra madre e figlia è la chiave di tutte le relazioni della vita; le figlie, e anche i figli, sono orgogliosi della loro madre e di discendere da lei. In questo modo non rinnegano mai la loro eredità etnica: al contrario, considerano i consumi e lo stile di vita juchitechi “migliori”, un risultato che senza dubbio si deve all’educazione materna.</div>
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Al carattere pubblico delle loro vite va aggiunto il fatto che le donne producono e poi vendono cibi e oggetti di artigianato di fronte a casa, o lungo i vicoli e le strade, o nei mercati frequentati solo da donne, utilizzando i ricavi per le spese più grandi, come costruire una casa o l’educazione dei bambini.</div>
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La povertà e la mancanza di sviluppo, dilaganti in altre parti del Messico, sono sconosciute a Juchitán, dove le donne mantengono un’economia tradizionale su base regionale, perlopiù autosufficiente. I prodotti del posto sono molto più apprezzati di quelli importati, e la gente va fiera del cibo, dei vestiti e della musica di Juchitán.</div>
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In Juchitán raggiunge l’apice del prestigio non chi ha più denaro, ma chi ha dato di più agli altri. L’economia locale non si fonda tanto sull’accumulo di ricchezze personali, quanto sulla condivisione dei beni, secondo criteri che premiano la mutualità. Questo tipo di “economia del prestigio” ruota intorno al rafforzamento del legame sociale grazie al festoso consumo collettivo dei beni, che anziché essere accumulati dai singoli individui, circolano come doni.</div>
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I festival del merito delle donne sono straordinari. In molti parti del mondo queste celebrazioni sono affare di uomini e le donne gli oggetti del loro onore. Ma non a Juchitán, dove le donne sono il soggetto, nonché le attrici, delle feste che si celebrano pubblicamente nelle strade. </div>
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E così le feste hanno una funzione di livellamento; è questa la finalità del dono in un’economia basata sulla mutualità e l’equilibrio. In questo modo si riducono drasticamente le differenze tra ricchi e poveri: da una donna ricca ci si aspetta che dia di più, sia come ospite che come invitata».</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXfYTQTwXBy7kDP7uCiPw4sbhsO_sl02Gv2ebJoxKLK_6-JLMnzpwHf2djG2vXow3UczY-uL3leVN0O0T2XO-w85rJXiNWuCz4nsDbIxZmCVn3IHzkmUipkMFQjOzl_Vi8MTyvaD5eLT0z/s1600/matriarcato-juchitan4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXfYTQTwXBy7kDP7uCiPw4sbhsO_sl02Gv2ebJoxKLK_6-JLMnzpwHf2djG2vXow3UczY-uL3leVN0O0T2XO-w85rJXiNWuCz4nsDbIxZmCVn3IHzkmUipkMFQjOzl_Vi8MTyvaD5eLT0z/s1600/matriarcato-juchitan4.jpg" /></a></div>
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<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;">LE BENEDETTE DA DIO - LE DONNE NEL CORPO DI UOMINI</span></b></div>
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"L’occasione è di quelle importanti: Lucy Teran festeggia i suoi 40 anni. Si preparano il trucco, il vestito della festa, una cassa di birra. Considerate una benedizione di Dio dai genitori, donne nel corpo da uomo si considerano loro, sono le Muxes di Juchitàn, nello stato di Oaxaca in Messico.<br />
Nel gergo zapoteco (lingua regionale) significa omosessuale, ma niente al mondo è come la comunità gay di Juchitàn: non sono una minoranza tollerata, ma il centro della vita economica e sociale della città."</div>
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<b><span style="color: #990000;">OSSERVAZIONI</span></b></div>
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Più una comunità è tollerante, meno è incivile; più una comunità sa comprendere, più è civile. Chi comprende non ha bisogno di essere tollerante, perchè sa. Chi non sa è bene che sia tollerante. La tolleranza è della legalità, la comprensione è dell'intelligenza. </div>
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Delle cose colpiscono nelle società matriarcali, le donne lavorano e lavorano sodo, spesso più degli uomini, ma questo lavoro non gli pesa, e per due ragioni:</div>
<div>
- Primo perchè sono rispettate dagli uomini e dai figli,</div>
<div>
<span style="background-color: white;">- secondo perchè hanno un grande senso di responsabilità.</span></div>
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Delle cose colpiscono nelle società matriarcali, le donne lavorano e lavorano sodo, spesso più degli uomini, ma questo lavoro non gli pesa, e per due ragioni:</div>
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- Primo perchè sono rispettate dagli uomini e dai figli,</div>
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<span style="background-color: white;">- secondo perchè hanno un grande senso di responsabilità.</span></div>
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<span style="background-color: white;">Le società maschiliste al massimo tollerano i gay, le società femministe comprendono i gay e li rispettano.</span></div>
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<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhooxjEXI4XLMHCMYCZqRtLFNrqAlI3Qs0BeX1QnfM4caza8yZ9doN41uwmhipS1nVELnMZ2-e5ERtmqHtjUFMEAUdQg2_fy6s-EUV8pQFXwqYyCF-DutCQJ2bl61-Niz9KvU2yes_UDu_n/s1600/matriarcato-juchitan5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhooxjEXI4XLMHCMYCZqRtLFNrqAlI3Qs0BeX1QnfM4caza8yZ9doN41uwmhipS1nVELnMZ2-e5ERtmqHtjUFMEAUdQg2_fy6s-EUV8pQFXwqYyCF-DutCQJ2bl61-Niz9KvU2yes_UDu_n/s1600/matriarcato-juchitan5.jpg" /></a></div>
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VIAGGIO TRA LE FIERISSIME “MUXE” MESSICANE, PIONIERE PRECOLOMBIANE DEL TERZO GENERE E DELLA FLUIDITA’ SESSUALE - A OAXACA LAVORANO COME INSEGNANTI E INFERMIERE, SONO LE REGINE DELLE FESTE E UNA BENEDIZIONE PER LE FAMIGLIE SENZA FIGLIE FEMMINE</div>
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Non appartengono al movimento trans americano né alla comunità LGBT mondiale. Una “muxe” indossa abiti tradizionali, la sua sessualità fa parte della sua cultura e si sente desiderata. Assume i tradizionali ruoli femminili all’interno della famiglia e della società, ha un ruolo economico che ha aiutato la libertà sociale.</div>
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<span style="background-color: white;">- Le società maschiliste al massimo tollerano i trans, </span><br />
<span style="background-color: white;">- le società femministe comprendono i trans e li rispettano.</span></div>
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<span style="background-color: white;">SE NON MI IMMERGO NON MUOIO, MA NEMMENO VIVO.</span><br />
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-4398189499475283912020-02-14T14:52:00.001+01:002020-02-14T14:55:43.047+01:00SANTA VIRIDIANA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8WAjfCFPZmrXCybssFPtNo09vWgU5Owal4NNva85RWnI03eZMYILqLX7bXDDxzjd5AgGD4xMiqxjvyePtBpWh1DOncfBgVUXT7hFYqxZa3ffSZwdHRCsXOz-O8TNLJj1TCHLzVMaFy1UW/s1600/santa-viridiana2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1360" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8WAjfCFPZmrXCybssFPtNo09vWgU5Owal4NNva85RWnI03eZMYILqLX7bXDDxzjd5AgGD4xMiqxjvyePtBpWh1DOncfBgVUXT7hFYqxZa3ffSZwdHRCsXOz-O8TNLJj1TCHLzVMaFy1UW/s1600/santa-viridiana2.jpg" /></a></div>
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<b><span style="color: #990000;">I VERSIONE DELLA SANTA DEI SERPENTI</span></b><br />
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<b>IN CUI I SERPENTI SONO UNA MALEDIZIONE</b></div>
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Verdiana si recò poi in pellegrinaggio a Compostella, presso la tomba di S. Giacomo, che insieme a Roma era la grande meta dei pellegrini, specie dopo la perdita definitiva della Terrasanta.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjziOAYFtlBSO_ZvAwxEvhF53qyUyOjqQ2AOZrs5CCe_q9kJMceqn2jfcNoOJEfvKB_hV_cSx17XBQU1Q0QpYhIi9XsgxGEyU-tyGWA74gKCsBWxb9WFOznIwMW52fvmDB8L3bxIqUbJevf/s1600/santa-viridiana1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="677" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjziOAYFtlBSO_ZvAwxEvhF53qyUyOjqQ2AOZrs5CCe_q9kJMceqn2jfcNoOJEfvKB_hV_cSx17XBQU1Q0QpYhIi9XsgxGEyU-tyGWA74gKCsBWxb9WFOznIwMW52fvmDB8L3bxIqUbJevf/s1600/santa-viridiana1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SANTA VIRIDIANA NUTRE I SERPENTI</td></tr>
</tbody></table>
Ritornata a Castelfiorentino e sentendo vivo desiderio di solitudine e di penitenza, i suoi paesani, per trattenerla vicino, le edificarono in riva all'Elsa, attigua all'oratorio di S. Antonio, una celletta nella quale S. Verdiana rimase reclusa per 34 anni. </div>
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Da una finestrella assisteva alla Messa, parlava con i visitatori (ma non era in clausura?) e riceveva lo <b>scarso cibo</b> (della serie: più ci si maltratta e più il Dio sadico è contento) di cui si nutriva. Insomma aveva una celletta dentro la chiesa, dove pregava, parlava, mangiava e... vabbè.</div>
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Attraverso questo spiraglio, secondo una tradizione raccolta pure dai pittori, penetrarono negli ultimi anni della sua vita <b>due serpenti, che tormentarono la santa</b>, la quale, <b>ad accrescimento delle sue mortificazioni (</b>voglio soffrire, Dio quanto mi piace soffrire, datemi un sadico che sono masochista!) mai ne rivelò la presenza.</div>
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Si racconta che la sua pia morte, avvenuta il 1° febbraio 1242, venne annunciata dal suono improvviso e simultaneo delle campane di Castelfiorentino non mosse da mano umana. Il culto di S. Verdiana, rappresentata con gli abiti della congregazione Vallombrosana, venne approvato da Clemente VII nel 1533 ed è tuttora popolare in Toscana.</div>
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<b><span style="color: #990000;">II VERSIONE </span></b><b><span style="color: #990000;">DELLA SANTA DEI SERPENTI</span></b></div>
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<span style="color: #990000;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: right;">
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<b>IN CUI I SERPENTI SONO UNA BENEDIZIONE</b><br />
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<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "arial" , "helvetica"; font-size: 12px;"><br /></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-pFAZxtAB1zyztWV8NC-5KaOfyjw5hA_mcsAkEMoHGyXkjpWbwumxUmZe6HMCCA3q1g5iEIfovCnZxycPhMSCiKWTLIPuy6b6M7nqI6j_9ZNQ2XJBDGZC4-vGfO8KrvMgMwjBpQEZh4NW/s1600/santa-viridiana3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="789" data-original-width="401" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-pFAZxtAB1zyztWV8NC-5KaOfyjw5hA_mcsAkEMoHGyXkjpWbwumxUmZe6HMCCA3q1g5iEIfovCnZxycPhMSCiKWTLIPuy6b6M7nqI6j_9ZNQ2XJBDGZC4-vGfO8KrvMgMwjBpQEZh4NW/s1600/santa-viridiana3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DEA MINOICA DEI SERPENTI</td></tr>
</tbody></table>
In realtà Santa Verdiana scelse la vita di clausura (<i>lasciatemi in pace, non voglio vedere nessuno! Quante volte l'abbiamo pensato, beh, lei l'ha fatto, ma a vita, d'altronde gli psicanalisti non c'erano</i>) fin dalla giovane età, perseguendo l’ideale cristiano dalla propria cella (<i>l'ideale cristiano è una cella? Ma se Cristo girava come un nomade!</i>) della chiesetta di Sant’Antonio, sita nel borgo di Timignano. </div>
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<br /></div>
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Compagni di cella, dalla fanciullezza alla vecchiaia, per la futura Santa furono due serpenti ed è proprio per questo che ella viene conosciuta come “la santa dei serpenti”. Invece della <b>DEA DEI SERPENTI</b> hanno inventato la <b>SANTA DEI SERPENTI</b>, la Chiesa cattolica non ha vergogna. </div>
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Oh, gli antichi miti, poetici, misteriosi di un mistero che poteva essere svelato, pieni di patos e di significati! Al contrario della Santa dei serpenti, incongruente, misteriosa con un mistero che è un appiccicaticcio inspiegabile, al punto che i serpenti passano nelle leggende da diabolici a divini, ma sempre senza un perchè.</div>
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Un episodio, sempre molto misterioso, è quello relativo proprio alla convivenza con i due animali. Uno dei due serpenti, infatti, un giorno uscì dalla cella e venne schiacciato da un carro, ma Verdiana riuscì, in maniera miracolosa, a salvargli la vita, subito dopo i due animali lasciarono la loro dimora e da questo distacco Verdiana comprese che l’ora della propria morte era vicina.</div>
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<b><span style="color: #990000;">LA DEA DEI SERPENTI</span></b></div>
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<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></div>
Nella Prima figura in alto Santa Viridiana nutre i serpenti esattamente come facevano le pitonesse, cioè le sacerdotesse di Tellus, nel tempio della Dea Terra, e se il vezzeggiato e coccolato serpente non mangiava o stava male erano cavoli amari, qualcosa di poco piacevole stava per accadere.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_aysK9zmeAWeOmOG-tCkh2DmR9sO1fcpWXrIp4V_PL16BISyxymjLoHuzOV0yYSGx7x3MhmiCCRfEPnn7R8ogg5c9Fp_m5HoHLBE0xCY5Lvescg1eLnykZOX37O6X0QnPxatfWh7uA5nl/s1600/santa-viridiana4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="694" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_aysK9zmeAWeOmOG-tCkh2DmR9sO1fcpWXrIp4V_PL16BISyxymjLoHuzOV0yYSGx7x3MhmiCCRfEPnn7R8ogg5c9Fp_m5HoHLBE0xCY5Lvescg1eLnykZOX37O6X0QnPxatfWh7uA5nl/s1600/santa-viridiana4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">MINERVA CON SERPENTE</td></tr>
</tbody></table>
Ma cari cristiani, qualcosa di vostro ve lo volete inventare? Possibile che la religione cattolica sia tutto un pasticcio copiaticcio appiccicaticcio delle religioni pagane. Che dire: questi ragazzi non si applicano, potrebbero fare molto di più, ma non si applicano, copiano e basta....<br />
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<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></div>
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- <i>Là, fra il Tigri e l’Eufrate, nel Paradiso Terrestre, la donna vinse, appropriandosi dell’energia del serpe primigenio, simbolo delle energie del profondo, l’istinto puro aderente alla terra. La mente artefatta però avanzava come Dio unico, Dio padre senza compagna, il Dio ebraico che ricaccia e calpesta le acque profonde risalenti verso l’acque di sopra. Per il Dio che vuole legge e non coscienza, Eva pecca e si perde.</i> - </div>
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La Dea minoica dei Serpenti ha un micio sulla testa, ma che si sarà messa in testa? Forse ragiona come un gatto, indipendente e misterioso, affettuoso ma mai subalterno. Lei è l'Anima, lei è la Natura, lei è la Donna.</div>
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E' tutto qui, il serpente è la coscienza della Terra, è la saggezza del profondo, è l'istinto che ogni essere riceve alla nascita dalla Terra, istinto che gli animali conservano e gli uomini sotterrano in nome della mente condizionata, in nome di un Dio che non ama gli uomini, che li vuole asserviti, malnutriti, isolati e insonni NEL NOME DI DIO.<br />
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-77709738106048258642020-02-01T14:13:00.001+01:002020-02-01T14:18:06.573+01:00BENEDETTO SIA IL SERPENTE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_89CirR3BaO23vMVkMGXPirHicJM5ilxZxePHeJGvoe2mChF4S3MB7zkDA_fE5qIZ3FgFTrDduVWvqkT5J3nO7TvJq7rx2w_PKADpUAzIx09QtdvRxLT7IODj2k__wflJt8F-2y817ZnJ/s1600/benedetto-serpente1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="364" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_89CirR3BaO23vMVkMGXPirHicJM5ilxZxePHeJGvoe2mChF4S3MB7zkDA_fE5qIZ3FgFTrDduVWvqkT5J3nO7TvJq7rx2w_PKADpUAzIx09QtdvRxLT7IODj2k__wflJt8F-2y817ZnJ/s1600/benedetto-serpente1.jpg" /></a></div>
<br />
Il serpente barbato come Zeus Meilichios compare anche sulla stupenda litra selinuntina con Ninfa che nutre il serpente… per il mito della seduzione di Persefone ad opera di Zeus.<br />
Insomma Zeus non se ne fa scappare una, tutte giovani e belle, consenzienti o stuprate. Lui è il re degli Dei e può ben togliersi degli sfizi, altrimenti che Dio è?<br />
<div>
<br />
Questo culto originariamente greco, venne assorbito durante la fase fenicio-punica, anche se con stele greca, anche per i numerosi ex voto, ritrovati attorno al temenos, formati da una stele singola o a doppia protome maschile e femminile (Meilichios e la sua paredra).<br />
<br />
D'altronde tra i punici convivevano molti greci che continuavano a parlare la loro lingua. Ancora punico è ritenuto l'altare in pietra ad ovest del temenos di Zeus Meilichios, che conserva sul piano tre blocchi squadrati di forma trapezoidale posti in piedi, i tre betili della religione punica.</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU95b-n_TFeUxHNW1zcyWQRLRDIVFXRNJ2WL4VMpzBPgibZGXlnrhFPqPz5EXDUdaacugzQhje2fMD2xsRE_CT55S-lhMvl2btSbAL6pITR2gYXaeVJpck4rxwKtZVfLWBB33z6C_-d_J0/s1600/benedetto-serpente2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU95b-n_TFeUxHNW1zcyWQRLRDIVFXRNJ2WL4VMpzBPgibZGXlnrhFPqPz5EXDUdaacugzQhje2fMD2xsRE_CT55S-lhMvl2btSbAL6pITR2gYXaeVJpck4rxwKtZVfLWBB33z6C_-d_J0/s1600/benedetto-serpente2.jpg" /></a></div>
<br />
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Zeus Meilichios sulla pittura vascolare qui sotto compare in guisa di serpente barbato vicino ad un altare; domina la scena pure un galletto. Dunque L'appellativo Meilichios significa "dolce come il miele" ed è un attributo di Zeus come divinità ctonia. Cavolo, è ctonio, cioè infero, ed è dolce come il miele? Per giunta appare spesso in forma di serpente, che ha a che vedere il serpente con la dolcezza?<br />
<br />
Il culto di Zeus Meilichios era assai diffuso nell'occidente greco insieme a quello di Meilichia riconosciuta in Afrodite e Hera a Poseidonia (Paestum) e in Demetra a Selinunte, praticato anche in ambiente italico come dimostra il tempio dedicato a Giove Meilichio a Pompei. Questo spiega tutto, Zeus s'è fregato il titolo e il simbolo dell'antica Dea.<br />
<br />
Dunque il serpente è la Madre Terra. Vediamo:<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuHsBUwNfuyUMKRzTjHq5zO9u4eqDz8LgeybKKBukypY_-w1jBs7us1eA6_ZNAeJtk6G4WIgcdGCwVq0LQoPEt9vtO9CO1kQz47XFa8BzboCv5Kq-hBqdGFJfskmFLB5_xHv8OSS1U4zpc/s1600/benedetto-serpente3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="373" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuHsBUwNfuyUMKRzTjHq5zO9u4eqDz8LgeybKKBukypY_-w1jBs7us1eA6_ZNAeJtk6G4WIgcdGCwVq0LQoPEt9vtO9CO1kQz47XFa8BzboCv5Kq-hBqdGFJfskmFLB5_xHv8OSS1U4zpc/s1600/benedetto-serpente3.jpg" /></a></div>
<br />
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<br />
- A Creta la Dea Britomarti agitava con le braccia alzate i due serpenti, o aveva una gonna formata da un serpe avvolgente…<br />
- ed Ercole strangola due pitoni nella sua culla.<br />
- In Grecia la Grande Madre Atena, nel Museo Nazionale d’Atene, spalanca col braccio alzato il suo manto di serpi, e le sue divinatrici sono le pitonesse....<br />
- e Apollo uccide il Serpente Pitone.<br />
<br />
Serpenti, draghi, sfingi e arpie sono la stessa cosa. Cioè il mistero della terra. Euripide inneggia a Febo per aver ucciso il serpente della Grande Madre:<br />
"<i>Lo screziato drago, dalle squame corrusche, immane mostro della terra, custodiva l’oracolo. Eri ancora un bambino, giocavi ancora in grembo alla madre, Febo, ma uccidesti il drago, e l’oracolo fu tuo: dal tripode d’oro, sul trono che non mente, adesso pronunzi presagi per i mortali: dentro il sacrario, sei vicino alla fonte Castalia, possiedi il centro del mondo.</i>" Si, lo possiede, ma se l'è fregato.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4ObeqWPilu2_GWti0ve_zDSZk5dm4W9w-LQzjahzbRbijBDEgD0-R7C2g_7c0JAF9SfNSAgrRQUBN6kEuMI5Zg6XzbL7oO2HoRbbSk2O0E0yOZ2qt8dqBZPtlktku_LO2MFjsZfgKlj7q/s1600/benedetto-serpente4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="279" data-original-width="309" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4ObeqWPilu2_GWti0ve_zDSZk5dm4W9w-LQzjahzbRbijBDEgD0-R7C2g_7c0JAF9SfNSAgrRQUBN6kEuMI5Zg6XzbL7oO2HoRbbSk2O0E0yOZ2qt8dqBZPtlktku_LO2MFjsZfgKlj7q/s1600/benedetto-serpente4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">UREO EGIZIO</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: right;">
</div>
- Anche in Messico l’antica Dea madre Chicomecouatl, madre dei sette serpenti, è avvolta in un manto di serpi....<br />
- Ercole uccide l’idra, acquatica creatura dalle cento teste (di serpente).<br />
<br />
- Iside in un’antica moneta appare tra due serpi, ed è chiamata Dea dei serpenti....<br />
- Ercole uccide Proteo il... proteiforme, figlio della Madre Terra, e per vincere deve staccarlo da terra, cioè dalla realtà. Proteiforme è la terra, prende la forma di una roccia, di un albero, una distesa d'acqua, un palazzo, non illudiamoci, la padrona è sempre Lei e prolifera pure in un deserto.<br />
<br />
- Lei-Tept a Tebe è Dea serpente dell'oltretomba.<br />
- Stessa cosa in oriente: Indra, Dio della forza e protettore di guerrieri è "L'uccisore di Vritra", demone malvagio in forma di serpente.<br />
<br />
- Due figli di Gea la Terra si sposarono ed ebbero per figli: le Graie, le Gorgoni, e il serpente Ladone, ucciso da Ercole nel Giardino delle Esperidi di cui il serpe era guardiano.<br />
- Le Gorgoni sono: Steno, Euriale e Medusa, con ali d'oro, mani di ferro, zanne di cinghiale e ai fianchi e alla testa serpenti, chi le guardava restava pietrificato.<br />
- Medusa viene uccisa da Perseo.<br />
<br />
- Forbante, eroe tessalo approdò in un'isola dove un enorme drago, (drago e serpente sono equivalenti) dopo aver ucciso centinaia di abitanti, aveva costretto i sopravvissuti a fuggire. Forbante uccide il mostro con tutte le belve che lo circondano. Apollo decide allora di premiarlo sistemandolo in cielo come uccisore di draghi.<br />
<br />
- In Libia è adorato Anfisbema, mitico serpente con una testa a ciascuna estremità.<br />
- Alcone, figlio di Eritteo è un arciere abilissimo, un giorno un serpente avvolse il figlio addormentato e Alcone lo uccide con una freccia senza svegliare il bimbo.<br />
<br />
- I greci tennero fino a tarda età l'effigie del genio Agatodemone nelle loro case: un serpente con la testa coronata che entrerà nell'iconografia degli alchimisti.<br />
- Nel nord Europa Thor è Dio del tuono e uccise Jormungand, il serpente di Midgard.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjLcHdSkHrUBQF5qJuQysSPPPqbNtBbWJTHaFY50fEnZDHazpEgIF8qzjEMZ-dPqSbiDjZXvLoCm3hX8L6lE7_XLk3kLW85v9Mg3EvF8fPbMVXgKPvc3gVJg2BVkca5jZz4XvAs6Ker93i/s1600/benedetto-serpente5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="288" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjLcHdSkHrUBQF5qJuQysSPPPqbNtBbWJTHaFY50fEnZDHazpEgIF8qzjEMZ-dPqSbiDjZXvLoCm3hX8L6lE7_XLk3kLW85v9Mg3EvF8fPbMVXgKPvc3gVJg2BVkca5jZz4XvAs6Ker93i/s1600/benedetto-serpente5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SACRO SERPENTE AZTECO</td></tr>
</tbody></table>
- Vanth, Dea etrusca dell'oltretomba, ha due serpenti che le avvolgono le braccia.<br />
<br />
- Bellerofonte uccide la mostruosa Chimera dotata di serpente con le saette del suo arco, con l'aiuto del favoloso Pegaso dall'alto... della sua mente. Chimera è figlia di Tifone, gigante con cento teste di drago e di Echidna, per meta' donna e metà serpente maculato. Naturalmente è perfida e divora i viandanti, e dove ha la sua dimora? Nella matriarcale Lidia. Leone, capra e serpente sono attributi della Grande Madre, o Dea Triforme.. Ma Bellerofonte è un epuratore come Perseo, Teseo ed Ercole, tutti uccisori di mostri, forse più dentro che fuori di loro.<br />
<br />
- Herren-Surge in Europa è l’Antico serpente cui sono state tolte le ali, vive nelle profondità e molti eroi hanno tentato di distruggerlo.<br />
<br />
- Nell'austriaca Carinzia si narra del drago Lindwurm divoratore di uomini e bestie fin quando il duca ordinò di cacciare il mostro "con astuzia o coraggio". I grandi eroi erano terminati, per cui si ricorse all'astuzia. Legarono un toro a una catena fissata a un uncino. Quando il drago cercò di ingoiarlo l'uncino gli si piantò nel palato, così venne ucciso e sul luogo edificato un castello e la città di Klagenfurt, del tipo: uccidi un drago e fondi una città.. Insomma drago, serpente e demone sono un tutt'uno, la Chiesa lo sa bene perchè ne ha infilato uno sotto il piede leggiadro della Madonna che obbediente lo calpesta a dovere, in barba alla femminilità del suo simbolo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSMVzdZig_YE97i2ARYtjAxG3DVziejv-si8AYnXd-CEAOEfaNhGnIjcWBLlszNoMzPS_Ifsbwu-lmfHYQyvMzCCgD1B9mLnQK90koTvYQ6No2ZUJBwZT1gxsf2P6OYje3TUZZ1oFLjLmJ/s1600/benedetto-serpente6.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="486" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSMVzdZig_YE97i2ARYtjAxG3DVziejv-si8AYnXd-CEAOEfaNhGnIjcWBLlszNoMzPS_Ifsbwu-lmfHYQyvMzCCgD1B9mLnQK90koTvYQ6No2ZUJBwZT1gxsf2P6OYje3TUZZ1oFLjLmJ/s1600/benedetto-serpente6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">ROMA - SERPENTE DELL'ISOLA TIBERINA</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: right;">
</div>
- Il carro di Cerere è trainato da un drago.<br />
- Drago o dragone si ritrovano in tutte le mitologie: rettile con ali di pipistrello, testa di cane, zampe di leone, e fa fuoco e fiamme. Nelle antiche leggende cristiane e cavalleresche il serpe o drago è incarnazione del demonio, sconfitto dall'arcangelo Michele e da S. Giorgio.<br />
<br />
- Sempre tra i Cinesi si venera un mitico uccello dal corpo di Drago e testa di Fagiano, simbolo d'immortalità e fregio dell'imperatrice.<br />
- un drago dalle cento teste custodiva il Vello d'oro; ma Giasone, alla faccia dei grandi uccisori di draghi, lo risparmia, forse perchè c'è Medea, figlia del sole e pure maga. Lei i draghi non li uccide, infatti si limita ad addormentarlo, poi fugge con un carro guidato da serpenti... che sa tanto di Grande Madre detronizzata.<br />
<br />
- Nu Gua è l’antica Dea cinese dal dorso umano e corpo di serpente.<br />
- Nella mitologia nordica, il drago Lindwurm custodiva tesoro dei Nibelunghi, finché non fu ucciso da Sigfrido, l'eroe della nuova era.<br />
<br />
E che dire, il serpente, o drago è ovunque:<br />
<br />
- In India Kali è Sposa di Shiva, con quattro o più braccia, zanne, viso e seno macchiati di sangue, collana di teschi e cintura di serpenti.<br />
<br />
- Babilonia è la culla della civiltà pagana dove nacque la Dea creatrice Inanna, il cui culto è associato al Serpente cosmico.<br />
<br />
- In Egitto Uadjet è Dea dell'oltretomba che dona giustizia e verità, ritratta come cobra, a volte serpente con volto di donna..<br />
<br />
- Renenutet è Dea della fertilità e raccolto, cobra o donna con testa di cobra,.<br />
<br />
- Qadesh, Dea siriana, sta in piedi su un leone, con in mano i serpenti.<br />
<br />
- Sempre in Egitto, Nechbeth dona il trono ai faraoni, come avvoltoio o serpente.<br />
<br />
- Mert-Seger, Dea della necropoli di Tebe, ama il silenzio e ha forma di serpente, mentre Lei-Tept è Dea serpente dell'oltretomba<br />
<br />
<a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=6751178447299394943"></a>- Khensit Dea serpente del Basso Egitto,<br />
<br />
- Qerehet è il cobra Grande Madre della creazione.<br />
<br />
- Eva al contrario si fa sedurre, meno male che c'è la Madonna a rimediare, giustamente madre, vergine e asservita.... e col vergineo piede schiaccia il serpente della Madre Terra.<br />
<br />
SE NON MI IMMERGO NON MUOIO MA NEMMENO VIVO<br />
<br /></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-63653229901518056582020-01-17T12:19:00.001+01:002020-01-17T12:19:14.589+01:00CONDANNARE A MORTE GLI INDOVINI<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglgc8cCFJwWID9cMgv9oouxJCSJSB_JuUW-PFEa4kJ3PSWiT7s9uJxw2C1-Cbw1R9emghyphenhyphenpjlZP4093sm3b1r6-FZHRS2g7EG1WITgBaTPii9qAoz3q6cDyPy-UeFpQNqbfp__rdV0Lk3f/s1600/condannare-a-morte1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="237" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglgc8cCFJwWID9cMgv9oouxJCSJSB_JuUW-PFEa4kJ3PSWiT7s9uJxw2C1-Cbw1R9emghyphenhyphenpjlZP4093sm3b1r6-FZHRS2g7EG1WITgBaTPii9qAoz3q6cDyPy-UeFpQNqbfp__rdV0Lk3f/s1600/condannare-a-morte1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA DIVINAZIONE</td></tr>
</tbody></table>
Nel 319 Costantino condanna a morte tutti gli indovini e coloro che li consultino. Poverini, a morte? Ma perchè? Gli indovini non erano odiati dai romani che anzi li consultavano spesso. Svetonio scrive che Augusto viveva ad Apollonia a 18 anni, e che andò con Agrippa dall’astrologo Theogène.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Ad Agrippa venne predetta una carriera molto elevata, per cui Ottaviano si rifiutò di svelare la propria data di nascita temendo gli fosse riservata una sorte inferiore; ma quando cedette alle sollecitazioni dell’amico, Theogène si alzò e si gettò ai suoi piedi.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Da quel momento Augusto ebbe una tale fede nel suo destino che pubblicò il suo oroscopo e fece coniare una moneta d’argento con il suo segno: il Capricorno. Per gli astrologi romani un uomo era del Capricorno se aveva la Luna in questo segno mentre quelli moderni si regolano sul Sole e l’Ascendente.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
1) A chi facevano male gli indovini?</div>
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2) A chi facevano del male coloro che consultavano gli indovini?</div>
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3) Forse perchè la divinazione era una truffa?</div>
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4) Se anche lo fosse, regalava qualche minuto di illusione, quanto spendono gli uomini per qualche minuto di illusione? Film, sesso, vestiti, automobili, quando va bene; violenza, stupri, furti, ricatti, sfruttamento quando va male, e va male spesso.<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
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<div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipISlCZBI3tOEK9JltIoBW27weofsJlMWyvKCEt7LUMfOhKMiAXzQHdcimMybh43k_UsKmnzcIGteJUHJo5AIUuw79-eMvrcLsMBZCQXWF-1uzejJ47OA3y3vW47drLJw_DPq3HfGjo_4D/s1600/condannare-a-morte2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipISlCZBI3tOEK9JltIoBW27weofsJlMWyvKCEt7LUMfOhKMiAXzQHdcimMybh43k_UsKmnzcIGteJUHJo5AIUuw79-eMvrcLsMBZCQXWF-1uzejJ47OA3y3vW47drLJw_DPq3HfGjo_4D/s1600/condannare-a-morte2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">UNA MIKO, LA SCIAMANA GIAPPONESE</td></tr>
</tbody></table>
Dante pone gli indovini nei dannati della IV Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno, fraudolenti in quanto ebbero la folle pretesa di prevedere il futuro, cosa riservata solo a Dio.<br />
Essi hanno il viso rivoltato all'indietro, camminano a ritroso e piangono versando lacrime sulla schiena e sulle natiche(per la pretesa di aver osato guardare avanti, cioè prevedere il futuro).<br />
Dante prova grande compassione e dolore ma Virgilio lo rimprovera e lo invita a guardare.</div>
<div>
<br />
<div>
- C'è Anfiarao, uno dei sette re contro Tebe che grazie alle sue doti divinatorie sapeva che vi sarebbe morto e si nascose in un luogo noto solo alla moglie Erifile: questa, corrotta da un dono (<i>oppure perchè se lo voleva togliere dalle scatole</i>), rivelò il nascondiglio a Polinice che costrinse Anfiarao ad andare a Tebe, dove fu inghiottito dalla terra apertasi sotto i suoi piedi.<br />
<br /></div>
<div>
- Poi c'è Tiresia, indovino tebano che esercitò le sue arti nella guerra a Tebe e diventò donna colpendo con una verga due serpenti che si accoppiavano, tornando uomo dopo sette anni per aver colpito gli stessi serpenti (l'episodio è citato da Ovidio nelle Metamorfosi). <i>Pure oggi accadono queste cose ma i trans non si inventano queste scemate.</i><br />
<br /></div>
<div>
- C'è Arunte, indovino etrusco citato da Lucano nella Pharsalia dove predice la guerra civile e la vittoria di Cesare, (<i>ci voleva poco, Cesare vinceva sempre!</i>)<br />
<br /></div>
<div>
- e Manto, la figlia di Tiresia che dopo la morte del padre e la caduta di Tebe vaga a lungo fino a stabilirsi nel luogo dove poi sorse Mantova.<br />
<br /></div>
<div>
- C'è Euripilo, personaggio dell'Eneide, augure insieme a Calcante che avrebbe propiziato la partenza della flotta greca dall'Aulide per Troia.<br />
<br /></div>
<div>
- Michele Scotto, filosofo e alchimista scozzese vissuto alla corte di Federico II di Svevia cui si attribuivano varie profezie;<br />
<br /></div>
<div>
- Guido Bonatti, astrologo forlivese che fu al servizio di Guido da Montefeltro;<br />
<br /></div>
<div>
- Maestro Benvenuto detto Asdente, calzolaio di Parma assai famoso per le sue predizioni. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Virgilio indica anche varie donne che lasciarono ago, spola e fuso per diventare fattucchiere. Ma che c'entrano le fatture con le predizioni?<br />
Nulla ma è tutt'uno, primo perchè solo Dio può dare le fatture... no, Dio non fa le fatture, allora solo Dio può predire il futuro... no Dio non predice il futuro, ma allora, che gli frega a Dante degli indovini?</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Assolutamente nulla, ma lui deve ingraziarsi la Chiesa che l'ha posto in esilio con la speranza che lo faccia rientrare a Firenze, cosa che non ottiene, che non ottiene nemmeno a prezzo della sua dignità. Così Dante resta in esilio ma fa la pubblicità al Dio punitivo e violento che tanto piace alla Chiesa, che tuttavia se ne frega.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHaAStKpiQKzsV1CmHvqWXGdO18kysLGkrplAF7wHChpSZgkFkd4piq_FSBBr8-JD9QqDzT4VzGbPPiZbVqDEQMH_MoHmzMxtweaWQM1rPn8d3SiLiShabaQW4xDCqdLTS_9ecQ3fN8JTJ/s1600/condannare-a-morte3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="633" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHaAStKpiQKzsV1CmHvqWXGdO18kysLGkrplAF7wHChpSZgkFkd4piq_FSBBr8-JD9QqDzT4VzGbPPiZbVqDEQMH_MoHmzMxtweaWQM1rPn8d3SiLiShabaQW4xDCqdLTS_9ecQ3fN8JTJ/s1600/condannare-a-morte3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA SIBILLA CUMANA</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">E LA BIBBIA?</span></b></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>– Levitico:</b><br />
Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate, per non rendervi impuri per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio (Lv 19,31).<br />
<br />
Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini, per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò il mio volto contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo (Lv 20,6).</div>
<div>
(<i>addirittura, ma perchè?</i>)</div>
<div>
<br /></div>
–<b> Deuteronomio:</b><br />
Non si trovi in mezzo a te chi fa passare per il fuoco il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti i negromanti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore. A causa di questi abomini, il Signore, tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore, tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore, tuo Dio (Dt 18,10-14).<br />
<div>
<br /></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9qJctIRaY17nQwxlCwCd0yUumAcMEAy7sEPju3z6H2HySrC24gtYJQMzuI-gGqq03G0DmLZDE-Yos-b18tRSE9DXlZV1PtfpnfJpu3ckSGpPjS4-kYF7i16C45zL6ovxfO2UMHRycotCo/s1600/condannare-a-morte4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="542" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9qJctIRaY17nQwxlCwCd0yUumAcMEAy7sEPju3z6H2HySrC24gtYJQMzuI-gGqq03G0DmLZDE-Yos-b18tRSE9DXlZV1PtfpnfJpu3ckSGpPjS4-kYF7i16C45zL6ovxfO2UMHRycotCo/s1600/condannare-a-morte4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA SIBILLA ERITREA</td></tr>
</tbody></table>
<b><br /></b>
<b>– Primo libro delle Cronache:</b><br />
Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per consultarlo. Non aveva consultato il Signore; per questo il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide, figlio di Iesse (1Cr 10,13). (<i>ma come poteva consultare il Signore senza uno spirito però non glielo aveva spiegato!</i>)</div>
<div>
<br />
<b>– Isaia:</b><br />
Dice il Signore, che ti ha riscattato e ti ha formato fino dal seno materno: «Sono io, il Signore, che ho fatto tutto, che ho dispiegato i cieli da solo, ho disteso la terra; chi era con me? Io svento i presagi degli indovini, dimostro folli i maghi» (Is 44,24-25).<br />
<br />
<b>- Ma pure nel Cristianesimo:</b></div>
<div>
<br />
<b>– Atti degli Apostoli:</b><br />
Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una schiava che aveva uno spirito di divinazione: costei, facendo l’indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni. Ella si mise a seguire Paolo e noi, gridando: «<i>Questi uomini sono servi di Dio altissimo e vi annunciano la via della salvezza</i>». Così fece per molti giorni, finché Paolo, mal sopportando la cosa, si rivolse allo spirito e disse: «In nome di Gesù Cristo ti ordino di uscire da lei». E all’istante lo spirito uscì (At 16,16-18).</div>
<div>
(<i>ma lei gli stava facendo pubblicità, invitava la gente ad ascoltarlo, perchè Paolo è così malevolo e nervoso? Ma figurati, Paolo odiava la divinazione e le donne..</i>)<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl_2u308epLJ6_HWP2kJi5zYeigB5Cj1LiLBSxjqd8r-Tvsxxzf_xa16JDZwY0UO9Ragi2OEq26WWlLVy9p_vIB1OBLiqRh1MaMHtV8IK_mC-Z0SmudP0Qk_T0QaJk52Y5hyyVa1h9c_TJ/s1600/condannare-a-morte5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="943" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl_2u308epLJ6_HWP2kJi5zYeigB5Cj1LiLBSxjqd8r-Tvsxxzf_xa16JDZwY0UO9Ragi2OEq26WWlLVy9p_vIB1OBLiqRh1MaMHtV8IK_mC-Z0SmudP0Qk_T0QaJk52Y5hyyVa1h9c_TJ/s1600/condannare-a-morte5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA SIBILLA TIBURTINA</td></tr>
</tbody></table>
Già, odiare le donne e odiare ogni arte occulta, dalla divinazione alla magia, alla cartomanzia, all'oracolo è tutt'uno, un tutt'uno abominevole.<br />
<br />
Eppure Cristo esercitò la Divinazione: (Luca 21)<br />
<i>“il sole si oscurerà,<br />la luna diventerà nera,<br />le stelle cadranno dal cielo,</i><br />
<i>e le potenze dei cieli saranno sconvolte”.</i><br />
Non solo profetizzò ma nemmeno ci azzeccò:<br />
32 " In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. <br />
33 " Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
- Vabbè vuoi mettere? Lui è il figlio di Dio, certo che lo può fare!</div>
<div>
- Ma ha toppato, lo può fare chi sbaglia?</div>
<div>
- Beh in fondo è un uomo..</div>
<div>
- Un uomo Dio!</div>
<div>
- Ma pur sempre un uomo. Gli uomini, si sa, non sanno divinare una breccola.<br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: "times new roman";">"Gesù Cristo, mite e acuta figura dei Vangeli, quanti delitti si sono commessi, si commettono e si commetteranno in tuo nome!"</span></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQwGf0hdSBj4eaK6PtijPqT21Fio3hOLmJ1hOhOhhTBe1doyAeIlgnNcvhQbb_vSSdVotaZw-_WXvLea_DKoX_5xJzTTpFIhAWoGKfGpx0K1H3tfjbq7lRx3Iwt6P4bExNNXxItIfpXohS/s1600/condannare-a-morte6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="796" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQwGf0hdSBj4eaK6PtijPqT21Fio3hOLmJ1hOhOhhTBe1doyAeIlgnNcvhQbb_vSSdVotaZw-_WXvLea_DKoX_5xJzTTpFIhAWoGKfGpx0K1H3tfjbq7lRx3Iwt6P4bExNNXxItIfpXohS/s1600/condannare-a-morte6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA SIBILLA ELLESPONTICA</td></tr>
</tbody></table>
Tutto ciò che gli uomini non sanno fare e che le donne sanno fare è proibito agli uomini e alle donne, così nessuno si accorge di ciò che sanno o non sanno fare, e gli uomini non ci fanno brutte figure.<br />
<div>
Pertanto è proibito fare le profezie, e quindi è proibita la cartomanzia, l'astrologia, la lettura del piombo fuso e pure dei fondi di caffè. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
- Ma scusa e i profeti della Bibbia?</div>
<div>
- Acqua passata, roba di altri tempi, e poi oggi ci sono i preti.</div>
<div>
- Ma i preti non profetizzano!</div>
<div>
- No ma ti danno la penitenza e l'assoluzione.</div>
<div>
- E che c'entra?</div>
<div>
- Qualcosa c'entrerà, altrimenti che li hanno messi a fare?</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ma è pure proibito comunicare con i morti, e/o invocare il loro aiuto, perchè solo Dio, Gesù Cristo, la Madonna e i santi possono aiutarti, i morti no. </div>
<div>
- Ma Gesù Cristo non è morto?</div>
<div>
- Si, ma poi è resuscitato!</div>
<div>
- Vabbè, ma la Madonna non è morta?</div>
<div>
- Si ma è stata assunta in cielo con l'anima e il corpo!</div>
<div>
- Vabbè, ma non è resuscitata!</div>
<div>
- No... si... boh.. non si capisce bene.</div>
<div>
- E i Santi non sono morti?</div>
<div>
- Si, ma sono santi!</div>
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- Santi ma morti!</div>
<div>
- Morti ma Santi!</div>
<div>
- Ma allora Frate Indovino?</div>
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- Non indovina niente, vende solo calendari.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Insomma è un gran guazzabuglio, comunque la Madonna e i Santi si possono e si devono pregare ma non fanno divinazioni, Gesù Cristo fa divinazioni ma in qualità di maschio non ne azzecca una, per cui.. niente divinazioni, è proibito!</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
SE NON MI IMMERGO NON MUOIO MA NEMMENO VIVO</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-46107638107268555882020-01-01T14:23:00.000+01:002020-05-31T18:31:28.660+02:00UNA CITTA' DI 200.000 ANNI FA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6oqY4vFG-z2JeHU_63ZyML4JSdXUycD-Uvk-DisXmwfTQ-Y_l6Ph-ZOzV5QSixB_T8m9dz1XI0Fk4IQMjCvY5ZJe4i98VhbBif4DSJLV8wdLtzDz6sh_KJmiQ0ddMG34oczFsvk_jmwrs/s1600/200k1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="314" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6oqY4vFG-z2JeHU_63ZyML4JSdXUycD-Uvk-DisXmwfTQ-Y_l6Ph-ZOzV5QSixB_T8m9dz1XI0Fk4IQMjCvY5ZJe4i98VhbBif4DSJLV8wdLtzDz6sh_KJmiQ0ddMG34oczFsvk_jmwrs/s1600/200k1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">IL SITO VISTO DAL SATELLITE</td></tr>
</tbody></table>
Qualcosa di straordinario è stato scoperto in una zona del Sud Africa: le rovine di un’antica città fortificata appartenente a un'antichissima civiltà, a circa 280 km verso l’interno, ad ovest del porto di Maputo (la capitale del Mozambico). Questo ritrovamento potrebbe riscrivere la storia dell’umanità.<br />
<div>
<br /></div>
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La piramide di Giza risulta essere la struttura più antica mai ritrovata e risale solamente a 5000 anni fa. La sfinge è stata supposta antecedente alle piramidi, qualcuno ha parlato di 7000 anni addietro. Ma il sito di Lepenski-vir (le Porte di Ferro) risalgono a 7000 anni fa, e il sito di Gobekli Tepe risale a 9500 anni fa. Poi i ritrovamenti di figurine fittili di 35000 anni fa, e la Venere di Hohle Fels, la statuina paleolitica datata tra i 31.000 ed i 40.000 anni fa, associabile alle prime presenze dell' Homo Sapiens (Cro-Magnon) in Europa. Ma questo sito è molto ma molto più antico.<br />
<br />
I primi esploratori dell'area che si trovarono di fronte a queste rovine pensarono trattarsi di recinti destinati al bestiame, costruiti da popolazioni antiche ma non così antiche. Solamente negli ultimi vent’anni si è compreso che non si tratta di recinti, bensì di templi antichi e osservatori astronomici, costruiti da civiltà per ora sconosciute. Una città che sembra essere stata costruita dal 200000 al 160000 a.c..<br />
<br /></div>
<div>
Lo scrittore Michael Tellinger, insieme al vigile del fuoco e pilota Johan Heine, che aveva osservato queste rovine negli anni sorvolando la regione, avevano scoperto per caso il sito che si trova a circa 300 km da Johannesburg, quasi al confine con il Mozambico, già nel 2010, tanto che aveva parlato della scoperta nel suo libro “Temples Of The African Gods”. Il giornale thesouthafrican.com ha confermato ora che la città risalirebbe a ben 200.000 anni fa.<br />
<br />
Tellinger ha commentato: “<i>Quando Johan per primo mi ha fatto conoscere le antiche rovine di pietra dell’Africa australe, non avevo idea delle incredibili scoperte che ne sarebbero seguite, in breve tempo. Le fotografie, i manufatti e le prove che abbiamo accumulato puntano senza dubbio ad una civiltà perduta e sconosciuta, visto che precede tutte le altre, non di poche centinaia d’anni, o di qualche migliaio d’anni… ma di molte migliaia d’anni. Queste scoperte sono così impressionanti che non saranno facilmente digerite dall’opinione ufficiale, dagli storici e dagli archeologi, come abbiamo già sperimentato. E’ necessario un completo mutamento di paradigmi nel nostro modo di vedere la nostra storia umana</i>”. </div>
<div>
<br />
<div id="amelie_container" style="background: 0px 0px rgb(255, 255, 255); border: 0px; color: #444444; font-family: "Work Sans", sans-serif; font-size: 18px; height: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: 595px;">
</div>
Anche le popolazioni del luogo conoscevano già il posto, e lo attribuivano a qualche civiltà antica, ma non così antica. Sorvolando in aereo la zona, lo scrittore e il vigile del fuoco hanno voluto ottenere una veduta più ampia che ha portato a una scoperta sensazionale, e cioè che gli enormi cerchi concentrici erano mura cittadine ben visibili dal satellite.<br />
<br />
<br /></div>
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<br />
<b><span style="color: #990000;">LE DIMENSIONI</span></b></div>
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<br />
Queste mura si protrarrebbero per 1500 km, con un'altezza di quasi due metri e più di un metro di larghezza, in alcuni punti fino a tre m e mezzo di spessore, tali da poter far transitare due carri contemporaneamente. </div>
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<br /></div>
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Il sito farebbe infatti parte di un’antica città che occupava un'estensione di 10000 Kmq. Ma secondo notizie più approfondite, date dalle foto scattate da aerei e da elicotteri, risulta che l’area coperta da questa metropoli era di soli 5000 Kmq, ma a sua volta era compresa all’interno di un’ampia comunità che occupava addirittura 35000 Kmq. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Al suo interno ci sono strade, alcune delle quali lunghe sino a cento miglia, che servivano da collegamento fra la città e i campi destinati all’agricoltura; è stata rilevata una certa somiglianza con gli insediamenti degli Inca in Perù.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ma si osservano complessi di forma circolare e campi agricoli, il che dimostra che questo luogo era abitato da una civiltà evoluta. Alle coordinate satellitari 25 37’40.90″S / 30 17’57.41E si possono vedere chiaramente (A) il panorama visto dal cielo, (B) le strutture circolari e (C) altri piccoli cerchi che indicano degli avvallamenti nel terreno.</div>
<div>
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: 0px 0px; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin-bottom: 2rem; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjChF5f_vFjI-S2dbfAnge2XNIrKTf0HcyQcLM0Vl3-OmIGLur0Fu9-e9zk1j9J_RZJ68o_b48vQNEwgINooZhfoECyKMlRcsDSiknmHPp26FbZNE0q2vBIqY3sWoQ8p4Bmd4uDnx-My3dA/s1600/200k2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="314" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjChF5f_vFjI-S2dbfAnge2XNIrKTf0HcyQcLM0Vl3-OmIGLur0Fu9-e9zk1j9J_RZJ68o_b48vQNEwgINooZhfoECyKMlRcsDSiknmHPp26FbZNE0q2vBIqY3sWoQ8p4Bmd4uDnx-My3dA/s1600/200k2.jpg" /></a></div>
<br />
Queste rovine circolari sono distribuite su una vasta area. Possono solo essere veramente apprezzate dal cielo o attraverso immagini satellitari. Molte di loro sono quasi completamente erose o sono state coperte dai movimenti del suolo fatti per millenni dall’attività dell'agricoltura. Del resto il Sudafrica è già considerato la culla del mondo. Proprio di recente, sempre nella zona di Johannesburg, è stato trovato il più antico antenato dell’uomo, l’Homo Naledi.</div>
<br /></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">HOMO NALEDI </span></b><br />
<b><br /></b>
- 6 Mag 2018 - Il nostro nuovo antenato è stato trovato in una grotta a 40 metri di profondità vicino a Johannesburg, in Sudafrica. Si tratta di un mosaico fossile composto da oltre 1.500 ossa. Viso da scimpanzè, denti, piedi e mani umani: ecco com’era l’Homo Naledi scoperto in Sudafrica.<br />
<br />
La scoperta è stata effettuata anche grazie a un finanziamento della National Geographic Society. Nel team anche un italiano: Damiano Marchi, antropologo del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, che fa parte dell’equipe guidata dal professor Lee Berger.<br />
<br /></div>
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Nella stessa zona nel 1947 fu scoperta Lucy, la più famosa tra gli ominidi che risale a qualche milione di anni fa, e nel 1997 Little Foot, che avrebbe un’età di 3 milioni e 670mila anni e sarebbe pertanto il più vecchio ominide trovato finora sulla Terra.<br />
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<br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">LE MINIERE D'ORO</span></b></div>
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<br /></div>
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Ma c'è di più: nella zona dei ritrovamenti di questa civiltà sono state scoperte, durante gli ultimi 500 anni, miniere d’oro antiche, evidente segno che chi ha vissuto in questa terra ha scavato per molto tempo in cerca dell’oro o in ogni caso ne ha approfittato.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPxewFnY748Cy3cFTqLtIBy5QxcyDuk4IbxP8oTsJx2ktjVlJH5twhxDfDc9l_VkQpNS2lO7TJN3ifdKfnUPsF2SFg_PjhVQIdqjpuKDHruEOC1qnlQN4Pc_GT4PJFjXU6uDAVZD4_9Jpc/s1600/200k3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="481" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPxewFnY748Cy3cFTqLtIBy5QxcyDuk4IbxP8oTsJx2ktjVlJH5twhxDfDc9l_VkQpNS2lO7TJN3ifdKfnUPsF2SFg_PjhVQIdqjpuKDHruEOC1qnlQN4Pc_GT4PJFjXU6uDAVZD4_9Jpc/s1600/200k3.jpg" /></a></div>
Il Sud Africa è il più grande paese produttore di oro al mondo e la più grande zona di produzione d’oro del mondo è il Witwatersrand, la stessa regione dove si trova l’antica metropoli.<br />
<br />
Infatti nelle vicinanze di Johannesburg, c'è anche un luogo chiamato “Egoli”, che significa la città d’oro.<br />
<br />
Non si tratta dunque dell'oro nativo trovato per caso nei fiumi o nelle sabbie, ma di miniere vere e proprie, con tunnel e pozzi.<br />
<br />
“<i>Le migliaia di antiche miniere d’oro scoperte nel corso degli ultimi 500 anni, indicano una civiltà scomparsa che ha vissuto e scavato per l’oro in questa parte del mondo per migliaia d’anni</i>”, dice Tellinger. “<i>E se questa è in realtà la culla del genere umano, possiamo star guardando le attività della più antica civiltà sulla Terra</i>”.</div>
<br />
Viene da chiedere cosa se ne facessero popoli così antichi dell'oro, evidentemente era apprezzato per la sua bellezza e inalterabilità, ma sicuramente anche come merce di scambio (oro lavorato o grezzo che fosse), il che fa comprendere l'evoluzione del sito.<br />
<br />
Infatti a 30 km dell'area, si trova un porto abbastanza grande per il commercio marittimo necessario a sostenere una popolazione stimata nientedimeno che di 200 mila persone, grossomodo quanto Padova o Trieste.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHzu8dnv3I83vxNU6WQGQCZPfWUrw7IqrpfG8Fe7X58G-DphtC_2eFMRYMCj85ZQd5w6zqdbqAJH2M2yUNjgg1lOR72_9AEB_bfR8dVFczeYl8tCZfp97PJY5mW8zbiD_9USKBInbtPPq8/s1600/200k4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="149" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHzu8dnv3I83vxNU6WQGQCZPfWUrw7IqrpfG8Fe7X58G-DphtC_2eFMRYMCj85ZQd5w6zqdbqAJH2M2yUNjgg1lOR72_9AEB_bfR8dVFczeYl8tCZfp97PJY5mW8zbiD_9USKBInbtPPq8/s1600/200k4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">FOTO AEREE</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Le rovine sono per la maggior parte cerchi di pietre sepolti e solo alcuni sono visibili grazie ai venti che hanno spazzato via la sabbia, facendo emergere fondamenta e mura appartenute ad antiche costruzioni, presumibilmente le più antiche mai costruite dall’essere umano.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Nei testi sacri dei Sumeri, specialmente l'Enuma Elish, si parla di una città di nome Abzu, conosciuta anche come città mineraria per via delle miniere d’oro poco distanti. Questa città, dunque, sembra essere davvero esistita proprio in concomitanza con l’improvvisa, e tuttora misteriosa, evoluzione degli ominidi in homo sapiens.<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
<br />
Il ritrovamento di utensili costruiti da esseri umani e datati a 500 mila anni fa inoltre retrodaterebbe ulteriormente la comparsa di esseri viventi senzienti sul nostro pianeta.<br />
<div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio2gl27cVC4hSCfHVVHTFpkYdZfZdXY7bD5TKFX_TuyqOcGrnJk8ffihrCzB9cEDTmBPnfZhyphenhyphenv_sX-RqzrZ8-OY4I0kC-AQrGEjOOpxybJW9w6-QzXWtrzS_jyCNsHhHLEqTmxgOEUaPER/s1600/200k5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio2gl27cVC4hSCfHVVHTFpkYdZfZdXY7bD5TKFX_TuyqOcGrnJk8ffihrCzB9cEDTmBPnfZhyphenhyphenv_sX-RqzrZ8-OY4I0kC-AQrGEjOOpxybJW9w6-QzXWtrzS_jyCNsHhHLEqTmxgOEUaPER/s1600/200k5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">VISIONE SATELLITARE</td></tr>
</tbody></table>
Johan Heine scoprì il cosiddetto "Calendario Adam" nel 2003, mentre cercava uno dei suoi piloti schiantato con l’aereo sul bordo dell’altopiano.</div>
</div>
<div>
<br />
Mentre portava in salvo il pilota ferito Johan scorse dei i monoliti che erano allineati ai punti cardinali della Terra.<br />
<br />
Almeno tre erano allineati verso il sorgere del sole, ma sul lato ovest dei monoliti allineati c’era un misterioso buco nella terra.</div>
<div>
<br />
Infine Johan capì che le rocce erano allineate con il sorgere e il tramonto del sole, determinando i solstizi e gli equinozi. Ma un giorno scoprì che c’era una pietra dalla forma umanoide che era stata rimossa tempo prima. e che Johan ritrovò dopo una lunga ricerca.<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
I primi calcoli dell’età del calendario vennero effettuati in base al sorgere di Orione, una costellazione che completa la sua rotazione, detta precessione, ogni 26000 anni.<br />
<br />
Quando i pezzi sono stati rimessi insieme, mancavano circa 3 cm di pietra. Si è potuto valutare così l’età del sito dal tasso d’erosione della pietra.<br />
<br />
Gli scienziati non sanno perché improvvisamente apparve l’Homo sapiens, ma siamo in grado di rintracciare i nostri geni sino ad una sola donna, che è nota come “Eva mitocondriale”.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirSexlrvx6Z6KTNCluNWxWUmNoci2QRCJhWLdX02KpgmHDXOPSgxPhS7PGrZ_VGvaUfTIjxgWhCNgSEMblsI9LlO6htL_uh9HEZQqwb3ijwJCclZi6VJzndbhc_eto_vYmUtmDZMv48o5u/s1600/200k6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="366" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirSexlrvx6Z6KTNCluNWxWUmNoci2QRCJhWLdX02KpgmHDXOPSgxPhS7PGrZ_VGvaUfTIjxgWhCNgSEMblsI9LlO6htL_uh9HEZQqwb3ijwJCclZi6VJzndbhc_eto_vYmUtmDZMv48o5u/s1600/200k6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CALENDARIO ADAM</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">L'EVA MITOCONDRIALE</span></b><br />
<br />
Una comparazione del DNA mitocondriale di appartenenti a diverse etnie e regioni suggerisce che tutte queste sequenze di DNA si siano evolute molecolarmente dalla sequenza di un antenato comune. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Poichè un individuo eredita i mitocondri solo dalla propria madre, tutti gli esseri umani hanno una linea di discendenza femminile derivante da una donna che i ricercatori hanno soprannominato Eva mitocondriale. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Basandosi sulla tecnica dell'orologio molecolare, che mette in correlazione il passare del tempo con la deriva genetica osservata, si ritiene che Eva sia vissuta fra i 150000 e i 200.000 anni fa. La filogenia suggerisce che sia vissuta in Africa.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Gli scienziati ipotizzano che vivesse in una popolazione di 4000-5000 femmine fertili. Se altre femmine avevano prole con cambiamenti evolutivi del loro DNA, non abbiamo alcuna registrazione della loro sopravvivenza. Sembra che siamo tutti discendenti di questa femmina umana. Insomma tutti figli della stessa madre che, in barba ai razzisti, è proprio nera.<br />
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-35778455584285095122019-12-15T14:44:00.001+01:002019-12-15T14:44:39.474+01:00IL DISINGANNO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyQ6JMa6ZeytuHJxra5x8N0JDc_zLHfDE0QwcfIVpaA6djH6bQ87GhHabIRuggsyeo5302qnaHUZLTWymGirHRwUpyU26sgwdxKgNeNdtknWAXUpgmtNnQ0FPSIeJUjFmP2wlf4ek3BAuo/s1600/disinganno2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="439" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyQ6JMa6ZeytuHJxra5x8N0JDc_zLHfDE0QwcfIVpaA6djH6bQ87GhHabIRuggsyeo5302qnaHUZLTWymGirHRwUpyU26sgwdxKgNeNdtknWAXUpgmtNnQ0FPSIeJUjFmP2wlf4ek3BAuo/s1600/disinganno2.jpg" /></a></div>
<br />
Il Principe di Sansevero, che di strada ne aveva fatta parecchia, tanto è vero che per poco non ci lasciò le penne rischiando la Santa Inquisizione (nulla fu mai meno santa della diabolica Inquisizione) cercò di lasciare dei segnali per ciò che aveva fatto, fatto si, ma che non poteva essere detto (sempre per l'Inquisizione poco santa ma molto sadica e criminale).<br />
<br />
Così lasciò delle statue nella sua famosa cappella, appunto la Cappella di Sansevero a Napoli, con varie figure misteriose, ma quella che oggi ci prende di più è quella del Disinganno, dove un esserino alato e incoronato, con una fiammella sul capo, apre la rete che avvolge un giovane uomo barbuto.<br />
<br />
Perchè lo ha chiamato il disinganno? “<i>Osserva con occhi attenti e con venerazione le urne degli eroi onuste di gloria e contempla con meraviglia il pregevole ossequio all’opera divina e i sepolcri dei defunti, e quando avrai reso gli onori dovuti profondamente rifletti e allontanati</i>”, questo è quello che recita l’iscrizione posta sulla porta d’ingresso alla Cappella Sansevero a Napoli.<span style="background-color: white; color: #111111; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 16px;"> </span><br />
<span style="background-color: white; color: #111111; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2UVeEPc13VOiXnjJDAqIa9QG1q7KIrRXDhhM3rOfLjsvki1Q7AmCaJGjeAtM9Y25HxpDEruumaQNpO9LS5BqKTt_b95lZLRBH8J-YbFtHT8lGFM0BOCDjBv9BsaBhtB6Ynr-GKbFKMnYT/s1600/disinganno1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="825" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2UVeEPc13VOiXnjJDAqIa9QG1q7KIrRXDhhM3rOfLjsvki1Q7AmCaJGjeAtM9Y25HxpDEruumaQNpO9LS5BqKTt_b95lZLRBH8J-YbFtHT8lGFM0BOCDjBv9BsaBhtB6Ynr-GKbFKMnYT/s1600/disinganno1.jpg" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #111111; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
Ma nessuno ne comprende il significato, ovvero il principe invita ad osservare per capire le opere, in quanto non dimostrano esattamente ciò che significano invece nel profondo.<br />
<div>
<br />
La Cappella di San Severo venne fatta costruire alla fine del Cinquecento da Adriana Carafa della Spina, sposa di Giovan Francesco di Sangro, e dedicata alla Madonna della Pietà affinché questa intercedesse per l’anima del figlio. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Venne poi abbellita di statue e quadri da Raimondo di Sangro, nonchè di contenuti misterici che si preoccupò di nascondere nelle sue opere curandole nei minimi particolari e lasciando agli artisti solo la realizzazione. Egli non voleva celebrare la sua casata e le virtù dei suoi antenati come molti pensano, egli voleva lasciare una traccia della via alchemica.</div>
<div>
<br /></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYQUd7YF3Wsugq2_wxRI34i6bYc_bbr3opxHpgDnF7wMTGZ1zI40fbubdFdsDG6bJaw8HwlW8lABxsOZV8Gdp78n2slxqwwSErvMduCCpnUkER7QtrLdENo3PeJU3Hh_zJX7PUEmlb4zRS/s1600/disinganno3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="825" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYQUd7YF3Wsugq2_wxRI34i6bYc_bbr3opxHpgDnF7wMTGZ1zI40fbubdFdsDG6bJaw8HwlW8lABxsOZV8Gdp78n2slxqwwSErvMduCCpnUkER7QtrLdENo3PeJU3Hh_zJX7PUEmlb4zRS/s1600/disinganno3.jpg" /></a></div>
<br /></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #111111; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<b><span style="color: #990000;">IL DISINGANNO</span></b></div>
<div>
<br />
Il Disinganno è una delle statue più pregevoli custodite nella Cappella e scolpita da Francesco Queirolo, che si dice dedicata al padre, uomo dissoluto che lo abbandonò da piccolo alle cure del nonno per viaggiare e che, dopo tanto tempo, si pentì e tornò a casa per dedicarsi alla vita sacerdotale.<br />
<br />
In questa scultura è rappresentato un uomo che si libera dalla rete in cui era imprigionato, aiutato da un genio alato sulla cui testa ondeggia una fiammella, simbolo della ragione, e che indica il globo, ossia la vanità della cose terrene. In questo ambito la rete si riferirebbe ai peccati commessi dall'uomo che lo imprigionano come una rete.<br />
<br />
L'opera venne rifinita a pomice dall’artista stesso e non dalle maestranze specializzate perché queste avevano paura che si rompesse. Così si dice, ma se si osserva la rete di persona ci si accorge che non può essere stata eseguita con lo scalpello perchè la rete di marmo è arrotolata su se stessa, con una molteplicità di punti dove lo scalpello non potrebbe mai arrivare.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Pertanto il principe che aveva i suoi segreti (fece all'incirca 1500 invenzioni, cioè era un genio) aveva scoperto il sistema di pietrificare una rete da pescatori, perchè di questa si tratta. La rete non è il peccato, la rete è la mente schematica, quella che fa riferimento agli insegnamenti degli altri<span style="background-color: white; color: #111111; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 16px;">. </span></div>
<div>
<span style="background-color: white; color: #111111; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span></div>
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</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUW6b2mAnd5X_u1rERJ4N_5rnHP61skdMtHjGwtRVJC2V-EkSJsLXDhHYPhWnoVmD5GTC7yAqLCogHUvcXVAj2KRp7rrFl3eVyN0iIRnmDZto2s6fh6WD8yeD6DCuM4EzgEmgVGrxSaEzS/s1600/disinganno4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUW6b2mAnd5X_u1rERJ4N_5rnHP61skdMtHjGwtRVJC2V-EkSJsLXDhHYPhWnoVmD5GTC7yAqLCogHUvcXVAj2KRp7rrFl3eVyN0iIRnmDZto2s6fh6WD8yeD6DCuM4EzgEmgVGrxSaEzS/s1600/disinganno4.jpg" /></a></div>
<br />
Anche nei sogni compare speso come una rete, perchè sembra consentirci di vedere ogni cosa, in realtà ci imprigiona l'anima. Il tutto è stato riferito al fatto che Sansevero fosse, e lo era, un Gran maestro massone (che è un grado non un complimento) e per questo inserisce la Bibbia nella composizione. Questo testo sacro è riconosciuto dalla massoneria che con molta fantasia vi ha riconosciuto le basi della magia ebraica, ed è posto davanti al globo terrestre, in basso rispetto al genio.</div>
<div>
Il libro è aperto e sulla pagina è scritta una frase che fonde 3 versetti biblici e recita in latino: “<i>vincula tua disrumpam vincula tenebrarum et longae noctis quibus es compeditus ut non cum hoc mundo damneri</i>”. Ossia: romperò le tue catene, catene delle tenebre e della lunga notte, delle quali sei schiavo, affinché tu non sia condannato insieme a questo mondo. <br />
<br />
Sulla seconda pagina sono annotati i tre versetti e tra questi uno è tratto dalla Prima Lettera ai Corinzi: “<i>ma, messi sull’avviso del Signore, veniamo corretti, per non essere condannati insieme al mondo</i>”.<br />
<br />
Ricorda il Vitriol:<br />
- «Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem, Veram Medicinam»,<br />
- che significa: «Visita gli interni della Terra, correggendo ottieni la pietra occulta, la vera medicina» - che significa: «Scopri il tuo inconscio, correggendo gli errori della tua mente otterrai la coscienza incorruttibile, che ti sanerà da ogni male»<br />
- che significa: «Fatti analizzare la mente da qualcuno, imparerai a separare gli errori altrui e i tuoi dalla verità, e la verità ti renderà libero»<br />
- che significa: «Fai cadere i tuoi schemi, cioè la mente condizionata»<br />
<br />
Però attenzione, è la Dama del Lago a consegnare la spada a Re Artù, non è il Signore del Lago. La consapevolezza è una via soprattutto femminile.</div>
<div>
<br />
Sul bassorilievo posto a sinistra della composizione viene poi descritto l’ episodio della vita di Gesù, quando questi dona la vista ad un cieco. La caduta della mente consente infatti di vedere, perchè l'umanità è cieca.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE8ofNDL9iMc1n8IOC7aBzWImixe8Sy8Ta-g65TGPRXsZf_DAb-sgdb9-mhDMqOYe-GM_kmk2JGeOU-Ml1fjuNiX0howW6wna7PjViHERDnEYuOxJZQbuDy3zkdt2T_uexvEiOx6rHLRyE/s1600/disinganno5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE8ofNDL9iMc1n8IOC7aBzWImixe8Sy8Ta-g65TGPRXsZf_DAb-sgdb9-mhDMqOYe-GM_kmk2JGeOU-Ml1fjuNiX0howW6wna7PjViHERDnEYuOxJZQbuDy3zkdt2T_uexvEiOx6rHLRyE/s1600/disinganno5.jpg" /></a></div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ma chi è l'uomo avvolto nella rete? Non è un uomo, è l'UOMO. L'uomo è avvolto nella cecità della mente ma il suo genio lo aiuta a svelarlo, lo aiuta perchè ci vuole la volontà dell'uomo per farlo. Il suo genio interiore collabora perchè ormai sono in comunicazione tra loro. Infatti si guardano l'un l'altro e ambedue arrotolano la rete per toglierla.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Non dimentichiamo che il principe di Sansevero rischiò molto nella sua ricerca perchè molti, e la chiesa in prima linea, lo consideravano un demoniaco stregone. per salvarsi la vita dovette rivelare i nomi dei principali iscritti alla Massoneria che ricevettero una bella lavata di tasta dal re che fece chiudere la Massoneria affinchè la Santa Inquisizione non giungesse nel suo regno.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Il principe fu un genio, della scienza e dello spirito, riuscendo non solo a fare scoperte che si verificheranno solo un secolo dopo, non solo a inventare procedimenti scientifici ancora non spiegati, come la marmorizzazione delle reti da pesca e dei veli, ma pure a compiere almeno buona parte dell'opera Alchemica.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Nella Cappella del Principe di Sansevero a Napoli è illustrata completamente l'Opera Alchemica in modo emblematico e misterioso, tanto che pochi sono riusciti a desumerne qualcosa. Ma stranamente pochi vanno a controllarla e studiarla, eppure è un libro aperto di Alchimia... e di Via Misterica Femminile...<br />
<br />
- SE NON MI IMMERGO NON MUOIO.. MA NEMMENO VIVO -<br />
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-74834205118265316882019-12-03T10:26:00.001+01:002019-12-03T10:31:37.194+01:00LA SOCIETA' DEI CHEROKEE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFekTJqEZP0_RvtzUqIHgSPiR-P0MnvSjntGZe9MR7r0rk1_zzv4zBpMby4miK2qxOm_QLjnC-6uqzoyedR0NdhClfpZgxZlReUSPCw0PKHMjMK1nil5QMJE_g6Iy8s9p0zpeFcTDD_lOu/s1600/cherokee1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="440" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFekTJqEZP0_RvtzUqIHgSPiR-P0MnvSjntGZe9MR7r0rk1_zzv4zBpMby4miK2qxOm_QLjnC-6uqzoyedR0NdhClfpZgxZlReUSPCw0PKHMjMK1nil5QMJE_g6Iy8s9p0zpeFcTDD_lOu/s1600/cherokee1.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">IL MITO</span></b><br />
<div>
<br /></div>
<div>
"Presso la tribù indiana Cherokee esiste un mito legato all’origine del grano e dell’agricoltura. Selu è "la donna grano" o "la madre del grano" ed ha due figli, di cui uno nato da un fiume intriso del sangue degli animali uccisi da suo marito Ka-na-ti, cacciatore.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Questo figlio è selvaggio, curioso e diffidente. In un primo momento, egli vuole capire come fa il padre a tornare dalla caccia con il carniere sempre pieno e scopre che, in realtà, il padre ha chiuso in una grotta tutti gli animali della foresta, prendendo, di volta in volta, solo quelli necessari al nutrimento della famiglia. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
I due figli, però, volendo imitare il padre, provocano la fuga di tutti gli animali, con la conseguente carenza di prede. Selu, quindi, inizia a nutrirli con cibi deliziosi, preparati con un alimento speciale che lei chiama "grano". </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ancora una volta, il figlio nato dal fiume non capisce dove la madre possa prendere quel cibo e, dopo averla spiata, scopre che il grano era generato proprio dal suo ventre. Egli decide allora che sua madre è una strega e convince l’altro fratello che non possono nutrirsi del suo corpo, che ciò che è accaduto è orribile e che per punizione essi decidono di ucciderla. <br />
<br />
La madre acconsente al sacrificio, imponendo loro di smembrare il suo corpo e di trascinare i pezzi in modo da rendere fertile, con il suo sangue, quanto più terreno possibile. Ma i due fratelli, pigri, trascinano il corpo solo due volte, ricavando così poco grano, in grado di sfamare solo loro due."</div>
<div>
<br /></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzfh-FbS7dUYs2pdw1yae0jdmz3WYmJ0nhcOnIi_SkwkyCFWvGe3_NRhpL57eUgyymZ4ta8Tpe-GHHcU8z69efYkF_yct6emgQjC08FJjb3VIKhoI4nZfImSbDBg39CG5Jw16pjFF0Y7k0/s1600/cherokee2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzfh-FbS7dUYs2pdw1yae0jdmz3WYmJ0nhcOnIi_SkwkyCFWvGe3_NRhpL57eUgyymZ4ta8Tpe-GHHcU8z69efYkF_yct6emgQjC08FJjb3VIKhoI4nZfImSbDBg39CG5Jw16pjFF0Y7k0/s1600/cherokee2.jpg" /></a></div>
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<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;">DAL MATRIARCATO AL PATRIARCATO</span></b></div>
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Qui finisce il mito ma la sua storia è quella del passaggio dal matriarcato al patriarcato dove i maschi hanno ucciso e sottomesso le donne distruggendo tutto ciò che di loro non potevano e non possono capire. </div>
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E' successo tra gli indiani ciò che è accaduto anche in occidente, con la negazione e la sottomissione della donna, solo che i Cherochee hanno saputo vederlo e trarne insegnamento, ritrovando il rispetto della donna e dei figli.</div>
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Il padre era colui che limitava la caccia solo ai bisogni perchè all'epoca c'era il rispetto degli animali, mentre nel patriarcato i cacciatori hanno fatto strage di animali per guadagno e ingordigia. La madre era colei che provvedeva i prodotti della terra, detronizzata e uccisa perchè invidiata nei suoi poteri.</div>
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<b><span style="color: #990000;">LA TRIBU' DEI CHEROCHEE</span></b><br />
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
I Cherokee sono un popolo nativo americano del Nord America che al tempo del primo contatto con gli europei nel XVI secolo abitavano nelle terre orientali e sud-orientali degli USA finché non vennero costretti a spostarsi nell'altopiano d'Ozark negli anni 1838-39, nonostante le proteste del generale Wool, poi dimessosi, e di intellettuali come Ralph Waldo Emerson che scrisse personalmente una lettera al presidente Van Buren. I Cherokee erano una delle cosiddette Cinque tribù civilizzate.</div>
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I Cherokee erano di evidente discendenza matriarcale non troppo remota, infatti rispettavano le donne ed ascoltavano i loro consigli. Erano molto attenti all'educazione e alle necessità dei figli ed ambedue i genitori se ne occupavano, dando però molto risalto al compito della madre.</div>
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Le tribù Cherokee si dimostrarono subito molto accomodanti nei confronti dell'uomo bianco e delle sue mancanze di rispetto per le tradizioni indiane, imitarono molto in fretta la cultura dei bianchi di cui avevano visto i molti vantaggi, divenendo anche le cinque tribù che vennero civilizzate dal Governo americano e che accettarono i costumi importati dal vecchio mondo.</div>
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Insieme si adattarono alle leggi e alle usanze dei bianchi anche gli indiani Choctaw, diversi Creek e alcune centinaia di Seminole, ma senza ogni dubbio i Cherokee furono i più modernisti, da nomadi si trasformarono in sedentari, costruirono scuole, fattorie e chiese, impararono a coltivare dissodando e coltivando estese vallate usando con molto profitto gli utensili dei bianchi come la ruota, il carro, l'erpice e pure le fucine per forgiare gli attrezzi e così via.</div>
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<br />
Un appartenente alla tribù degli indiani Cherokee, che poi diventò anche famoso nella storia americana, di nome Sequoyah, inventò anche un nuovo alfabeto nel 1809: egli nacque da padre bianco e madre indiana, ricevendo l'educazione che veniva destinata ai pellerossa senza imparare mai l'inglese, riuscendo comunque ad avere il grande vantaggio di scrivere la lingua dei bianchi cercando di far avere la stessa possibilità alla sua tribù.<br />
<br />
Passati dieci anni di studio riuscì a mettere a punto ottantasei simboli che fossero in grado di tener presente la complessità del sistema sillabico del suo popolo dei Cherokee, usando alcune lettere dell'alfabeto latino o dal greco mentre altre erano state inventate da lui.<br />
<br />
Si cominciò a usare il suo alfabeto e sistema linguistico nel 1821 una volta che tutti lo accettarono volentieri il tutto trasposto nelle scuole indiane facendo addirittura uscire il primo giornale scritto e prodotto interamente dalla tribù degli indiani Cherokee nel 1828 stampando il giornale Cherokee Phoenix. Un botanico austriaco diede il nome di Sequoyah a un albero della costa occidentale del Nord America, per rispetto e ammirazione, che divenne sequoia come la conosciamo oggi.<br />
<br />
Nel 1827 i Cherokee dopo aver indetto un'assemblea costituente promulgarono una costituzione modellata su quella americana trovando un proprio territorio in una regione tra il Tennessee, la Georgia, l'Alabama e il North Carolina che venne ritenuta illegale dal governo degli Stati Uniti non potendo permettere la creazione di una nazione autonoma dentro i propri confini dopodichè nel 1830, nel territorio dei Cherokee venne scoperto l'oro.<br />
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<br />
Il presidente Jackson si trovò di fronte a un problema del tutto anormale: gli indiani Cherokee andavano eliminati e le loro terre aperte agli insediamenti dei bianchi ma si trattava di un popolo pacifico e civilizzato quindi non si poteva sterminare senza perderci la faccia come era avvenuto per altre tribù per questo motivo prima di qualsiasi azione violenta si promulgarono leggi speciali completamente inique e discriminatorie per gli indiani che si videro privati di ogni diritto e costretti a vivere in condizioni miserevoli.<br />
<br />
Alla fine gli venne imposto di spostarsi in Oklahoma. Inutili furono le proteste e le accorate petizioni lanciate dai nativi nel 1838 e la tribù fu costretta a partire lungo quella che fu chiamata la pista delle lacrime. La deportazione della tribù degli indiani Cherokee fu una delle più amare tragedie della storia americana dove almeno un quarto della popolazione morì lungo il viaggio a causa dei freddo, delle malattie e dello sfinimento. </div>
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Anche Sequoyah seguì il suo popolo in esilio e morì in Oklahoma nel 1843, anche se c'è da dire che non tutti partirono poiché circa mille indiani restarono nascosti nei boschi della Carolina dove vivono ancora oggi i loro discendenti. Quelli che raggiunsero l'Oklahoma non si persero d'animo adattandosi alla nuova condizione e cominciando a ricostruire dal principio le loro case, le scuole, le fattorie e le chiese.<br />
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<b><span style="color: #990000;">LA LEGGENDA DELLA CREAZIONE</span></b><br />
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"Per i Cherokee all'inizio c'erano due mondi: quello dei cieli, chiamato Ga-lun-la-ti, e quello delle acque scure, che ricoprivano tutta la terra che noi conosciamo oggi, in cui vivevano le forze maligne. Il Ga-lun-la-ti, invece era popolato da animali, piante e uomini.Tutte le creature parlavano la lingua Cherokee e vivevano insieme in armonia.<br />
<br />
La Terra non era altro che un globo coperto di acqua dove vivevano pesci giganteschi e rettili. L'universo dei Cherokee si fondava sull'armonia e l'equilibrio. La luce era bilanciata dal buio, le cose virtuose e benigne erano bilanciate da quelle che si nascondevano nell'oscurità e fuggivano dalla luce.<br />
<br />
All'inizio non c'era il sole, ma un grande albero della vita, che cresceva al centro del Ga-lun-la-ti. Esso illuminava il mondo, così che si potesse vedere ovunque e irradiava la sua luce anche nel mondo oscuro delle acque. Il Creatore viveva sull'albero della vita da dove si prendeva cura delle piante e degli animali.<br />
<br />
A volte gli uccelli marini, i falchi e le aquile volavano nel mondo oscuro sottostante dove tartarughe giganti e ratti nuotavano nella pallida luce dell'albero del cielo. Il Creatore conduceva una vita solitaria. Quando il suo lavoro fu completato, si sedette sull'albero della vita e ammirò il mondo intorno a lui e sotto di lui. A volte, però, si sentiva solo e desiderava una compagna, forse una figlia, che si potesse sedere accanto a lui alla sera e vedesse la sua creazione vivere e crescere.<br />
<br />
Così il Creatore plasmò una fanciulla la cui grazia e bellezza gli toccarono il cuore. Egli sapeva, però, che anche lei aveva bisogno di qualcuno con cui correre e giocare, così creò un uomo e insegnò ai suoi figli le cose che conosceva. Il Creatore presto si accorse che sua figlia rideva troppo e cantava troppo; parlava costantemente. Essa poneva moltissime domande: perché brillano le fronde dell'albero della vita? Chi ha creato il mondo dei cieli? Chi ha dato il nome alle piante?<br />
<br />
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<br />
Il Creatore continuava ad amarla, perché era sua figlia, ma questo parlare e chiedere in continuazione, cosa avrebbe potuto fare? Il Creatore aveva detto molte volte ai suoi figli di stare lontano dall'albero della vita e di non giocare nei pressi del suo tronco. Ma, come tutti i bambini curiosi, la prima donna volle scoprire perché suo padre aveva detto queste cose. Il primo uomo insisteva affinchè essa non si recasse all'albero, ma essa tutti i giorni avrebbe voluto scalare l'albero fino alle sue fronde più alte.<br />
<br />
Un giorno trovò un buco ai piedi del tronco e vi entrò cadendo così al di fuori del Ga-lun-la-ti. Quando il Creatore tornò a casa non trovò la prima donna. Allora chiese al primo uomo: ”<i>Dov'è mia figlia</i>?”. Il giovane uomo rispose: ”<i>Io le ho detto più di una volta di non entrare nel buco ai piedi dell'albero della vita, ma lei non ha voluto ascoltarmi!</i>”.<br />
<br />
Il Creatore non sapeva cosa fare per evitare che sua figlia cadesse nel maestoso oceano. Allora convocò gli uccelli del cielo affinchè la prendessero evitando di farla annegare. Essi formarono così una specie di grossa e soffice coperta con le loro ali piumate, con la quale presero la prima donna. Tuttavia, dove avrebbero potuto posarla? Così, mentre volavano sulla superficie delle “grandi acque”, il capostipite di tutte le tartarughe disse: “<i>Qui, mettetela sul mio guscio!</i>”.<br />
<br />
Quindi gli uccelli discesero con la giovane donna, da quel momento conosciuta come “Sky-Woman”, e la posarono sulla superficie della sua nuova casa. Tuttavia non vi era abbastanza spazio, così il ratto e la lontra si offrirono volontari e scesero sul fondo del mare riportando in superficie del fango, il quale, dopo essere stato messo sulla schiena della tartaruga, cominciò a crescere diventando la terra che oggi conosciamo come “Turtle Island”.</div>
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<br /></div>
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Il Creatore, però, sapeva che essa avrebbe avuto bisogno di più cose, quindi mandò sulla nuova terra le piante e gli animali, affinchè si prendessero cura di sua figlia. Mandò il cervo, il bisonte, l'orso, il coniglio e lo scoiattolo, per fornirgli cibo e abiti. Mandò anche le piante medicinali: il cedro, la salvia, la sanguinaria-canadensis, la quercia e soprattutto il tabacco.<br />
<br />
Mandò poi sulla terra molte altre cose per provvedere alla sua futura generazione: i Kituwah, i Cherokee. Quando la prima donna fu soddisfatta, il Creatore mandò il primo uomo ad aiutarla a curarsi della sua creazione. Il primo uomo e la prima donna erano ora marito e moglie. Erano felici e tutto andava per il meglio, ma, come in tutte le buone cose, il male si insinuò tra loro e cominciarono a discutere e litigare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
Furono dette parole dure da entrambi e, alla fine, la prima donna raccolse le sue cose e partì. “<i>Vado a cercare un nuovo posto dove vivere</i>” disse al marito “ <i>tu sei indolente e non mi presti mai attenzione!</i>”. In breve tempo il primo uomo si pentì delle sue azioni e cercò di raggiungere la moglie per scusarsi. Tuttavia si rese conto di non poterla ormai raggiungere, e pregò il Creatore di aiutarlo: “<i>Rallentala, Creatore, affinchè possa dirle cosa essa significhi per me!</i>”.<br />
<br />
Il Creatore chiese: ”<i>Il tuo spirito è uno con il suo?</i>”. Il primo uomo rispose: ”<i>Ne abbiamo uno solo fin da quando siamo stati creati! Ne abbiamo uno solo da quando tu hai soffiato la vita in noi e ne avremo uno solo fino alla fine del tempo stesso! </i>”. Toccato dalle parole dell'uomo, il Creatore intervenne. Vide la strada che la prima donna stava percorrendo e cominciò a far crescere delle piante ai suoi piedi per rallentarla. </div>
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<br />
Da un lato crebbero le more selvatiche, dall'altro i mirtilli, ma lei continuò il cammino. Allora fece crescere i ribes (uva spina), ma ancora, lei non si curò di essi e continuò il cammino. Il Creatore, però, sapeva di doverla rallentare a tutti i costi, così andò nel suo giardino, prese una manciata di piantine di fragole e le piantò sula terra.<br />
<br />
Quando atterrarono ai piedi della prima donna, cominciarono a crescere, fiorire e maturare. La prima donna si fermò a vedere gli splendidi rami e bacche della piantina di fragole, e si chinò per assaggiarne una. Appena mangiò la fragola dimenticò la sua rabbia e, preso un cestino, lo riempì velocemente e tornò verso il marito. </div>
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<br /></div>
<div>
Il primo uomo, intanto, si stava affannando per raggiungere la moglie e rimase sorpreso quando la vide tornare, e oh! Come batteva il suo cuore! Lei era sorridente! Lei mise la mano nel cestino, prese una fragola e la mise nella bocca del marito. Lui sorrise e ringraziò il Creatore. Presa la sua mano, la moglie lo condusse sul sentiero di casa, mangiando insieme le fragole lungo la via."<br />
<br />
“<i>La donna che aspetta non guarda dietro, non guarda davanti. </i><br />
<i>Si guarda dentro, e cresce; invoca il vento, le stelle, i mari</i><br />
<i> e culla nei suoi occhi i sogni che fanno girare la terra</i>.” </div>
<div>
(Poesia Cherochee)<br />
<br />
Dalla leggenda della creazione alla poesia su scritta si comprende che i Cherochee sono di discendenza matriarcale recente. Dio creò per prima la donna e lei è il centro della coppia.</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<b><span style="color: #990000;">RITO DI PASSAGGIO</span></b><br />
<br />
L’indiano Cherokee per diventare adulto dovesse superare una prova. Questi veniva portato nel cuore della foresta dal padre, il quale gli metteva una benda sugli occhi in modo che non potesse vedere. Fatto questo se ne andava, lasciandolo solo.<br />
<br />
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Il ragazzo doveva rimanere seduto su un tronco d’albero fin quando la luce del mattino, arrivando al suo viso, sarebbe passata attraverso la benda avvisandolo che la notte era passata. Il giovane non poteva piangere ne tanto meno gridare per cercare aiuto. Superata questa prova doveva fare voto di non parlarne. Non poteva dire nulla agli altri, perché ogni ragazzo diventa uomo alla propria maniera.</div>
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Il ragazzo, nel buio delle bende, è terrorizzato. Può sentire ogni tipo di rumore, di sicuro ci sono bestie selvatiche intorno a lui. Anche qualche altro umano potrebbe ferirlo. Il vento soffia forte, fischiando tra i rami, scuotendo l’erba e persino il tronco dove era seduto, ma nonostante questo, il ragazzo rimane seduto, stoicamente, senza mai rimuovere le bende.<br />
<br />
Perché quello era l’unico modo per diventare un vero uomo! Finalmente dopo la notte il primo raggio di sole bacia i suoi occhi e lui può rimuovere la sua fasciatura. E’ a questo punto che scopre che il proprio padre è seduto sul tronco di fronte al suo. E’ rimasto li tutta la notte, proteggendo il figlio da ogni possibile pericolo.<br />
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-11292279109419863212019-11-14T13:43:00.001+01:002019-11-14T13:47:59.192+01:00MATRIARCATO MINANGKABAU<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinubtRRHXKlB6YRUA-kDRnDOqAB12h0b3kWn6jIwa_NyaDvDl6QA-WpdF9XM8-1Jz66WV050CkiIr1BSTpDCJ6xBmMuuP1KKOq7xWfINuWpmxlGj7bpefR8ImlH9KD20P9XFBLoWXrBKKd/s1600/Minangkabau3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="411" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinubtRRHXKlB6YRUA-kDRnDOqAB12h0b3kWn6jIwa_NyaDvDl6QA-WpdF9XM8-1Jz66WV050CkiIr1BSTpDCJ6xBmMuuP1KKOq7xWfINuWpmxlGj7bpefR8ImlH9KD20P9XFBLoWXrBKKd/s1600/Minangkabau3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LE INCANTEVOLI DONNE MINANGKABAU</td></tr>
</tbody></table>
Sumatra è un' isola indonesiana, la seconda più grande delle Isole della Grande Sonda, nell'arcipelago malese. È separata a nord-est dalla penisola malese dallo stretto di Malacca e a sud da Giava dallo stretto della Sunda. Nella parte occidentale di Sumatra (Indonesia) vivono i Minangkabau, circa quattro milioni di persone che costituiscono la più grande società matrilineare che conosciamo.<br />
<br />
Per matrilinearità si intende un sistema di discendenza per linea materna, nel quale i figli ereditano la posizione sociale e il possesso dei beni dalla madre anziché dal padre; mentre il ruolo del padre risulta prevalentemente affettivo, la madre occupa una posizione di grande potere e prestigio, pur essendo affiancata, in particolare nell’educazione dei figli, da uomini della sua stessa linea di discendenza. </div>
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Invece, la matrilocalità è la consuetudine secondo la quale la coppia di sposi novelli si stabilisce nel territorio del gruppo sociale cui appartenente alla sposa. Ciò accade perchè le detentrici dei beni, case e terreni, sono le donne, le uniche ereditiere delle madri.</div>
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Spesso si confonde il matriarcato con l'idea di "dominio della donna". In realtà, in queste organizzazioni sociali, ci si basa sulla collaborazione uomo-donna, anche se di solito in queste società matrilineari lavorano più le donne che gli uomini. Ma diciamola tutta: in tutte le società in genere lavorano più le donne degli uomini.<br />
<br />
Le società matriarcali più numerose al mondo d'oggi sono: i Minangkabau dell’Indonesia, con quattro milioni di persone, seguita dalla società Khasi in India, da quella Mosuo in Cina e da quella yuchiteca in Messico. La loro struttura pacifista è di grande insegnamento per gli occidentali, che non sono propriamente pacifisti visto le innumerevoli guerre volute dai maschi.</div>
<br />In queste società si tramandano le proprietà e la successione politica da madre a figlia. Tipicamente la figlia più giovane eredita la proprietà della madre. E' caratteristica matriarcale preferire il figlio minore al maggiore, proprio perchè il futuro appartiene ai più piccoli, perchè hanno più tempo da vivere. La società è matrilineare, ma non matriarcale: gli uomini la governano e gestiscono le proprietà. <br /><br /><div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNZI6nZ7tXgPxJmsUEiwqYG2ADB5ZC7jaai9mWBgT-4H9yK4qlHl5LoWXDbPEIJ_cG-S5pUyl5v2qbEBH7LqfRTuce9aeZSlHuFRrZC4UuHKsrBNNWjvv4NLCrJk_mzdt1EgeJAQCc2TuN/s1600/Minangkabau2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNZI6nZ7tXgPxJmsUEiwqYG2ADB5ZC7jaai9mWBgT-4H9yK4qlHl5LoWXDbPEIJ_cG-S5pUyl5v2qbEBH7LqfRTuce9aeZSlHuFRrZC4UuHKsrBNNWjvv4NLCrJk_mzdt1EgeJAQCc2TuN/s1600/Minangkabau2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I FANTASIOSI E ALLEGRI COSTUMI MINANGKABAU</td></tr>
</tbody></table>
Spesso il matrimonio della figlia più giovane viene organizzato in un certo modo e secondo la tradizione ci si aspetta che il futuro sposo rifiuti una proposta di matrimonio chiedendo alla famiglia della futura sposa di «catturarlo» e spedirlo al villaggio della sua potenziale sposa. Ne va del suo orgoglio di maschio.<br /><br /> Un po' come la "fuitina" di un tempo in ambito patriarcale, dove era lo sposo, d'accordo coi genitori di sposo e sposa, a rapire la donna mettendo tutti di fronte al fatto compiuto. Qui però una volta sposati il marito vive nella casa della moglie. Se non dovesse funzionare l’unione viene sciolta senza uno stigma sociale poiché il matrimonio, che bellezza, non è un contratto vincolante.<br /><br />Le donne generalmente governano il regno domestico mentre gli uomini prendono i ruoli di capi politici e spirituali. Dopo il matrimonio, la moglie acquisisce i propri quartieri per dormire. Il marito può stare con lei ma deve andarsene la mattina presto per fare colazione a casa di sua madre. All’età di 10 anni i ragazzi lasciano la casa materna per stare nei quartieri degli uomini e imparare le abilità pratiche e gli insegnamenti religiosi.</div>
</div>
<br />
Tuttavia il capo del clan è sempre un uomo, ma sono le donne che lo scelgono e possono rimuoverlo dall’ufficio se dovessero percepire che non riesca a compiere in modo soddisfacente ai propri doveri.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY4vDtgUaqDFKs7McKnIEOh10NmAfY7ucWRErdopm7AO457i6mGHhLfJfoysIfoGqgePB4CgJkQxqdSic-HN8tKyVGn_5ygFDVH0-oAH8nhfnkMsD8nFZ3dSSYlgAFGrtROj2oJEiqHK1u/s1600/Minangkabau1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY4vDtgUaqDFKs7McKnIEOh10NmAfY7ucWRErdopm7AO457i6mGHhLfJfoysIfoGqgePB4CgJkQxqdSic-HN8tKyVGn_5ygFDVH0-oAH8nhfnkMsD8nFZ3dSSYlgAFGrtROj2oJEiqHK1u/s1600/Minangkabau1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SPOSI MINANGKABAU</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div>
<b><span style="color: #990000;">LA LEGGENDA</span></b></div>
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<br /></div>
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Tutto avrebbe avuto inizio a metà del XII secolo, alla morte del re Maharajo Dirajo, che lasciò orfani tre neonati avuti da altrettante mogli: Puti Indo Jalito, la prima di queste, si prese così cura di tutti i bambini oltre che del regno, spianando, in questo modo, la strada a una società matriarcale.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Sappiamo tuttavia che il matriarcato è la prima forma di governo instaurata in tutte le società primitive, sia in oriente che in occidente. La leggenda è sicuramente posteriore e deve porre in antecedenza il patriarcato per negare l'origine matriarcale tanto avversata.<br />
<br />
Colpiscono in queste foto, come in altre società matriarcali, l'allegria dei volti femminili, la loro espressività, il loro ammiccamento un po' malizioso, in netto contrasto con le società patriarcali, in special modo con quelle musulmane ma pure cattoliche, meno le ebraiche, almeno in Israele, perchè più emancipate.<br />
<br />
In queste società il mondo degli uomini è bene accolto nel mondo delle donne, anzi ha meno costrizioni che nel mondo occidentale, ma le decisioni prese da tutta la collettività richiedono sempre il benestare delle matriarche, di coloro cioè a cui tutti riconoscono la massima autorevolezza e di cui tutti si fidano, per il semplice fatto che le donne, in qualità di madri, sono abituate a passare in secondo grado di fronte ai figli, cioè li privilegiano rispetto a se stesse, molto più di quanto non facciano i padri.</div>
<div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMYIh1uC5IVsmQWc6dEkCkfOlXIhqjXw00BavZb6HwvRmxZeICBelyfvPA4-HytuCSzYrGK-qcEWMS_vF6S4aa2T04nTuyP4Km0dTg1t80ACwJXfz1ZXCa3CZvFsSTC_mOkKpZURSXkhHe/s1600/Minangkabau4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="456" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMYIh1uC5IVsmQWc6dEkCkfOlXIhqjXw00BavZb6HwvRmxZeICBelyfvPA4-HytuCSzYrGK-qcEWMS_vF6S4aa2T04nTuyP4Km0dTg1t80ACwJXfz1ZXCa3CZvFsSTC_mOkKpZURSXkhHe/s1600/Minangkabau4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">MATRIMONIO MINANGKABAU</td></tr>
</tbody></table>
Le donne hanno infatti le responsabilità maggiori, non solo di controllo familiare, ma anche al di fuori delle mura domestiche. Gli uomini, invece, sono tenuti ad avere un reddito fisso per provvedere al sostentamento dei figli. Per questa ragione, molti lasciano i loro villaggi per cercare lavoro altrove e tornano a casa solo saltuariamente. Ma sebbene molti abbiano prevista la fine di questa società, questa porta avanti le sue tradizioni difesa non solo dalle donne ma pure dagli uomini.<br />
<br />
Dunque tutti gli averi sono riservati alle figlie femmine e l'uomo non è altro che un ospite in casa della moglie, eppure questo sistema sembra molto attento ad ogni problema si presenti tra i membri, più preoccupato di far star bene le persone che del rispetto delle leggi. Insomma un sistema più materno che paterno.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
E' sufficiente guardare la bellezza dei costumi, la brillantezza delle stoffe, i colori sgargianti e gli allegri sorrisi, non vederete mai nulla di così spontaneo in un matrimonio cattolico o ebraico o musulmano, anche se, udite udite, oggi la maggior parte dei Minangkabau sono islamici, ma decisamente a modo loro.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
L'antropologa Peggy Reeves Sanday dell’Università della Pennsylvania, ha studiato a fondo questa civiltà, rilevando che i valori dei Minangkabau sono incentrati sulla cura, sui bisogni della comunità invece che sui principi patriarcali di “giustizia divina”, vale a dire sacrifici e rigide prescrizioni sessuali dettate dall’alto. I valori di cura, i cerimoniali in onore dei cicli della natura discendono nella cultura da antenate mitiche divinizzate.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; line-height: 24px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">LA RELIGIONE ISLAMICA</span></b></div>
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La cosa più strana però non è che questo arcaico e ancestrale modo di governo sia sopravvissuto ma che, in un mondo in cui convivono diverse religioni, dagli animisti fino alle influenze dell'induismo e del buddismo arrivate dall'India, i Minang abbiano abbracciato soprattutto la religione islamica, la più maschilista e misogina delle religioni.</div>
<div>
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2IdE2fZ4uckL8pEISefxkHGDcDhFwCNk4XVPKlO_mu60lKKO0-eLKLiEAlLnV5Kw-0zhmr1nNgpIPwjFPOl0So6ttrwjHDlj7cfqWGFlIjv68uoCZBf3KqZc_Z2XZLGAULFCoWEIvUstM/s1600/Minangkabau5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2IdE2fZ4uckL8pEISefxkHGDcDhFwCNk4XVPKlO_mu60lKKO0-eLKLiEAlLnV5Kw-0zhmr1nNgpIPwjFPOl0So6ttrwjHDlj7cfqWGFlIjv68uoCZBf3KqZc_Z2XZLGAULFCoWEIvUstM/s1600/Minangkabau5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA RICCHEZZA DEI COSTUMI</td></tr>
</tbody></table>
Anche il matrimonio è islamico: il giorno delle nozze lo sposo è tenuto ad andare a casa dell'amata per la cerimonia, i cui riti sono praticati secondo i principi islamici. Viene accolto con danze e musiche dai membri della famiglia della futura moglie che, vestendo gli abiti del folclore locale, gli offrono denaro, regali e cibo. Forse l'unica volta in cui l'uomo è la 'prima donna'.<br />
<br />
Insomma una popolazione musulmana che però ha mantenuto un’organizzazione sociale tradizionale, decisamente matriarcale. I beni culturali ed economici si tramandano per via femminile, le case per le famiglie allargate sono proprietà delle donne, ogni persona appartiene al clan della propria madre e l’autorità del clan è la donna più anziana, la matriarca.<br />
<br />
Eppure i Minangkabau si considerano, e sono orgogliosi di essere, musulmani osservanti (si fa per dire). Comunque hanno raggiunto una inusuale capacità di conciliare l’inconciliabile, ma solo perchè a dirigere sono le donne.<br />
<br />
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</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-58637342644044823422019-10-31T13:43:00.001+01:002019-10-31T13:43:42.395+01:00I VASI FUNERARI DI CANOSA - IV<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlOkUDtQM1hqXk0HmhLgWg__bNLUal-lt-T2y8mmt6dU4cdOZybtTc5ti64Lpj3JgO-84lGzFj1jjH47iKwk5CRDCiw93lUveIyEvXf4itPiub6M8qoi3SR7MXDR_A43y587ZHllJq5MI1/s1600/vasi-di-canosa1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="353" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlOkUDtQM1hqXk0HmhLgWg__bNLUal-lt-T2y8mmt6dU4cdOZybtTc5ti64Lpj3JgO-84lGzFj1jjH47iKwk5CRDCiw93lUveIyEvXf4itPiub6M8qoi3SR7MXDR_A43y587ZHllJq5MI1/s1600/vasi-di-canosa1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DANZA DELLE GRU - (FIG. 1)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div>
<b><span style="color: #990000;">LA DANZA DELLE GRU</span></b><br />
<br />
Il dipinto della fig. 4, risalente al V secolo a.c., ora esposto al museo Archeologico nazionale di Napoli, rappresenta la danza di vittoria delle fanciulle ateniesi per la sconfitta del Minotauro da parte di Teseo con il suo ritorno dal labirinto fatale. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
L'immagine viene da una tomba apula (cioè dell'antica Puglia) di Ruvo sul Mare Adriatico. Tale danza venne ripetuta spesso come raffigurazione tombale per augurare al defunto di valicare le porte dell'oltretomba senza distruggersi, varcando cioè indenne i cancelli della nuova vita. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ciò aiuta a comprendere quanta sensibilità vi fosse all'epoca sui viaggi dell'anima in vita e in morte, e quanto coinvolgessero l'intera popolazione, mentre oggi, pensando a un viaggio dell'anima o si pensa alla psicanalisi, riservata ai sofferenti, mai ai sani, o a improbabili dottrine indiane, o tibetane o messicane che si ricollegano ad antichi miti poco comprensibili per noi occidentali.</div>
<div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigMvMqskXR1oukszrLhzddF9ASuwuDBVm8_AHR1uRAHgDurFZtGMKvGRqDZ_tYzOMLE3MPKDt6Ub896c4k6JXjARRCP46GM0OIsFDj7lTHnZv5fijZmYZhuTbv1Fv7KTY2fKPXFfEJ50UH/s1600/vasi-di-canosa2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="448" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigMvMqskXR1oukszrLhzddF9ASuwuDBVm8_AHR1uRAHgDurFZtGMKvGRqDZ_tYzOMLE3MPKDt6Ub896c4k6JXjARRCP46GM0OIsFDj7lTHnZv5fijZmYZhuTbv1Fv7KTY2fKPXFfEJ50UH/s1600/vasi-di-canosa2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA DEA IN TRONO E L'ARPIA (FIG. 2)</td></tr>
</tbody></table>
Per gli antichi il viaggio misterico era un dato di fatto, la vita aveva un senso solo attraverso di esso e le donne erano deputate a trasmettere tale possibile viaggio, in quanto più vicine al mondo sovrasensibile da sempre, in ogni luogo e tempo.</div>
<div>
<br />
Ed ecco la madre visibile e la madre invisibile, la Mater Matuta e la Mamma Mammosa, la Natura Naturata e la Natura Naturans. La prima, sulla sinistra, è la Mater Matuta o Natura Naturata, cioè la Natura visibile, che per l'uomo è madre, equiparandola ad una madre umana, quindi provvida (Pronoia).<br />
<br />
Ma l'altra è la Madre invisibile, perchè è tutto ed è la Madre di tutti gli animali e di tutti gli esseri viventi, per questo è umana e in parte animale, come la Sfinge. Ella è la Terra e il cosmo, è madre di tutti e non solo degli umani, ci si può fidare di una madre così?</div>
<div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2IITBx6CGXWqMfKURkMpMTP7yQ3sXDz72H36GXhmJ8Rk4Abol6XCnEtPjM2XrDRVlZSPeKidf3pq8iptcjQ-fAOZF9kaTpWVYAbFgOx4Wlaj-s_2A4XOr9RxaWSLzG-cukOh1uH6ICKSr/s1600/vasi-di-canosa3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="529" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2IITBx6CGXWqMfKURkMpMTP7yQ3sXDz72H36GXhmJ8Rk4Abol6XCnEtPjM2XrDRVlZSPeKidf3pq8iptcjQ-fAOZF9kaTpWVYAbFgOx4Wlaj-s_2A4XOr9RxaWSLzG-cukOh1uH6ICKSr/s1600/vasi-di-canosa3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA LIBERAZIONE DELL'ANIMA - (FIG. 3)</td></tr>
</tbody></table>
Eccola nella figura numero 3 che si spoglia, si toglie il velo, cioè si svela. Ma è lei che si svela o non è piuttosto la nostra anima che si toglie il paraocchi e comincia a vedere chiaro? Perchè la Grande Madre è anche detta l'Anima Mundi, vale a dire anche lei un'anima, ma molto più grande della nostra.</div>
<div>
<br />
Con cosa può essere recepita l'Anima Mundi se non con la nostra stessa anima? Di certo la mente non riesce a concepirla, ma l'anima si.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBjavOlyVLIPaltT5K5SHcFQyhfxjK0zcHEzegf4YhzuJ2nlNu4YmI-TMAlXo3L0epmfaJYboLHHdCXk0QBSFTSHG3zlJrzvLFSeynRKppWIXyoa5fUF_0QWpq2yfEQz5VQicJE8rjeINd/s1600/vasi-di-canosa4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="468" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBjavOlyVLIPaltT5K5SHcFQyhfxjK0zcHEzegf4YhzuJ2nlNu4YmI-TMAlXo3L0epmfaJYboLHHdCXk0QBSFTSHG3zlJrzvLFSeynRKppWIXyoa5fUF_0QWpq2yfEQz5VQicJE8rjeINd/s1600/vasi-di-canosa4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(FIG. 4)</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">LA SCOPERTA DI BACHOFEN</span></b></div>
<div>
<br />
Bachofen, già docente di diritto romano all’Università di Basilea, si era infatti recato a Parigi nel 1865 per visitare la collezione di vasi policromi appartenenti all’archeologo-acquerellista francese Prosper Biardot: 25 pezzi acquistati a Canosa vent’anni prima insieme ad altri pezzi minori, quando Biardot era giunto in Puglia per esaminare i corredi funerari dell’ultimo ipogeo scoperto: l’ipogeo di Medella.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Si è poi saputo che Prosper Biardot, l’archeologo-acquerellista, era in realtà la collezionista inglese Elizabeth Caroline Hamilton Gray, che si creò uno pseudonimo probabilmente per crearsi una credibilità, visto che all'epoca le donne erano molto osteggiate in qualsiasi attività volessero mettersi in luce.</div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo2i_4ZsI-NCuYj2Sz4W_NV_SD3HU9eFHUomonGruyNnRGG-INQ1nT1XzriFUE2Ofe3QIo4fzkvXwtnIc6ZVvJkBnwjMXkdAq6L_577uyWo_O9zLB7ixT4apjkGFKTiT4raGONkPvXWg0u/s1600/vasi-di-canosa5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="803" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo2i_4ZsI-NCuYj2Sz4W_NV_SD3HU9eFHUomonGruyNnRGG-INQ1nT1XzriFUE2Ofe3QIo4fzkvXwtnIc6ZVvJkBnwjMXkdAq6L_577uyWo_O9zLB7ixT4apjkGFKTiT4raGONkPvXWg0u/s1600/vasi-di-canosa5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(FIG. 5)</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Erano ciò che restava di un più ampio corredo funerario finito smembrato fra vari musei, tra cui il Louvre e il British Museum (<i>come al solito i beni italiani vengono venduti sottobanco</i>). L’attenzione di Bachofen però si soffermò su uno di essi in particolare, un askos con quattro aperture, 4 cavalli aggettanti e trainanti un carro, un volto femminile alato, due ippocampi alati accompagnati da delfini, 7 sfere concentriche e, sulla parte posteriore, un fiore.<br />
<br />
Agli occhi dello storico svizzero quel vaso non era semplicemente frutto di una accesa estrosità artistica del vasaio che lo modellò, ma molto di più: “<i>il contenuto figurativo</i> – scrive lo studioso – <i>rappresenta il ritorno dell’anima liberata dalla tomba del corpo alle sue origini cosmiche, la risalita verso la forma intelligibile</i>”.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
"<i>In estrema sintesi, l’ippocampo rappresenterebbe l’anima, Psiche, che liberata dalla prigione del corpo e accompagnata dal delfino, animale psicopompo, viene ricondotta alla sua condizione divina originaria; il volto femminile rappresenterebbe invece la Luna, luogo celeste di sosta delle anime; il fiore alluderebbe all’immortalità dello spirito.</i></div>
</div>
<div>
<i><br /><b></b></i></div>
<div>
<i><tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue=""></tutto></i></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVVV4Gv98N1zaHLD50cyYKb8lKdAb8uIfo4nnp78hYFOm1JR6Y-_LGzk5dGADxh6WqGlz-m8VWABiEndk5A62lnS2gnruuLW0Uuc2q0A4GwjyV2XNULTU5Ep8Bxkwh7cOoR7Tx0oeUw-39/s1600/vasi-di-canosa6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="656" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVVV4Gv98N1zaHLD50cyYKb8lKdAb8uIfo4nnp78hYFOm1JR6Y-_LGzk5dGADxh6WqGlz-m8VWABiEndk5A62lnS2gnruuLW0Uuc2q0A4GwjyV2XNULTU5Ep8Bxkwh7cOoR7Tx0oeUw-39/s1600/vasi-di-canosa6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DEA LUNA CON BERRETTO FRIGIO (fig. 6)</td></tr>
</tbody></table>
<i>In altri termini quel vaso sarebbe un piccolo trattato di dottrina religiosa orfico-pitagorica (gli orfici ritenevano che il corpo umano fosse una prigione per l’anima, e che dopo la morte questa si sarebbe liberata per raggiungere la sfera uranica, celeste, a condizione però di aver svolto in vita un percorso rituale di purificazione in grado di sottrarre l’anima alla “ruota delle nascite”, cioè alla trasmigrazione nel corpo di altri esseri viventi).</i>"<br />
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #010101; font-family: tahoma, arial, verdana, sans-serif; font-size: 14px; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
</div>
Il libro di Bachofen – in origine pubblicato in appena 50 copie e rivolto ad un pubblico colto – mira a dimostrare l’importanza assunta dalla concezione religioso-filosofica orfico-pitagorica nei corredi funerari dei sepolcri dell’Italia Meridionale, in un lasso di tempo che va dal IV sec. a.c. alla dominazione romana.</div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
La simbologia racchiusa in essi esprime valenze mistiche legate alla dottrina dell’immortalità dell’anima, trascurando le quali si finisce col non comprendere il significato di certi corredi funebri. Questo il Bachofen sostenne in opposizione alle tesi accademiche dominanti nella sua epoca.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXWEx_Cj4aPCys-qjecXy-udCLj2Bn6_6-XEdl6Go-cE4fMXwCkR8dXZ6K35K8MezjF6tOezt85ZOZLOGVjyqiK6UZol43k6IOysV_dulWCCACCVR7QehTPD0bEv19ZMWCaWL0_xIyCxrT/s1600/vasi-di-canosa7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="307" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXWEx_Cj4aPCys-qjecXy-udCLj2Bn6_6-XEdl6Go-cE4fMXwCkR8dXZ6K35K8MezjF6tOezt85ZOZLOGVjyqiK6UZol43k6IOysV_dulWCCACCVR7QehTPD0bEv19ZMWCaWL0_xIyCxrT/s1600/vasi-di-canosa7.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">FIG.</td></tr>
</tbody></table>
Per lo studioso svizzero quel vaso canosino diventa una sorta di emblema di tutto un mondo di corredi funebri fatti di tritoni, nereidi, gorgoneion, ippocampi, centauri, ecc. che assumono quindi un significato mistico e simbolico legato alla dottrina orfica."</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Rappresentazione ben strana quella delle due Dee, sembrerebbe una fanciulla e una donna matura, come potrebbero essere Cerere e Proserpina, o Demetra e Core. Narra il mito che Proserpina, mentre raccoglieva i fiori presso il lago di Pergusa, venne rapita da Ade, il Dio dei morti, e gettata negli inferi. <br />
<br />
Cerere, udito il grido della figlia, coprendosi con un velo nero e stringendo nelle mani fiaccole ardenti, per nove giorni vaga alla sua ricerca. Elios, (secondo altri Ecate) rivelò alla Dea che la figlia era stata rapita da Ade e che Zeus aveva deciso di dargliela in sposa.Adirata, Cerere fa cadere una terribile carestia sulla Terra, impedendo ai semi di germogliare e ad uomini ed animali di fare figli.</div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgygovU7BMpngGfSFxQJRzwcmMTlotzA9gETVGLzVWzEEldf_gsLhgRIflDoIp3ntnQXUEmzjzb4iDPZsI4meEYdwKGXVvZwi8-Gj0yMpZZPkAOZLiUexMOP2tG8ZsxBW7MYLj8-CouoAkT/s1600/vasi-di-canosa8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="834" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgygovU7BMpngGfSFxQJRzwcmMTlotzA9gETVGLzVWzEEldf_gsLhgRIflDoIp3ntnQXUEmzjzb4iDPZsI4meEYdwKGXVvZwi8-Gj0yMpZZPkAOZLiUexMOP2tG8ZsxBW7MYLj8-CouoAkT/s1600/vasi-di-canosa8.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LE DUE DEE</td></tr>
</tbody></table>
Zeus comprese che il genere umano si sarebbe estinto e gli Dei non avrebbero più ricevuto sacrifici, per chiese ad Ade di restituire Persefone a sua madre. Questi, prima di restituirgliela, fa mangiare alla fanciulla un chicco di melograno (secondo altri lo fece spontaneamente), cosicché avendo diviso del cibo con i morti Persefone non si sarebbe più distaccata dal mondo degli inferi. Ma Persefone abiterà sei mesi sull’Olimpo con la madre, dalla primavera, per poi tornare negli inferi con lo sposo, al momento della semina per altri sei mesi.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Questo è stato interpretato da molti come il mito del volgere delle stagioni con la nascita e morte della vegetazione annuale. Ma davvero gli antichi erano così imbecilli da aver bisogno di questa favoletta per capire che la vegetazione muore e rinasce ogni anno? E' come dire che il Cristo che nasce in inverno è il seme che cresce sottoterra e diventa pianta in primavera quando muore come seme e rinasce come pianta. I cristiani si arrabbierebbero, ma gli antichi pure.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Perchè in questa ultima statua è Proserpina a portarsi dietro e sulle spalle la Dea Madre, che la guida e la sprona, come la nostra anima profonda fa con noi, solo che non ce ne accorgiamo. La nostra Dea interiore spinge affinchè diventiamo ciò che siamo nati per essere. E' un peso e un privilegio.<br />
<div>
<br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-11840449564808148082019-10-15T13:58:00.001+02:002019-10-15T13:58:35.687+02:00MATRIARCATO KHASI<div class="simple_text" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; line-height: inherit; margin: 0px 0px 30px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFxgw5SdzAA_vDAvQMRGxPA5yLncnHIYcdA2PYwcLHIX38rgeJepRm0AwMhuJpW1B87HN21f0V3UP9ggV4nKwQXgIyz5qhxZo2XQE9pw6sb6jsOYdrEAskl_7njC9ln-Ff48YCqwaV9T7S/s1600/matriarcato-khasi1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="384" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFxgw5SdzAA_vDAvQMRGxPA5yLncnHIYcdA2PYwcLHIX38rgeJepRm0AwMhuJpW1B87HN21f0V3UP9ggV4nKwQXgIyz5qhxZo2XQE9pw6sb6jsOYdrEAskl_7njC9ln-Ff48YCqwaV9T7S/s1600/matriarcato-khasi1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DONNE KHASI</td></tr>
</tbody></table>
Una delle principali società matrilineari che esistono oggi è quella dei Khasi, in India, proprio nella nazione dove i casi di stupro e di maltrattamenti delle donne sono all'ordine del giorno, e dove manca quasi totalmente tutela dei diritti femminili. Basti ricordare le donne che si danno fuoco impazzite dalle torture fisiche e morali che i maschi operano su di loro.</div>
<br />
A breve distanza dal Bangladesh, a 1500 metri sul livello del mare, tra le montagne nebbiose dello Stato indiano di Meghalaya, si estendono le «tribù dei Khasi» vale a dire una serie di clan, ovvero famiglie estese, che hanno una genealogia di 2000 anni fa che risale alla «Nonna alle Radici» o «iawbei tynrai». <br />
<br />
Qui infatti resiste ancora uno dei 30 sistemi matrilineari del mondo. In questa società, di circa tre milioni di abitanti, sono dunque le donne che ereditano ogni proprietà familiare, accolgono gli uomini nelle proprie case e danno il cognome ai figli. <br />
<br />
Ma il diritto delle donne Khasi è sancito anche dalla Costituzione indiana, che stranamente tutela questo loro diritto matrilineare. Il matriarcato infatti non esiste più ma ne esiste nel mondo una derivazione: il diritto matrilineare, che fa ereditare ai figli il nome (cognome) della madre e alle donne i beni terreni. <br />
<br />
I clan sono diretti dalle donne e sono i maschi a doversi staccare dalla tribù per maritarsi con una donna di un'altra tribù. Il sistema matrilineare è un’anomalia nello Stato Indiano, per non dire in un mondo, governato dagli uomini.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFf7b96mBfboFz_CZS7WKtfdbdW06SvO3CT_xItBXBptKJoupjCDp-VGzTZKt2r9UxjV1ucGK4TyC3CHoH_OZu39IgWsLNJ-30rAicmGpd1E44XOMZ4JMj4BJ75a-ZRnqsDFmKxj-LjQeo/s1600/matriarcato-khasi2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="306" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFf7b96mBfboFz_CZS7WKtfdbdW06SvO3CT_xItBXBptKJoupjCDp-VGzTZKt2r9UxjV1ucGK4TyC3CHoH_OZu39IgWsLNJ-30rAicmGpd1E44XOMZ4JMj4BJ75a-ZRnqsDFmKxj-LjQeo/s1600/matriarcato-khasi2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">TERRITORIO KHASICO</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">LA SCOZIA D'ORIENTE </span></b><br />
<br />
I coloni della East India Company la soprannominarono «Scozia d’Oriente», ma sarebbe più preciso «il Galles dell’India», perché nel 1840 fu un falegname calvinista gallese, Thomas Jones, a portare l’alfabeto, la sega, e delle tecniche edilizie a questo popolo, ma pure a trascrivere la loro conoscenza orale legata alla sciamanesimo e alla magia dotata di mantra guaritori. Non è una coincidenza che l’inno nazionale dei Khasi sia la stessa melodia di quello del Galles, ma con le parole della lingua Khasi.<br />
<br />
La struttura di questa società è matrilineare ma non matriarcale: ufficialmente il capofamiglia resta sempre lo zio materno. Come avveniva un tempo in alcune grandi civiltà, il re comandava perchè sposava la regina, il faraone diveniva tale in Egitto sposando la faraona, insomma era la regina che doveva essere di sangue reale, lui diventava di sangue reale sposando lei, un po' come la regina Elisabetta col suo consorte.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjO_-dNLoA36HldT1hcn66BI_IGGESCU8_S1PxzBMZAbLS0OGuCiCXW-WdzvojyqxGwWSLmDPJ3jd7qveW4DQ8-9u6ABZ3ELQO7dbLsHH62l4i3o2KMnn-GV6-7lZc7FPNfg1BBGuYFHko/s1600/matriarcato-khasi3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjO_-dNLoA36HldT1hcn66BI_IGGESCU8_S1PxzBMZAbLS0OGuCiCXW-WdzvojyqxGwWSLmDPJ3jd7qveW4DQ8-9u6ABZ3ELQO7dbLsHH62l4i3o2KMnn-GV6-7lZc7FPNfg1BBGuYFHko/s1600/matriarcato-khasi3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DONNE CHE LAVORANO NEI CAMPI</td></tr>
</tbody></table>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;">IL POTERE DELLO ZIO</span></b><br />
<br />
E' lo zio materno dunque che prende le decisioni più importanti ma deve il suo ruolo alla sorella. Questo accade o accadde sempre nelle tribù matriarcali o matrilineari. Comunque il consiglio delle donne può intervenire e porre il suo divieto in casi di condanne o di guerra.<br />
<br />
Non si fa guerra e non si condanna se il consiglio delle donne lo vieta. Questo perchè la scarsità di sentimenti genitoriali nel maschio facilmente si abbandona all'aggressività e alla punizione, senza salvaguardare sufficientemente i figli della tribù.<br />
<br />
Come in tutte le società matriarcali l'ultimogenito è superiore al primogenito, ed è un concetto e un diritto straordinario, perchè il figlio minore rappresenta da un lato quello che deve essere maggiormente tutelato, dall'altro rappresenta il futuro, e quindi il bene dei figli e della comunità in divenire.<br />
<br />
Ciò significa che si privilegia il benessere dei figli e dei nipoti, in modo altruistico e impersonale, al contrario del diritto paterno, dove addirittura si toglieva in epoche passate il diritto di ereditare non solo alle femmine che spesso venivano chiuse in convento a tale scopo, ma pure ai figli minori che dovevano abbandonare la casa paterna.<br />
<br />
Nella società matriarcale ma pure matrilineare invece l'erede universale non solo non è un maschio, ma addirittura è sempre l’ultimogenita, custode del lignaggio e delle proprietà. Ella è il futuro e il bene della tribù e le donne anziane la proteggono e la sostengono, e lei le terrà per consigliere tutta la vita. <br />
<br />
La loro religione originaria, quella animistica, però riguarda solo il 37% della popolazione che per resto è in maggioranza cristiana ma induista, buddista e pure musulmana, e. ciò che conta, con un alto grado di scolarizzazione; molti di essi lavorano come funzionari e professionisti anche fuori del loro Stato di provenienza.<br />
<br />
Oggi l'85 per cento della popolazione di Meghalaya è tribale, con tre principali gruppi di persone cioè i Garo nella sezione occidentale dell'altopiano, Hasis nella parte centrale dell'altopiano e Jaintia nella parte orientale dell'altopiano. Tutti e tre hanno un sistema sociale matriarcale in cui il lignaggio familiare è preso per parte di madre.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg302w-salsBspZ1PlyQc_RLToBBzOtK1bIMbv8UMlhaLPSVl03qHqIG99_Qa7F61Mb5P9_azztTbIcVsZx2Dd8G4rqa2qfpFHODG7TaSAvUPedSazLRvNGo6i56EgUjqnnFnEdnHr4h-pP/s1600/matriarcato-khasi4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg302w-salsBspZ1PlyQc_RLToBBzOtK1bIMbv8UMlhaLPSVl03qHqIG99_Qa7F61Mb5P9_azztTbIcVsZx2Dd8G4rqa2qfpFHODG7TaSAvUPedSazLRvNGo6i56EgUjqnnFnEdnHr4h-pP/s1600/matriarcato-khasi4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">COPPIA KHASI</td></tr>
</tbody></table>
In alcuni villaggi Jaintia e Garo, incisioni di figure di uomini e animali si trovano sui muri delle case.</div>
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Vicino a Jowai, le incisioni di un amante e amata raccolgono il plauso degli estimatori per l'arte e l'ingegno nella progettazione. I Garo hanno eretto monumenti commemorativi per i morti, statue incise in pali di legno, somiglianti nel viso e nella forma del defunto. </div>
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<br /></div>
<div>
Le donne di Garo sono esperte nella tessitura, soprattutto per i dakmandes, una sorta di abbigliamento femminile, decorate con raffigurazioni di bellissimi fiori e farfalle in vari colori. Cesti, letti, stuoie, e mobili in bambù intrecciati e canna si trovano nelle zone rurali. Gli Jaintia si dedicano alla pesca con le trappole in bambù, note per la bellezza funzionale. I ponti di canna si ergono sui corsi d'acqua impetuosi dei Khasi e degli Jaintia.<br />
<br />
<div>
La maggior parte delle case sono costruite secondo i gusti della gente, ma anche nell'ambito dello stesso villaggio. C'è una grande variazione che va dal vecchio tipo di Khasi ai tipi moderni trovati in Shillong e altre importanti città dello stato. Ci sono case inserite nella foresta con case ricavate dalle radici del ficus elastico, come case e grattacieli moderni nelle città.<br />
<br />
Naturalmente gli studiosi maschi si lamentano che il sistema abbia fatto molto bene alle donne Khasi ma molto male agli uomini. Non hanno responsabilità sulle loro spalle e così prendono la vita con leggerezza, sprecandola in alcol e droga. Non diciamo fesserie. </div>
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<br /></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEJ07pTmdmxFFkaOTDncBAt_DwYHrFrrB9yJYwB938E4r_jubpyuuXGHLg8YTHD-vshn-sTPXw8kvxcla5y_4sbd-pEpWKtyLkmv2RjESb8rPxztqK_DKhht3tVd-dpepV1gZ0_YvCWUVG/s1600/matriarcato-khasi5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="309" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEJ07pTmdmxFFkaOTDncBAt_DwYHrFrrB9yJYwB938E4r_jubpyuuXGHLg8YTHD-vshn-sTPXw8kvxcla5y_4sbd-pEpWKtyLkmv2RjESb8rPxztqK_DKhht3tVd-dpepV1gZ0_YvCWUVG/s1600/matriarcato-khasi5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">COSTUMI KHASI</td></tr>
</tbody></table>
L'alcol e la droga non deriva dal dolce far niente, ma dall'essere stati abbandonati da fanciulli o dall'essere stati fortemente maltrattati. E non risulta che i maschi Khasi si droghino, perchè quello che i giornalisti maschilisti chiamano droga sono quelle leggere usate molto saltuariamente anche dalle donne, che fanno meno male delle più famose sigarette.</div>
<div>
<div>
<br />
E' vero invece che il popolo dei khasi viva ancora in simbiosi spirituale con le foreste. Grazie anche a un’architettura naturale che impiega le radici di ficus elastica, in più dal 14 al 17 novembre si festeggia il Cherry Blossom Festival nella capitale e stazione montana del Meghalaya, uno dei più piccoli stati dell'India nord-orientale, conosciuto anche come "la Dimora delle Nuvole". Oggi è una meta emergente del turismo dato anche l'insolito periodo di fioritura dei ciliegi.<br />
<br />
Qui tutto è libero, l’omosessualità è libera; l’amore è libero dalla eterosessualità imposta, dalla riproduzione, dalla casa acquistata insieme, dalla patria podestà, dall’affidamento dei minori e dalle rivalse di uno dei componenti della coppia.</div>
<div>
<br />
La coppia non è necessariamente eterna, anche se può diventarlo. Si pratica il visiting marriage (lo sposo/amante che dorme nella casa della sposa/amante fino a che tutti e due lo gradiscono e poi la mattina ritorna alla sua famiglia allargata). </div>
<div>
<br />
In più i cori di Shillong, capitale dello Stato di Meghalaya (che significa appunto «dimora delle nuvole»), una delle Sette Sorelle nel Nordest, sono famosi in tutta l’India, perchè le donne lì sono allegre, e piene di voglia di cantare, e sembra cantino benissimo.</div>
<div>
<br />
L'agricoltura è la principale occupazione del Meghalaya, con l'83 % della popolazione totale, che coltiva anzitutto riso e mais, ma anche aranci, ananas, limono, guava, giaco e banane, mentre patate, iuta, mesta, cotone, arecanut, zenzero, curcuma, foglie di betel e pepe nero. dal giaco si ricava una bevanda alcolica. Risorse forestali, principalmente pini costituiscono un'importante entrata per lo stato. Lo stato ha molte piccole industrie in mobili, di ferro d'acciaio, e di pneumatici, ma mai grandi industrie.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSk-KmhItNNfIjGzlpEus9Hj1zvYU6-9VAY8CinAIPl-AmDFVYV8v7zDDHqXUtae7pWdRjoChQpWCWPxlug3VCm0nIg5WFoTzLGfPjy1PNSLjNqjrXuA1RVY322X0I519_F7upjmfuwpkr/s1600/matriarcato-khasi6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="367" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSk-KmhItNNfIjGzlpEus9Hj1zvYU6-9VAY8CinAIPl-AmDFVYV8v7zDDHqXUtae7pWdRjoChQpWCWPxlug3VCm0nIg5WFoTzLGfPjy1PNSLjNqjrXuA1RVY322X0I519_F7upjmfuwpkr/s1600/matriarcato-khasi6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">UOMINI KHASI CHE SI ESIBISCONO COME DANZATORI</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">IL MITO</span></b></div>
<div>
<span style="color: #990000;"><b><br /></b></span>La mitologia Khasi parla delle origini del suo popolo, tutti figli della Dea madre Iawbei Tynrai, la Nonna delle Radici, come venuto dal cielo e atterrato sulla vetta di una Montagna Sacra, dove una spedizione archeologica ha di recente scoperto asce, scodelle, tracce di insediamenti e ferro risalenti forse al dodicesimo secolo prima di Cristo. Da lì iniziò la stirpe che continua a popolare un'intero altopiano fino a oggi.<br />
<br />
Che la famiglia matrilineare risalga fino ad almeno il XII sec. a.c. sembra piuttosto chiaro, ma trattandosi di una cultura matriarcale gli studiosi dichiarano che è anche "possibile" che si tratti dello stesso popolo, ma non è certo, ma se fosse una civiltà patriarcale non dubiterebbero mai che i popoli dei monti o delle colline in tempo di pace tendessero a scendere in pianura, dove la coltivazione è più facile.<br />
<br />
Ma c'è di più. Alcuni spiegano la prevalenza del matronimico sul patronimico dal fatto che i padri venissero spesso uccisi in guerra e per tenere saldo il clan, l’unico modo era dare ai figli il cognome della madre.<br />
<br />
Ci vuole molta faccia tosta per sostenere una fandonia del genere perchè nell'antica Roma repubblicana, per non parlare di quella del declino dell'impero, decimarono lo stato romano, ma sarebbero morti tutti per non lasciare il patronimico alle donne, tanto è vero che spesso i parenti maschi adottavano i figli orfani.</div>
<div>
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
L’altra brillante trovata è che ci fosse un sistema simile a quello di alcune tribù africane dove la paternità era incerta e il cognome materno era garanzia d’appartenenza. «Mater semper certa est, pater numquam» diceva, prima dei test del Dna, la legge dell’antica Roma.<br />
<br />
Ma questo è accaduto ovunque, in tutto il mondo la maternità è stata incerta, e nessuno invocò per questo il matronimico.<br />
«Non è niente male fare la capofamiglia», dice la Khasi Suzie Syem, professoressa di psicologia alla North East Hill University:<br />
«È bello avere più potere, ma ci sono anche un sacco di responsabilità».<br />
Sua cugina Joy Syem, che dirige un centro per i diritti delle donne, conferma:<br />
«È vero le ragazze hanno più fiducia in se stesse, ma le donne hanno più doveri che diritti e lavorano più degli uomini».<br />
<br />
Ma questo non solo nel resto dell’India, ma in tutto il mondo matriarcale. Che dire, anche nel mondo patriarcale le donne lavorano di più, visto che i maschi quando tornano dal lavoro si riposano, ma le donne no. In questo occidente e oriente si eguagliano.<br />
<br /></div>
A tutt'oggi i Khasi al potere femminile ci tengono e il governo li sostiene, nonostante alcuni maschi si siano ribellati al potere matrilineare, ma nessuno vieta loro di andarsene, e a volte lo fanno, andando a lavorare in un altro paese. Ma il governo sostiene il territorio dei Khasi anche perchè comportano una grande affluenza di turismo.<br />
<br /></div>
</div>
<div>
Per ora la struttura matrilineare resiste anche perché è intrecciata a folklore, riti e culto, come le riunioni dei clan nella foresta sacra nelle case dove abitavano gli antenati e dove gli sciamani si trasformano, nelle loro allucinazioni, in tigri-mannare a cinque dita, o predicono il futuro, cantando le canzoni e i mantra che guariscono da ogni male.<br />
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-73831782348885877032019-10-03T13:37:00.001+02:002019-10-03T13:37:11.422+02:00LA DONNA UNICO SACERDOTE<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio81D-m1XCEqODOxLZcnuK_97IUYHjN6eLOovWY24tMqN6sGQP2pl3ZOE0zsEvo_yYRfwpKSXzNXsXLpOUew00clYGk0VER3_A9RlfHdUEmNVMGNESHQNp1yk04dGWgj9CSaySK71u33U6/s1600/donna-sacerdote1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="407" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio81D-m1XCEqODOxLZcnuK_97IUYHjN6eLOovWY24tMqN6sGQP2pl3ZOE0zsEvo_yYRfwpKSXzNXsXLpOUew00clYGk0VER3_A9RlfHdUEmNVMGNESHQNp1yk04dGWgj9CSaySK71u33U6/s1600/donna-sacerdote1.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">STATUA ETRUSCA CHE PORGE UN FIORE - FORSE LA DEA TURAN</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Preghiera pitagorica:<br />
<br />
<i>- Onore alla donna sulla terra come in cielo, <br />che essa sia santificata e ci aiuti a salire <br />verso la Grande Anima del mondo <br />che fa nascere, conserva e rinnova, <br />la Divina Dea che trasporta le anime <br />nel suo manto di luce. -</i><br />
<i><br /></i>
L'unico sacerdote è la donna, sapete perchè? Perchè anzitutto è più sana. Non si affama, non si asseta, non si punisce e non punisce altri per presunte colpe verso Dio o gli Dei, non è autolesionista, non cerca il predominio perchè non alimenta la mente artefatta, al contrario coltiva la sua anima. Questo accade quando è rispettata. Quando viene continuamente denigrata, svalutata, biecamente invidiata, stolkerata e stuprata dagli uomini perde il senno.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbQVSTieQE4b3CBSFuzm9klbWJwGkom_Awgy4A7KA5SRE_Hfj7AO7dj1Dapq_lIQo9hfb6o12oOVETrGxJJTMLTQtpO6-7lMbBWus_ezTgVhiEkueF-iSHM5rLn7FvzU-pIWnE9XEANlc2/s1600/donna-sacerdote2.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbQVSTieQE4b3CBSFuzm9klbWJwGkom_Awgy4A7KA5SRE_Hfj7AO7dj1Dapq_lIQo9hfb6o12oOVETrGxJJTMLTQtpO6-7lMbBWus_ezTgVhiEkueF-iSHM5rLn7FvzU-pIWnE9XEANlc2/s1600/donna-sacerdote2.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">IL BUDDA</td></tr>
</tbody></table>
I maschi rinunciano all'anima coltivando la mente che la società gli ha dato, giungendo alla follia. Quando non aggredisce gli altri aggredisce se stesso: questo è il Budda, direi ridotto maluccio. I buddisti saprebbero cosa rispondermi perchè la mente sa sempre tutto. Direbbero che è il Budda durante il digiuno (direi durante la fame nera) oppure è simbolico, o è attaccato dalle forze oscure, o è sotto stress ma poi è cambiato.. ok ok, è un povero disgraziato in ogni caso, cosa si può imparare da un tipo così? In occidente la chiamiamo anoressia, e non è un indice di salute.<br />
<br />
Per non parlare del Cristo, se lui che è Dio (o Figlio di Dio, non si capisce bene, perchè fanno un papocchio e rimediano dicendo che è un Mistero e non possiamo capire), se lui dunque è Dio, o pure il Figlio di Dio siamo sempre messi male, perchè o è sadico e manda il Figlio a morire ammazzato con atroci tormenti, o nella seconda ipotesi è masochista, scegliete voi.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Dio manda in terra Gesù Cristo a morire per salvare gli uomini cattivi, ma salvarli da chi? Da lui che è buono ma quando si incazza stermina tutta l'umanità. Insomma o stermina l'umanità o tortura il figlio, o lui stesso, ma da uno psicanalista no? Ma il bello è che pure facendo bruciare vivi in eterno i propri figli (inferno) viene ritenuto buono. Ma al confronto Attila era un agnellino!</div>
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<br /></div>
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Ecco qua, Dio gira il torchio e torchia Gesù che ci dà il vino, mentre la Madonna infilzata con una spada se ne sta lì rassegnata.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8E535TASR1zCefPKjzQ7lojqjsIEd5tN8BVSQU2FuWNl0AbzV7cJwTzRrFrylAQVb-Alg0795Vo5TK1MDvh6o8AcglI3InhuYDyv3FwV0OtxOL16p76W1qx-dUNdiMDdI10bAZxWnUX0A/s1600/donna-sacerdote3.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="417" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8E535TASR1zCefPKjzQ7lojqjsIEd5tN8BVSQU2FuWNl0AbzV7cJwTzRrFrylAQVb-Alg0795Vo5TK1MDvh6o8AcglI3InhuYDyv3FwV0OtxOL16p76W1qx-dUNdiMDdI10bAZxWnUX0A/s1600/donna-sacerdote3.png" /></a></div>
E questo glielo avremmo fatto noi? Ma se ha fatto tutto da solo, ci ha creato lui e ci ha fatto come voleva lui, poi non gli siamo piaciuti e si è incazzato, vedi pioggia di fuoco, vedi diluvio universale. Ma questo è dissociato!</div>
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Per giunta si inventa una Chiesa (almeno lei dice che è stato lui) che mette la gente sul rogo, la squarta, la decapita e la tortura per secoli e secoli, e per giunta questa chiesa criminale ci fa la predica a noi!</div>
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E poi: "«<i>Il settimo giorno, Iddio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò</i>» (Genesi 2:2–3)<br />
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Ma attenzione, <span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "quattrocento"; font-size: 16px;">Cristo ammonisce i fedeli che la domenica dovrebbe essere dedicata alla religione, quindi Messa, espiazione, preghiera. Guai a lavorare! (E gli animali chi li munge?). Guai ai poveri che pretendono di sfamarsi lavorando anche la Domenica, è un'offesa al Signore!</span></div>
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<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "quattrocento"; font-size: 16px;"><br /></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "quattrocento"; font-size: 16px;">Ed ecco qua il Cristo che con faccia allucinata, sempre mezzo nudo (ma non era un po' esibizionista?) e ferito (ma dopo la Resurrezione stava come prima? Tanto valeva lasciarlo là) che ammonisce di non commettere questo orrendo peccato di lavorare la domenica.</span></div>
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<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "quattrocento"; font-size: 16px;"><br /></span></div>
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<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "quattrocento"; font-size: 16px;">Eccolo qua con tutti gli strumenti da lavoro dei peccatori che guarda con aria di rimprovero, ma pure non del tutto lucida, i poveracci che lavorano di domenica, perchè i ricchi di sicuro non lavorano quando è festa.</span></div>
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<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "quattrocento"; font-size: 16px;"><br /></span></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ7OdZwn02tv9YrwrdCrkFrJS1MWX9ExEAIe9VvwB7DbpF7akjrxSZKMd8Jdrz0xT3_Tc1Eva1FhZr072cot1hyphenhyphenRwbbHBP9rZcx6PNZp99vcNe_LD1btG1TQ98rj5aLVpEJJW3RV-34uDP/s1600/donna-sacerdote4.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="352" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ7OdZwn02tv9YrwrdCrkFrJS1MWX9ExEAIe9VvwB7DbpF7akjrxSZKMd8Jdrz0xT3_Tc1Eva1FhZr072cot1hyphenhyphenRwbbHBP9rZcx6PNZp99vcNe_LD1btG1TQ98rj5aLVpEJJW3RV-34uDP/s1600/donna-sacerdote4.png" /></a></div>
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Che dire dei profeti? L'Islamismo considera il Cristo un profeta (Dio sa perchè) ma non ha mai profetizzato, anzi l'unica volta che l'ha fatto ha toppato alla grande: disse ai suoi apostoli che sarebbe venuta la fine del mondo, e non in tempi lontani ma entro una generazione! Controllate il Vangelo, è scritto proprio così.</div>
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Ma neanche Maometto è un profeta, non ha mai profetizzato un tubo, ha solo ammazzato un po' di gente per conquistarsi il titolo, insomma ha predicato e ammazzato, ed è riuscito ancora meglio della Chiesa Cattolica ad odiare e sottomettere la donna (che è già abbastanza odiata dalla Chiesa).</div>
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Ebbe pure un fottio di mogli e ne consentì quattro contemporanee, ma perchè non consentì alle donne di avere quattro mariti? Per la solita vecchia ragione, lascia la donna libera e quella si accorge di essere uguale se non superiore e ti snobba. Tutte le donne sposate (tranne insignificanti eccezioni) dicono che gli uomini sono bambini non cresciuti ma presuntuosi e violenti. E questa sarebbe la faccia del santo, fa venire i brividi. </div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOLVUuFb_SDanynKrgAHOzn0cXHJDRjyE0ud7Gk7pT3wAu4fui6IxnfoCWWybzjH1kmjH6jktNX2xP2tkUdFw0BJNQca_RZeKWLb8rBW6X1ZKWXGN3RF2BuwJzqInpL8yZRxOeSUokqEKp/s1600/donna-sacerdote5.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="692" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOLVUuFb_SDanynKrgAHOzn0cXHJDRjyE0ud7Gk7pT3wAu4fui6IxnfoCWWybzjH1kmjH6jktNX2xP2tkUdFw0BJNQca_RZeKWLb8rBW6X1ZKWXGN3RF2BuwJzqInpL8yZRxOeSUokqEKp/s1600/donna-sacerdote5.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">MAOMETTO</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">LA SACERDOTESSA</span></b><br />
<br />
"<i>A sette anni ero arrefora; a dieci trituravo il grano per la nostra signora; in seguito, vestita con una stola gialla, fui orsa alle Brauronie; infine, divenuta grande e bella, fui canefora e portai una collana di fichi secchi</i>"<br />
( Lisitrata, Aristofane)<br />
<br />
Le Arrefore erano 4 fanciulle vergini, tra i 7 e gli 11 anni, appartenenti a rami aristocratici perché intessessero un abito femminile bianco di velo che veniva offerto alla Dea. Altre due giovani della stessa età, già iniziate come sacerdotesse, dovevano portare sul capo dei doni a loro sconosciuti.<br />
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<br /></div>
<div>
Dopo aver attraversato il sotterraneo del santuario di Afrodite lasciavano questi doni per prenderne di nuovi. Ovviamente questi erano i riti delle giovanissime che dovevano poi man mano acquisire una certa conoscenza dei Sacri Misteri che questi culti nascondevano.<br />
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<br /></div>
Il culto di Artemide Brauronia era praticato in Grecia e pure ad Atene dove sorgeva il Brauroneion, ovvero il santuario di Artemide Brauronia, dal quale ogni quattro anni partiva una processione durante la festività detta Arkteia che percorreva i 24,5 km di distanza per il santuario. </div>
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<br /></div>
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A Braurone le giovani fanciulle ateniesi, prossime all'età da marito, si consacravano ad Artemide, come arktoi ("orse") e trascorrevano il tempo in danze sacre, indossando vesti color zafferano, correndo gare di velocità e offrendo sacrifici. Secondo Aristofane alcune di loro imitavano a gesti un'orsa.<br />
<br />
Ora sembra strano che le donne che stanno per sposarsi o che vogliono figli si rivolgano a Diana che è una Dea vergine. Ma lei rappresenta l'antica Orsa, la Dea Orsa, colei che non ha marito ma alleva i figli. </div>
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<br /></div>
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Infatti l'orsa dopo l'accoppiamento non vive con il maschio, ma anzi lo sfugge, per tema che potrebbe ucciderle i figli. L'orsa è solitaria e venne adorata nell'antichità come Dea Primigenia, così come la Dea Lupa.<br />
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj_MN4AeEpk9ijD4upngOQB7tYd_vLSD8UXy6AR6pOXQN57d2ym9NaGJSfoek0Jmj7JUM7u4mIuCZqILlpTbwknEK43SiKyeqIXuKy1KbWnmL0bzZSKlpOZqIYRVJlNmLg6Pn_mL0RbtXC/s1600/donna-sacerdote6.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1019" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj_MN4AeEpk9ijD4upngOQB7tYd_vLSD8UXy6AR6pOXQN57d2ym9NaGJSfoek0Jmj7JUM7u4mIuCZqILlpTbwknEK43SiKyeqIXuKy1KbWnmL0bzZSKlpOZqIYRVJlNmLg6Pn_mL0RbtXC/s1600/donna-sacerdote6.png" /></a></div>
<br />
<div>
<br /></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">LE SACERDOTESSE A ROMA</span></b><br />
<br />
I culti antichi delle sacerdotesse si facevano soprattutto di notte, rivolte alla Dea Luna, ed erano riservate unicamente alle donne, c'era la pena di morte per il maschio che osasse sbirciare. ne rimase un retaggio nel culto della Dea Bona a Roma:</div>
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<br />
<div>
" <i>Divinità misteriosa di cui li uomini ignoravano il nome. Le donne solo il potean sapere. Varrone vuole che fosse moglie di Fauno e che non vedesse mai per castità altro uomo che suo marito il quale non potè mai neppur sapere il suo nome. </i></div>
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<i><br /></i></div>
<div>
<i>Le donne le facean sacrifizi in segreto e la chiamavano Bona. Era vietato agli uomimi il penetrare nel misterioso suo tempio P Clodio che amava Mucia si travesti da donna e violò così i detti sacrifizj. In detto tempio si coprivano con velo tutte le figure maschili anche d'animali. </i></div>
<div>
<i>I pretori avean cura di sì misteriosi riti in cui s'immolava una porca. Il vaso del vino si chiamava mellarium ed il vino lac. I serpenti che si trovavano in quel tempio si poteano mirare senza timore</i>."</div>
<div>
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<br />
A Roma mentre si eseguivano i riti segreti in onore della Bona Dea in casa di Cesare, pretore e pontefice massimo, riti interdetti agli uomini e officiati da sole donne, Clodio, amante della moglie di Cesare, Pompea, curioso dei riti, si travestì da donna per assistervi, ma fu scoperto e la madre di Cesare, Aurelia Cotta, che coordinava i preparativi, lo scacciò.</div>
<div>
<br /></div>
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Clodio se la cavò ma la pena prevista per chi violasse i sacri riti della Bona Dea era la morte. Il che dimostra che, come scrisse poi Bachofene nel suo celeberrimo libro"Il matriarcato", a Roma vigevano ancora resti di antichissimi culti ed usanze matriarcali.<br />
<br />
Dunque il sacerdozio primitivo fu femminile e solo a favore della comunità. Poi fu quasi totalmente sostituito da quello maschile, che invece cercava il potere, ovvero al proprio potere a discapito di altre comunità o della propria comunità. Il vero sacerdozio è femminile.<br />
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-74895756188894683052019-09-15T13:31:00.000+02:002019-09-15T13:31:00.754+02:00IL SANGUE CHE SI SCIOGLIE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-cxYkBnvGgx-rbix_DLMJ4jLLF6JCteVukHPQGdtsIkkSFC-Z7Q6WE3-k1o5Kf-AMWDF5QTXrPNraEdT-0qaSmdkGfscqyA_w04MKhGzwsJ5ep5beLreTQX8k0XWh0P4Q9qkUyR0_eBXY/s1600/il-sangue-che-si-scioglie1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="818" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-cxYkBnvGgx-rbix_DLMJ4jLLF6JCteVukHPQGdtsIkkSFC-Z7Q6WE3-k1o5Kf-AMWDF5QTXrPNraEdT-0qaSmdkGfscqyA_w04MKhGzwsJ5ep5beLreTQX8k0XWh0P4Q9qkUyR0_eBXY/s1600/il-sangue-che-si-scioglie1.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">SAN GETULIO</span> (<a href="http://www.santiebeati.it/dettaglio/90936">Fonte</a>)</b><br />
<br />
"<span style="text-align: justify;">Il nome Getulio è di origine etnica e significa “appartenente ai Getulli”, antica tribù del Nord Africa. " (anzitutto si chiamavano Getuli e non Getulli) " </span><br />
<div style="text-align: justify;">
<br />
San Getulio fu martirizzato insieme ai Santi Amanzio, Cereale e Primitivo ed è considerato un protomartire dei Sabini " (ma i sabini erano italici e laziali che c'entrano col nord Africa?). <br />
<br />
Getulio secondo la leggenda sarebbe nato nella città di Gabio in Sabina, (voleva dire di Gabi, ma quanto è ignorante questo tizio?) che si trovava nei pressi di Cures e fu distrutta dai popoli barbari (veramente nel XVIII secolo il vescovo Pierluigi Galletti credette erroneamente di individuare Gabi in Sabina, perchè invece sta sulla Via Prenestina a 20 Km da Roma). <br />
<br />
San Getulio fu chiamato anche Getulio “gabiese” dal luogo di nascita, e non lontano da qui subì il martirio (secondo quando riferisce la “Passio”) sotto l’imperatore Adriano (76-138 d.c.). (Peccato che Adriano non perseguitò i cristiani, ne azzeccassero una).<br />
Proprio la “Passio”così ci racconta il Martirio: “fu legato da un palo insieme al fratello Amanzio, e con i compagni Primitivo e Cereale e fu fatto bruciare. (i romani con conoscevano la pena del rogo che fu invece inventata dalla chiesa, i romani al massimo crocifiggevano) <br />
<br />
Le fiamme però non lo toccarono, e i suoi carnefici lo uccisero a colpi di bastone fracassandogli il capo, decapitandolo poi”. <br />
<br />
Secondo il M.R. invece: “A Roma, sulla via Salaria, la passione del beato Getulio, uomo chiarissimo e dottissimo, padre dei sette fratelli Martiri, avuti dalla santa sua moglie Sinforosa; e dei suoi Compagni Cereale, Amanzio e Primitivo. Tutti questi, per ordine dell'Imperatore Adriano, presi da Licinio Consolare, prima furono flagellati, quindi chiusi in prigione, finalmente gettati al fuoco, ma per nulla offesi dalle fiamme, spezzato loro il capo con bastoni, compirono il martirio. I loro corpi furono raccolti da Sinforosa, moglie del beato Getulio, ed onorevolmente sepolti nell'arenario del suo podere”. <br />
<br />
I martirologi sono di per sè una fregatura perchè scritti da personaggi non aldifuori del cristianesimo e sempre grandemente postumi. Un esempio? <br />
<br />
“Si racconta che Marco Aurelio Cesare, mentre si preparava alla battaglia contro Germani e Sarmati si trovò in difficoltà a causa della sete che attanagliava il suo esercito. Allora i soldati della cosiddetta legione Melitene, con la fede che li ha sostenuti da quel tempo sino ad oggi nelle battaglie contro il nemico, piegarono il ginocchio a terra, come noi siamo soliti fare nella preghiera, e rivolsero suppliche a Dio. E tale spettacolo parve sorprendente ai nemici, ma si narra che subito un altro fatto ancora più strabiliante li sorprese, perché un temporale scatenatosi all'improvviso mise in fuga e disperse i nemici, mentre sull'esercito di coloro che avevano invocato la divinità cadde un acquazzone che lo ristorò quando era quasi sul punto di morire di sete. L'episodio è riportato anche dagli autori lontani dalla nostra dottrina che descrissero l'epoca degli imperatori suddetti, ed è noto pure ai nostri. Ma presso gli storici pagani, giacché sono estranei alla fede, il prodigio è riferito senza riconoscere che si verificò per effetto delle nostre preghiere; presso i nostri, invece, giacché essi amano la verità, il fatto è stato tramandato in modo puro e semplice."<br />
<br />
Le reliquie di San Getulio, insieme a quelle di Santa Sinforosa ed i 7 figli, furono rinvenute proprio a Sant’Angelo in Pescheria da Pio IV (1560-1565) che le fece esporre alla venerazione dei fedeli in una urna di vetro. <br />
<br />
Nel 1584 parte delle loro reliquie, tra queste il capo di Getulio, furono donate da Gregorio XIII ai Gesuiti, oggi sono in una cappella presso Villa d’Este. Altre vennero portate nei collegi gesuiti dell’India e della Spagna (25 giugno 1572), altre ancora in alcune chiese di Roma. <br />
(All'epoca c'era un giro di affari spaventoso sulle cosiddette reliquie in nome del quale le ossa superstiti vennero fatte a pezzi e rivendute nelle varie chiese, in quanto il popolo credulo riteneva facessero miracoli e offriva soldi e gioielli).<br />
<br /></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimg_ADmuf-1aS7hp01EwtRFXfs2Lzfw5MfqPu0wqDb-Z_vmpx6fjnTG0Ii3e1g8InloW6utJ2IgG0Elm9OYf_S2VMesMdJC7cxB4QJVqmf2Hu-YNhTVoFx1cwrXzu7IGlx8D_6aqXGfSeY/s1600/il-sangue-che-si-scioglie2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="744" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimg_ADmuf-1aS7hp01EwtRFXfs2Lzfw5MfqPu0wqDb-Z_vmpx6fjnTG0Ii3e1g8InloW6utJ2IgG0Elm9OYf_S2VMesMdJC7cxB4QJVqmf2Hu-YNhTVoFx1cwrXzu7IGlx8D_6aqXGfSeY/s1600/il-sangue-che-si-scioglie2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SANTA SINFOROSA</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b><span style="color: #990000;"><br />SANTA SINFOROSA</span></b></div>
<span style="color: #990000;"><b><br /></b></span>moglie di San Getulio, con ben 7 figli che si chiamavano Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Stactéo ed Eugenio. Qui c'è un'altra storiella assurda e anche comica:</div>
<div>
"<i>La donna viveva nei pressi della maestosa villa dell'Imperatore Adriano, colui che aveva ordinato la morte del marito Getulio, del cognato Amanzio e dell'amico di questi, Primitivo.</i> " (nessuno poteva abitare presso la villa di Adriano perchè il terreno che la circondava era di proprietà imperiale e nessuno poteva costruirci se non l'imperatore!) </div>
<div>
<br /></div>
<div>
<i>" L'Imperatore Adriano dopo aver ultimato la sua grandiosa villa, si dice che volesse, prima di inaugurarla, consultare gli dei pagani,"</i> (i romani consultavano prima dell'opera, mai dopo!) "<i>i quali gli dissero, che la vedova Sinforosa e i suoi sette figli, li "straziavano ogni giorno invocando il loro Dio, perciò, se Sinforosa e i suoi figli sacrificheranno per loro, essi faranno quanto l'Imperatore gli chiedeva". </i>(Ma allora la chiesa crede agli Dei pagani, altrimenti come fanno a parlare?)<br />
<div>
<br /></div>
<div>
<i>Adriano allora, chiamò il prefetto Licinio, e ordinò che Sinforosa fosse insieme ai suoi figli arrestata e condotta al tempio di Ercole. Poi con lusinghe, con minacce e con ricatti, cercò di farla desistere e sacrificare agli idoli, ma la Santa con animo nobile si appella all'esempio di Getulio e degli altri compagni di martirio del marito. Visto che la donna non si piegava ai suoi voleri, l'Imperatore comandò nuovamente di sacrificare, insieme ai suoi figli, agli dei pagani, oppure sarebbero stati sacrificati essi stessi, ma la Santa fu irremovibile, come pure lo furono i suoi sette figli.</i></div>
<div>
(Ma sai quanto gli fregava ad Adriano di una cristiana, lui che aveva a che fare con moltissimi popoli!) </div>
<div>
<br /></div>
<div>
<i>L'Imperatore, visto vano ogni tentativo, ordinò che Santa Sinforosa fosse torturata appendendola per i capelli ai rami di un albero di olmo. Ma la tortura fu vana di fronte alla forza della Santa, così l'Imperatore diede ordine alle guardie di legarle un grosso sasso al collo, e di precipitarla nel fiume Aniene, affinchè annegasse. </i></div>
<div>
<i><br /></i></div>
<div>
<i>I sette figli di Santa Sinforosa subirono la stessa sorte e, forti dell'esempio materno e paterno, furono anch'essi coronati del martirio. Siamo nell'anno 137 dopo Cristo. Il culto di questi Martiri, specie quello rivolto alla Nostra Santa, fu molto forte nella Chiesa antica, tanto che furono loro dedicate diverse chiese ed oratori. </i></div>
<div>
<i><br /></i></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8YGI-cUGa4sc6CfQXF2jnN5mAw48xoszw3xRnAtm6bXD_BzQB57WYtTRF7v6uvRRZXDtB07URBjEEEHENscXYf1PvBWYeqzWWltRXrINb4unNly-zOy_CBXKeUWL713kqqjmdFGywyBYC/s1600/il-sangue-che-si-scioglie3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="328" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8YGI-cUGa4sc6CfQXF2jnN5mAw48xoszw3xRnAtm6bXD_BzQB57WYtTRF7v6uvRRZXDtB07URBjEEEHENscXYf1PvBWYeqzWWltRXrINb4unNly-zOy_CBXKeUWL713kqqjmdFGywyBYC/s1600/il-sangue-che-si-scioglie3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">IL PAPA AMMONISCE: NON FACCIAMO SCHERZI, CON ME SI DEVE SCIOGLIERE!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: #990000;">MA QUI VIENE IL MEGLIO: NON SOLO SAN GENNARO!</span></b><br />
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></div>
<div>
La comunità di San Chirico Raparo ha la fortuna di custodire, dal 1641, un'ampolla contenente il Sangue della Martire che, alle volte si liquefa miracolosamente in segno di benevolenza o di una grazia ottenuta dalla sua potente intercessione. </div>
<div>
<br /></div>
<b><span style="color: #990000;">MA SCUSATE SE L'HANNO APPESA PER I CAPELLI E POI E' STATA GETTATA IN MARE CON UNA PIETRA AL COLLO, QUANDO CAVOLO GLIELO HANNO CAVATO QUESTO SANGUE? </span></b><br />
<div>
<br /></div>
<div>
<i>Oggi noi conosciamo una chiesa dedicata alla Santa nei pressi di Bagni di Tivoli e in un terreno privato, nei dintorni della città, dove i proprietari hanno eretto nel 1939 una magnifica cappella, dedicandola a questa Santa e ai suoi sette figli Martiri</i> (Un bel business). <i>Altri culti e devozioni alla Santa li troviamo in Abruzzo a Tossicìa (Teramo) e in Campania a Rocca D'Aspide (Salerno).</i></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>Ma il sangue della martire si scioglie solo a Chirico Raparo:</b></div>
<div>
<br />
<b><span style="color: #990000;">SI TRATTA DI UN'AMPOLLA DI SANGUE ESATTAMENTE COME QUELLA DI SAN GENNARO, E SONO BEN TRE ANNI CONSECUTIVI CHE SI LIQUEFA!</span></b><br />
<br />
O vi si è liquefatto il cervello? Una spettrometria indica che all’interno delle ampolle c’è sangue. Ma il fisico francese Michel Mitov, nel libro Matière Sensible, ipotizza che le ampolle contengano spermaceti, grasso ceroso estratto dalla testa dei capodogli, e soluzione d’argilla. Materiali “sensibili” a manipolazioni e temperatura.</div>
<br />
Benché il Cicap nel 1991 abbia suggerito in maniera sperimentale che l’ampolla potrebbe contenere in realtà non sangue ma una sostanza tissotropica (capace cioè di cambiare stato da solida a liquida e viceversa), non c’è mai stata una verifica condotta sulla reliquia e per i fedeli il fenomeno resta inspiegabile.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
E ti credo, quando la chiesa ha fatto sperimentare alla scienza la sacra sindone è risultato che fosse medievale, col cavolo che si gioca le ampolle miracolose. Una domanda:<br />
<br /></div>
<b><span style="color: #990000;">MA SIAMO SICURI CHE I NAPOLETANI, SE VENGONO A SAPERE DI SINFOROSA CHE GAREGGIA CON SAN GENNARO NON SI INCAZZANO? FINO AD OGGI HANNO CREDUTO ALL'ESCLUSIVA, MA ORA?</span></b><br />
<div>
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-49414914064693020152019-08-29T14:11:00.002+02:002019-08-29T14:11:38.424+02:00I VASI FUNERARI DI CANOSA - III<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge3z9D9-DTAj4PofIePuuZgJSNz8xgDgpzmPk_esMEqzx7WvjVpRqro0Wijy88U8l7d-zgc1w9PJvA5t63d3bmjaDy4fFowKxBvaR-IgdAhexXRY9kaiQEDtafJsl2qdL4xUSVfrbD_2Oc/s1600/vasi-di-canosa3.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="556" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge3z9D9-DTAj4PofIePuuZgJSNz8xgDgpzmPk_esMEqzx7WvjVpRqro0Wijy88U8l7d-zgc1w9PJvA5t63d3bmjaDy4fFowKxBvaR-IgdAhexXRY9kaiQEDtafJsl2qdL4xUSVfrbD_2Oc/s1600/vasi-di-canosa3.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fig. 3</td></tr>
</tbody></table>
<div>
<br /></div>
I vasi canosini di Biardot e il loro significato misterico secondo lo storico Bachofen<br />
<br />
"<i>Di eccezionale qualità esecutiva, gli acquerelli di Biardot sono una sorta di “istantanea” sullo stato dei vasi al momento della scoperta dell’ipogeo Lagrasta I, sito archeologico che all’epoca sconvolse per dimensioni, qualità e quantità del corredo, e oggi noto fra l’altro per la sepoltura di Medella Dasmia (a lei, ultima nobildonna ad occupare una stanza funeraria della struttura, è riferibile un graffito) la cui descrizione lo storico e giurista di Basilea Johann Jakob Bachofen ha premesso alla sua opera intitolata "La dottrina dell’immortalità della teologia orfica</i>".<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
Aldilà della teologia orfica nella fig. 1 è esaltato l'amore: una coppia si scambia effusioni ed Eros esulta trionfante. Notare la sedia con le zampe dipinte di bianco e fortemente ricurve e la spalliera che mantiene il colo legno ma anch'essa curvata scaldando il legno. Questa non è vita primitiva, qui c'è un'autentica civiltà che risente ancora fortemente del matriarcato.<br />
<br />
Lui ha un mantello rosso deposto sulla sedia, lei è vestita di bianco e indossa uno stivaletto corto e azzurro. Secondo lo stile greco lui è nudo e lei vestita, perchè l'uomo per trovare una sua autonomia deve distaccarsi dall'attrazione del corpo nudo della donna, anche se la scusa è che la bellezza sia soprattutto maschile. La bellezza è e resterà comunque sempre Afrodite.<br />
<br />
L'atteggiamento dei due, lui in trono che accoglie lei fra le braccia ha un'intonazione decisamente etrusca, dove già era svanita la totale uguaglianza dei sessi ma era rimasto il rispetto e l'amore per la donna.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8V03qbKOfzFTREzuQ0QYcb_U6FIWm4zrou9Jue4ovZoq5rjuHdA9VfGKNXlnunGWzPNAHK34SF2FkwNAWiybgOpLt_dxWBUkLE9nI_BzCDDuNuPKIWcEd4aljzt4i9HQVfFeaKidPFjJW/s1600/vasi-di-canosa1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="916" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8V03qbKOfzFTREzuQ0QYcb_U6FIWm4zrou9Jue4ovZoq5rjuHdA9VfGKNXlnunGWzPNAHK34SF2FkwNAWiybgOpLt_dxWBUkLE9nI_BzCDDuNuPKIWcEd4aljzt4i9HQVfFeaKidPFjJW/s1600/vasi-di-canosa1.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fig 1 - LA GIOIA DELL'AMORE</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b>La teologia orfica</b><br />
<br />
"<i>In questo trattato del 1867 Bachofen offre un ampio quadro della religiosità orfica e delle sue successive, divergenti manifestazioni, dalla severa purezza dell'ars bene vivendi et bene moriendi della Scuola Italica alla travolgente sensualità del culto di Dioniso. </i><br />
<i><br /></i><i>Le sue fonti in questo itinerario non sono solo letterarie (Plutarco, Porfirio, Cicerone e Macrobio, per esempio), ma soprattutto artistiche</i>."<br />
<br />
A Canosa vi sono delle stupende tombe a camera, interamente scavati nel tufo, con un coacervo di stili greco e macedone, ma pure con accenti etruschi. Sono le dimore ultraterrene dei nobili Dauni, popolo di origine Illirica che si insediò durante l’Età del Ferro nella Puglia settentrionale. Siamo in età ellenistica (IV-III sec. a.c.).<br />
<br />
Nella figura 2 da notare il simbolo della luna e del sole congiunti, da sempre simbolo della raggiunta felice fusione dell'anima con la mente, come dire che l'opera alchemica è compiuta.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAi_Ah-GdhPWorq9idOMvyZCauz94rXrtEDj2pZoifahSiZy6VOSQzhjuSdzG0t-8ZDt9jpBK3DxvDoJhyphenhyphenuOIF6BR6ObuozAd-9GckPdXRR5_pPgzMpwZHvpESjKbytek0kuldMxvvrel0/s1600/vasi-di-canosa2.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="832" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAi_Ah-GdhPWorq9idOMvyZCauz94rXrtEDj2pZoifahSiZy6VOSQzhjuSdzG0t-8ZDt9jpBK3DxvDoJhyphenhyphenuOIF6BR6ObuozAd-9GckPdXRR5_pPgzMpwZHvpESjKbytek0kuldMxvvrel0/s1600/vasi-di-canosa2.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fig. 2 - PEGASO E GENIO</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div>
<b><span style="color: #990000;">LO STUPORE DI BACHOFEN</span></b><br />
<br />
Bachofen, già docente di diritto romano all’Università di Basilea, si era infatti recato a Parigi nel 1865 per visitare la collezione di vasi policromi appartenenti all’archeologo-acquerellista francese Prosper Biardot: 25 pezzi acquistati a Canosa vent’anni prima insieme ad altri pezzi minori, quando Biardot era giunto in Puglia per esaminare i corredi funerari dell’ultimo ipogeo scoperto: l’ipogeo di Medella. </div>
<div>
<br />
Ogni necropoli ha una sua caratteristica:<br />
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue=""><br /></tutto>
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue="">- gli Ipogei Lagrasta colpiscono per l'architettuta raffinata scolpita nel tufo; </tutto><br />
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue="">- l’Ipogeo dell’Oplita per il rilievo del guerriero oplita; </tutto><br />
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue="">- l’Ipogeo Scocchera B per gli intonaci dipinti; </tutto><br />
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue="">- l’Ipogeo del Cerbero, per le scena pittorica del passaggio del defunto nell’oltretomba; </tutto><br />
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue="">- l’Ipogeo D’Ambra, ove sarà ricostruita una ipotetica deposizione funeraria di età ellenistica; - l’ipogeo di Vico San Martino, novità di questa edizione, recentemente recuperato e reso fruibile dalla FAC. </tutto><br />
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue=""><br /></tutto>
<br />
<div>
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue="">Dagli ipogei provengono straordinari corredi funerari: vasi, ori, armi, oggetti vari che hanno reso famosa Canosa nei musei di tutto il mondo. Tra le ceramiche rinvenute un posto di rilievo occupano sicuramente i vasi plastici e policromi, ovvero i Vasi di Canosa, straordinari ed unici, vere e proprie sculture variopinte. </tutto><br />
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue=""><br /></tutto>
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue="">Nella serata sarà quindi possibile ammirare anche i corredi: quelli della Tomba Varrese esposti a Palazzo Sinesi e la collezione del Museo Civico Archeologico a Palazzo Iliceto.</tutto></div>
<tutto come="" era="" prima="" rimasto="" secoli="" ventidue=""></tutto></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggX6V8xPVqkBOx7LHxc67OvIJc9vpOooGCcbaqlwdjkkWc3WECHiP58SfAbs0uTRxCu6yxlSFtIjXbJ93i1T2zEj-fHUzxq1Ka9gAvD7YyPRn5Km9-lcMZAVcbuf_xixT0M1_AAgPetYkf/s1600/vasi-di-canosa4.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="343" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggX6V8xPVqkBOx7LHxc67OvIJc9vpOooGCcbaqlwdjkkWc3WECHiP58SfAbs0uTRxCu6yxlSFtIjXbJ93i1T2zEj-fHUzxq1Ka9gAvD7YyPRn5Km9-lcMZAVcbuf_xixT0M1_AAgPetYkf/s1600/vasi-di-canosa4.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fig.4 - DIO INCORONATO CON FIACCOLA FRUTTI E DEA INCORONATA CON TIRSO E FRUTTI</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div style="text-align: left;">
</div>
<b><span style="color: #990000;">GLI ACQUARELLI DI BIARDOT</span></b><br />
<br />
"La pubblicazione di Biardot, composta di un ampio volume di testo e di un atlante figurato, comprende in realtà ben 54 acquerelli, di cui numerosi nel colore naturale della terracotta, e il resto a più colori (riproducenti diversi pezzi di ceramica policroma canosina acquistati da Biardot a Canosa nel 1846 e oggi nucleo dell’esposizione di reperti canosini al museo del Louvre).<br />
<br />
Oltre a statuine ed altri oggetti in terracotta, nelle immagini compaiono splendidi vasi dalla decorazione plastica aggiunta, tipica nella produzione canosina, e dalla decorazione pittorica policroma a tempera applicata dopo la cottura.<br />
<br />
Oggi siamo in grado di mostrarvi l’intera collezione di acquerelli di Biardot grazie alla Biblioteca della prestigiosa Università tedesca di Heidelberg. La pubblicazione di Biardot risale al 1872, ossia a circa trent’anni dopo la scoperta (1845) del complesso dell’ipogeo Lagrasta I scavato nella calcarenite a Canosa.<br />
<br />
E' il più grande di un totale di tre e caratterizzato da un ampio corridoio di accesso in discesa da cui si ripartono nove camere sepolcrali di una tomba aristocratica del IV secolo a.c. appartenuta ai cosiddetti Principi della Daunia. In fondo al corridoio si apre la stanza principale, riservata al capofamiglia, con vasto vestibolo. Presenta inoltre dei graffiti, le firme degli artigiani che lavorarono l’ipogeo."<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3vzpgxPDPrATmQ9YqagJLrjkiellkewsiLOLWFOQyXsGf4M-9PwUpGAV1KW6RkO97yQEQ0iiBTDGePHLpEmroSKrxSMutbHeIKdQq2vsehzdbr71PRwTpf9MbwdvygqGiXLN-oBbTq_l2/s1600/vasi-di-canosa5.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="379" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3vzpgxPDPrATmQ9YqagJLrjkiellkewsiLOLWFOQyXsGf4M-9PwUpGAV1KW6RkO97yQEQ0iiBTDGePHLpEmroSKrxSMutbHeIKdQq2vsehzdbr71PRwTpf9MbwdvygqGiXLN-oBbTq_l2/s1600/vasi-di-canosa5.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fig. 5 - GENI ALATI E NON E FIGURA FEMMINILE CON BERRETTO FRIGIO CHE TIENE LA TESTA BARBUTA E GIGANTESCA DI UNA DIVINITA' O GENIALITA' DA LEI ABBATTUTA</td></tr>
</tbody></table>
Nella fig. 5, aldilà dei geni che svolgono, come nelle pitture pompeiane, lavori simili a quelli degli umani, c'è un'immagine femminile coricata, quindi in situazione di riposo, che tiene fra le braccia la testa gigantesca di un essere divino o semidivino che è stato decapitato.<br />
<br />
Novella Giuditta che taglia il capo a Oloferne, o novella Salomè che taglia il capo a San Giovanni Battista, dove da eroina del primo mito diventa assassina nel secondo mito, anche questa creatura dal berretto frigio come Attis o come Mitra, in genere simbolo di via magica, conserva il suo trofeo non di giustiziera ma di colei che ha compiuto felicemente la sua opera.<br />
<br />
Lei ha tagliato la testa a Saturno, o Crono, o al Dio del tempo che dir si voglia. Lai ha vinto la morte, lei ha reso immortale la sua anima, ovvero ha riscoperto la sua anima immortale. Lei è l'anima mortale che si è trasformata in anima immortale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSxd1EzP1n24jAAsUQSbzqvH3HZSrMZ4l_s3zxrsWo7hNP4xvoAsREweqmpWWbK0vruw_-ZQpakPCDajAi-wwr39SHP2a95ITNIggUhagjvRgh2rWPkTnajGl3yved1n_K8x1gc8loGvkc/s1600/vasi-di-canosa6.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="773" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSxd1EzP1n24jAAsUQSbzqvH3HZSrMZ4l_s3zxrsWo7hNP4xvoAsREweqmpWWbK0vruw_-ZQpakPCDajAi-wwr39SHP2a95ITNIggUhagjvRgh2rWPkTnajGl3yved1n_K8x1gc8loGvkc/s1600/vasi-di-canosa6.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fig. 6 - LA VITTORIA</td></tr>
</tbody></table>
Lei ha compiuto il suo cammino secondo un mito di vittoria della Dea Fanciulla che diventa Dea Madre, cioè consapevole, mito trasformato poi dal patriarcato prima nel gesto di un'eroina contro un tiranno e poi di una fanciulla che per accontentare la madre depravata fa uccidere dal re depravato colui che osa giudicarlo.<br />
<br />
Il patriarcato ha ribaltato prima e svilito poi tutti i miti del matriarcato per affossare l'antica conoscenza che permetteva ai mortali di compiere il proprio cammino di conoscenza e liberazione.<br />
<br />
Nella fig. 6 c'è la Vittoria, o la Nike, rigorosamente alata che un tempo era simbolo dell'Opera interiore compiuta, poi diventa simbolo della vittoria in guerra, un'azione distruttiva che appartiene alla mente, come l'altra appartiene invece all'anima.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6yvnIGYQa4QfXjHZ6Sac7LisGRNz1tDPunE3oKuKIYzqTtvfftf1HmisvK78urfcET9jXVsunJ8NXwLYA9fsEzfxOhru0AzGSuc6yRfV7YA5I23WOomJkTbBrctpe9OtrK0LiV5WM8zgF/s1600/vasi-di-canosa7.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="416" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6yvnIGYQa4QfXjHZ6Sac7LisGRNz1tDPunE3oKuKIYzqTtvfftf1HmisvK78urfcET9jXVsunJ8NXwLYA9fsEzfxOhru0AzGSuc6yRfV7YA5I23WOomJkTbBrctpe9OtrK0LiV5WM8zgF/s1600/vasi-di-canosa7.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fig.7 - L'ANIMA E L'ANDROGINO E AMORE E PSICHE</td></tr>
</tbody></table>
Le due figure della n° 7 riguardano due coppie. nella prima c'è l'anima che si congratula con l'ermafrodito, che da sempre era l'opera felicemente riuscita di mente e anima finalmente ricongiunti, come poi ha ne ha ripreso il tema l'Alchimia che mostra un corpo con due teste, una maschile e una femminile.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
L'ermafrodito ha però un'acconciatura dei capelli piuttosto femminile come si vedrà spesso in certe acconciature di Apollo, anche lui un po' ermafrodito. ma la sua virilità la rivela nell'essere nudo, prerogativa ormai proibita alle donne e l'unica Dea che può ancora mostrarla, seppure spesso parzialmente, è Venere.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
La seconda riguarda il mito di Amore e Psiche, anche questo un mito misterico anche se un po' rimaneggiato. Psiche è l'anima ed è il Dio dell'Amore che le svela l'arcano. In realtà è Psiche che si fa il viaggio nel mondo dei morti, come Inanna e come Demetra per svelare il mistero dell'anima e dell'universo.<br />
<div>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5tjR7_JCVcjAVORZnolkRQU3WQcCuVc3zYnQyO6jw2sA1_EkAK1VGXjyGDds9xbWNK8uREOnh5bMMF9HsEcE9ZX3ywUcUmZ_fD-vNUL1JYQyLROCINGWHsNjPqbzUj48wFByCuQ510FUx/s1600/vasi-di-canosa8.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="665" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5tjR7_JCVcjAVORZnolkRQU3WQcCuVc3zYnQyO6jw2sA1_EkAK1VGXjyGDds9xbWNK8uREOnh5bMMF9HsEcE9ZX3ywUcUmZ_fD-vNUL1JYQyLROCINGWHsNjPqbzUj48wFByCuQ510FUx/s1600/vasi-di-canosa8.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fig. 8 ADULTO IN FASCE E BAMBINI CHE DORMONO</td></tr>
</tbody></table>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #990000;">I vasi canosini di Biardot e il loro significato misterico secondo lo storico Bachofen</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b>
"Di eccezionale qualità esecutiva, gli acquerelli di Biardot sono una sorta di “istantanea” sullo stato dei vasi al momento della scoperta dell’ipogeo Lagrasta I, sito archeologico che all’epoca sconvolse per dimensioni, qualità e quantità del corredo, e oggi noto fra l’altro per la sepoltura di Medella Dasmia (a lei, ultima nobildonna ad occupare una stanza funeraria della struttura, è riferibile un graffito) la cui descrizione lo storico e giurista di Basilea Johann Jakob Bachofen ha premesso alla sua opera intitolata "La dottrina dell’immortalità della teologia orfica" (edito in italiano per la prima volta da Rizzoli nel 2003)."<br />
<br />
<div>
"<i>Il libro di Bachofen, in origine pubblicato in appena 50 copie e rivolto ad un pubblico colto, mira a dimostrare l’importanza assunta dalla concezione religioso-filosofica orfico-pitagorica nei corredi funerari dei sepolcri dell’Italia Meridionale, in un lasso di tempo che va dal IV sec. a.c. alla dominazione romana. </i><br />
<i><br /></i>
<i>La simbologia racchiusa in essi esprime valenze mistiche legate alla dottrina dell’immortalità dell’anima, trascurando le quali si finisce col non comprendere il significato di certi corredi funebri. Questo il Bachofen sostenne in opposizione alle tesi accademiche dominanti nella sua epoca</i>."<br />
<br />
Bellissime le immagini della fig. 8 dove l'adulto è ancora in fasce come un neonato e le altre figure di bambini maschi dormono, a significare l'inconsapevolezza di coloro che non hanno compiuto il viaggio dell'anima.<br />
<br />
Lo stato di sonno in cui versa l'umanità fu il tema di fondo di molte culture orientali e occidentali tese al risveglio della conoscenza.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
"<i>Per lo studioso svizzero quel vaso canosino diventa una sorta di emblema di tutto un mondo di corredi funebri fatti di tritoni, nereidi, gorgoneion, ippocampi, centauri, ecc…, che assumono quindi un significato mistico e simbolico legato alla dottrina orfica. </i></div>
<div>
<i><br /></i>
<i>Come testimonia lo stesso Bachofen, rilevante in questa sua visione sul valore misterico di certi corredi funerari è stata non solo la visione del vaso di cui abbiamo parlato, ma anche una precedente pubblicazione del Biardot (Explication du symbolisme des terre cuites grecques de destination funèraire, Parigi 1864) della quale dice: </i><br />
<i><br /></i>
<i>“questo suo scritto assicura ai ritrovamenti canosini un posto eminente nel patrimonio dei monumenti funerari”; un’opera di cui i due volumi (testo e atlante figurato) successivamente pubblicati nel 1872 furono considerati il completamento</i>".</div>
<div>
<br /></div>
<div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-52813588686042163302019-07-31T13:46:00.002+02:002019-07-31T13:46:18.017+02:00TROBRIAND MATRILINEARE<div style="line-height: inherit; margin-bottom: 0.5em; margin-top: 0.5em;">
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3dV6Jwj1Lef947NAH14QJTPMog8Dto6ManD4qLhDjCa7FOtmTnyqmWfhC5OfjD3ycg6XE2-lYAw9Y9bUG1habbsmJmAMrcdfPTxEgrX_bjTRtJnsWHbKqoR8EUL2S7fPnBl-JgiEqjufg/s1600/trobriand1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="357" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3dV6Jwj1Lef947NAH14QJTPMog8Dto6ManD4qLhDjCa7FOtmTnyqmWfhC5OfjD3ycg6XE2-lYAw9Y9bUG1habbsmJmAMrcdfPTxEgrX_bjTRtJnsWHbKqoR8EUL2S7fPnBl-JgiEqjufg/s1600/trobriand1.jpg" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">
<br /></div>
Fu l'esploratore francese Antoine Bruni d'Entrecasteaux a raggiungere e visitare per primo le Isole Trobriand, nella Nuova Guinea, nel 1793. Agli inizi del XX secolo, quando si estese il colonialismo britannico sull'area, venne fondato l'insediamento di Losuia, che divenne un importante centro per le forze di polizia, i missionari ed i mercanti.<br />
<br />
Ma la visita più importante alle isole fu quella dell'antropologo polacco (naturalizzato britannico) Bronisław Malinowski si recò nell'arcipelago per studiare con metodo nuovo, cioè sul campo, una cultura non occidentale. Molto importanti furono le sue descrizioni del sistema di scambio del "kula", tra culture diverse. <br />
<br />
I partecipanti al Kula compivano viaggi anche di centinaia di km in canoa, sempre nel senso delle lancette dell'orologio, per scambiare doni di conchiglie rosse, in direzione nord e braccialetti di conchiglia bianca, in direzione sud. Lo scambio avveniva così solo tra braccialetti in cambio di collane e viceversa.<br />
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I doni circolavano continuamente, ad ogni visita che gli abitanti delle isole si scambiavano periodicamente. I preparativi per la partenza e gli scambi erano molto ritualizzati, ma contemporaneamente esercitavano anche un vero e proprio commercio, con scambio di oggetti ed alimenti di uso comune. Insomma lo scambio materiale era rassicurato dai buoni rapporti instaurati con il Kula.<br />
<br />
Gli ornamenti scambiati avevano qualità magiche e un grande potere sugli spiriti del mare e delle spiagge, con una forma di religiosità animistica. Questo sistema religioso, unitamente ai metodi di coltivazione, delle pratiche magiche e sessuali della popolazione, spinsero molti ricercatori, tra cui lo psicologo Wilhelm Reich, a recarsi nelle isole per studiarne i vari aspetti antropologici<br />
<br />
Alcuni studiosi sostengono che nelle isole Trobriand (Papua Nuova Guinea), si svolgessero addirittura orge comunitarie. Ma non è quello che ha raccontato Malinowski. La visione libera del sesso ha scandalizzato i sessuofobi missionari cattolici e i cattolici in genere, I bambini erano liberi di baciarsi e di fare i fidanzatini, cosa che spesso fanno anche oggi alla scuola materna e oltre, una cosa che cinquant'anni fa già faceva scandalo.<br />
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Inoltre gli adolescenti hanno rapporti sessuali liberi, grazie anche di una speciale istituzione: una casa dove i giovani fanno esperienze. E' la capanna "bukumatula", frequentata da giovani di entrambi i sessi, che vi praticavano la promiscuità sessuale, rientrando a casa loro solo per mangiare. Naturalmente non controllano le nascite e i figli che nascono sono solo della donna, che li alleva insieme con i suoi parenti.<br />
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Qui si inserisce l'orgoglio del pater familias: "Oddio, non si dà importanza alla mia paternità, si riconosce solo la maternità! Che somma ingiustizia!" E pure i missionari preti, che non hanno familias, si ribellano. Il fatto è che la società dell Trobriand è matrilineare, vale a dire che è un po' matriarcale, e per il matriarcato il sesso non è peccato.<br />
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E poi, di che si lamentano i maschi? Dei loro figli se ne sono sempre fregati. Se non fosse per le madri l'umanità si sarebbe estinta. Con la scusa del lavoro si defilano alla grande. In parte è anche colpa di quel testosterone che li ottunde, che gli racconta che devono essere capobranco, che devono avere tutte le femmine e che ai figli ci devono pensare le femmine. Viene da chiedersi: ma allora perchè si risentono se non vengono considerati padri?<br />
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Malinowski esaltò molto il principio dell' "osservazione partecipante", enfatizzando l'importanza dei contatti quotidiani tra lo studioso e i propri informatori. E ti credo, fino al allora tutti deducevano tutto senza calarsi nella realtà delle situazioni osservate. E' la stessa cosa che fece poi Conrad Lorenz con gli animali, perchè invece di osservare quei poveri disgraziati richiusi nei laboratori, li osservò sul campo. ma è solo la differenza tra chi ha cuore e chi non ne ha.</div>
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<b><span style="color: #990000;">WILHELM REICH</span></b></div>
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Il sistema trobriandriano fu in seguito sperimentato nei Kibbutz israeliani, asili e scuole elementari che fungevano per quasi l'intera giornata dato che i genitori erano tutto il giorno a combattere. Wilhelm Reich studiò a lungo il comportamento dei bambini allevati senza repressioni sessuali nei kibbutz, e scoprì che crescevano più responsabili, meno nevrotici e più allegri di quelli allevati nelle famiglie. <br />
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Ma la mancata repressione sessuale fa paura ai maschi, perchè si ritroveranno alla presenza di femmine libere, così Wilhelm Reich venne perseguitato negli USA accusandolo di essere un visionario per la sua teoria orgonica, accusandolo pure di credere negli alieni, cosa assolutamente falsa, e mettendolo in galera solo perchè aveva violato una legge che proibiva di importare alcuni oggetti tra uno stato e l'altro degli USA.</div>
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Per una stupidaggine del genere venne trattato come un delinquente, per giunta sparsero la voce che avesse oltraggiato la corte, cosa assolutamente falsa. Lo condannarono senza la condizionale e lo maltrattarono talmente tanto in prigione che morì di infarto. Avevano ucciso un genio, tanto è vero che entrarono nel suo laboratorio pieno di macchinari e di appunti e distrussero assolutamente tutto.<br />
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Se davvero erano sciocchezze perchè distruggerle? Avrebbero potuto dimostrare l'infondatezza delle sue teorie, invece distrussero tutto come avessero il terrore che qualcuno potesse riconoscere il suo genio e seguirlo. Piccola curiosità, nelle Trobriand non accadevano stupri nè violenze. E i racconti delle femmine che torturavano i maschi era pura invenzione. </div>
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Nelle Trobriand, come del resto in tutte le comunità matriarcali non esisteva nè sadismo nè masochismo, soprattutto perchè non esisteva l'abuso dei minori, oggi usatissimo nella nostra civiltà. Inoltre non c'era omosessualità ma con l'avvento dei preti in loco nacque l'omosessualità. Strano no?<br />
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A quasi 100 anni di distanza, la situazione e le usanze non sono cambiate. Tradizionalmente orticoltori, allevatori di maiali (soprattutto a fini cerimoniali) e pescatori, oggi producono copra e oggetti di artigianato per i turisti. La parentela è matrilineare e il sistema politico si basa su capi ereditari che hanno un’autorità limitata.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTCPXdnz8spnDGqNpfkj5YPboCJUkquFXKzjX4DJnCbL85jM83aloW1fQQLUJ78hlyv6Z8E5pxsEtve5jc9kDugooQ7WQw69cPJJ6bLoDd99y2YhitjZDfq_PFJCvek6A7ElJfRJcl9w5g/s1600/trobriand3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="336" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTCPXdnz8spnDGqNpfkj5YPboCJUkquFXKzjX4DJnCbL85jM83aloW1fQQLUJ78hlyv6Z8E5pxsEtve5jc9kDugooQ7WQw69cPJJ6bLoDd99y2YhitjZDfq_PFJCvek6A7ElJfRJcl9w5g/s1600/trobriand3.jpg" /></a></div>
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<b><span style="color: #990000;">ODDIO MI MANCA L'EDIPO</span></b><br />
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Secondo gli studiosi, a cui naturalmente Malinowski sta sul cavolo per aver esaltato una società matriarcale, egli avrebbe espresso idee contrastanti con alcuni capisaldi della psicanalisi freudiana, come l'universalità del complesso di Edipo. Ne "La vita sessuale dei selvaggi nella Melanesia nord-occidentale" (1929), stimolato dalla lettura di Totem e tabù dello stesso Freud, dimostrò concretamente l'estraneità dei modelli di società non-occidentalizzati rispetto a tale teoria. Nella società trobiandese, infatti, il complesso di Edipo si manifesta col desiderio di unirsi alla sorella e con l'avversione per lo zio materno, a causa della differente famiglia nucleare.<br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span>
Non è vero:<br />
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">
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- Falsa l'avversione per lo zio materno, che in genere è quello che si occupa del bambino, ma non più di tanto, perchè il bambino è di tutte le mamme, ovvero tutti i bambini sono di tutte le mamme e tra gli uomini gli sta più vicino il fratello della madre.<br />
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">
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- Se i giochi di mostrarsi i genitali fosse segno di un interesse alla copula avrebbero ragione, ma la curiosità verso i genitali non indica assolutamente un desiderio di accoppiamento. Ai bambini l'idea dell'accoppiamento fa schifo, poi cambiano idea da grandi. (Fanno eccezione i bambini abusati, a cui fa schifo sempre o il contrario, lo cercano sempre).<br />
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<div style="line-height: inherit; margin-bottom: 0.5em; margin-top: 0.5em;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_oFAltEv3XlK1bRhZemh3P816wJqvwgdIlHjvmfsa0MtkgOj7tidw5X0c_45XbRLOQ8VkKpPRYL2_Eu8Of3RXMJq7TZQuFGyoXUhueKxwQjctHh8OPS4r_D-ZMVEYkAyzviU3pbbj3pMq/s1600/trobriand4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="990" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_oFAltEv3XlK1bRhZemh3P816wJqvwgdIlHjvmfsa0MtkgOj7tidw5X0c_45XbRLOQ8VkKpPRYL2_Eu8Of3RXMJq7TZQuFGyoXUhueKxwQjctHh8OPS4r_D-ZMVEYkAyzviU3pbbj3pMq/s1600/trobriand4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">EDIPO E LA SFINGE</td></tr>
</tbody></table>
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<div style="line-height: inherit; margin-bottom: 0.5em; margin-top: 0.5em;">
<b><span style="color: #990000;">IL COMPLESSO DI EDIPO</span></b></div>
<div style="line-height: inherit; margin-bottom: 0.5em; margin-top: 0.5em;">
Basta, non se ne può più, il Complesso di Edipo non esiste, se lo inventò S. Freud per non perdere lo studio privato e il posto in clinica come neurologo e per non essere linciato da tutti i benpensanti. Freud, come scrisse in una lettera all'amico Fliess, fu costretto a ritrattare e a fingere si trattasse di fantasie incestuose. Invece si trattava di veri e propri abusi. </div>
<div style="line-height: inherit; margin-bottom: 0.5em; margin-top: 0.5em;">
La Società junghiana, che ha avuto il coraggio di pubblicare il colpevole amore di Jung con la sua paziente, ha più volte richiesto alla Società freudiana di pubblicare la lettere di Freud all'amico Fliess, ma a tutt'oggi non c'è stata risposta.</div>
<div style="line-height: inherit; margin-bottom: 0.5em; margin-top: 0.5em;">
Pertanto le Trobriand erano un paradiso, gli studiosi dei maschilisti, Freud uno che pagò col cancro il suo comprensibile silenzio. Nel matriarcato o nelle società derivate l'abuso non esiste, C'è di che riflettere.<br />
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Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-4856023299604271752019-07-16T16:32:00.001+02:002019-07-17T19:44:53.384+02:00LA CHIESA ODIA LE DONNE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9CzPqNpcHoPL8fUBFi4h2OkfsvSME_cS_Qvw9CI6w9eYl1YgQp7xq1UTySfMN_b09sTc-t_B0c-tnq-iWqqQsw99oxTT3AVVin4ALXNGgFd-LLmXFrIRRT-RVOXdbeMk8sx_p__ci7GnT/s1600/chiesa-odia-donne1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="428" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9CzPqNpcHoPL8fUBFi4h2OkfsvSME_cS_Qvw9CI6w9eYl1YgQp7xq1UTySfMN_b09sTc-t_B0c-tnq-iWqqQsw99oxTT3AVVin4ALXNGgFd-LLmXFrIRRT-RVOXdbeMk8sx_p__ci7GnT/s1600/chiesa-odia-donne1.jpg" /></a></div>
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<b>ADDIO GESU' CRISTO CHE STAVA SEMPRE CON LE PIE DONNE, I PRETI ODIANO E ASSERVISCONO LE DONNE:</b><br />
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- "Diffusa era, nell'élite femminile colta del mondo ellenistico-romano, la speranza di trovare nella religione nascente una uguaglianza e un'autogestione dell'esistenza svincolata dalle leggi patriarcali. Speranza, che si tradusse nelle sempre più numerose conversioni da classe alta, con fuga dai matrimoni e ascetismo crescente, che si verificarono a Roma nel III e soprattutto nel IV secolo, dopo che Costantino col suo editto ebbe liberato le cristiane dal temuto obbligo del martirio.<br />
<br />
Per non parlare delle donne della classe senatoriale raccolte a corte intorno alla filocristiana Giulia Mamea, madre di Alessandro Severo e dominatrice dell'impero verso il 220-30, ammiratrice di Origene, ispiratrice dello scritto Su Dio e sulla resurrezione della carne del vescovo di Roma Ippolito; ricche ereditiere buttarono alle ortiche matrimoni splendidi, abiti di seta, sandali d'oro, schiavi, tenute, e si vestirono di saio, sognando il deserto e flagellandosi di digiuni nei palazzi trasformati in romitori. Donne coltissime come Marcella e Principia, e più tardi la poetessa Petronia Proba.<br />
<br />
Antonia Melania la vecchia, Melania la Giovane della gens Valerii Massimi, Terasia, moglie del senatore Paolino da Nola; Marcella, della nobile famiglia dei Marcelli, e sua madre Albina; Candida, figlia del generale Traiano; Demetriade, figlia del console Olibrio; Paola, discendente dai Gracchi e dagli Scipioni, con le figlie Blesilla ed Eustochio; Asella; Marcellina (sorella di sant'Ambrogio); Principia; Furia, della gens di Marco Furio Camillo; Fabiola, della nobile gens dei Fabii.<br />
<br />
Si convertirono le più idealiste, cioé le più ricche. Mentre, disciolta dalle paure persecutorie, l'adesione femminile al Cristianesimo si infittiva e perduravano speranza e desiderio di liberazione, la donna aveva già, in realtà, perduta la sua partita.<br />
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<br />
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<b>ADDIO GESU' CRISTO CHE PARLO' CON LA SAMARITANA SCANDALIZZANDO GLI APOSTOLI, I PRETI ODIANO E ASSERVISCONO LE DONNE:</b><br />
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L'aveva perduta, ma solo l'enorme prospettiva dell'oggi permette di vederlo, nella seconda metà del secondo secolo. Fu allora, infatti, che, in una reazione a catena, gli spunti «femminilistici» provocarono una risposta in senso patriarcale, per il prevalere, si suppone, di gruppi o correnti «giudaizzanti».<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTXnolYOWeKfLMfi29Fi1wEXq7iVV_rkeMMq59-10LWpi1aC-4Xy21Hi07Fg83JVA3f4R8mAr3_nvLBMzVmnQ4TT41SvgT_KavJLGNme4byqbZ2ENxw3xKC-MNaeYiKjhULrcEdDrXbBYs/s1600/chiesa-odia-donne3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="534" data-original-width="368" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTXnolYOWeKfLMfi29Fi1wEXq7iVV_rkeMMq59-10LWpi1aC-4Xy21Hi07Fg83JVA3f4R8mAr3_nvLBMzVmnQ4TT41SvgT_KavJLGNme4byqbZ2ENxw3xKC-MNaeYiKjhULrcEdDrXbBYs/s1600/chiesa-odia-donne3.jpg" /></a></div>
II che provocò dissenso e resistenza. In quel periodo di grandi tensioni, delle profetesse montaniste venne fatto dai cristiani un vero e proprio linciaggio morale, anche per mezzo di calunnie gravi. Una volta deciso, come avvenne alla svolta del 90-100 con una drammatica lettera attribuita a Clemente vescovo di Roma, che le comunità fossero rette da una gerarchia maschile: il vescovo, i preti, i diaconi, le strutture sociali egualitarie non dovevano più esistere, come le profetesse troppo care alle folle, che mettevano in crisi l'ancor fragile carisma dei vescovi.<br />
<br />
E delle interpolazioni, perfino troppo antifemministe, vennero inserite in talune lettere di Paolo, l'apostolo che con tanta fiducia si era affidato alla predicazione missionaria di Priscilla, di Giunia e altre: il noto divieto alle donne di non parlare nell'assemblea e di stare sottomesse all'uomo — che era stato un principio incontrovertibile del rabbinismo giudaico (1 Tm 2, 11-15) esclude qualsiasi ruolo attivo della donna nella comunità, sia di insegnamento, sia di guida (ICor 14,34-35).<br />
<br />
Prese vita in quel clima, alla fine del II secolo, un personaggio della letteratura popolare, Tecla (Atti di Paolo e Tecla), supposta seguace di Paolo e missionaria ed evangelizzatrice eroica, alla quale le donne si appellarono per reclamare il diritto di battezzare e di insegnare. La resistenza riprovocò una più dura risposta patriarcale, con l'impiego emarginante della "haeresis" (per la prima volta fatto), e con il fissare in canoni il «vero» Cristianesimo.<br />
<br />
Al principio del III secolo, le comunità aperte al clero femminile, anche se cristiane, vennero poste al bando, tutti i motivi «femminilistici» risultarono espunti e il Cristianesimo delle origini diede luogo all'istituzione autoritaria e patriarcale della Grande Chiesa di Roma. La sterzata patriarcale nel nome di Paolo impresse al giovane Cristianesimo un'altera, e via via sempre più sprezzante, fisionomia maschile, dura, scabra, tesa.<br />
<br />
Torna molto preziosa quest'osservazione: «Per sconfiggere le forti componenti femminili presenti nel movimento gnostico i Padri fondatori elaborarono una ideologia patriarcale talmente rigida da provocare insuperabili difficoltà di ordine logico e interpretativo in coloro che la sostenevano».<br />
<br />
Le comunità ortodosse incominciarono ad adottare il metodo della sinagoga, la segregazione delle donne. Ed ebbe inizio, con Tertulliano, tutta una letteratura di ridimensionamento della donna e delle sue non più accettabili pretese sacerdotali, di un tono sarcastico-umiliante che non demorse mai più.<br />
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<b>ADDIO GESU' CRISTO CHE PARLO' CON MARTA E MARIA, I PRETI ODIANO E ASSERVISCONO LE DONNE:</b><br />
<br />
É una mia personale ipotesi che la sconfitta ideologica di quel Principio Femminile, cui cosi bizzarramente ricorsero a volte gli gnostici, fu del tutto secondaria rispetto alla sconfitta di fatto del Potere Femminile già attestatosi nelle strutture delle comunità cristiane, dapprima con la preoccupante crescita di influenza (preoccupò anche Paolo) dell 'ordine delle vedove; poi, con l'enorme carisma delle profetesse che in Asia Minore minacciava la presa di carisma del vescovo, figura nascente.<br />
<br />
Messe a tacere le gnostiche e le altre «ribelli», si riuscì per mezzo della letteratura antifemminista centrata sul motivo della «sottomissione» a elaborare un modello di trasmutazione d'identità della donna, e tutta una generazione per mezzo della letteratura antifemminista centrata sul motivo della «sottomissione» a elaborare un modello di trasmutazione d'identità della donna, e tutta una generazione di donne nobili ed elette s'industriò di realizzarlo a colpi di rinunce, spogliazioni e sofferenze.<br />
<br />
<br />
<br />
<b>ADDIO GESU' CRISTO CHE AMAVA LA MADDALENA, </b><b>I PRETI ODIANO E ASSERVISCONO LE DONNE:</b><br />
<br />
Le ricche nobildonne romane citate collaborarono non poco, scegliendo la povertà e il cilicio, a mettere a punto questo modello inedito. Blesilla pagò con la vita. Marcella, coltissima, problematica, ottima conoscitrice dell'ebraico, che convertì in una specie di Centro studi biblico il suo palazzo patrizio sull'Aventino e aiutò Gerolamo sia a tradurre dall'ebraico i passi più controversi della Bibbia che a sconfiggere come eretico il Peri Archòn di Origene, per non turbare le nuove stigmate della femminilità disobbedendo al principio del silenzio sottomesso. Evitò sempre di personalizzare le proprie opinioni, attribuendole ad altri «per non dar l'impressione di recare ingiuria al sesso virile e ai sacerdoti».<br />
<br />
In Marcella vediamo la donna piegarsi, entro un processo di dolorosa trasformazione, in una figura più angusta di sé. Nel suo stesso secolo, il IV, di poco più anziana di lei, Monica, la nordafricana cristiana che con lacrime quotidiane spinse suo figlio Agostino a convertirsi, fu già una cristiana «d'ordine», collimante col nuovo modello, mentre non lo erano ancora state, un secolo o due prima, una Perpetua e una Petronia Proba, cristiane nell'anima ma nel loro immaginario ancora pagane, donne in trasformazione.<br />
<br />
Monica, educata fin da ragazza nella più severa pudicizia, obbediente a un marito irascibile e infedele (pagano, per di più) di cui lei, «<i>inalterabile nella pazienza e nella mansuetudine</i>», tollerava ogni sfuriata, convinta che il matrimonio «<i>costituiva schiave</i>» le donne e queste dovessero essere non «<i>arroganti con i loro padroni</i>».<br />
Così come poi a Milano, per compiacere il vescovo Ambrogio, dismise le sue pratiche di pietà nordafricane, fu il prototipo già realizzato della donna sessuofobica, sottomessa all'autorità maschile, dalla quale ogni pretesa di diritti e di pensiero era stata estirpata - "anche se in quest'eroina della sopportazione una volitività ormai mascherata riuscì, alla fine, a realizzare i propri fini: nell'ultimo scorcio della di lui vita, a convertire il marito Patrizio; e a far deviare dal matrimonio al battesimo e al monachesimo il passionale figlio Agostino. " -<br />
<br />
<b>(MARIA ANTONIETTA MACCIOCCHI)</b><br />
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><span style="color: #990000;">LA FREGATURA DEL CATTOLICESIMO</span></b><br />
<b><br /></b>
Mentre il Cristo è dalla parte delle donne gli apostoli, quasi tutti ebrei, sono maschilisti come tutti gli ebrei, e la donna col cristianesimo perdette tutti diritti, e non erano tanti, che aveva loro concesso l'Impero Romano.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Tutto perchè gli uomini:<br />
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<b>INVIDIANO LE DONNE</b></div>
<div>
<b>SI SENTONO INFERIORI ALLE DONNE</b></div>
<div>
<b>SONO DIPENDENTI DALLE DONNE</b><br />
<b><br /></b></div>
<div>
tre fatti che non accettano.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT1d8fawFwS9VpReLAtuqZfR1uGPldtTfPlKpXcLAWjQJVIlXZX-i7Z0Z7-txSAG10QOfNhJH4KS3XVg1-yQzfUg8wJRM9e8pVK4zG11PPr7vRqHufsW9okNfJh-4d5ry3IVzkq8gk5cff/s1600/chiesa-odia-donne4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="385" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT1d8fawFwS9VpReLAtuqZfR1uGPldtTfPlKpXcLAWjQJVIlXZX-i7Z0Z7-txSAG10QOfNhJH4KS3XVg1-yQzfUg8wJRM9e8pVK4zG11PPr7vRqHufsW9okNfJh-4d5ry3IVzkq8gk5cff/s1600/chiesa-odia-donne4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SAN TOMMASO</td></tr>
</tbody></table>
<br /><b><span style="color: #990000;">LA MISOGINIA DELLA CHIESA</span><br /><br />- TOMMASO D'AQUINO (1225-1274) - FATTO SANTO PER LA SUA MISOGINIA -</b><br />
Dottore della Chiesa e patrono delle università cattoliche.<br />
<div>
<br />
- Il maschio è distinto dalla femmina poichè il maschio è ordinato all’intellezione.<br />
- La donna è soggetta all’uomo poichè nel maschio predomina la ragione<br />
- La superiorità dell’uomo sulla donna deriva dall’essere stato creato per primo<br />
- L’uomo è ad immagine di Dio in un modo che non è della donna<br />
- I capelli della donna sono un segno di soggezione<br />
- Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche.<br />
- Un feto maschile diviene un essere umano dopo 40 giorni, uno femminile dopo 80 giorni. Le femmine nascono a causa di un seme guasto o di venti umidi. <br />
- La donna è un errore della natura … con la sua eccessiva secrezione di liquidi e la sua bassa temperatura essa è fisicamente e spiritualmente inferiore … è una specie di uomo mutilato, fallito e mal riuscito … la piena realizzazione della specie umana è costituita solo dall’uomo.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOsiKJCMTiqKGURXrgmzD-a17hxBt3MwtSTQe2_7_i2M44YbpqHLcdEYcYJez05xwfTrUOnAx388GyhTlQmXHyHmsx_WAXDtIZ5RtGbbwpzDT_Rr0iJwnFvWm_Ze7WMdPj4DAbbA4nIS5D/s1600/chiesa-odia-donne5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="449" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOsiKJCMTiqKGURXrgmzD-a17hxBt3MwtSTQe2_7_i2M44YbpqHLcdEYcYJez05xwfTrUOnAx388GyhTlQmXHyHmsx_WAXDtIZ5RtGbbwpzDT_Rr0iJwnFvWm_Ze7WMdPj4DAbbA4nIS5D/s1600/chiesa-odia-donne5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SAN PAOLO</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div>
<b>PAOLO DI TARSO </b>- <b>FATTO SANTO PER LA SUA MISOGINIA -</b></div>
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<br /></div>
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- <span style="color: #222222; font-family: "helvetica neue" , "arial" , sans-serif; font-size: 15px;"> "</span><i>Che le donne tacciano in chiesa, perchè non è permesso loro di parlare; anzi siano sottoposte, proprio come dice la Legge; e se vogliono imparare qualcosa, chiedano ai loro mariti, a casa. E' infatti turpe che le donne parlino in chiesa</i>" (Prima lettera ai Corinzi 14.34-359)</div>
<div>
<br /></div>
- "<i>La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre</i>". (Lettera a Timoteo)<br />
<div>
<br /></div>
<div>
E' Paolo che impone il velo alla donna perché la donna deve vergognarsi per l'eternità del peccato indotto nel mondo. Per Paolo "<i>l'uomo è gloria di Dio mentre la donna è gloria dell'uomo perché è creata dopo e per l'uomo</i>" [1Kor. 11,7 sg]. E' ancora Paolo che non vede nulla di positivo nel matrimonio se non una promiscuità sessuale. Paolo è un povero personaggio che considera il matrimonio positivo solo perché permette all'uomo di sfogarsi sessualmente ed evitare la lussuria (remedium concupiscientiae) e solo per questo giustifica il matrimonio. In positivo dice che sarebbe meglio che un uomo non toccasse donna e che tutti gli uomini fossero come lui, cioè scapoli.</div>
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<br /></div>
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<br />
<br /></div>
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<b>AGOSTINO DI IPPONA</b> - <b>FATTO SANTO PER LA SUA MISOGINIA </b>-</div>
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<br /></div>
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- “<i> il signore ha creato l’uomo, poi ha creato una donna per dargli un aiuto simile a lui… l’aiuto non è per qualsiasi altra opera come alcuni hanno detto… infatti per qualsiasi altra opera un maschio potrebbe essere aiutato più opportunamente da un altro maschio che da una femmina, l’aiuto è dunque per la generazione</i>…” ergo a che serve una donna? Per generare e basta, altrimenti le avevano eliminate.</div>
- Ancora Sant'Agostino: "<i>La donna è una bestia che non è né ferma né stabile… E' nutrice di cattiveria ed è il cominciamento di tutte le piaghe, e trova la via e il sentiero gli ogni malvagità.. non c'è nulla che io debba fuggire più del talamo coniugale, niente getta più scompiglio nella mente dell'uomo delle lusinghe della donna, e del contatto dei corpi senza il quale la sposa non si lascia possedere.</i>.."<br />
- "<i>La donna è un essere inferiore, che non fu creato da Dio a Sua immagine. Secondo l’ordine naturale, le donne devono servire gli uomini</i>."<span style="background-color: #fdfaff; color: #1d0930; font-family: "verdana" , "tahoma" , "geneva" , sans-serif; font-size: 14.6667px;"> </span><br />
<span style="background-color: #fdfaff; color: #1d0930; font-family: "verdana" , "tahoma" , "geneva" , sans-serif; font-size: 14.6667px;"><br /></span>
<span style="text-align: justify;">Sant'Agostino scrisse che gli scismatici adamiti erano contrari al matrimonio, </span><span style="text-align: justify;">perchè Adamo non sarebbe stato cacciato dal Paradiso Terrestre, se non fosse per la moglie che l'aveva indotto in tentazione. (Il poveretto non sapeva che il matrimonio l'ha inventato l'uomo e ha obbligato la donna che non ne voleva sapere).</span><br />
<div>
<br /></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8nlRJSQXVkxupogVoyVTFwJbDVXvzaJMDcwbo5IHESm-CDOOid4WFwDcVLphNT-1Sf0nZwcdjdvhs5jgmNvQ3Rm9CKYrNmGMHqmtHTODCGHcsfqAYr6sPYQaInHiXV_7QRP19sq2CH6-b/s1600/chiesa-odia-donne6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8nlRJSQXVkxupogVoyVTFwJbDVXvzaJMDcwbo5IHESm-CDOOid4WFwDcVLphNT-1Sf0nZwcdjdvhs5jgmNvQ3Rm9CKYrNmGMHqmtHTODCGHcsfqAYr6sPYQaInHiXV_7QRP19sq2CH6-b/s1600/chiesa-odia-donne6.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SAN CRISOSTOMO</td></tr>
</tbody></table>
<br style="background-color: #fdfaff; color: #1d0930; font-family: Verdana, Tahoma, Geneva, sans-serif; font-size: 14.6667px;" />
<b>GIOVANNI CRISOSTOMO (349-407)</b> - <b>FATTO SANTO PER LA SUA MISOGINIA </b>-<br />
<span style="background-color: #fdfaff; color: #1d0930; font-family: "verdana" , "tahoma" , "geneva" , sans-serif; font-size: 14.6667px;"><br /></span></div>
<div>
<span style="background-color: #fdfaff; color: #1d0930; font-family: "verdana" , "tahoma" , "geneva" , sans-serif; font-size: 14.6667px;"><b>-</b> </span>"<i>Le donne servono soprattutto per soddisfare la libidine degli uomini</i>."</div>
</div>
<div>
<div>
- "<i>Fra tutte le belve non se ne trova una più nociva della donna</i>".<br />
- "<i>Tutto il sesso (femminile) è debole e sventato. Esse giungono alla salvezza solo tramite i figli.</i>" <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidTf-j1qZsj93U6kJNDJQ7an1n3AdleRxiVbZjrVnCvJfChbVzvute-lBzcUHwsNrMFS689mCkWRbuSVMk8AzC0gNI5-n7_5QfU6zfXx1ayPl_1WPRTtvHz5r2SzRatfVmQdYUGrXOb_HK/s1600/chiesa-odia-donne7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="648" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidTf-j1qZsj93U6kJNDJQ7an1n3AdleRxiVbZjrVnCvJfChbVzvute-lBzcUHwsNrMFS689mCkWRbuSVMk8AzC0gNI5-n7_5QfU6zfXx1ayPl_1WPRTtvHz5r2SzRatfVmQdYUGrXOb_HK/s1600/chiesa-odia-donne7.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">AURELIO AMBROGIO (Santo)</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div>
- "<i>Adamo è stato condotto al peccato da Eva e non Eva da Adamo. E' giusto che la donna accolga come padrone chi ha indotto a peccare</i>".<br />
- "<i>La donna deve velarsi il capo, perché non è l’immagine di Dio</i>." <br />
<br />
Potremmo citarne molti altri ma tanto i preti lo negano spudoratamente e le donne gli credono. Immemori del fatto che l'imperatore Augusto aveva concesso alle donne di divorziare e di rinunciare alla potestà maritale purchè avessero partorito tre volte con qualsiasi esito, privilegi che la Chiesa gli tolse e che otterranno di nuovo nel 1970 il divorzio e nel 1975 l'abrogazione della podestà maritale.<br />
<br />
E VOI DONNE VI INGINOCCHIATE A QUESTI AGUZZINI?<br />
<br /></div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6751178447299394943.post-32287954449111139452019-07-01T16:09:00.003+02:002021-04-11T22:44:33.649+02:00ATENA ALEA - APOLLO ALEO<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNSSYjTGfkfEEFBL-ZCz-3l4jy4GSOgw_WrAW-mNBBQ-d5-cCgrq2_1tF0KC2sD-Iwn1LVQR_lLW8jVR4IwRYq436a9IYyU70sQEopWqW0tqnzcJbWBgh1bRbDfGcN-yv8HF6V1_57CVD5/s1600/atena-alea1.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="393" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNSSYjTGfkfEEFBL-ZCz-3l4jy4GSOgw_WrAW-mNBBQ-d5-cCgrq2_1tF0KC2sD-Iwn1LVQR_lLW8jVR4IwRYq436a9IYyU70sQEopWqW0tqnzcJbWBgh1bRbDfGcN-yv8HF6V1_57CVD5/s1600/atena-alea1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption">SCROLITO DELL'APOLLO ALEO - DA KRIMISA</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
<div style="background-color: white; font-family: tahoma, arial, verdana, sans-serif; font-size: 14px;">
<span style="font-family: "times new roman"; font-size: small;"><b><span style="color: #990000;">CULTO DI APOLLO ALEO</span></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #010101; font-family: tahoma, arial, verdana, sans-serif; font-size: 14px;">
<br /></div>Nel 1924, quando Paolo Orsi (1859 – 1935) la trovò nel corso della prima campagna di scavi a Punta Alice, dove la bonifica della palude aveva messo in luce il più celebre santuario di Krimisa, limite sacro del territorio di Kroton a nord ma preesistente alla fondazione della colonia achea, il museo di Reggio lo intercettò. In precedenza, questi venivano inviati a Napoli, poi a Taranto, come capitò alle vasche monumentali in marmo estratte per prime dal relitto romano di Punta Scifo. </div><div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">Negli ultimi che l’Apollo ha trascorso in trasferta, addirittura oltreoceano (al Princeton University Art Museum), perché inserito nel 2007 tra le opere d’arte antica che l’allora Ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, concordò di inviare per tre anni negli USA.<br /> <br /> S’intendeva così ‘compensare’ la perdita di alcuni capolavori di provenienza italiana che, dimostrato l’acquisto illegale, i musei americani erano stati costretti a restituire al nostro Paese. Ma compensare di che, che per tanti anni erano stati tolti al popolo italiano defraudandolo sia della visione della loro bellezza, sia dei mancati guadagni per la loro esposizione!<br /> <br /> Da quando in qua la ricettazione deve essere compensata? Noi sapevamo che è un reato, ma in Italia non lo è mai, perchè dai musei vengono continuamente sottratte (senza responsabilità di nessuno, nemmeno dei direttori dei musei) opere d'arte vendute all'estero, ed è un miracolo se ogni tanto ce ne restituiscono qualcuna.</div>
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-hvKBF6KHsZomckrh9UpwYvEdnA6KtegFadiKvw5G5otxnDVJ0hSGlm_6wLgbCq8PTDS8rJHY-XcX4oSJa8zkxVWrNfi2KCWUV0-iSws5ZcxBNlVGMw78bSX7xFm63KVDJcvkjqFxa_zE/s1600/atena-alea2.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="471" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-hvKBF6KHsZomckrh9UpwYvEdnA6KtegFadiKvw5G5otxnDVJ0hSGlm_6wLgbCq8PTDS8rJHY-XcX4oSJa8zkxVWrNfi2KCWUV0-iSws5ZcxBNlVGMw78bSX7xFm63KVDJcvkjqFxa_zE/s1600/atena-alea2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption">ASKOS BRONZEA DI SIRENA - NECROPOLI DI STRONGOLI (MUSEO DI CROTONE)</td></tr>
</tbody></table>
Anche l’eccezionale vaso in bronzo per profumi modellato a forma di sirena che dalle Murgie di Strongoli (KR) era finito in Florida, a Malibù, nelle vetrine del Paul Getty Museum, rientrò in Italia mentre il Paul Getty Museum continua allegramente ad acquistare illecitamente i beni italiani sottraendoli ai nostri musei.<br />
<br />
Di ritorno dagli USA dopo un soggiorno ben più lungo del previsto (per accordi occulti), la statua di Apollo Aleo fa dunque tappa a Cirò Marina prima di essere ricollocata definitivamente nel museo di Reggio.</div>
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDU_XAg1zcTbGQS7oWW5ulhKzJf-1lrbwKy01AoJcuLr30U5zkY33XcnpEcAZylwd8Zr1y_3jIuUqy0Gf71r6ldeAnf_aMHGY7m8Ju-V3DwJfzPe9Pmll8L1Jgkp6pz_CHhfO3IWGeTIYr/s1600/atena-alea3.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="265" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDU_XAg1zcTbGQS7oWW5ulhKzJf-1lrbwKy01AoJcuLr30U5zkY33XcnpEcAZylwd8Zr1y_3jIuUqy0Gf71r6ldeAnf_aMHGY7m8Ju-V3DwJfzPe9Pmll8L1Jgkp6pz_CHhfO3IWGeTIYr/s1600/atena-alea3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption"><div style="text-align: center;">
APOLLO ALEO RICOSTITUITO DA P. ORSI</div>
<div style="text-align: center;">
(sn.) e ELIO MALENA (ds.)</div>
</td></tr>
</tbody></table>
Gli acroliti sono una tipologia statuaria particolare della Magna Grecia, a parte le “Madonne vestite”: statue processionali prodotte dal XVII al XIX secolo specialmente nel Sud Italia: una serie di manichini snodabili coperti con vesti sontuose e accollate dalle quali fuoriescono, modellate con cura, dipinte e lucidate ad arte, impreziosite inoltre da capigliature naturali, occhi di vetro e gioielli, solo la testa, le mani e (a volte) i piedi delle Madonne da processione.</div>
<div style="text-align: right;">
</div>
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
Un acrolito non era che la trasposizione in marmo o avorio di parti di statue, di dimensioni pari o superiori al vero, come nel caso dell’Apollo, non per ridurne il peso e renderlo maneggevole in vista di riti processionali ma per risparmiare sui costi, soprattutto in regioni prive di marmi.<br />
<div style="background-color: white; color: #010101; font-family: tahoma, arial, verdana, sans-serif; font-size: 14px;">
<br /></div>
Una struttura in legno, argilla o altro materiale di poco pregio costituiva il corpo, nascosto alla vista da stoffe e accessori sontuosi. L’uso della pietra pregiata o dell’avorio, di preferenza associato all’oro come nei celebri Apollo e Artemide del Museo di Delfi, permette di scolpire separatamente e poi assemblare le estremità scoperte mediante incastri e imbottiture.<br />
<div>
<div style="background-color: white; color: #010101; font-family: tahoma, arial, verdana, sans-serif; font-size: 14px;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK-aDO4kwJlriSL1CthN1AnMNO6Wh-Woxvz3hbhnuqNg29ACfbcFDwzdVymMSFF56YSZ6lo5doeNJLvc1Rp-gPspcRYQ6LaYBoEG2fGaxOz_E83TTcFnW6bE2A1NQMQwowEBhNS-0NZx49/s1600/atena-alea4.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="791" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK-aDO4kwJlriSL1CthN1AnMNO6Wh-Woxvz3hbhnuqNg29ACfbcFDwzdVymMSFF56YSZ6lo5doeNJLvc1Rp-gPspcRYQ6LaYBoEG2fGaxOz_E83TTcFnW6bE2A1NQMQwowEBhNS-0NZx49/s1600/atena-alea4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption">ATENA DI LEMNO</td></tr>
</tbody></table>
Il marmo era dipinto in modo da simulare il colorito naturale: uno strato di cera e pece impermeabilizzava le superfici, magari con una capigliatura in oro/bronzo o in stucco dorato su armatura lignea (con eventuale aggiunta di una corona di alloro, un diadema, un copricapo o un elmo).</div>
<br />
Ciglia finissime ritagliate all’estremità di lamine metalliche inserite sotto bulbi oculari in calcedonio, o in avorio, o in pasta vitrea, associati a pietre diverse per rendere colore e lucentezza dell’iride e della pupilla.<br />
In caso di divinità femminili, dai lobi potevano pendere gioielli.<br />
<br />
Inimmaginabile poi è il tripudio di colori, scintillii e giochi di luce/ombra dati dalla combinazione di metalli, pietre colorate, stoffe di diversa fattura e trasparenza che caratterizzava le statue di culto.<br />
<br />
Al confronto, le orbite vuote, il pallore giallognolo, i fori praticati nel cranio solo parzialmente lisciato, nulla lasciano intuire, oggi, dell’antica espressività di quel volto, al quale sia l’Orsi nella pubblicazione del 1932 sia, più di recente, Elio Malena hanno cercato di ridare vita.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4YLiCICquLNXNmWuupiSy1eTPTL6OpXDo-UUiQVCyAT_53cgPDqEb_uHQl2doLEaOTXu-3g8HTOfvNBgQn2nc2FDYZxq9b4WLCq_JZBrklikrORx2bPgV9klwZx1HDqCzTOUs_ji1j_gf/s1600/atena-alea5.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="380" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4YLiCICquLNXNmWuupiSy1eTPTL6OpXDo-UUiQVCyAT_53cgPDqEb_uHQl2doLEaOTXu-3g8HTOfvNBgQn2nc2FDYZxq9b4WLCq_JZBrklikrORx2bPgV9klwZx1HDqCzTOUs_ji1j_gf/s1600/atena-alea5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption">ACROLITO IN AVORIO E ORO DI APOLLO (MUSEO DI DELFI)</td></tr>
</tbody></table>
Ma diciamola tutta, l'Apollo Aleo non somiglia smaccatamente alla Atena di Lemno? Chi ha copiato chi? Indubbiamente venne prima Atena, e pure Atena Alea.</div>
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
<div style="text-align: right;">
</div>
Gli elementi acrolitici superstiti dell’Apollo Aleo, l’idoletto d’oro trovato a Punta Alice, supponeva un Apollo seduto, in atto di suonare la cetra, reggendolo con la mano sinistra e impugnando il plettro con la destra. Le gambe si intuiscono inclinate e divaricate, il piede destro poco più avanzato del sinistro.<span face=""tahoma" , "arial" , "verdana" , sans-serif" style="color: #010101; font-size: 14px;"> </span></div>
<div>
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
Basta guardare al Museo Archeologico Regionale di Aidone (En), dove, dopo il rientro dagli USA, degli acroliti arcaici in marmo di Demetra e Kore trovati nel 1979 da tombaroli e acquistati illegalmente da un collezionista di New York che nel 1986 li prestò illegalmente al Paul Getty Museum per l’illegale esposizione, è bastata un po' di inventiva per restituire alle due spettacolari Dee arcaiche la monumentalità originale.<br />
<div style="background-color: white; color: #010101; font-family: tahoma, arial, verdana, sans-serif; font-size: 14px;">
<br /></div>
Mediante calchi e intelaiature metalliche sagomate a mo’ di manichini, parzialmente coperte, poi, da drappi leggeri, gli allestitori hanno ottenuto risultati molto suggestivi ottenendone un riconoscimento anche economico.</div>
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
<br /></div>
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
<b><span style="color: #990000;">APOLLO ALEO</span></b></div>
<div style="border: 0px none; list-style: none; outline: none; padding: 0.5em 0px;">
Durante gli scavi del 1924 l'archeologo Paolo Orsi, individuò a Punta Alice l'antico tempio arcaico dedicato ad Apollo Haleo. Fin dalla fine del VII secolo a.c. si erano reperiti manufatti tipici quali l'idoletto schematico in argento, il kouros dedalico e la statuina fittile di tipo locrese.</div>
Nella sua fase più antica, fine del VI secolo a.c. il tempio dedicato ad Apollo Haleo era costituito da una cella (naos) fortemente allungata 27x7,90 metri, aperta sul lato orientale e divisa in due navate da un colonnato di cui restano le basi lapidee.<br />
<div>
<br />
Tutte le colonne, esterne ed interne, si suppone fossero in legno. La cella era conclusa ad ovest da un ambiente quadrangolare (adyton) chiuso da un muro divisorio ed articolato da quattro pilastri. Questo spazio conteneva la statua di culto del Dio Apollo. La struttura era formata da un basso zoccolo costituito da due filari di blocchi di calcare, su cui poggiavano i muri in mattoni crudi. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Il tempio rimase in uso fino alla fine del IV secolo a.c. quando venne trasformato in un periptero dorico di maggiori dimensioni 46x19 metri, completamente in pietra, e circondato da otto colonne sui lati brevi e diciannove su quelli lunghi. </div>
<div>
<br />
L'area sacra di Punta Alice rimase fino al IV secolo a.c. in orbita crotoniate, come del resto la città di Krimisa. Dagli scavi effettuati nell'area sono state rinvenute le parti in marmo della statua del Dio Apollo ed il relativo acrolito, oggi esposto al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.</div>
<div>
<br />
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b><span style="color: #990000;">IL TEMPIO</span></b></div>
<div>
<br /></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUWRTDclZVqfyQ_VLntchYp3ZzRIOCQ5Z7-6fMHyUwQZMKXVAfifS2IaMyuA0tUoHGRSEK3416NqvpKvmEnl02uKy6VZGi2A3jF5Gw89TctUNaaRXA2jGPLUCgH8fbMVHJNccOUKhSwXlK/s1600/atena-alea6.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="206" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUWRTDclZVqfyQ_VLntchYp3ZzRIOCQ5Z7-6fMHyUwQZMKXVAfifS2IaMyuA0tUoHGRSEK3416NqvpKvmEnl02uKy6VZGi2A3jF5Gw89TctUNaaRXA2jGPLUCgH8fbMVHJNccOUKhSwXlK/s1600/atena-alea6.jpg" /></a></div>
Tramandano le fonti antiche che l'eroe tessalo Filottete, dopo il ritorno dalla guerra contro Troia, a causa di una sedizione scoppiata in patria (Strabo, VI, 1, 2, 254) riprese il mare, sbarcando sulle coste ioniche nei cosiddetti Makalla della Crotoniatide, dove fondò il tempio di Apollo Alaios a perenne memoria della conclusione del suo vagabondare (alae) e qui consacrò le frecce a lui donate da Eracle (Euphor. F 49 Van Groningen). Ma "ala" in latino significa "ala" e "alae" "ali", mentre "alea" si riporta ai dadi con la loro rischiosità, nulla a che vedere con il peregrinare. </div>
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<b><span style="color: #990000;">LE RICERCHE</span></b></div>
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<b><br /></b>Il santuario di Punta Alice, che le fonti vogliono dedicato ad Apollo Alaios da Filottete, fu a lungo cercato, ma venne scoperto soltanto negli anni Venti da P. Orsi. Gli scavi, realizzati nel 1924, completarono l'esplorazione del tempio e i risultati eclatanti di questa campagna rimasero fondamentali per la conoscenza dei luoghi del ritrovamento, mentre le successive indagini, condotte da D. Mertens nel 1977, hanno consentito una visione più compiuta ed esaustiva delle fasi costruttive del santuario.</div>
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Tra il materiale rinvenuto, in gran parte ex voto offerti dai fedeli al Dio venerato nell'area sacra cirotana, i reperti più noti sono costituiti dalle parti marmoree dell'Acrolito di Apollo (440/430 a.c.), testa, piedi e mano sinistra, esposte insieme a numerosi ex voto presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. </div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZUcRWa9HlMG6eKpqlUSdEfo3oxqShyphenhyphenVzi9EXh0HpLuypi7gDtzL-qxqGUO5KSf2Jo76p3PkFSuKVunrEKDohHH3ZJN8StBrtjiTTcZJMfZ3hggfzP1Z5EVGuz3xMD1GzcDcyiEL2jpRw1/s1600/atena-alea7.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="633" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZUcRWa9HlMG6eKpqlUSdEfo3oxqShyphenhyphenVzi9EXh0HpLuypi7gDtzL-qxqGUO5KSf2Jo76p3PkFSuKVunrEKDohHH3ZJN8StBrtjiTTcZJMfZ3hggfzP1Z5EVGuz3xMD1GzcDcyiEL2jpRw1/s1600/atena-alea7.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">ATENA</td></tr>
</tbody></table>
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<b><span style="color: #990000;">ATENA ALEA</span></b></div>
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La parola alea non ha niente a che vedere con l'aleatorio o il vagare, perchè in greco significa “rifugio”. Alea corrisponde al nome di una città dell’Argolide e ad un epiteto della omonima Atena in onore della quale si tenevano dei giochi chiamati Aléaia e menzionati sia da Pausania (II 17,7) che da Strabone (VIII, 388) (Pauly Wissowa 1970, II, col 1793-95).<br />
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<span face=""lucida grande" , "lucida sans unicode" , "arial" , "verdana" , sans-serif" style="color: #666666;"><span style="font-size: 13px;"><br /></span></span></div>
"Pallade unigenita, augusta prole del grande Zeus, Divina,<br />
Dea beata, che susciti la guerra, dall'animo forte, indicibile,<br />
di gran nome, che abiti negli antri, che governi le alture elevate<br />
dei gioghi montani e i monti ombrosi,<br />
e rallegri il tuo cuore nelle valli, godi delle armi,<br />
con le follie sconvolgi le anime dei mortali,<br />
fanciulla che estenui, dall'animo che incute terrore,<br />
che hai ucciso la Gorgone, che fuggi i talami,<br />
madre felicissima delle arti, eccitatrice,<br />
follia per malvagi, per buoni saggezza;<br />
sei maschio e femmina, generatrice di guerra,<br />
astuzia, dalle forme svariate, dracena, invasata,<br />
splendidamente onorata, distruttrice dei Giganti Flegrei,<br />
guidatrice di cavalli, Tritogenia, che sciogli dai mali,<br />
demone apportatore di vittoria, giorno e notte,<br />
sempre, nelle ore piccole ascolta me che prego,<br />
dà la Pace molto felice e sazietà e Salute<br />
nelle stagioni felici Glaucopide, inventrice delle arti, regina molto pregata."<br />
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<span style="font-size: 13px;"><span face=""arial" , "helvetica" , sans-serif" style="color: #003366;"><i><br /></i></span></span>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYdr-LTPNrdrm_Ji4os9EKKJBr457dMvcSWpyV5kteUU-HGK83EVtpO74_C-jCwIdWxBU0t7SCFY1a4zqlK0A-mJHlHxmHdi9bpTANVo5Li-iGekqsu84r9DD2PzQqJrE6Ew8MC_e9D361/s1600/atena-alea8.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="749" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYdr-LTPNrdrm_Ji4os9EKKJBr457dMvcSWpyV5kteUU-HGK83EVtpO74_C-jCwIdWxBU0t7SCFY1a4zqlK0A-mJHlHxmHdi9bpTANVo5Li-iGekqsu84r9DD2PzQqJrE6Ew8MC_e9D361/s1600/atena-alea8.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">ATHENA PARTENOS</td></tr>
</tbody></table>
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I sacri nomi di Atena</div>
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<br />
La Dea aveva diversi epiteti, oltre a Pallade, in cui essa si incontra nei miti greci:<br />
<br />
- Poliade (della città),<br />
- Ergane (industriosa) patrona delle arti decorative,<br />
<div style="text-align: right;">
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- Leitis (della bellezza), </div>
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- Peana (guaritrice),<br />
- Zosteria (della cintura) quando era armata per la battaglia,<br />
- Anemotis (dei venti),<br />
- Promachorma (protettrice dell'ancoraggio),<br />
- Pronea (del pronao),<br />
- Pronoia (provvidenza),<br />
- Xenia (ospitale),<br />
- Larissea (di Larissa),<br />
- Oftalmitis (dell'occhio),<br />
- Cissea (dell'edera),<br />
- Mantide (di Aiace),<br />
- Aitia (sula),<br />
- Agoraia, (dell'agorà)<br />
- Nike (vittoria),<br />
- Parthenos (vergine),<br />
- Promachos (che lotta in prima fila) ispirando la statua di Fidia.<br />
- Glaucopide (da Glaukopis, "dagli occhi lucenti"),<br />
- Alalcomeneide (per il culto ad Alalcomene, in Beozia),</div>
<div>
- Cecropia (per il culto a Cecropia, Attica),<br />
- Alea (rifugio),<br />
- Apaturia (festa ionica ad Atena Fratria per l'iscrizione dei figli maschi alla Fratria),<br />
- Armata,<br />
- Colocasia (dal tempio di Colocasia),<br />
- Crisia (d'oro),<br />
- Guerriera,<br />
- Itonia (ctonia),<br />
- Lafria (colei che conquista il bottino),</div>
<div>
- Madre,<br />
- Narcea (che dà le visioni),<br />
- Onga (adorata a tebe come un'Athena Nera). </div>
<div>
- Coronide (cornacchia), divenuta poi la donna incinta di Apollo da cui nacque Asclepio; dovendo Atena essere vergine non poteva avere figli.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFQW7px6fXB9jqI_gG3dclfaZrHGLtc-EiA7LTHjrAY2WjEtsR7ST-sk1WyJgeeDzpk5iZ0_xnhtMSdfz7PqanMy2kCs49gFahw_8a0j_DwQgACuLZ0taDBCjaQwark9PSiHVn4PcCWNOM/s1600/atena-alea9.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="354" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFQW7px6fXB9jqI_gG3dclfaZrHGLtc-EiA7LTHjrAY2WjEtsR7ST-sk1WyJgeeDzpk5iZ0_xnhtMSdfz7PqanMy2kCs49gFahw_8a0j_DwQgACuLZ0taDBCjaQwark9PSiHVn4PcCWNOM/s1600/atena-alea9.jpg" /></a></div>
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Eh si, i nomi di Atena Apollo se li sogna. Atena aveva un ruolo importante anche nell'agricoltura. La stagione della semina si apriva in Attica con tre rituali sacri di aratura, due dei quali in onore di Atena inventrice dell'aratro e dell'erpice. Inoltre, era stata Atena (ovvero le sue sacerdotesse) ad insegnare come attaccare i buoi al giogo e sempre lei aveva dato agli uomini l'albero d'olivo, così come aveva inventato i dadi a scopo divinatorio, le briglie per cavalcare i cavalli, il telaio, il calendario e le navi per solcare i mari.</div>
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Atena sempre vergine e soccorritrice venne poi spodestata dagli iperborei, gli adoratori del Dio Apollo, che si fregò la maggior parte dei templi femminili, da quelli della Madre Terra di cui uccide il serpente pitone (infatti, lo dice Luciano, con gli oracoli Apollo non ci azzecca) a quelli di Atena, che è il rifugio di tutti coloro che soffrono. </div>
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Oddio rifugiarsi in Apollo non è il massimo, le donne e le ninfe le stupra e se s'incazza scaglia pestilenze e colera, ma non importa, perchè un'altra vergine diventa il Rifugio per eccellenza. La Vergine Maria eletta dalla Chiesa Cattolica a "Rifugium Peccatorium", ma funziona a giorni alterni come le targhe delle macchine con lo smog, perchè Dio i peccatori tra le fiamme ce li manda lo stesso, magari non ab aeternum, li manda solo in purgatorio, e per non si sa quando. </div>
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Come sono buoni questi Dei maschi!....</div>
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Unknownnoreply@blogger.com0